Mensis December

Share Embed


Descrição do Produto

MENSIS DECEMBER 12 dic

1

KAL

N

13 dic

2

IV Non

N

14 dic

3

III Non

N

15 dic

4

II Non

C

16 dic

5

NON

F

17 dic 18 dic 19 dic 20 dic 21 dic

6 7 8 9 10

VIII Eid

F C C C C

VII Eid VI Eid V Eid IV Eid

Neptuno, Pietati ad Circum Flaminium Fortunae Muliebri Dies ater Sacra Bonae Deae

Le matrone sacrificavano a Bona Dea nella casa di uno dei consoli, pro salute Populi Romani

Faunalia rustica

Alle Non. Dec. cadono i Faunalia, dedicati ai culti di Faunus [Ps. Acr. Schol. in Hor. Car. III, 18, 10]

Dies ater Tiberino in Insula Dies Inominalis AGONIA INDIGETIS

Giorno festivo perchè si svolgevano sacrifici sui sette montes: Palatino, Velia, Fagutal, Suburra, sui monti Cermalus, Oppio, Cispio [Fest. 340]

22 dic

11

III Eid

NP

23 dic

12

Prid

EN

24 dic

13

EID

NP

25 dic 26 dic 27 dic

14 15 16

XVII Kal

CONSUALIA

XV Kal

F NP C

28 dic

17

XIV Kal

NP

Feraie servorum [Fast. Silv.]

29 dic 30 dic 31 dic

SATURNALIA Saturno in Foro

18 19 20

XIII Kal

OPALIA

Festa di Ops al Foro [CIL I2, 337]

XI Kal

C NP C

1 gen

21

X Kal

NP

DIVALIA

2 gen

... i pontefici sacrificano ad Angerona presso il sacellum volupiae all’ingresso del Velabro... [Macr. Sat. I, 10, 7]

22

IX Kal

C

XVI Kal

XII Kal

3 gen

23

VIII Kal

NP

4 gen 5 gen 6 gen 7 gen 8 gen 9 gen

24 25 26 27 28 29

VII Kal

C C C C C F

VI Kal V Kal IV Kal III Kal II Kal

Septimontium Conso in Aventino Telluri et Cereri in Carinis

Dies ater

Laribus Permarinis LARENTALIA

Il flamen quirinalis ed i pontefici offrivano libagioni e sacrifici presso la tomba di Acca Larentia al Velabro [Plut. Rom. IV; Cic. Ad Brut. I, 15, 8; Gel. VII, 7, 6]. Parentatio della gens Junia [Plut. Q. R. 34]

Dies Inominalis

Dies FESTi MENSIS DECEMBris Il mese di December, decimo ed ultimo mese del calendario romuleo, poneva fine al tempo calendariale e, probabilmente, apriva il passaggio verso mesi “informi”, non annoverati nel calendario arcaico, un tempo di sospensione, attesa, ritorno all’informe primigenio e quindi rigenerazione delle forze cosmiche, che precedeva l’inizio di un nuovo ciclo annuale a Martius. Si chiudeva anche il periodo della semina (in particolare del grano, poichè il farro era seminato in October) [Var. R. R. I, 35, 2; Colum. Agr. II, 8, 2] e si entrava nelle giornate più corte dell’anno. Il mese era dedicato a Saturnus [Plut. Q. R. 34], divinità ctonia [Plut. Q. R. 11; 34] e re dell’età dell’oro precedente all’ordine gioviano, quindi del tempo precosmico; inventore dell’agricoltura e personificazione del tempo. Per quanto già detto in occasione di Februaius, non è necessario ricorrere all’ipotesi avanzata dagli eruditi a partire dal I sec. aev., ovvero all’esistenza di un calendario che così detto “romuleo” di 306 giorni, poi sostituito da quello “numano”, di 355 1. December, decimo ed ultimo mese, del ciclo annuale è separato dal vero inizio dell’anno, in Martius, dai mesi del periodo oscuro del ciclo solare, la cui durata è instabile e non definita, a causa dell’eventuale introduzione di un’intercalazione. Tale periodo è effettivamente “informe” e non ha durata fissa (benchè non possa essere inferiore a 59 giorni). Come già scritto si tratta un intervallo di transizione, dal carattere misto e caotico che comprende Januarius, Februarius, e l’eventuale mese intercalare. Per questo motivo, alla fine vera dell’anno in December, non segue direttamente un vero e proprio inizio, che si avrà solo in Martius, ma una transizione che viene chiusa in Februarius, che per molti versi sembra un doppio di December, benchè nel primo sia più accentuata la dimensione della purificazione e della preparazione al nuovo inizio, mentre nel secondo è chiaro il valore di chiusura e stasi. Da qui le simmetrie tra i due mesi, come la presenza in entrambi di parentatio [Plut. Q. R. 34; Cic. Leg. II, 21, 54], feste in onore di Faunus e lustrationes (Septimontium e Lupercalia) Oltre alle festività risalenti all’età monarchica, in questo mese cadeva Septimontium in cui è rintracciabile un antichissimo rito proprio della fase proto-urbana di Roma. Si tratta forse di una lustrazione che avveniva alla chiusura dell’anno calendariale in un epoca in cui Roma non era ancora stata ritualmente fondata e che interessava un insediamento posto sui montes che formarono poi il centro della città. Anche questo rito aveva una sorta di doppio nei Lupercalia, lustratio dell’insediamento palatino del periodo successivo alla fondazione rituale. Nella prima parte del mese venivano celebrati i rituali segreti, riservati alle sole donne, per Bona Dea, grande divinità protettrice del popolo romano, mentre nelle campagne veniva onorato Faunus, nume tutelare delle terre fuori dal perimetro urbano, e probabilmente legato alle forze caotiche e selvagge che stavano per avere il sopravvento sull’ordine cosmico (vedi Lupercalia). Nella seconda parte del mese, dopo le Eides, la chiusura del ciclo calendariale veniva a coincidere con la “morte e rinascita” del sole attorno al solstizio invernale. Si trattava di un periodo di crisi e di attesa: le sementi erano state depositate nella terra ed era necessario invocare le divinità tutelari della loro germinazione e crescita (Tellus e Cerere) affinchè non fossero danneggiate dal freddo della stagione invernale e garantissero un raccolto abbondante. In questo periodo, anticamente, veniva anche portato fuori dai silos L. Pedroni - Ipotesi Sull'evoluzione del calendario arcaico di Roma in Papers of the British School at Rome, Vol. 66, (1998), pp. 39-55 1

il farro dell’ultimo raccolto, per essere macinato e tostato e poter essere consumato come alimento, a quest’usanza erano forse collegate le feste dei Consualia e degli Opalia invernali, doppio delle celebrazioni che si svolgevano alla fine dei raccolti nel mese di Sextilis. Alla “morte” del sole e alla conclusione del ciclo annuale, periodo estremamente critico per la vita religiosa della comunità, sembra che fossero legate le feste dei Divalia, dedicati ad Angerona, la Dea del giorno più corto dell’anno, e dei Larentalia, dedicati ad Acca Larentia, madre adottiva di Romulus e benefattrice del popolo romano, Dea forse collegata ai mutamenti, alle iniziazioni e alla prosperità della comunità. Entrambe queste divinità hanno anche una connotazione ctonia e sono associabili alla Mater Larum e i sacrifici in Loro onore richiamano le onoranze attribuite agli antenati defunti nel mese di Februarius, che divenne l’ultimo mese dell’anno con la riforma del calendario ed il passaggio da 10 a 12 mesi (vedi Februarius) A ridosso del solstizio cadevano i Saturnalia, festa di chiusura del ciclo calendariale e del ritorno all’età dell’oro governata da Saturnus, il Dio dell’era che precedeva il dominio di Juppiter. Durante lo svolgimento della festa l’ordine cosmico e di riflesso quello sociale venivano sovvertiti, segno di un ritorno ad una fase pre-cosmica, caotica, ma anche potenzialmente feconda, da cui sarebbe scaturito un nuovo ciclo cosmicocalendariale.

Lihat lebih banyak...

Comentários

Copyright © 2017 DADOSPDF Inc.