L\'espressionismo tedesco e Die Brücke, in: Art e Dossier, giugno 2015

Share Embed


Descrição do Produto

Grandi mostre. 1 L’espressionismo tedesco a Genova

un’atmosfera di eccitante bohème Michele Dantini

P

ossiamo considerare Die Brücke (Il ponte) come la prima avanguardia del Novecento e al tempo stesso una prosecuzione delle Secessioni di Berlino, Monaco e Vienna. Nel 1905, a Dresda, quattro studenti di architettura uniti dal culto per Van Gogh, Gauguin e Matisse e dall’amore per Nietzsche si uniscono in un’associazione destinata a lasciare un segno profondo e potente nell’arte prebellica, non solo in Germania: Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938), Erich Heckel (1883-1970), Karl Schmidt-Rottluff (1884-1976) e Fritz Bleyl (18801966). Nel 1906 anche Emil Nolde (1867-1956) e il neoimpressionista svizzero Cuno Amiet (1868-1961) entrano a far parte di Die Brücke. Soggiogati dalle “tempeste di colore” di Nolde, più anziano di una generazione, i fondatori dell’associazione salutano in lui il capofila delle nuove tendenze. L’autofinanziamento (e dunque l’indipendenza economica) è il primo obiettivo di Die Brücke. So-

38

stenitori privati versano una quota annuale in cambio di un album di incisioni. L’associazione trae il proprio nome da un aforisma del Così parlò Zarathustra Ernst Ludwig Kirchner, nietzscheano, pubblicato tra Bagnanti fra rocce bianche il 1883 e il 1885, che recita (1912). profeticamente: «L’uomo è una corda tesa tra la bestia e l’uomo nuovo [...]. La grandezza dell’uomo sta nel suo essere ponte, non fine». L’indirizzo specificamente artistico del gruppo non è omogeneo né fissato con chiarezza. Si afferma tuttavia il veemente desiderio di rompere con la retorica del progresso per aprire l’arte alla vita. Creatività e desiderio diventano parole d’ordine che si impongono sulle virtù “borghesi” e la prudenza dei padri. L’evoluzione di Die Brücke è tumultuosa, a testimonianza della rapida circolazione di informazioni nell’Europa artistica del tempo e del gioco di competizione (e talvolta di emulazione) tra differenti gruppi di avanguardia. L’aggiornamento sulle novità Tutte le opere illustrate in questo articolo sono conservate nel Brücke-Museum di Berlino.

Nella Germania prebellica, Dresda1905, nasce un gruppo di avanguardia denominato Die Brücke volto a dare libero sfogo alla creatività al di là di modelli precostituiti e di forme retoriche. Da qui ha origine l'espressionismo tedesco ora celebrato nella rassegna in corso a Palazzo ducale.

Si cerca uno scambio avvincente tra arte e vita in una sorta di estetismo “maledetto”

parigine è frenetico, ma sbaglieremmo se credessimo che Parigi sia il solo riferimento degli artisti di Dresda. Le prime composizioni, perlopiù ritratti, autoritratti e vedute di città, mostrano chiaramente l’adesione a modi pointillisti reinterpretati in chiave idiosincratica e liberamente espressiva, senza cioè troppa considerazione delle pretese di “scientificità” e “metodo”. In seguito gli esempi di Van Gogh, Matisse e soprattutto Gauguin – a lui si deve il precoce 40

interesse degli espressionisti per la xilografia – si intrecciano intimamente nel suggerire composizioni (talvolta di tema esotico o pastorale) caratterizzate da ampi campi di colore e arcaismi disegnativi. Non mancano omaggi alla tradizione primorinascimentale tedesca, in particolare a Cranach, quasi gli artisti di Die Brücke desiderassero mostrare la loro concreta appartenenza a una tradizione schietta e capricciosa, a tratti umoristicamente brutale. La familiarità con le collezioni del museo etnografico di Dresda – la Germania è al tempo una grande potenza coloniale, con possedimenti in Africa e nel Pacifico – alimenta inoltre l’interesse per il disegno schematico, la deformazione e la caricatura.

Ernst Ludwig Kirchner, Nudo disteso davanti allo specchio (1909-1910).

Attorno al 1910 i nudi “en plein air” costituiscono un tema ricorrente. Gli artisti, che in inverno condividono l’atelier, dipingono in comune e confrontano tra loro i risultati, in estate scelgono invece prati e villaggi della campagna attorno a Dresda come sfondi per il proprio lavoro. Tra di loro dominano l’esigenza di condivisione delle esperienze e un’atmosfera di eccitante bohème. I comportamenti si fanno sperimentali, si danza nudi, ci si veste in maniera eccentrica, si ritraggono bambine appena giunte alla soglia della pubertà come conturbanti modelle, si cerca infine uno scambio avvincente tra arte e vita in una sorta di estetismo “maledetto”. Tutto accade o sembra accadere con estrema facilità: talento artistico, devianza, gioco, promiscuità compongono i diversi momenti di un racconto per immagini (non solo quadri: anche fotografie) che ha gli artisti come protagonisti e la provocazione come fine.

Attraverso e oltre le singole opere, sono i comportamenti ad assumere importanza. Kirchner ammette nel suo diario: «Volevamo dipingere il corpo in atteggiamenti di libertà. Disegnavamo e dipingevamo, centinaia di fogli al giorno, ma parlavamo e giocavamo anche, i pittori posavano e i modelli dipingevano. Gli incontri quotidiani erano trasposti in arte, diventavano pittura. Le immagini acquistavano così vita e immediatezza». L’affermazione di Kirchner riflette l’entusiastica ricezione del Matisse neopagano dei celebri nudi del 1906-1907 e delle due versioni della Danza (1910). Esiste tuttavia una cruciale differenza. I nudi di Matisse sono accompagnati da propositi

Max Pechstein, La maglia gialla e nera (1910).

41

A destra, Erich Heckel, Giovane uomo (Autoritratto) (1906).

In basso, Ernst Ludwig Kirchner, Artista-Marcella (1910).

Nella pagina a fianco, Erich Heckel, Giovane uomo e ragazza (1909).

Le implicazioni profane e libertine del corpo androgino e adolescente si ritrovano nei ritratti kirchneriani di Marcella o nelle giovani coppie nude en plein air evocate da Pechstein 42

simbolici (o “religiosi”) che non si lasciano ricondurre alla celebrazione della sensualità o alla ricerca di scandalo. Kirchner (o Pechstein o Heckel o Otto Müller, che si aggiunge nel 1910 al gruppo) non accolgono alla lettera l’esempio di Matisse. Accentuano invece le implicazioni profane e libertine del corpo androgino e adolescente – ne sono esempio i ritratti kirchneriani di Marcella o le giovani coppie nude “en plein air” evocate da Pechstein. Nel 1911 Heckel, Kirchner e Schmidt-Rottluff si trasferiscono a Berlino attratti dalla crescente vivacità culturale della città e dalle maggiori opportunità professionali. Pechstein abita a Berlino già dal 1908. Temi e tecniche figurative cambiano considerevolmente, soprattutto in Kirchner: la rappresentazione della grande città tende a sostituirsi al

paesaggio e ai nudi primitivistici. Si privilegiano adesso immagini che ritraggono l’inquietudine, lo smarrimento sociale ed esistenziale, la poca umanità di relazioni centrate sul denaro. Nei due anni che precedono lo scioglimento di Die Brücke, datato 1913, i motivi del circo, della ballerina o della prostituta fissano allegoricamente l’esistenza individuale contemporanea. Al tempo stesso commentano con causticità il futile ruolo dell’artista nella società europea del tempo. «Noi artisti», lamenta Kirchner, «siamo come le cocottes che ho raffigurato: travolti, destinati a scomparire. Tuttavia cerco di riportare ordine nei miei pensieri e creare un’immagine del tempo presente trovando un senso al caos contemporaneo. Questo mi sembra il mio compito». ▲

Da Kirchner a Nolde. Espressionismo tedesco 1905-1913 a cura di Magdalena M. Moeller e Stefano Zuffi Genova, Palazzo ducale piazza Giacomo Matteotti 9 telefono 010-9280010 orario 9-19, lunedì 14-19, giovedì 9-22.30 fino al 12 luglio catalogo Skira www.espressionismogenova.it 43

Lihat lebih banyak...

Comentários

Copyright © 2017 DADOSPDF Inc.