Momento pedagogico

June 14, 2017 | Autor: Beiker Martínez | Categoria: Pedagogia, Pedagogie
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Un Malandro meno il momento pedagogico, società, comunità, tradizione ed educazione.
Beiker Martínez

Il momento pedagogico, "si tratta in primo luogo di inquadrare correttamente la situazione, le difficoltà o tensioni che essa include, la domanda esplicita o più spesso implicita di intervento o di interpellazione" come bene ha definito P. Meirieu.
Nel trovarmi davanti a questo concetto, mi sono ricordato di quanto sia impegnativo e faticoso il lavoro con i giovani, ma sopprattuto ricordo del mio lavoro con ragazzi nel "Club San José" dove frequentavano ragazzi, giocatori di calcetto, circa cinquanta.
Ricordo che ce n'erano alcuni più corrragiosi soppratuto nell gioco di calcetto, ma non era così facille per loro pregare in silenzio, parlare de se stessi senza un riferimento al calcio. C'era in particolare un ragazzo chi si chiamava Erick. Era il miglior giocatore e faceva stare allegri tutti con le barzellette che ricontava, però con alcune parolacce. Lui non parlava mai di se stesso, e nemmeno lasciava pregare gli altri, perché sempre voleva essere al centro dell'atenzione. Era violento con i più piccoli anche con i coordinatori del Club San Josè, non era facile tratarlo. Era il ragazzo più difficile.
Ma io sempre mi domandavo, perché alcuni ragazzi posso essere così?. Come si può arrivare a costruire una vera amizicia che ti aiuti nella crescita personale?
Alla fine credo sia cercare il momento della sincerità, tra il educatore e il educando questo é per me il momento pedagogico.
Una volta abbiamo programmato una gita in montagna. Per questo io sono dovuto andare a case di tutti i ragazzi, per parlare e avere il permesso scritto dei genitori e spiegargli le condizione del viaggio, specialmente per i genitori di Erick, loro conoscevano bene il comportamento diseducato del figlio.
Questa visita a casa dei ragazzi è per me la prima parte di questo momento pedagogico, perché sono andato nel quartierre dove loro vivevano, luoghi poveri e pericolosi.
Ricordo che prima di arrivare vicino a casa da Erick, ho visto dei poliziotti portando via un ragazzo di più o meno 15 anni che vendeva droga.
Erick abitava accanto ad un luogo dove si vendeva droga. Nella sua piccola casa vivevano 6 persone, 2 bambini 2 ragazzi sua mamma e padre, nella povertà più estrema. La prima volta che sono andato, suo padrenon voleva aprire la porta, ma dopo l'ha aperto è abbiamo potuto parlare. Mi ha detto che lui poteva venire in gita. Ma prima mi ha raccontato come nella sera era stato ucciso un ragazzo dalla mafia. Suo padre ha dato Erick il permesso di venire in gita, anzitutto perché non voleva che lui rimanesse molto tempo a casa, perché era molto pericoloso il quartiere.
Molte volte i giovani non possono esprimere tutte le cose che hanno nel cuore, né racontrare a se tutto ciò che loro fanno. Nel loro atteggiamento incomprensibile molte volte le influenza della società, della comunità e della tradizione tutti tre sono una influenza che modella alla persona umana.
L'educazione alla virtù, a sua volta, é possibile, per MacIntyre solo all'interno di una comunità, perche solo nella comunità esistono le pratiche riconosciute, gli elogi, i biasimi, cioè tutti quei valori condivisi, é cioè la tradizione la aiutano la crescita dei ragazzi fino all'eccellenza.
La famiglia di Erick era per lui una vera comunità, come dovrebbero essere tutte le famiglie, che ha sviluppato in lui valori religiosi é resilienza. In quel momento ho capito l'atteggiamento di Erick. Il "Club San Jose" era per lui una parte buona della società che insieme a sua famiglia abbiamo aiutano sua crescita. Ciò nel "Club San Jose" abbiamo dovuto fare da lui un uomo meglio per educarli a compromettersi nella ricerca del bene.
Il educatore cercherà sempre un agire sincero, puntando sempre alla cescità personale dell'educando e "una crescita autentica è possibile soltanto se c'è libertà: decisioni dell'educando nel suo apprendimento. L'educazione aiuta ad assumere la decisioni personali: cerca de attribuire a un soggetto i propri atti affinché lui stesso se li attribuisca e decida per conto proprio (C. Nacal L'Azione Educativa ovvero il rirscio della prassi, Torino SEI 2009, pag 41)

Molte volte come educatori facciamo fatica per comprendere bene l'atteggiamento dei ragazzi, loro spesso non riescono a indicare le cause che producono questi atteggiamenti.
Per questa ragione é opportuno che l'educatore vada a comprendere ai ragazzi nel suo mondo, perché nella tradizione, nella comunità e nella società saranno gli elementi dell'educazione del individuo.
 "La cosa più grandiosa che in questo mondo si può trovare è una vita umana in crescita" (Polo 1997, 107).
Per ritornare nella storia centrale che ha succitato questa riflessione. Il amico Erick oggi otto anni dopo si é laureto in Educazione, dalla Università Cattolica Andrés Bello a Caracas in Venezuela, in agosto quest'anno.



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