06 - 28 febbraio 2017_terza parte.pdf

Share Embed


Descrição do Produto

n° 6, 28 febbraio 2017 pagina 8

o . ro l’ottav

sso@bl

u

Walter Cumani: l’uomo buono Stanotte è salito alla casa del Padre un fratello F.B. Walter Cumani amava il fazzolettone che por tava e amava la comunità F.B. dal profondo del cuore. Ricordiamolo con la gioia e la speranza con cui lui ricordava ognuno di noi. L'ultimo suo saluto rivolto alla comunità terminava con queste parole: "vi auguro e mi auguro che Nostra Signora di Lourdes e S.ta Bernadetta ci aiutino e ci illuminino il nostro cammino, a tutti voi un grosso e affettuoso saluto e sempre buona stra -da ...". L’ottavo partecipa al lutto che ha colpito la moglie Marta, l’associazione italiana di scout filatelia, la comunità fb dell’Emilia-Romagna e tutto il Mondo Scout. padre stefano

(seguito dalla terza pagina)

Essa sostanzia il processo secondo cui la persona anziana in primis diventa propulsore di iniziative e di impulsi in cui si intersecano intenzionalità derivate dal desiderio. La memoria è scriba dell’anima, diceva Aristotele: quando essa si lega all'espansività dei giovani nasce una pienezza interiore di tutti gli attori coinvolti e lascia tracce indelebili laddove si manifesta. La persona cre-attiva somiglia quindi a quell’artigiano che usa l'oro per riparare le sue terraglie: grazie al prezioso collante, dalla frammentazione riesce a far nascere una forma ancor più preziosa di relazione con sè stesso e con gli altri e ciò si proietta anche in un futuro un po' più colorato per i nostri figli. Tiziana Albano

Redazione - stefano coronese, missionari saveriani Via Tre Fontane 15 - 74122 Taranto Lama - 099/777.25.27

Cell.33.55.74.73.24 - e.mail: [email protected]

stampato a cura della Cartoleria Mandrillo - Via Medaglie d’Oro 145 - Taranto

u l b @ o s s o r . o v a t l’ot 28 febbraio 2017

Viviamo una volta sola La vita (e lo scoutismo) è u n’opportunità unica perché ci dà l’occasione di stare insieme e imparare a crescere, seguendo un ap propriato stile di vita. Essere venuti al mondo è un evento irripetibile, una occasione, che non avremo più. Perché dobbiamo sciuparla o perderla? Se non ci abbiamo pensato e abbiamo perso tempo, c’è sempre tempo. Questa occasione ci permette due cose essenziali: Stare insieme Dobbiamo saper stare con gli altri. Creare con essi un ambiente adatto al nostro convivere, come stiamo approfondendo con l’ aiuto delle riflessioni di Tiziana. Coltivare i buoni rapporti di “vicinato” con

06 1

tutti. Questo clima di reciproca accoglienza si crea se siamo disposti ad accettarci così come siamo: con i nostri pregi e i nostri difetti. Ciò ci permette di Imparare a crescere A tutte le età. Gli adulti, gli anziani, i vecchi non è gente arrivata. Ad ogni età si è suscettibili di una ulteriore crescita. Gesù ci esorta: “se non diventerete come bambini...”. Stare insieme diventa una scuola di co-educazione. Il metodo più adatto, che abbiamo esperimentato, è quello di imparare giocando. Questo è lo stile scout. Un esempio di uomo che ha vissuto in pieno questa opportunità è stato



Walter Cumani di Bologna

Ultima pagina

o .r l’ottav

lu osso@b

n° 6, 28 febbraio 2017 Pagina 2

La figura dell’uomo funzionale Diamo seguito all’intervento di Tiziana Albano sulla riflessione “Creare l’ambiente” iniziato nelle pagine 2-3 del nr.4 del 10 febbraio e proseguito nelle pagg.2-3 del nr.5 del 20 febbraio. Il discorso logico segue questo filo: l’ambiente si crea col “fare nel dare attraverso il ricordo”; il ricordo ci educa all’equilibrio, come autobiografia, come sinonimo di educazione globale, e qui di seguito ‘ulteriore sviluppo del suo pensiero: Ricordo come modalità della “funzionalità” dell’uomo. Questa esperienza nasce dal valore che ognuno dà al proprio bisogno come sollecitazione ad agire in senso lato. Abraham Maslow sosteneva che in questo modo l'uomo usciva fuori dall'egocentrismo affrontando i problemi che lo circondano. Samir Basha ha parlato invece di “uomo funzionale” capa ce di essere «produttivo» ad ogni età e nei diversi campi cui appartiene - sociale, poli-

tico, economico, familiare -. Così il 'dis-' si trasforma in un approccio positivo, non passivo, propositivo, lungimirante. L’uomo funzionale riconosce l'identità unica ed irripetibile della persona e del ruolo sociale che riveste, riconosce l'altro - ivi compreso il diverso in ogni accezione facendo per primo un passo avanti nell'uscire dall'Io ed andando verso il Noi per dare inizio all'incontro e alla relazione autentica. Questo "uomo funzionale" mi ricorda qualcuno di nome Gesù! L'uomo funzionale è protagonista della sua vita sfidando il bieco conformismo, secondo Basha. La sfida della persona, ad ogni età, sta nell'autodeterminarsi con la propria creatività e “produttività”, senza temere chi invece vuole metterlo all'angolo della vita. In questo caso la formazione di una coscienza collettiva, soprattutto da parte dei giovanissimi e dei giovani, può essere un potente motore di

n° 6, 28 febbraio 2017 Pagine 7

o . ro s s l’ottav

o@blu

Alcuni dei cartelloni esposti Reparto San Marco 1°

La Famiglia Scout di Tre Generazioni

Lo scoutismo è:

- un’opportunità unica - per stare insieme Diciamo la verità, quanto ci rende fe- - e imparare a crescere lici e orgogliosi quando i nostri figli - con uno stile di vita seguono le nostre orme o condividono le nostre passioni? E così questa foto della famiglia Bondanese/Mastrangelo che ci mostra tre generazioni in divisa scout ci commuove. Il nonno Carlo ha fatto la promessa nel 1948, il figlio Pasquale nel 1974, qualche giorno fa. nel 2017, anche il giovane Carlo jr. ha fatto la sua promessa scout. Come si vede nella foto i loro volti esprimono i loro sentimenti: commozione nel nonno, orgoglio e gioia nel figlio e nipote. Ma i Bondanese lo scoutismo ce l’hanno nel DNA perché anche la nonna Letizia è scout e come il marito fa parte del magistero nella Comunità Branco Dhak del Masci Taranto 1. Reparto Taranto XVII

o . ro s s l’ottav

o@blu

n° 6, 28 febbraio 2017 Pagina 6

Chiacchierata sul metodo scout La parola crescita ci dice fatica perché ci fa pensare ad un cammino lungo e difficile ma bello e appassionante; la crescita nelle relazioni è proprio ciò che caratterizza la nostra associazione che si occupa di educare e di far crescere. Se non siamo disposti a lasciarci cambiare nella nostra mentalità e nel nostro cuore dalla Parola di Dio che ci dà la possibilità di vivere questo vangelo così rivoluzionario, non riusciremo a lasciare un segno; quest’impegno nel doverci aiutare tutti insieme a crescere è il segno che noi possiamo lasciare il mondo un po’ migliore di quanto non l’abbiamo trovato. Conclusa la S.Messa è stato il momento della festa dove tutti si sono recati sul parquet e accompagnati dalla musica si è formato un pic-

colo trenino che è diventato sempre più grande e finendo con un grande abbraccio in cui si sono stretti tutti nella gioia di crescere insieme, di vivere insieme lo spirito della “famiglia felice” con l’obiettivo di una grande crescita. Non solo numerica, ma di qualità, intensità, effervescente e propositiva. Mariangela Lattarulo

n°6, 28 febbraio 2017 Pagina 3

o . ro s s l’ottav

o@blu

Formazione permanente ed educazione cambiamento: solo una comunità che valorizza al massimo la creatività e l'unicità del singolo individuo in ogni età è definibile come detenrice di valori. In conclusione il ricordo ricopre un ruolo determinante nella co-educazione delle età e nella formazione permanente per l’edificazione sociale. Ricordo come modalità di co-educazione si sostanzia quindi nel desiderio genuino di cercare alternative in senso positivo all'emarginazione della persona anziana in particolare e nell’acquisire abitudini positive fin da piccoli, valide per tutto il tempo della propria evoluzione. Ricordo come modalità di formazione permanente. Può essere individuata in un sistema formativo integrato che ponga le basi fin dalla più tenera età per la maturazione di capacità e di attitudini del singolo che garan-

tiscano all’individuo la continuità del processo di formazione long life. Deve permettergli di partecipare ai mutamenti della società e di adattarvisi, durante tutto il tempo della vita, consentirgli di opporsi all’analfabetismo scientifico, estetico e fisico. In particolare, la persona deve puntare a riflettere su sè stesso e la sua storia e da essa trarne i giusti input, impedendo che si abbandoni agli eventi, che pecchi di capacità di interpretazione e di valutazione delle molteplici sollecitazioni. E infine Educazione al Ricordo come modalità di educazione sociale In opposizione al concetto di separatismo l’educazione sociale offre ad ogni persona la possibilità di sviluppare una ristrutturazione dei legami sociali e dell’ambiente in cui si compie. (seguito e fine in ultima pagina)

o . ro s s l’ottav

o@blu

n° 6, 28 febbraio 2017 Pagina 4

Thinking Day: giorno del pensiero Il 22 febbraio di ogni anno gli scout di tutto il mondo celebrano il compleanno del loro Fondatore, Robert BadenPowel e di sua moglie Olave. Sono nati lo stesso giorno ma in anni diversi. Quest’anno ri corre il 160° anniversario di Sir Robert. In seguito si pensò di ricordare anche le associazioni scout povere con la raccolta di un penny simbolico. Più di recente la “Giornata del Pensiero” ha assunto maggior rilievo da un punto di visto di approfondimento del metodo educativo e di una festa vera e propria. A Taranto la festa è stata anticipata domenica 19 febbraio, come ci racconta Ma riangela. Più di un migliaio di ragazzi, lupetti e coc -cinelle, scout e guide, rover e scolte, con i loro capi e alcuni genitori, si so-

no dati convegno presso la struttura sportiva del Palafiom. Erano presenti tutti i gruppi della città e molti dalla Provincia. Intervenuta anche una rappresentanza del Masci. Il tema scelto quest’anno era “crescere nelle relazioni” in ogni sua forma: nella fede, con Dio, nei rapporti interpersonali, con gli altri, nel territorio, con la natura.

n°6, 28 febbraio 2017 Pagine 5

o .r l’ottav

osso@b

lu

Crescere nelle relazioni I ragazzi dell’agesci hanno lavorato sull’argomento già nelle giornate antecedenti; guidati dai loro capi hanno vissuto delle esperienze per la loro crescita nelle relazioni o nel territorio o nella fede; hanno poi preparato i cartelloni che sono stati esposti tutto intorno al campo centrale del palazzetto.

All’interno del palazzetto è stato allestito l’altare per la Santa Messa; un bel complesso di giovani musicisti ha rallegrato la giornata e interpretato i canti della S. Messa che è stata concelebrata da don Ciro Savino, assistente zonale, don Graziano Lupoli, incaricato per i lupetti e p. Stefano.

Già dalle 8,30 all’esterno del palazzetto vi e rano tanti cerchi di scout che cantavano, giocavano e saltavano co me loro sanno ben fare. Anche noi del Masci Ta 1 era vamo presenti e abbiamo go duto di tanta allegria, gustandoci quei giovani visi al legri e quei foulard sempre in movimento.

Cercare l’altra strada Nella sua omelia don Ciro ha fatto notare che nel vangelo appena letto era trattato proprio il tema della giornata in corso, un vangelo impegnativo e rivoluzionario, lo ha definito, perché ci insegna a porgere l’altra guancia nel significato di cercare l’altra strada (diversa dalla vendetta) che ci porta ad un esito positivo; Gesù ci insegna che non basta amare chi ci ama ma il vero sforzo è amare chi ci odia, amare il nemico. Conservare rancore, rompere i rapporti con chi ci ha offesi rallenta la nostra crescita.

Lihat lebih banyak...

Comentários

Copyright © 2017 DADOSPDF Inc.