Fito terapia e acquacultura

July 24, 2017 | Autor: Gianluigi Negroni | Categoria: Aquaculture
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Natural additives for fish by Susanne kiwan, Malte loholter and Andreas Lewke, 38 International Aquafeed, Nov-Dec 2013
Gli immunostimulanti sono soostanze che aumentano i meccanismi non-specifici di difesa e provvedono resiistencza contro gli organismi patogeni (Citarusu et al., 2006)
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Fito terapia in acquacultura
G. Negroni – Maggio 2014
Con la mancanza di sviluppo della pesca estrattiva mondiale, che vede i maggiori stock al limite dello sfruttamento o sovrapescati, l'aumento della popolazione mondiale che si vuole nutrire di prodotti ittici e le raccomandazioni salutistiche che insistono giustamente, sempre di più, sul consumo di prodotti ittici, una delle soluzioni preconizzate riguarda lo sviluppo di un'industria dell'acquacultura. L'acquacultura potrebbe, e già in parte provvede, al rifornimento di proteine nobili per soddisfare la grande crescita delle richieste mondiali di pesce; il settore dell'acquacultura è in forte crescita. Nonostante queste ottime prospettive di mercato e dei consumi mondiali vi sono problemi soprattutto nella mangimistica, componente chiave per gli allevamenti delle specie ittiche. Uno dei nodi presenti è l'uso smodato di chemioterapici negli allevamenti, punto di cui ci occuperemo in questo scritto.

Probelmatica tecnica
L'uso delle sostanze naturali direttamentenell'uomo e per gli allevamenti di specie animali e vegetali, con principi utilizzati da lungo tempo, hanno ottenuto un giusto riconoscimenti negli ultimi tempi, rispetto all'uso di chemioterapici sintetici e additivi chimici. Questi ultimi hanno sicuramente lanciato la cosiddetta "green revolution" e permesso d'aumentare in modo esponenziale le produzioni alimentari per sfamare la crescente popolazione mondiale, ma hanno anche dimostrato i propri limiti, soprattutto se utilizzati in modo massicico ed indiscriminato senza il rispetto delle buone pratiche di produzione. Spesso i fini produttivi degli allevamenti ed il mero obbiettivo economico non utilizzano al meglio le grandi capacità tecnologiche che permettono attualmente di controllare le grandi patologie negli allevamenti, l'acquaucltura non fa difetto a questo principio.
Sempre di più, ai magimisti si presentano nuovi componenti ad alto concentrazioen proteica che permettono di sostituirne altri che sono più costosi,scarsi e non sostenibili (es. farine di pesce), come nuove specie con differenti esigienze nutrizionali (tonni, seriola, rane, pesci piatti, ecc).
Inoltre abbiamo nuove tecnologie e la richesta del pubblico di usare sistemi "sotenibili", coerenti con il benessere animale e "biologici", validati in ambito internazionale. Tutte queste nuove richieste possono essere soddisfatte dalle moderne tecnologie dell'acquacultura con le nuove possibilità della mangimistica che influenzano notevolmente il ciclo acquaculturale e rappresentano la più grande spesa per l'allevatore. Ricercare, testare, validare e produrre nuovi componenti ed addititvi per l'acquaucltura è una delle grandi sfide dell'industria mangimistica moderna.
L'acquacultura e la mangimistica legata all'acquacultura, per la sua più giovane età anagrafica, cerca di usare quanto scoperto dall'industria dell'allevamento degli animali terrestri.
L'applicazione dei composti vegetali agli alimenti per le specie acquatiche ha una valenza molto innovativa anche per la presenza di applicazioni comopletamente nuove (esempio le funzioni anti infiammatorie). Per l'aquafeed, additivato con prodotti naturali, abbiamo due applicazioni che sicuramente riscuotono grande interesse quali: l'igiene e l'attrattività dei mangimi nell'ambiente acquatico. Anche incrementare la salute ed il sistema riproduttivo presenta un grande interesse negli animali acquatici con la somministrazione di additivi nel mangime o di componenti contenenti questi composti.

A causa dei differenti medium in cui si trovano gli animali acquatici rispetto a quelli terrestri, si devono fare delle opportune considerazioni prima di studiare e somministrate degli additivi naturali (fitogenici) negli allevamenti di acquacultura, come:
- le sostanze vegetali prescelte sono stabili negli ambienti acquatici, si diffonderanno velocemente nel medium acquatico dall'involucro del pellet, o rimmarranno stabili fina al consumo della specie preposta?
- Le sostanze vegetali hanno una finestra di temperatura che inibisce o aumenta la propria efficacia ed efficienza, questa temperatura è riscontrabile nelle acque dell'allevamento di quella data specie?
- La densità o la struttura della sostanza vegetale possono riscontrare problemi sia per la tecnologia di produzione sia nel periodo di permanenza in acqua?
- Sono i componenti vegetali attivi stabili attraverso il processo di produzione (trasporto, stoccaggio, estrusione/espansione, pellettizzazione, consumo?
- Influenza positivamente l'assunzione dell'alimento?
Al seguito di queste indagini si può pensare di utilizzare i nuovi componenti vegetali negli animali acquatici.
In ogni modo l'industria mangimistica sta andadno verso un aforte riduzione nell'uso di promotori di cresicta a base di antibiotic per prevenire l'emergenza di antibiotic resistenze nei ocnsumatori.

Le patologie negli allevamenti
Il settore dell'acquacultura non è immune da problemi come dimostrato dalle recenti epidemie di EMS (Early Mortality Syndrome) nelgi allevamenti di gamberi, le parassitosi negli allevamenti di salmoni (sea lice), le malattie virali dei salmoni (ISA / Infectous Salmon Anemia) e altre numerose malattie che creano problemi nell'industria dell'allevamento ittico. Le grandi epidemie sono anche le conseguenza dell'intensificazione dei sistemi di allevamenti, delle alte densità, dallo scarso sviluppo del settore della genetica delle specie ittiche, dello scarso rispetto del benessere delle specie ittiche allevate e dello scarso rispetto delle migliori pratiche (best practices) d'allevamento. Ben si sa che grandi concentrazioni d'animali creano le condizioni per lo sviluppo d'epidemie.
Infatti, nel momento dell'intensificazione degli allevamenti zootecnici, si ha una forte risposta in termini di diffusione di malattie e patogeni che divengono una parte integrale degli allevamenti e un formidabile ostacolo allo sviluppo dell'industria zootecnica, l'acquacultura non fa eccezione agli altri settori zootecnici. Infatti la resistenza degli agenti batterici agli antibiotici disponibili è uno dei grandi problemi dell'acquacultura. Già negli anni '90 si sottolineava il problema della risistenza agli antibiotici e lo scarso numero di antibiotici disponibili (ASM 1994), come uno dei maggiori ostacoli alla produzione di cibo a livello mondiale.
Attuamente quasi ogni settore dell'industria dell'acquacultura intensiva usa dei chemioterapici come antibiotici ed altri prodotti chimici che debbono usati con numerose cautele e ben definiti tempi di sospensione. Molti principi attivi sono vietati come il fluroquinalone, i nitrofurani, il cloramfenicolo e il pacchetto igiene della Comunità Europea che obbliga stretti controlli da parte della Autorità Competenti dei paesi membri, inlcuse le importazioni dai paesi terzi. Periodicamente i posti d'ispezione frontalieri della UE, USA e Giappone rigettano importazioni di pesci e crostacei con livelli d'antibiotici e di altre sostanze più alti dei massimi consentiti dal pacchetto igiene. In acquacultura, in caso di eventi patologici, non vi sono attualmente altre soluzioni agli antibiotici ed alle altre sostanze chemioterapiche, soprattutto per gli allevamenti intensivi ed iperintensivi; infatti i sempre maggiori spazi necessari agli allevamenti non sono più disponibili a causa di una forte competizione con altre attività soprattutto nelle zone costiere.
Nelle ultime decadi l'industria dell'acquaucltura è stata colpita da numerosi outbreak di pericolose malattie che hanno messo in ginocchio numerosi settori, basti ricordare: in paesi produttori di gamberi (Tailandia, Vietnam, Equador), in Cile ed in Norvegia con perdite di centinaia di milioni di Euro da parte delle società del settore e di numerosi posti di lavoro. Senza dimenticare la mancanza della sicurezza aliementare che queste mancate produzioni provoca.

L'uso non appropriato degli antibiotici nella filiera dell'acquacultura
Purtroppo vi è spesso un uso rindundante di antibiotici e sostanze chemioterapiche sintetiche sia nella medicina umana che in quella veterinaria e di difesa della piante, anche qui l'acquacultura segue il trend degli altri settori. Infatti il massivo uso degli antibiotici, soprattutto quelli a largo spettro ed usati a calendario, va di pari passo alla resistenza ai medesimi da parte degli agenti patogeni. La situazione viene attualmente ben percepita a livello mondiale sia per la medicina umana che per gli allevamenti animali.
Ma la situazione, di resisitenza agli agenti antibiotici, non è nuova e non deve sorprendere in quanto si stanno incontrando maggiori resisitenze agli antibiotici e chemioterapici in genere; d'altro canto stanno diminuendo i mezzi per combatte gli agenti patogeni (The responsable use of antibiotics in aquaculture FAO 2005).
Le malattie causate da patogeni sono una presenza costante nell'acquacultura intensiva che si sta sempre più applicando ai nostri giorni per i sopracitati motivi di mancanza di spazi, inquinamento delle acque e bisogni di grandi quatità di prodotti ittici commercializzabili in brevi periodi.
Una mortalità del 10-20% viene considerata "normale" nella fase d'ingrasso di molte specie di pesci e crostacei attualmente allevati, mentre nelle fasi larvali nelle avonotterie (branzini, orate) si valutano delle mortalità del 15-40% con i più moderni mezzi tecnici a disposizione (Negroni valutazioni personali). Le mortalità sono spesso dovuta ed una serie combinata di fattori fra cui ci piace citare quelli ambientali, quelli patologici, scarso sviluppo del sistema immunitario (innato in numerose specie). Infatti questa situazione è comune alle fasi giovanili di numerose specie marine e di acqua dolce. L'uso degli antibiotici, nonostante i numerosi divieti, è una delle più facili soluzioni utilizzate per risolvere i sopracitati problemi, sia come promotori della crescita che specificatamente contro gli agenti patogeni.
I principi delle erbe e delle piante potrebbero sostituire i presenti chemioterapici come agenti contro i patogeni, promotori della crescita e nell'utilizzo nell'incremento della produttività dei mangimi come nella biosafety, ma abbisognano di appropriati studi per meglio definirne le caratterisitche e gli effetti negli allevamenti. Fino ad oggi poco si è fatto, l'industria ha ritenuto opportuno confluire le risorse della ricerca su principi attivi diversi da quelli naturali. Si ricorda che lo sviluppo, prova e messa in commercio di principi attivi medici e veterinari richiedono una serie costosa di prove per dimostrane l'attendibilità e la mancanza di pericoli nell'uso industriale e massivo.

Terapie alternative
La fitoterapia (l'uso di estratti d'erbe nella cura delle patologie umane, ora anche chiamata fitogenica) è conosciuta da migliaia d'anni, fu sviluppata in mancanza di altri sistemi di cura con numerose prove fatte sui malati ripetutamente, viene attiualmente riconosciuta universalmente anche se non ha molte prove scientifiche, ma piùspesso pratiche. I principali luoghi ove a tutt'oggi si usano queste conoscienze millenarie sono: Cina, India, Asia, Sud-Est asiatico ed altri paesi del Sud e Centro America. In altri paesi le conoscienze, seppur presenti non sono più in uso, soppiantate dalla moderna medicina che usa altri principi seppur spesso "copiati" dalla natura (esmpio aspirina con l'acido acetisalicilico "copiato" dal regno vegetale e prodotto da più di 200 anni ed alte sostanze). Nonostante questo vi sono forti correnti d'opinione che fanno uso della naturopatia e della erbe medicinali in tutti i paesi sia per uomini che per animali.
Numerose sono le erbe medicinali conosciute o la combinazione di più di un principio vegetale che producono benefici effetti sulla salute ed il benessere degli animali acquatici, con proprietà antifungine e antibatteriche e di supporto alle funzioni digestive, ormonali e del sistema immunitario. Il mercato della erbe medicinali ha una forte crescita e molti miliardi di fatturato annuale. Di solito un principio fitoterapico contiene vari principi attivi, che meglio contrastano gli agenti potogeni con attività antimicrobica singola o sinergica.
Le strategie per la profilassi ed il controllo degli agenti patogeni, che attaccano le attività degli allevamenti in acquacultura, includono il migliormento delle condizioni ambientali (principalmente la qualità delle acqua), la produzione e la semina di specifiche fasi larvali controllate senza patogeni (per esempio larve SPF nei gamberi), lo stimolo delle resistenze del sistema immunitario contro i patogeni con specifici immunostimulanti quali i glucani e le vaccinazioni
Si è scoperto che molti componenti derivati dalle piante hanno un effetto immonostimolante non-specifico negli animali, più di una dozzina sono stati valutati in prove con pesci e crostacei d'allevamento. Numerose erbe e piante sono state usate come rimedi casalinghi in numerose culture nel mondo per migliaia di anni per curare uomini ed animali. Quando non si aveva a disposizione la medicina moderna e quando erano a disposizione, normalmente stagionalmente. Inoltre i numerosi principi attivi naturali sono presenti nei vegetali in dosi differenti rispetto alla stagione e agli organi ove si trovano (foglie, fusto, radici, frutti e fiori).
Alcuni di questi rimedi hanno forti caratteristiche contro gli eventi patologici contro malattie con effetti antibatterici, antivirali e antimicotici, quindi sono anche pericolosi se usati inappropiatamente (es. rotenone che può essere fortemente tossico in dosi massicce). Altre proprietà sono riconosciute ai principi quali anti stress, promotori di crescita, appetizers, tonici e immunostimolanti. Altre favorevoli caratterisitche e benefici dei principi attivi contenuti nelle piante, in alternativa ai principi industriali attualmente utilizzati, sono: la bassa tossicità con una maggior caratteristica "environmentally friendly", la biodegradabilità e la biocompatibilità, la bassa tossicità che dipende dalle concentrazioni. Fino ad oggi non sono stati scoperte dei patogeni immunorestenti ai principi vegetali, infatti di solito i vegetali utilizzati presentano una combinazione di più principi attivi da cui i patogeni faticano a difendersi .
Nonostante le ampie conoscienze mondiali rispetto ai benefici delle erbe medicinali attualmente pochi principi vegetali naturali sono a disposizione commercialmente per l'acquacultura industriale.
Piante medicinali in acquacultura
Le forti carateristiche antibatteriche di alcune specie vegetali sono ben conosciute e documentate anche nel settore dell'acquacultura. Fenoli, polisaccaridi, proteoglucani, e flavonoidi possono giocare un ruolo importante nella prevenzione e controllo dei batteri negli allevamenti ittici (Vedi tabella 1-4-6-8). Erbe quali S. Triblobatum, A. Paniculata e P. Coryfolia hanno ridotto la presenza di vibrio in P. Monodum di un terzo quando date come alimiento ad Artemia (Citrasu et Al 2002 e 2009) poi usato come preda per le fasi larvali di P. Monodon. .
Alcuni ricercatori cinesi hanno riportato delle notevoli attività antimicrobiche da estratti provenienti da 5 specie erbacee (Stellaria aquatica, Impatiens biflora, Oenothera biennis, Artemisia vulgaris, Linocera japonica) contro 13 specie di batteri e due patogeni virali delle specie ittiche. Aeromonas salmonicida e Edwardsiella ictaluri furono i batteri maggiormante sensibili agli estratti di erbe, S. Aquatica fu l'estratto maggiormente efficiace in termini di maggior numero di batteri inibiti e per il grado d'inibizione. L. Japonica mostro il maggior grado d'inibizione verso i virus IPN e IHN mentre A. Vulgaris e S. Aquatica inibirono solo il virus IHN. (Tabella 4)
Si ritiene degna di citazione delle prove dell'uso di estratti dell'anacardio (Anacardio occidentale), che contiene numerosi composti fenolici contenuti nel frutto dell'anacardio. Essi presentano un forte potere inibitore per numerosi batteri, a dosi elevate crea forti irritizione sulla pelle. L'anacardio viene prodotto in numerosi paesi tropicali in quantità industriali. Al seguito dell'estrazione dell'ancardio abbiamo un residuo che assomigli ad una resina liquida (detto LCC - Liquido do Castanha do Caju), è caustico e di color marrone scuro e con un odore caratteristico. Il LCC è costituito principalmente da: acido anacardico, cardolo, cardanolo ed altre sostanze. L'acido anacardico è ben conosciuto eper i propri principi antimicrobici. Si sono effettuate prove in vitro con Staphylococcus sp con forti risultati inibitori nello sviluppo del microbo. Industrialmente può essere utilizzato come: insetticida, funghicida, germicida, anti ossidante e per molte altre attività. Tipico è l'uso nel sapone come agente antibatterico naturale. Per la propria grande disponibilità e basso prezzo è unh ottimo candidato per l'uso nel settore dell'acquacultura.
Numerose prodotti del regno vegetale hanno dimostrato grandi effetti antivirali contro malattie di crostacei e pesci. Numerose specie di erbe e piante indiane come A. mamelos, C. dactylon, L. camara, M. charantia e P. Amarus hanno dimostrato forti attività antivirali verso White Spot Syndrome Virus (WSSV) quando estratti con solventi organici quali esteri,cloroformio, etil acetato, metanalo e etanolo. Numerosi studi sono stati pubblicati dimostrando gli effetti antibatterici ed antivirali degli estratti vegetali con differenti specie (Vedi Tabella 2-7) di pesci e crostacei. .
Gli estratti vegetali sono anche conosciuti per le proprietà antifungine ed antiparassitarie (Vedi Tabella 3). Infezioni di Aspergillus flavus e Fusarium oxyspoum sono stati controllati con estratti di O. Balsilucum (Adguzel et al. 2005). Una nuova molecola antifiungina viene scoperta ultimamente isolandola da Datura maltel ( Dabur 2004), con proprietà di controllare Aspergillum, Candida e funghi marini.
Gli estratti vegetali inducono la lisi della cella fungina, alterandone la permeabilità, influenzano il metaboilismo dell'RNA e la sitesi proteica portandola alla morte (Citarasu 2009), Vedi Tabella 3.
Un'altro interessante fattore antistress per I pesci, particolarmente per il trasporto e per le situazioni di forte stress e come promotore di crescita, viene estratto dalla Yuca,usato anche negli stagni in produzione.
Da molto tempo l'aglio viene usato dagli uomini contro i parassiti della pelle, il sudore delle persone che mangiano molto aglio (o altre piante con principi attivi molto odorosi quali la monioca) funziona come repellente contro i parassiti. Similarmente, una mistura di estratti vegetali annessi al mangime di pesci, per esempio Benadenia seriolate, assiste nel diminuire l'incidenza dei parassiti della pelle e delle branchie. Si ipotizza che il muco esterno che ricrope i pesci,contenente i principi attivi, funzioni come repellente, riducendo gli attacchi parassitari.
I prodotti vegetali hanno la caratteristica antiossidante d'inibire la formazione di anioni ed eliminare i radicali liberi, riducendo sensibilmente gli effetti dello stress; con crostacei la P. Kurroa fu utilizzata in esperimenti per la riduzione di stress in P. Monodon (Citrasu et al 2006).
Altre erbe quali Astragalus membranaceus, Flavescent opholra e A. paniculata sono conosciute per le caratteristiche antistressanti specifiche e non.
Alcuni vegetali sono conosciuti per le proprietà d'incrementare le produzioni ormonali, alcuni vegetali sono state testati in prove con P. Monodon alimentato con diete di maturazione contenti estratti di: W. Sonnifera, Macuna pruita, Ferula asafoetida e Piper longum (Bobu 1999). Attualmente numerose avanotterie usano dei mix di estratti vegetali, prodotti da società specializzate3, per incrementare e modulare i sistemi ormonali degli animali acquatici. In particolare si usano per la produzione di gameti fuori stagione o con specie con problemi di fertilizzazione e di sviluppo gonadico, bassa mobilità spermatica e bassi volumi spermatici.
Con P. Vannamei usando una dieta di maturazione semi-umida, contente una mistura di estratti vegetali, si è ottenuto un'incremento di più del 40% nella produzione di nauplii con una riduzione della mortalità del 44%, in comparazione a una dieta secca e booster commerciali. Risultati simili si sono ottenuti con P. Monodon3.
L'Asparagus racemous.usato in India come principio ayurvedico (antico sistema di medicina Indiano) viene usato come grow promoter e presenta effetti simili anche su larve di Labeo rohita.
Infine si sono effettuati esperimenti scientifici con acidificatori avanzati specifici in una specie che non produce acidi nel proprio sistema digestivo quale il L. Vannamei contro la presenza di Vibrio spp (un patogeno chiave per la specie). I risultati furono ottimi con un effetto positivo lineare sulla sopravvivvenza dei gamberi a 60 giorni fra il controllo ed i vari trattamenti con l'acidificatore specifico. Nella dose massima (1,2 % della razione) ha permesso una decrescita di più del 50% della presenza di Vibrio spp (da più di 600 a 300 Vibrio spp CFU/ml) ed una sopravvivenza di più del 10% nei gruppi trattati. Lo stesso gruppo di ricercatori ha effettuato prove con flavonoidi su carpe per testare le possibilità di: sanità intestinale, palatibilità della razione, miglioramento dei porcessi digestivi, migliorato dell' assorbimento dei principi nutritivi grazie all'effetto antimicrobico e antiossidante dei preparati fitogenici. I risultati di accresciento della carpe furono più marcati dopo la 6 settimana di allevamento con differenze di più del 20% nell'accresciemnto giornaliero.
Altri risultati importanti derivano da una ricerca del laboratorio di Sanità animale acquatica del Institue of Desert Research che fece esperimenti con estratti di rosmarino rispetto a vari agenti patogeni fra cui lo Streptococcus iniae e S. Agalactie con ottimi risultati in vitro ed in vivo con Tilapia infettate. Non si manifestarono fenomeni di resistenza che invece evidenziò l'uso dei gruppi di controllo trattati con ossitetracicline.

Problemi per l'applicazione della fitoterapia in acquacultura su scala industriale
Nonostante che le erbe, le piante e i loro estratti siano usati nelle terapia umane da millenni, molto poco è stato fatto per l'uso delle piante medicinali in acquacultura. La standardizzazione dei processi estrattivi dalle piante è uno dei problemi che richiedono chiare soluzioni nel prossimo futuro. Inoltre negli USA, Giappone Australia ed Unione Europea vi sono delle legislazioni restrittive per l'approvazione dell'uso delle piante medicinali o estratti in acquacultura. Spesso vengono considerati come presidi medico chirurgici e abbisognano di lunghi e costosi iter burocratici per le approvazioni di legge per immettere sul mercato nuovi principi attivi. Se ne deve testare la sicurezza e l'efficacia prima di provarle su scala commerciale con test clicnici sull'assorbimento, metabilismo ed estrazione degli ingredienti attivi considerati. Le procedure possono richiedere anche 5 anni dalla concezioen al rilascio commerciale dei prodotti (POM Prescritpion Only Medicine). Di conseguenza abbiamo alti costi che scoraggiano l'industria che ritiene il mercato dei rimedi naturali sia ristretto, cosa contraria al pensiero dell'autore.
Altre volte non vi sono chiare regolamentazioni e non è chiaro come devono venire registrati i pèrpodoti a base di erbe e piante medicinali. La chiarezza e lo snellimento legisaltivo è una delle basi per l'uso dei principi vegetali in acquacultura. Una chiara legisalzione armonizzata a livello internazionale dovrebbe tener conto dei benefici dei rimedi vegetali rispetto agli agenti chemioterapici che stanno creando numerosi problemi.
Gli estratti vegetali possono essere usati anche come promotori della crescita, anti stress, complessi vitaminici, e preventivi delle infezioni. Spesso gli estratti vegetali possono produrre effetti benefici per animali cresciuti a grande densità. Da un altro canto i concentrati di estratti vegetali possono essere pericolosi se utilizzati impropriamente ed altamente tossici come gli estratti delle radici di rotenone, normalmente usati a 50-200 mg/l uccidono tutta la fauna acquatica presente e si biodegradano velocemente (Negroni comunicazione personale).
L'uso di estratti di aglio e cipolla, inserito nella formula per la produzione di pellet nella razione quotidiana di gamberi di allevamento contribuisce alla prevenzioni di infezioni batteriche, uno studio scientifico ha messo in evidenza le attività antibatteriche della guava (Psidium guajava) contro i batetri patogeni dei crostacei in aprticolare di gamberi, fu testata la minima concetrazione inibitoria contro Vibrio e A. Hydrophila a 1,25 e 0,625 mg/ml rispettivamente. Sempre Direkbusarankom e altri trovarono come gli estratti di guava eliminavano i batteri luminescenti dai ganberi Black tger (P. Monodon) più efficacemente delle tetracicline.
L'uso di estratti di semi di agrumi è già nell'uso comune in numerosi campi agroindustriali inlcusa l'acquacultura come igienizzante contro Listeria nell'industria della trasformazione, come grow promoter delle fasi d'ingrasso di pesci di mare e come igienizzante nelle riproduzioni e fasi larvali di numerose specie (rane, tilapia, pesci gatti) come l'autore ha personalmente sperimentato (vedi Tabella a parte su ENSA Annesso 1).
Un possibile nuovo metodo di misurazione
Come già ricordato una delle necessità maggiori nell'ambito della fitoterapia applicata all'acquacoltura è certamente quella di poter valutare in tempi rapidi l'efficacia e la biocompatibilità di qualunque nuova sostanza si intenda sperimentare e somministrare agli organismi acquatici. Difficile è anche valutare la vitalità di questi organismi in risposta a queste somministrazioni, se non con lunghe verifiche, spesso economicamente costose.
Uno dei metodi, attendibile, rapido e non invasivo per effettuare queste valutazioni in un settore così difficile viene fornito dall'esperienza di alcuni ricercatori nel campo della bio-elettromagnetismo. Partendo da conoscenze e metodi non convenzionali (non validati sicentificamente) ma di comprovata efficacia pratica applicati per anni in vari settori, oggi è possibile effettuare anche in acquacoltura raffinate misurazioni ed effettuare dei test bioenergetici di biocompatibilità di qualunque sostanza sugli esseri viventi, misurando in brevissimo tempo la loro risposta biologica a quella sostanza. Le misurazioni permettono di svolgere ricerche con il fine di migliorare la qualità biologica del medio e degli animali allevati in acquacultura e comprendere quali principi fitoterapici (o combinazione dei medesimi) saranno più efficaci per stimolare la salute e vitalità degli animlai acquatici allevati.
La scelta e l'applicazione di sostanze naturali nel settore ittico diventa così una strada percorribile più velocemente, giungendo in questo modo ad individuare selettivamente i prodotti più idonei e specifici per quel settore.
L'applicazione della sovranominata tecnica ha già permesso di formulare efficaci prodotti fitogenici per la cura ed il sostegno per le piante, usati con successo in agricoltura biologica.
Vedi www.archibio.it
Uso della distillazione per la produzione di olii essenziali
La distillazione è un antico metodo per concentrare gli ingredienti attivi delle piante; la distillanzione concentra e condensa alcuni componenti delle piante. Il prodotto della distilazione si dice "olio essenziale" e varia considerabilmente in composizione ed aroma, non è dissolvibile in acqua e può formare dei complessi fisicochimici con altri componenti della razione. Si dissolve facilmente alla temperatura ambiente sia in acqua dolce che salata.
Le strutture lipolitiche degli olii essenziali hanno la cpaacità di espandere, fluidificare, rendere instabili e permeabili le membrane cellulari degli agenti patogeni che rilasicano all'esterno i liquidi cellulari.Questo tipo di azione è diverso da quello delgi antibiotici che inibiscono la sintesi cellulare, il metabolisomo o modificano il DNA o RNA. Spesso gli olii essenziali inibiscono delle specie batteriche a noi ostili mentre non ne inlfuenzano altre più "amiche".
Gli olii essenziali hanno la capacità di danneggiare le membrane e coagualre il citoplasma, inoltre di danneggiare lipidi e proteine dei microbi. Si è notato come gli olii contenenti alte percentuali di componenti fenolici hanno più alto potere inibente (alto potere tossico verso le membrane cellulari dei più comuni patogeni) per numeroso patogeni
Se opportunamente emulsificati gli olii essenziali non rilasciano biofilm sulla superficie dell'acqua evitando il dissociamento dalla matricre. Possono inibire la formazione di biofilm sulle superfici, sempre difficili da inibire (per esempio gli estratti oleosi da semi di origano, timo ed altre piante che contengono carvacol un fenolo monotarpenico).
I forti odori e sapori, talvolta incentivano l'incapsulazione o microincapsulazioen di questi olii, che potrebbero limitarne l'uso.
Estratti oleosi di origano, rosmarino, coriandolo hanno dati ottimi risultati contro numeorsi ceppi batterici sia in vitro che in vivo contro E.coli, Salmonella typhinarium e S. Aureous..

I problemi creati dagli antibiotici su scala mondiale ed in particolare negli allevamenti
Non solo la pratica dimostra che l'uso dei principi vegetali, già ampiamente provato, porterebbe benefici a tutti i parteciapnti alla filiera delle prodiuzioni ittiche, ma anche il WHO (http://www.who.int/en/ Antimicrobial resistance: a serious threat to public health 30-04-2014)
Il rapport del WHO rivela che le resistenze antimicrobiche, inclusa la resistenza agli antibiotici, non sono delle predizioni ma una pericolo serio e sta accadendo adesso in ogni regione del globo ed è uno dei maggiori rischi nel campo della sanità pubblica.



La resistenza antimicrobica (Antimicrobial resistance -AMR) sta mettendo in pericolo il trattamento e la prevenzione di un grande numero di malttie infettive originate da batteri, parassiti, virus e funghi. Numeorsi sono i governi che si stanno preoccupando. Abbiamo il rischio che una era dopo-antibiotici possa presentarsi e che infezioni comuni e piccole ferite possano uccidere. Per il WHO non è una fantasia ma una reale possibilità del 21 secolo. Il WHO sta seguendo da vicino tutti gli sviluppi di questo problema a livello globale (Antimicrobial resistance: global report on surveillance 2014 WHO). La situazione nel settore dell'acquacultura vede una situazione simile con uso di antibiotici nell'acquacultura intensiva anche se ben controllata e con tempi di sospensione obbligatori, l'Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale (OIE) è della stessa opinione e ha un sito web per il problema (http://www.oie.int/for-the-media/amr/) che si occupa della Anti microbical Activity (AMR) ed ha appena concluso una conferenza internazionale Ricordiamo 100 casi di importazioni di gamberi contenenti delle sostanze medicinali nel 2011, segnalato da Southern Shrimp Alliance.

Azioni che mitigano l'uso improprio degli antibiotici in acquacultura
Il grande uso d'antibiotici come promotori della crescita può creare delle resistenze e può aumentare l'incidenza delle malattie ed alterando la fisiologia del metabolismo digestivo, i nutrizionisti hanno quindi reagito cercando di creare delle razioni senza antibiotici, con notevoli sforzi. Infatti l'esperienza insegna come non sia facile sostiruire con additivi i promotori di crescita.
Si cerca anche di migliorare i parametri ambientali sempre poco considerati per le grandi concentrazioni di soggetti negli allevamenti intensivi. Anche gli eccessi di proteine nella razione, che poi vengono in parte espulse, favoriscono lo sviluppo dei patogeni; questo accade particolarmente nel settore dell'acquacultura ove il mezzo acquatico riceve le proteine indigerite. In numerose specie di animali acquatici che non metabolizzano bene i glucici complessi si aumentano le proteine della razione per un più rapido accrescimento. Anche gli alti contenuti di fosforo, che abbassano la qualità dell'acqua negli allevamenti, possono essere ridotti con la presenza di fitasi. Infine nuovi prodotti con alti concentrati proteici come quelli derivanti dalla soia e da altre piante possono permettere la diminuzione delle farine di pesce. Le nuove tendenze raccomandano d' incrementare la sanità del tratto digestivo delgi animali acquatici.

Concetto di sanità del tratto digestivo
Gli sforzi combinati di un'appropriata formulazione delle razioni, della gestione degli allevamenti, della biosicurezza, dell'uso degli additive possono ottimizzare il raggiungimento della "gut health" or "gut welfare", che vien definite come "l'abilità di eseguiire le normali funzioni fisiologiche, di mantenere l'omeostasi che supportano l'abilità dell'animale allevato di superare senza conseguenze gli stresss delle malettie infettive e non" (gut health in Inglese). Durante il ciclo di vita in allevamento, avere una buona sanità costante nel tratto digestivo degli animali acquatici è importante per estrinsecare la massima produttività senza l'uso di antibiotici.

I principi fitoterapici possono rimpiazzare gli antibiotici per la sanità del tratto digestivo degli animali allevati in acquacultura
I promotori di crescita a base di antibiotici finora usati possono essere rimpiazzati da addititivi con azione battericida o batteriostaticabe, numerose sono le soluzioni, ne citiamo alcune, ognuna ha le proprie caratterisitche:
L'ossido di zinco ed il solfato di rame hanno buone caratteristiche antibatteriche ma sono dannosi all'ambiente se usati in dosi elevate, in alcuni paesi l'uso ne è limitato .
Non tutti gli acidi organici hanno una buona efficacia come antimocrobici, la loro effcacia dipende dalla loro idrofobicità e dalla capictà di dissociazione.
Molti estratti delle piante in vitro dimostrano un'attività antibatterica, molti ne confermano lacapacità anche in vivo attraverso esperimenti pratici. Gli estratti della piante e gli acidi organici hanno un effetto sinergico. Con esperimenti in vivo, sono stai confermati gli effetti sinergici.

A parte quanto citato nelle precedenti righe, alcuni additivi alla nutrizione possono avere un'azione antimicrobica come nei seguienti casi e possono indirettamente positivamente influenzare la salute del tratto digerente con i segue:
Enzimi, che riducono il livello dei polisaccardi (fattori antinutrizionali).
Probiotici and prebiotici, che aumentano il numero dei batteri benefici.
Boosters immunitari come rinforzo all'immunità che aiutano a prevenire le infezioni i13.

Gli estratti delle piante, dalla medicina tradizionale alla scienza zootecnica
Da lungo tempo è evidente che il genere umano usa le piante medicinali per uomini ed animali (spesso in sinergia con rituali magici e religiosi) per curare, prevenire le malettie e migliorare lo stato di salute. Vi sono evidenze che il loro uso origina dal periodo del Neanderthal, nel XIX secolo, l'uso delle piante medicinali incomincia a decrescere nella pratica medica e veterinaria e fu rimpiazzata dai rimedi dell'industria farmaceutica, soprattutto nei paesi più sviluppati, ma negli anni '60 riemerse come risposta agli effetti collaterali della medicina sintetica.
L'uso attuale dei principi botanici attualmente è poco simile e differente dall'uso storico che gli scienziati definiscono "tradizionale". Prima dell'uso su scala industriale gli scienziati devono effettuare prove fitogeniche riproducibili, i risultati devonop essere validati a livello scientifico. Inoltre i prodotti per i tratattamenti posti sul mercato devono essere effettivi e sicuri con la produzione di estratti botanici standardizzati , che devono presentare le seguenti caratterisitche:
Prodotti specifiche di ben indentificate e controllate specie vegetali;
Utilizzazione di processi manufatturieri standardizzati che rispettano i composti attivi contenuti nelle specie vegatali;
Prodotti commercializzati che garantiscono una concentrazione minima indicata dei principi attivi
L'applicazione scientifica degli estratti delle piante nelle produzioni di acquacultura è una tecnologia che è ancora in progressione, in molti casi i risultati sono molto soddisfacenti, in particolare in combinazione con gli acidi organici.

Il possibile ruolo degli estratti delle piante nell'aquacultura
Vi è una corrente di pensiero che favorisce l'uso di prodotti naturali, l'obbiettivo è la disponibilità di sicuri principi attivi diponibili per l'industria dell'acquacultura. Le preparazioni a base d'erbe contengono numerosi principi attivi che possono mitigare efficaciemente molti dei problemi dell'acquacultura industriale mondiale. I principi attivi sono basati sui contenuti di alcaloidi, flavonoidi, pignenti, fenoli, tarpenidi,steroidi ed olii essenziali e/o una combinazioen di essi. Poco è stato fatto negli allevamenti, non molti allevatori (inlcuso il sottoscritto) hanno usato numerosi principi naturali (fitoterapici) nei prorpi allevamenti.
Le piante contengono un' abbondanza di composti chimici che gli permettono di resistere agli attacchi di microrganismi ed insetti. Questi composti definiti "secondari" o "fitochimici" possono potenzialmente provvedere attività di promozione alla crescita nelle specie acquicole allevate, come si cita nei seguenti punti:
Proprietà antiossidanti: Gli antiossidanti aiutano l'organismo a ridurre lo stress causato dai danni dei radicali liberi. I flavonoidi e gli acidi fenolici, ampiamente presenti nelle piante superiori, sono efficaci contro l'effetto distruttore dei ROS (Reactive Oxygen Species, i cosiddetti radicali liberi). Alcuni composti del basilico (Ocimum basilicum), cannella ed altre piante possiedono una forte attività antiossidante
Effetti diretti microcidi: alcuni componenti hanno l'abilità di aderire al muro cellulare, formano quindi delle rotture e causano il versamento del contenuto cellulare all'esterno, uccidendo il microrganismo. La canella e la maggiorana sono esempi di piante con caratteristiche microbiocide dei propri principi attivi, come la guava (Psidium guajava), il basilico, la mandorla indiana (Terminalia catappa), l'origano (Oreganum vulgare con più di 30 antibatterici), e molti altri (vedi tabelle 1-5). Il sottoscritto ha usato preticamente per lunghi epriodi gli estratti naturali di semi di agrumi in avanotterie di rane (Rana catesbeiana e Rana esculenta), anfibi noti epr la sensibilità agli antimicrobici sintetici, con ottimi effetti battericidi e funghicidi su riproduttori, uova e fasi larvali (Vedi Annesso II).
Attività antivirali: numerosi principi attivi presenti nelle piante hanno una potente attività viricida nei crostacei11 (YHV, WSSV) e pesci (Vedi Tabella 3-4 e 7)
Attività antifungine: gli estratti dalle erbe possono provocare la lisi delle membrane cellulari dei miceti, alterarne il metabolismo ed anche portarli alla morte. Note infezioni fungine sono controllate da basilico (O. Basilicum), tamarindo (Tamarix dioica) e Rhazya stricta .
Gli effetti protettivi di erbe contro subacute aflatossicosi in Oreochromis niloticus furono risolti con estratti di rosmarino e prezzemolo (0, 2 e 4 g kg-1 B.W. divise in 2 dosi all'inizio e al 6 giorno dell'esperimento ) si confrontarono con tre diverse concentrazioni di aflatossine (AFB1 0, 9 e 18 mg kg-1 B.W. con una singola somministrazione intrperitoneale) furono testati individualmente ed in differenti gruppi. In vivo. Lo studio concluse come sia gli estratti di rosmarino che di prezzemolo riuscirono a proteggere i pesci dall'aflatossinosi anche a bassi volumi di somministrazionl.
Attività antistress: le formulazioni a base di erbe permettono una maggior prestanza fisica, delle più chiare funzioni mentali ed una resistenza non specificache permette una maggiore adattabilità all'ambiente circostante. Gli animali hanno meno stress perchè non si alterano le normali funzioni fisiologiche. Numerose erbe, Withinia somnifera, Embalica officanalis, Asparagus recemosus, Ocimum sanctum, Tribulus terrestris e Piper longum si ritengono con effetti adaptogenici, analbolici e con la possibilità d'incrementare l'energia vitale degli animali16. Picrorhiza kurroa fuusata come un fattore antistress nell'allevamento di gambericome i bioflavonoidi estratti da Toona sinensis che hanno agito come fattori antiossidanti e antistress in Litopenaeus vannamei infettato da Vibrio alginolyticus.
Attività ormonali: Alcune piante sono riconosciute come "viagra" naturali avendo degli effetti sulle produzioni ormanali e riproduttive, P. monodn con diete di maturazione contenti estratti di: W. Sonnifera, Macuna pruita, Ferula asafoetida e Piper longum, hanno incrementato la fecondità ed il peso delle gonadi, riducendo il periodo fra le mute rispetto ai gruppi di gamberi di controllo. Simili risultati si sono ottenuti con diete commerciali semi umide a base di erbe con P. Vannamei6.
Effetti probiotici: Alcune piante ricche in oligosaccaridi, come la cicoria, sono capaci di stimolare la crescita di batteri favorevoli quali i lactobacilli e ibifido bacteria senza promuovere la crescita dei batteri patogeni. Di solito vi è una riduzione delle patologie digestive in numerose specie animali.
Effetti prebiotici: che invece di stimolare la crescita di batteri benefici, incrementano anche la produzione di acidi grassi a corta catena (Short Chain Volatile Fatty Acids – SCVFAs) con lactobacilli e bifidobatteri. I SCVFAs inibiscono la crescita di numerosi batteri proteolitici pruteffattivi. Alcuni estratti vegetali non sono capaci di incentivare la crescita dei lactobalcilli, così non sono dei reali prebiotici, ma invece possono favorire la crescita dei SCVFA con i lactobacilli presenti nell'intestino. cannella e l'aglio sono alcuni di questi promotori della produzioen di SCVFA.
Bloccare l'adesione di batteri sulla superficie del tratto digestivo: le interazioni con il principale recettore delle interazioni lecitina-carboidrati sono il principale meccanismo di adesione dei patogeni alle ciglia dell'epitelio della mucosa gastrica. Alcuni composti fitochimici, quali quelli contenuti nellea carrube , possono bloccare l'adesione dei patogeni negli strati delle mucose intestinali, si evita così lo sviluppo dell'infezione.
Effetti immunostimolatori: Un immunostimolante come una droga chimica, puà attivare azioni che fortificano i meccanismi fisiologici di difesa o la risposta immunitaria degli organismi contro gli agenti patogeni. Un immunostimolante può essere utilizzato additivandolo agli alimenti provvedendo maggiori difese, resistenza alle infezioni patogene durante i periodi stressanti del ciclo d'allevamento quali: selezione, riproduzione, vaccinazione, prelievo dei gameti. Le attività immunostimulanti dei vegetali sono state a lungo studiate in differenti specie animali. Interessanti proprietà immunostimolanti dei vegetali sonoi state riconosciute in estratti di. Emblica officinalis, Cynodon dactylon, Adathoda vasica, O. Sanctum, W. Sonnifera, Myristica fragrans, Aegle marmelos, T. Cardiofila, P. Kurooa e E. Alba contro batteri (Vibrio harveyi, A. Hydrophila) e virus (WSSV in gamberi) patogeni16.
I tessuti linfonoidali associati altratto digestivo (gut–associated lymphoid tissue) GALT giocano un ruolo chiave nell'immunità digestive degli animali allevati in acquacultura. I composti prebiotici, come gli oligosaccaridi della cicoria, possono incentivare ed indurre effetti benefici per la sanità gastrica influenzando positivamente l'immunità digestiva locale attraverso la pronta risposta dei GALT16. Altre sostanze vegetali quali i polisaccaridi fungini o l'allacina dell'aglio, possono essere usati in generale (su tutto l'animale) come immuno stiolanti perchè attivano sia l'immunità innata che quella adattativa.
Secrezione delgi enzimi digestivi e stimolaotri dell'appetito: alcuni component vegetali, quali quelli contenuti nella canella (con la cinnamaldehyde), il pepe (con la piperina ed altre sostanze) e o nel cardamomo, sono capaci di stimolare la produzione delle secrezioni degli enzimi digestive del pancreas e della mucosa intestinale, inducendo un miglior efficienza dei mangimi ed un aumento delle perfomances zootecniche.10 Hanno una carica microbicida che stimola le secrezioni digestive particolarmente le amilasi.


Conclusioni
Le notizie per lo sviluppo di patogeni resistenti allo spettro medicinale attualmente disponibile per il settore dell'acquacultura provengono da tutte le aree dell'industria dell'acquacultura, l'autore le ritiene preoccupanti. L'autore spesso lavora in numerosi paesi comunitari e non ove si producono ed importano le specie allevate, ha quindi una"visone" molto diretta del settore delle sue problematiche.
Trattare l'insorgenza di gravi epidemie in pesci e crostacei obbliga il trattamento di grandi quantità di animali con chemioterapici a largo spettro nel medio culturale con il rischio di residui nelle carni (e nelle acque) che possono giungere ai consumatorie danneggiare l'ambiente. Attualmente una grande parte delle sostanze sono bandite per il settore dell'acquacultura in EU, USA e altri paesi.
Le piante e le erbe e gli estratti delle loro varie parti presentano una grande risorsa ed una ottima alternativa all'uso dei chemioterapici, disinfettanti ed altre sostanze vietate che potrebbero migliorare i trattamento di uomini, degli animali allevati nel settore dell'acquacultura e dell'ambiente ove si diffonderebbero queste sostanze. Il settore legisaltivo deve considerare seriamente con appropriate legislazioni e regolamenti attuativi per permettere l'appropriato uso dei principi delle erbe e piante in acquacultura.
Inoltre la certificazioen dei prodotti a base di erbe da usare nel settore dell'acqaucultura è essenziale per gli allevatori che ne faranno uso. Soprattuto per quelli che si occupano dell'acquacultura organica.
Non sono ancora chiari i sistemi di azione di certi fitoterapici che dovranno essere meglio studiati ma sembra che l'attacco alle membrane cellulari avvenga in modo differente a seconda dei tipi d'organismi bersaglio.
E' chiaro che in poco tempo non si riusciranno ad eliminare i chemioterapici, ma con numerose misure che ne mitigano l'uso quali: un aggiustamento delle diete, un uso appropriato delle buone pratiche zootecniche, un uso appropaiato dei principi delle piante medicinali conosciute, un incremento della qualità dell'acqua d'allevamento e di conseguenza dell'ambiente in cui vivono gli animali acquatici allevati, si potrebbe riuscire a ridurne l'uso. I sopracitati principi possono creare una buona sanità nella zona digestiva dei nostri pesci e crostacei d'allevamento.
Infine ci si dovrà rendere conto che I mangimi con pochi o nessun chemioterapico potranno essere più costosi degli altri. L'aumento della produttività degli allevamenti di acquacultura con estratti di erbe e piante darà il suo contributo anche per pagare la differenza come lo sviluppo di allevamenti biologici che potranno vendere a prezzi più interessanti.
E' chiaro che il consumatore sarà sempre più interessato e sensibile a consumare dei prodotti ittici sicuri ed allevati senza l'uso dei chemioterapici, soprattutto al seguito dei numerosi scandali nel settore alimentare.








Fonte Tabelle 1-2-3: Herbal medicine in aquaculture, Dr. Sagiv Kolkovski, R&D Director Nutra-Kol, Australia








Tabella 4 Uso delle piante medicinali in Cina
Fonte: Rajandra KR. Prevention and control of fish disease by herbal medicine. Fish health Section News 1990; 3: 3-4
Tabella 5 Principi vegetali usati contro infezioni parassitartie in Vietnam

Tabella 6 principi vegetali con azione antibatterica in acquaucltura usati in Vietnam

Fonte tabella 5-6: Dung L. Herbs and their application for control fish disease in Vietnam. Technical paper. National Aquaculture Research Institute, Vietnam 1990, p. 7




Tabella 7: Attività antivirale delle erbe usate tradizionalmente nell'acquacultura tailandese contro i virus patogeni di crostacei e pesci

Tabella 8: attività antibatterica delle erbe utilizzate tradizionalmente in Tailandia contro le batteriosi di pesci e crostacei.

Fonte tabella 7-8:



Annesso I
ENSA

ENSA (Estratto Naturale di Semi di Agrumi, nome di fantasia per evitare pubblicità non voluta) igienizzante naturale per l'agroindustria, presentato in soluzione glicerica.

ENSA è un prodotto naturale a base di estratto d'agrumi utilizzato per l'igienizzazione nei diversi campi di applicazione della filiera pesca ed acquaucltura.

Il principio attivo su cui basa la sua azione, l'Estratto Naturale di Semi d'Agrumi, è un fitoterapico molto complesso, composto da tracce chimiche bio-stabilizzate di: Acido Ascorbico, Acido Citrico, Acido Palmitico, Gliceridi, Bioflavonoidi, Peptidi, Tocoferoli, Acidi Grassi, Aminoacidi, Zuccheri, e altre.
La natura fa lavorare l'Estratto Naturale d'Agrumi in modo unitario e sinergico, agendo simultaneamente con varie azioni abiotiche (battericida, fungicida, viricida e antiossidante a seconda delle dosi).

Composizione di ENSA.
Ogni 1000 ml di ENSA contengono:
Estratto Naturale d'Agrumi 150,00 ml
Eccipiente neutro (veicolo acquoso inerte) q.b. 1000,00 ml.

Principali caratteristiche di ENSA.
-Non tossico.
-Completamente biodegradabile.
-Basso potere di shock (per essere non-tossico), ma eccellente azione residua.
-Non irritante o offensivo per la pelle e le mucose degli animali o degli uomini (quando usato nei dosaggi raccomandati).
-Ottima azione deodorante e in più con odore naturale gradevole (leggermente agrumato).
-Non altera la capacità vitale degli spermatozoi, embrioni e uova in incubazione.
-Può essere usato con animali e persone nell'ambiente (nei dosaggi raccomandati).
-Non necessita di risciacquo.
-Ha un eccellente potere antiossidante.

Principali indicazioni di ENSA.
-Battericida naturale, con azione residua, ad ampio spettro d'azione contro batteri gram positivi e gram negativi: Salmonelle, Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Pasteurella multocida, Proteus vulgaris, Streptococcus, Pseudomonas aureoginosa.
-Fungicida naturale, con azione residua, in particolare contro funghi del genere: Aspergillus, Penicillium, Candida, Fusarium.
-Azione contro virus, inattivando virus di: Morbo di Newcastle, Morbo di Marek, Bronchite Aviaria Infetta, Afta, Febbre Suina Africana e Bronchite Equina Infetta.

Come agisce ENSA:
-agisce per contatto, inibendo i microorganismi patogeni, rompendone la parete cellulare ed il citoplasma, danneggiando in tal modo il ciclo vitale della cellula e interrompendone la sua moltiplicazione.
-lavora in modo differente dagli equivalenti prodotti non naturali, possedendo: basso potere di shock nei primi minuti della sua applicazione; altissimo potere microbicida residuo e non tossico, agisce a lungo.
-quest'ultima è una qualità molto importante quando è necessario mantenere un alto livello di sanitizzazione, senza sterilizzazione.

Minima Concentrazione Inibitoria (MCI) di ENSA.
Batteri MCI in ppm
Salmonella cholerae suis 18
Salmonella typhi 15
Escherichia coli 12
Staphylococcus aureus 9
Pasteurella multocida 20
Proteus vulgaris 20
Streptococcus faecalis 16
Pseudomonas aeruginosa 250
Funghi
Aspergillus flavus 85
Penicillium citrium 25
Candida albicans 23

Esempio di modalità di impiego di ENSA
(Vedi tavola 1 per concentrazioni).
-Diluire con acqua secondo le concentrazioni indicate.
-Preparare la diluizione di preferenza nel momento dell'utilizzo.
-Eseguire la pulizia preventiva dei locali con acqua corrente e detergente neutro.
-Risciacquare molto bene con acqua potabile.
-Applicare la soluzione di ENSA, come più conviene (per immersione, per nebulizzazione, ecc.).

Importante: dopo l'applicazione di ENSA, non bisogna risciacquare con acqua. Infatti, mentre per i prodotti tradizionali (a base di cloro, iodio, ammonio quaternario, ecc.) si raccomanda sempre di eseguire un risciacquo con acqua fredda dopo l'intervento, per rimuovere i residui tossici che eventualmente possono contaminare chimicamente gli alimenti, questa operazione non solo viene dispensata essendo ENSA un prodotto naturale, non tossico e non contaminante, ma il non risciacquo con acqua, oltre a consentire un azione che si protrae nel tempo, evita la possibile ricontaminazione con germi patogeni che l'acqua mal trattata può comportare, garantendo lo stato sanitario delle superfici trattate.

Modalità di conservazione di ENSA.
Conservare le confezioni di ENSA in luogo fresco e secco, a riparo dalla luce, distante da prodotti contaminanti tossici. Tenere lontano dalla portata dei bambini.

Prove con ENSA
Diversi istituti universitari e centri di ricerca in tutto il mondo hanno studiato e sperimentato gli estratti di semi di agrumi, tra questi, per brevità, citiamo:
-Plum Island Animal Disease Center-USA (il maggior centro di ricerca mondiale sulle malattie esotiche degli animali).
-Università della Georgia-USA, Poultry Science Department.
-Università dell'Arkansas-USA, Animal Sciences Department.
-Ministero dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America (USDA), Animal and Plant Health Inspection Service.
-American Bacteriological and Chemical Research Corp.-Florida, USA.
-Università di San Paolo-Brasile.
-Università del Cile, Santiago-Cile.
-Università delle Ande, Bogotà-Colombia.
-Università Nazionale Maggiore di San Marcos, Lima-Perù.
-Università del Costa Rica, San Josè-Costa Rica.
-Università di Malaya, Kuala Lumpur-Malesia.
-National Center for Fisheries Quality Control and Processing Development-Singapore.
-Università Nazionale di Seoul-Corea.
-Università Nazionale di Rosario-Argentina.
-Fondazione Agricola del Cile, Santiago-Cile.
-Università Centrale del Venezuela, Caracas-Venezuela.
-Università Nazionale Autonoma del Messico, Città del Messico-Messico.
-Ecc.

Esempi pratici per applicazioni
1) Applicazioni e dosaggi di ENSA come igienizzante universale.
Igienizzazione generale degli ambienti, installazioni e strumentazioni in zootecnia, agroindustria e agricoltura:
1:250 (40 ml di ENSA in 10 lt di acqua potabile)
2) Come repellente naturale di insetti.
Dopo il regolare bagno settimanale, risciacquare l'animale con una soluzione di ENSA 1:250. Questo trattamento, oltre a respingere gli insetti, fornisce agli animali un pelo più luminoso e sano.

3) In avicoltura.
Igienizzazione delle uova prima dell'incubazione.
ENSA non attacca le uova nè gli embrioni, nè interferisce sulla dischiusione. Ricordiamo inoltre che le uova hanno una fine cuticola naturale battericida, depositata dalla gallina insieme all'uovo, la quale protegge l'uovo dalla contaminazione patogena.
ENSA oltre a proteggere la cuticola naturale, la rinforza, aumentandone il potere residuale (grazie ai contenuti in acido ascorbico).
-Eseguire l'igienizzazione in camera chiusa, applicando la soluzione in forma nebulizzata in diluizione 1:125, per la durata di 5-15 minuti, successivamente accendere il sistema di asciugatura per 15 minuti, al fine di eliminare al massimo l'umidità residua.
Aiuto nel controllo dello stress da post-vaccinazione dei pulcini.
In caso di stress da post-vaccinazione, aggiungere ENSA all'acqua da bere nel dosaggio di 1:500 (20ml di ENSA in 10 lt d'acqua), per la durata di due o tre giorni.
ENSA sostituisce con grande vantaggio gli antibiotici usati tradizionalmente nel controllo dello stress da post-vaccinazione.

4) Nell'industria casearia.
Nel trattamento dei formaggi freschi, al fine di eliminare i microorganismi patogeni ed evitare l'ossidazione esterna, si raccomanda di effettuare un'immersione rapida dei formaggi in una soluzione di ENSA 1:500, immediatamente prima del confezionamento.
Nel trattamento dei formaggi stagionati, al fine di evitare la contaminazione con funghi patogeni, si raccomanda di effettuare nebulizzazioni settimanali negli ambienti di stoccaggio, includendo le mensole di appoggio dei formaggi da stagionare, con soluzione di AGR 1:500. Ricordarsi di girare i formaggi sulle mensole, settimanalmente.

5) Nel trattamento delle celle frigorifere di stoccaggio della carne e dei prodotti ittici.
Applicare in forma nebulizzata nelle celle frigorifere, senza togliere gli alimenti presenti (carne, latte e suoi derivati), senza contaminare gli alimenti, in diluizione di 1:500.

6) Nell'industria ittica.
Nel trattamento dell'acqua destinata alla fabbricazione del ghiaccio per prolungare la conservazione del pesce, crostacei e dei frutti di mare, miscelare omogeneamente ENSA con acqua (pura) nella diluizione di 1:400.
Nella depurazione diretta di gamberi ed aragoste, si raccomanda di immergerli in una soluzione di acqua e ENSA 1:500 per 15 minuti, cambiare la soluzione ogni 8 ore di uso continuo.
Nella depurazione di molluschi bivalvi, si raccomanda di immergerle, ancora vive, in una soluzione di acqua (di mare) e ENSA 1:1000, lasciandole in immersione da 2 a 8 ore.
Nelle avanotterie può essere utilizzato come battericida e fungicida per i riproduttori uova e larve di pesce marino, d'acqua dolce e molluschi.
Nel settore della trasformazione dei prodotti ittici, viene utilizzato come battericida (igienizzante) per gli ambienti, le macchine ed il confezionamento del prodotto.

7) In agricoltura.
Nel trattamento pre-raccolta, polverizzare il giorno antecedente la raccolta con soluzione 1:500.
Nel trattamento post-raccolta, volendo eliminare i microrganismi patogeni all'uomo (salmonelle, escherichia coli, pseudomonas) ed i microrganismi che riducono la durata di vita del prodotto fresco dei prodotti ortofrutticoli, delle granaglie e dei fiori (es. fusarium), polverizzare o immergere in una soluzione di ENSA 1:500.

ENSA recommended dosages for fishery and aquaculture industry
Item
USE
PPM
%
Ml\Lt Water for liquid preparation
1.
Sanitizer by fogging application into rooms
1,200
0,12
6 ml\5 Lt
2.
General disinfections of contact surface (equipment and tank) and surface (wall, floor, ceiling, ect)
800
0,08
4 ml \ 5 Lt

3.
Special disinfections of air conditioning system
1,600
0,16
8 ml \ 5
4.
Disinfections of vehicles for live and dead fish transport
800
0,08
4 Ml \ 5 Lt
5.
General disinfections of fish cold storage plants
800
0,08
4 Ml \ 5 Lt
6.
Special disinfections of fish and seafood industries
1200
0,12
6 Ml \ 5 Lt
7.
External decontamination of fishes, crustaceans and gametes
600
0,06
3 Ml \ 5 Lt
8.
Water for ice, preserving ice
600
0,06
3 Ml \ 5 Lt
9.
ENSA concentration for injection pump (max 2% pumping) *
1000

5 Ml \ 100 Ml
10.
ENSA concentration for needle machine in brine (change the brine solution every hour) **
1200
0,12
6 Ml \ 5 Lt
11
Probiotics use in aquaculture feed
400
0.04
2 ml / 5 Lt
12
External decontamination for gametes in hatchery
400
0.04
2 ml 5 Lt


* verification test before full scale use of these concentration
** it is possible to use a lower concentrated brine solution, ENSA lose effectiveness in high salt solution
ENSA is provided by the industry at a standard concentration.



Annesso II
May 9, 2014, Shrimp News International
 
United States
Louisiana—Antibiotics in Imported Shrimp
 
Veterinary drugs are commonly used to prevent and treat disease outbreaks on shrimp farms. Several of these drugs are banned for use in shrimp farming in the United States. They can be toxic to humans, with side effects that can be fatal. There is also an increased risk of developing antibiotic resistant strains of human pathogens, including Bacillus and Vibrio species. The Food and Drug Administration is responsible for the safety of all fish and fishery products entering the United States, but funding for testing is limited. Examples of drugs with high enforcement priority include chloramphenicol, nitrofurans, fluoroquinolones and quinolones, malachite green and steroid hormones. State testing has repeatedly resulted in the detection of banned drugs. The objective of this study was to quantify veterinary drug residues in commercially available frozen shrimp.
 Imported, farm-raised shrimp samples were purchased from local supermarkets and include shrimp from seven brands and six different countries. A preliminary screening was done using rapid ELISA kits to test for chloramphenicol, malachite green, nitrofurans, and fluoroquinolones. Samples tested positive for malachite green and fluoroquinolones; all samples tested negative for chloramphenicol and nitrofurans. ELISA results were confirmed using liquid chromatography with tandem mass spectrometry. Drug residues in shrimp samples were confirmed for chloramphenicol at concentrations ranging from 0.30 to 0.49 parts per billion, and enrofloxacin from 1.22 to 5.95 ppb. Results suggest that current testing by the FDA may not be adequately addressing imported seafood safety. Concurrently analyzed wild-caught shrimp from the USA tested negative for all veterinary drugs considered.
 Twenty-seven frozen samples of imported, farm-raised shrimp were obtained from five retail grocery stores in Baton Rouge, Louisiana. Samples included shrimp from Thailand, India, Indonesia, Vietnam, China, and Ecuador. Fourteen frozen samples of domestic, wild-caught shrimp were obtained from six retail grocery stores in Baton Rouge, Louisiana. Frozen samples were transported to the Department of Food Science at Louisiana State University Agricultural and Mechanical College in Baton Rouge, Louisiana and were stored at 80°C until further processing.
 Detection and Confirmation of Drug Residues ELISA kits were used to rapidly screen shrimp samples to determine which drug residues were present. Chloramphenicol, fluoroquinolones, malachite green and nitrofurans were the drugs chosen for screening because of their ability to cause severe adverse effects in humans and their high enforcement priority status.
 
The results of this study confirm the presence of illegal veterinary drug residues in shrimp sold at the retail level in the United States. Ninety-two percent of imported, farm-raised shrimp samples tested positive for at least one drug that is banned for use in food-producing animals in the United States. Two of the four drugs considered in this study were detected using ELISA: fluoroquinolones and malachite green. The fluoroquinolone enrofloxacin was confirmed in two out of five samples using LC-MS/MS. Malachite green could not be detected using confirmatory methods. Chloramphenicol was not detected using ELISA, but was detected in three out of five samples using LCMS/ MS.
 
Sources: Detection and Confirmation of Veterinary Drug Residues In Commercially Available Frozen Shrimp. A Thesis Submitted to the Graduate Faculty of the Louisiana State University and Agricultural and Mechanical College in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Master of Science. Jessica Danielle Johnson. May 2014. 2. Aquafeed.com Confirmation of Veterinary Drug Residues in Commercially Available Frozen Shrimp. Issue 17, Volume 14, May 8, 2014. And Shrimp News International 09 / 05 / 2014



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