Caos e Ordine

June 14, 2017 | Autor: C. Saltarelli | Categoria: Philosophy Of Religion
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Caos e ordine

Abstract: La dicotomia Caos-ordine ha fondato e caratterizzato il
pensiero filosofico. Il testo ne presenta i limiti, proponendo una
dicotomia alternativa.


Il sistema culturale insito nelle prime parole della Genesi: "E Dio
creò ….". Con la successiva descrizione, giorno per giorno, di quelli che
erano i principali ordini nei quali veniva organizzato il mondo osservato
dagli uomini[1], fonda la visione del mondo su due concetti:
1) L'esistenza e l'univoca importanza dell'ordine nel mondo;


2) L'associazione univoca tra ordine e divinità che si concretizza
nell'azione teologica come principio ordinatore del mondo.


Questi due concetti fondano l'importanza della dicotomia Caos-ordine
nella storia del pensiero umano.
Caos e ordine definiscono una struttura dicotomica chiusa,
complementare. Definito cioè un insieme universo, tutti gli elementi sono
associabili all'uno o all'altro concetto. Una struttura semplice perché in
effetti necessita della definizione delle proprietà di uno solo dei
concetti, nel nostro caso dell'Ordine, che deve essere descritto nelle sue
proprietà interne, mentre il caos non ha bisogno di definizioni.
Questo fa si che il caos, e tutto ciò che ad esso è associato, rimanga
al margine dell'attenzione in quanto non descrivibile.
L'associazione ordine-divinità, inoltre, crea quindi i presupposti per
una selezione qualitativa dei concetti che possono essere valorizzati o
esclusi.
Vi sono due categorie importanti della conoscenza nelle quali questa
selezione è stata operata rappresentate in tabella 1.
Tab.: 1
" "Caos "Ordine "
"Dimensione morale "Male "Bene "
"Dimensione cosmica "Natura "Spirito "


Nella dimensione morale notiamo come il Male, in quanto percepito
come realtà caotica, viene visto come privo di regole, con una difficoltà
concettuale ad attribuire ad esso un'identità, un certo tipo di razionalità
di azione.
Nella dimensione cosmica vediamo una natura definita come caotica,
irrazionale, che si contrappone all'ordine della realtà spirituale. In tale
contesto teorico vediamo come il concetto di ordine naturale, cioè un
concetto fondante la storia del pensiero, sia in effetti un ossimoro, una
struttura internamente contraddittoria.
La dicotomia Caos-Ordine sviluppa altre problematiche formali laddove
il primo diventa premessa storica del secondo.
Esistono due grandi categorie di ordine nel mondo da noi conosciuto,
l'ordine planetario, cioè le regolarità nell'andamento di stelle e pianeti,
e l'ordine naturale, cioè l'ordine che caratterizza tutte le forme di vita.
Nella prima categoria, sappiamo che quell'ordine evolve da masse caotiche
di materia. Anche nel caso della natura, fatte salve le difficoltà
probabilistiche inerenti la determinazione iniziale di forme viventi dalla
materia, abbiamo comunque un ordine che si può potenzialmente produrre per
evoluzione naturale.
In questi casi notiamo una difficoltà a definire l'ordine come un
archetipo. Tale difficoltà è d'altronde presente anche per il caos, essendo
quest'ultimo formalmente dipendente, in quanto complementare, dal concetto
di ordine.
L'evoluzione del pensiero moderno insiste, chiaramente, in una realtà
sociale nella quale il pensiero antico, che era fondato sulla struttura
dicotomica già descritta, era dominante. Per tale ragione, le nuove
categorie concettuali che questo produce vengono elaborate nell'ottica di
questa struttura.
La tab. 2 riporta alcune tra queste categorie.




" "(Caos) "Ordine "
" "Innovazione "Tradizione "
"Sistema della conoscenza"Scoperte scientifiche "Ordine culturale fondato"
" " "sul pensiero teologico "
"Economia "Produttività "Diritto di proprietà "
"Politica "Diritti politici "Privilegi nobiliari "
" "Evoluzione "Equilibrio "




Queste rappresentano un rapporto tra i concetti dicotomici
profondamente modificato. Questa è la ragione per la quale il concetto di
Caos è impropriamente utilizzabile.
Per una sintesi teorica generale sarebbe più appropriato l'utilizzo
dell'ultima dicotomia: Evoluzione-equilibrio. Quest'ultima è una dicotomia
aperta, che lascia residui caotici fuori dalla formalizzazione, e che offre
a priori una pari dignità ai due concetti. In essa, in effetti, al concetto
di Ordine che da un'idea di assoluto si sostituisce il concetto di
equilibrio che dà un'idea di relatività rispetto al tempo.
Il concetto di evoluzione, inoltre, definisce una complessità teorica
ancora maggiore di quella contenuta nel concetto di equilibrio. Il grafico
può rappresentare intuitivamente questa complessità.










Vediamo come il concetto di evoluzione implichi la concettualizzazione
di due (o più in altri casi) equilibri. Essa cioè definisce una legge di
mutazione dell'equilibrio nel tempo, laddove nel rapporto Caos-ordine
avevamo un ordine immutabile nel tempo.
Per colui che ragiona secondo lo schema Caos-ordine, un mutamento
evolutivo è necessariamente confuso con un fenomeno caotico, con la
difficoltà anche di riconoscere l'eventuale nuovo equilibrio che si dovesse
affermare.
Lo schema Caos-ordine porta inoltre implicitamente all'associazione
ordine-divinità, mentre nessuna associazione è privilegiata nella dicotomia
evoluzione-equilibrio, cioè la divinità si può relazionare a ciascuna delle
due categorie.
Per evidenziare questo aspetto vorrei citare un caso significativo:
Gesù di Nazareth.
Gesù contesta i sacerdoti del tempio, mette in discussione il sabato,
il suo agire mette in discussione molte convenzioni sociali del suo tempo.
Non a caso nella stessa catechesi viene a volte definito come un
rivoluzionario.
Osservare questo evento, nell'ottica del modello Ordine-caos, porta a
delineare una contraddizione perchè l'ordine originato dalla divinità viene
messo in discussione dal suo figlio prediletto.
Lo stesso evento, visto nell'ottica del modello Evoluzione-equilibrio,
invece, viene interpretato come momento fondamentale di un'evoluzione
propria del fenomeno religioso.
Il fenomeno religioso, quindi, non può essere assegnato a priori ad
una delle due categorie concettuali, anzi, se noi entriamo in una logica
messianica, di realizzazione di un mondo futuro interpretato in senso
positivo, vediamo come sia proprio la logica evolutiva quella
caratterizzante una eventuale strategia indirizzata alla realizzazione di
quest'ultimo.
Che ne è allora della strutturale associazione originaria ordine-
divinità?
Proviamo ad interpretarla supponendo l'effettiva esistenza di una
divinità interagente con l'essere umano.
Su questa premessa, possiamo considerare questa associazione come
derivante dalla tendenza della divinità ad adattarsi all'essere umano e ai
suoi limiti. L'essere umano ha difficoltà a comprendere il processo
evolutivo, che è complesso, ma ha la capacità di comprendere e
concretizzare un equilibrio. La divinità, quindi, si basa su questa sua
capacità dandogli un ruolo centrale nella determinazione dell'equilibrio
che, limitatamente al tempo in cui si mantiene, è un ordine assoluto.
Secondo tale logica, invece, è nel momento dell'evoluzione che
l'intervento divino si fa più rilevante, per la necessità di compensare la
limitatezza umana nel gestirla.





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[1] L'antropologia culturale ha evidenziato la relazione tra gli eventi dei
giorni della Genesi e una classificazione, quindi un ordinamento dei
fenomeni della realtà di origine assai più antica e presente in maniera
assai generale nel pensiero antico.

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Equilibrio 1

Equilibrio 2

Evoluzione
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