Scienza&Cultura | gennaio-aprile 2014

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“TESTA

A TES TA: CON SERV AZIO RICO NE E STRU ZION E AL SERV IZIO DEI BENI C ULTU RALI” Diari o di u

numero I - gennaio - aprile 2014

Iniziativa realizzata con il contributo dell’a.di.s.u. Puglia e cofinanziato dal CISMUS, nell’ambito del bando unico per la real izzazione di realizzazione iniziative a carattere formativo, culturale e sociale promosse dagli studenti degli Atenei e delle istituzioni AFAM pugliesi.

una pag. giornata 14

BARI SMART CITY : HOT SPOT GRATUITI E APP PER LA MOBILITÀ Primi passi verso una “città intelligente” e sostenibile pag. 31

“MATERA PULITA”: UNA APP AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE Quando scienza e tecnologia si sposano con la democrazia (partecipata) pag. 34

RICOSTRUZIONE 3D DI VOLTI DI ANTICHI PUGLIESI pag. 24

A SPASSO TRA I MUSEI DELLA PUGLIA Il Museo Orto Botanico barese

pag. 48

I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Costituzione Italiana ART. 34

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C

onoscere ciò che accade pare essere diventato un imperativo assoluto in un mondo frenetico, veloce, in cui tutto cambia nell’arco di pochissimo tempo. Per questa ragione siamo nuovamente qui, per la seconda edizione del progetto Scienza&Cultura. Un progetto che abbiamo pensato, fatto crescere, coltivato come un sogno e che quest’anno si pone un obiettivo molto ambizioso: allargare gli orizzonti. Innanzitutto gli orizzonti territoriali, cercando pian piano di andare oltre il contesto barese - da cui siamo partiti Angelo Colelli per abbracciare con lo sguardo l’intero territorio regionale pugliese, sempre ricco di novità e di nuovi spunti. Ma questo non è sufficiente. Abbiamo voluto immaginare di allargare gli “orizzonti del pensiero” lasciateci passare questo presuntuoso obiettivo - offrendo nuove occasioni di conoscenza, confronto, approfondimento attraverso le nostre giornate-evento. Lo abbiamo già sperimentato con il primo appuntamento organizzato da Scienza&Cultura, nato per offrire, a chi ha Ilaria Martiradonna completato il proprio percorso di studi, un’occasione in più per raccontare il proprio lavoro di tesi (vedi sezione dedicata all’evento Testa a testa). Un’occasione per chi si racconta, Matteo Granatiero un’occasione per chi ascolta. Un modo come un altro per tornare ad incontrarsi e per riconoscere l’importanza che il lavoro di ognuno ricopre per ciascuno di noi. Concetta Lapomarda Maria Carmela Miccardi

Ruggiero Tupputi

Concetta Lapomarda

Cosimo Damiano Papa

Maria Carmela Miccardi

Florinda Scarpelli Doriana Debellis

Iolanda Dicosola 3 Gianluca Capuano

Antonia Tigrano

Arturo Del Muscio

STORY MATTER:

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QUANDO LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA PASSA ATTRAVERSO L’ARTE di Elisa Storace

’ultimo grande scienziato-artista fu Leonardo Da Vinci. L’infinita curiosità e l’instancabile sperimentare dell’autore della Gioconda ebbero, nel suo lontano millequattrocento, il merito di operare una sintesi, che oggi apparirebbe impossibile, fra arte e scienza: l’una esaltando l’altra, ciascuna “trovando le ragioni” dell’altra, entrambe arricchendosi reciprocamente. Purtroppo, quando scrisse il Codice Atlantico Leonardo aprì una strada che, per secoli, nessuno si è più arrischiato a percorrere: lunghi secoli durante i quali arte e scienza non si più sono incontrate se non sporadicamente, i linguaggi divenendo sempre più specialistici, le modalità di pensiero sempre più divergenti. Ma da qualche tempo qualcosa sta cambiando. Complice il desiderio sempre più sentito da parte del mondo scientifico di divulgare la bellezza delle proprie scoperte, le iniziative di dialogo sembrano moltiplicarsi. Ultima, ma solo in ordine di tempo, “Story Matter”, originale maratona creativa multimediale ideata dal CERN. Un evento, che si svolgerà dal 15 al 19 marzo prossimi a Ginevra presso la sede dell’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, che ha l’obiettivo ambizioso di “fondere insieme” le menti di artisti e scienziati, per creare contenuti audio-visuali che raccontino al pubblico il lato nascosto della scienza. Si tratta della prima edizione di un contest artistico-scientifico internazionale, organizzato dall’ente di ricerca insieme con il prestigioso Tribeca Film Institute di New York. Otto squadre di cineasti e artisti dei nuovi media, accuratamente selezionati per le loro capacità narrative, affiancheranno per cinque giorni tecnologi e scienziati, per concepire, progettare e realizzare storie che svelino il fascino della fisica delle alte energie. Porgere concetti complessi in modo fruibile a tutti e farlo senza avere timore di oltrepassare i confini tra le discipline. Forse non vedremo più altri Leonardo, ma, se iniziative come questa saranno accolte con favore dalla comunità scientifica e da chi per mestiere utilizza il linguaggio per raccontare storie, ne vedremo certamente delle belle. Storie che in futuro, in questa rivista, speriamo di potervi raccontare.

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Scienza& Cultura Direttore Elisa Storace

Referee board Prof. Francesco Adduci Prof. Marcello Ciminale Prof.ssa Olinda Ferrieri Caputi Prof.ssa Caterina Laganara Prof.ssa Annalisa Marra Prof. Alessandro Monno Prof. Achille Pellerano Prof. Nicola Pugliese Prof.ssa Luigia Sabbatini Prof. Paolo Spinelli Prof. Angelo Tursi

Segreteria di Redazione Concetta Lapomarda Maria Carmela Miccardi

Redazione Gianluca Capuano Angelo Colelli Doriana Debellis Arturo Del Muscio Iolanda Di Cosola Matteo Granatiero Concetta Lapomarda Ilaria Martiradonna Maria Carmela Miccardi Cosimo Damiano Papa Florinda Scarpelli Antonia Tigrano Ruggiero Tupputi

Impaginazione e grafica Concetta Lapomarda Maria Carmela Miccardi

Foto Angelo Colelli (pagg.21 - 23) Maria Carmela Miccardi (pagg.48 - 49) Si ringrazia l’Archeoclub di Barletta per le foto relative alle pagine di archeologia (pagg.36 - 40)

Ringraziamenti Prof. Pierfrancesco Dellino Prof. Luigi Forte Prof. Sandro Sublimi Saponetti Dott. Ruggero Francescangeli Dott.ssa Maria Rosa Borraccino Dott.ssa Mariateresa Cappiello Dott.ssa Marisa Corrente Dott. Marco Petruzzelli Dott. Giorgio Postrioti

Contatti [email protected] L’uso delle immagini, laddove possibile, è stato concordato con gli autori. In caso contrario la redazione è pronta ad ovviare ad eventuale uso illegittimo

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gennaio - aprile 2014

Eventi & Conferenze 14 “ T ESTA A TESTA: CONSERVAZIONE E RICOSTRUZIONE AL SERVIZIO DEI BENI CULTURALI ” Diario di una giornata

19 GEOITALIA: GLI “ STATI

GENERALI



DELLE GEOSCIENZE

UniBa e geoarcheologia: stimolante contributo dell ’ Ateneo alla IX edizione del simposio

21 DIPARTIMENTO INTERATENEO: MEZZO SECOLO DI FISICA Campus in festa per i primi 50 anni del «Michelangelo Merlin»

La Scienza al servizio della Società 24 RICOSTRUZIONE 3D DI VOLTI DI ANTICHI PUGLIESI

30 SPECIALE SMART CITY 31 BARI SMART CITY: HOT SPOT GRATUITI E APP PER LA MOBILITÀ

Primi passi verso una “ città intelligente ” e sostenibile 34 “ M ATERA PULITA ” : UNA APP AL SERVIZIO DELL ’ A MBIENTE

Quando scienza e tecnologia si sposano con la democrazia ( partecipata )

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Pagine di Archeologia: Il sito di Canne della Battaglia

gennaio - aprile 2014

36 IL MINISTRO BRAY A CANNE DELLA BATTAGLIA Passeggiata archeologica del ministro dei Beni Culturali all ’ interno del sito 39 SAN MERCURIO: SCOPERTE IN DIVENIRE Intervista al dott. Giorgio Postrioti

Rubriche 10 NOTIZIE IN UN FLASH 42 ARTE E SCIENZA - PICASSO INEDITO: LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELL’ A R TE Donna velata dietro a Le Gourmet in un video realizzato grazie alla riflettografia infrarossa

46 LA SCIENZA NEL QUOTIDIANO I polimeri

48 A SPASSO TRA I MUSEI DELLA PUGLIA Il Museo Orto Botanico dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro

50 LA SCIENZA È SERVITA! 52 LIBERAMENTE Recensione di "Specie Rare" Recensione de “ Il coraggio della paura ”

56 CURIOSITÀ 58 PILLOLE DI TECNONOVITÀ 59 IN AGENDA 60 A PENNELLO Conoscendo Corrado Giaquinto

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I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Costituzione Italiana ART. 34

Sede di Bari Via G. Fortunato n. 4/g Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 martedì e giovedì anche dalle ore 15.00 alle ore 16.30 Contatti Telefonici Tel. 080.5438111 - 080.5438065 NUMERO VERDE 800.63.79.79 Fax 080.5576028

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Indirizzi e-mail Generale: [email protected] PEC: [email protected]

N OTIZIE

IN UN FLASH

Luisa Torsi migliore inventrice italiana 2013 Vogliamo porgere come redazione le nostre personali congratulazioni alla professoressa Luisa Torsi, vincitrice del titolo di 'migliore inventrice italiana del 2013, vincendo così la possibilità di essere candidata all’ EUWIN 2013, premio omologo su scala europea. Il riconoscimento è stato dato alla docente di Scienze dei Materiali dell’Università degli Studi di Bari dall’associazione italiana donne inventrici e innovatrici ITWIIN (Italian Women Inventors & Innovators Network) per le ricerche sui Dispositivi Bio-elettronici di Nuova Generazione e delle integrazioni dei relativi recettori biologici in medicina. Potete leggere l’intervista alla professoressa Torsi, presente nel nostro precedente numero, al seguente link: http://www.diagnosticabeniculturali.uniba.it/ vecchio-sito/scienza-cultura.htm.

Prof. ssa Luisa Torsi

Primo Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica È stato consegnato a Roma presso il CNR il primo Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica, indetto dall'Associazione Italiana del Libro. Nato con l’obiettivo di contribuire a divulgare la ricerca oltre i confini della cultura accademica e scientifica, il Premio ha visto la partecipazione di 378 opere in gara, tra libri e pubblicazioni, per un totale di 739 autori coinvolti divisi in quattro sezioni: Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze del territorio e dell’ambiente,Scienze della salute, Scienze umanistiche, sociali e della formazione. Un premio speciale è stato assegnato alle case editrici che si occupano di divulgazione scientifica.

Workshop Day BRAIN AT WORK 2014 – BARI EDITION Si è svolta lo scorso 30 gennaio, presso l’aula magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, la 5a Edizione del Career Day di BRAIN AT WORK. Il workshop day è stato organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, con Confesercenti “Terra di Bari” e con i patrocini della Provincia di Bari, del Comune di Bari e di ASFOR (Associazione Italiana per la Formazione Manageriale). Un’occasione fornita ai ragazzi in cerca di occupazione (studenti, laureati e neolaureati) per rapportarsi con aziende di dimensioni e tipologie differenti.

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A Bari, a spasso con i dinosauri Come reagireste se, durante una passeggiata, vi doveste imbattere in impronte di dinosauri? "Sono rimasto senza parole!” questa è stata la schietta confessione di Marco Petruzzelli, paleontologo trentaquattrenne, autore di una importantissima scoperta. Nel parco naturale di Lama Balice, durante un sopralluogo alla ricerca di ipogei e grotte naturali in una cava dismessa, Marco Petruzzelli ha riconosciuto diverse impronte fossili di dinosauro. Lo studioso, pur non essendo nuovo a questo genere di scoperte, ci ha tenuto a sottolineare la straordinarietà dell’accaduto: “Sotto i miei piedi, al centro della cava, c'erano i resti di una spianata di marea fossilizzata nel periodo Cretaceo. E, nel mezzo, centinaia e centinaia di impronte: diverse sono organizzate in piste che ricalcano proprio una serie di camminate di dinosauri sia di specie erbivora che carnivora". Marco Petruzzelli è collaboratore esterno del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari e del Museo di Scienze della Terra. Collabora inoltre con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia in progetti di protezione e digitalizzazione di reperti paleontologici ed archeologici. Dopo quest’ultima scoperta il paleontologo vede rafforzarsi l’idea che questi rettili, estinti 65 milioni di anni fa, abbiano passeggiato anche sul suolo barese, avendoci il tempo conservato le loro impronte.

Da Foggia la pellicola che rivoluziona il mondo alimentare Dall'inizio del mese di febbraio, il Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università degli Studi di Foggia è sotto i riflettori per una nuova e rivoluzionaria scoperta: una pellicola commestibile, incolore ad insapore, a base di carboidrati e proteine in cui “tuffare” gli alimenti e in grado di sostituire i classici conservanti alimentari. “La nostra ricerca - spiega la professoressa Carla Severini rende possibile la realizzazione di merendine senza grassi animali o grassi vegetali idrogenati e senza sostanze quali etanolo, sorbati o derivati dell’anidride solforosa, normalmente utilizzati per evitare lo sviluppo di muffe. Inoltre si può fare a meno dell’uso di polifosfati, che vengono spesso aggiunti per trattenere acqua e mantenere la morbidezza del prodotto finito.”

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Il ruolo che assume la ricerca scientifica per le Università è a dir poco determinante in un ambiente sempre più globalizzato e in costante evoluzione. Partendo da questi presupposti i Rettori dell’Università e del Politecnico di Bari hanno promosso le “Giornate della Ricerca”, tenutesi a Bari e Taranto nei giorni 3, 4 e 5 febbraio scorsi. Una “tre giorni” nata come momento di riflessione sulle opportunità offerte alla ricerca pubblica, sulle politiche a sostegno di quest’ultima - promosse da enti pubblici e privati - e sulla valutazione dei prodotti di ricerca. Hanno partecipato rappresentanti di istituzioni pubbliche e private nonché esperti nella gestione dei finanziamenti alla ricerca.

IL VOLTO DI UN CANOSINO ANTICO Giovedi 6 febbraio, presso il Centro Servizi Culturali di Canosa di Puglia, è stato presentato “Il volto di un canosino antico”, progetto di ricostruzione 3D di un cranio rinvenuto a Canosa, più precisamente nell’area archeologica del Battistero di San Giovanni. Il lavoro è stato realizzato grazie alla collaborazione tra il Laboratorio di Antropologia (dipartimento di Biologia) dell’Università degli Studi di Bari e il CISMUS (Centro di Servizi per la Museologia Scientifica) del medesimo ateneo. Tra gli intervenuti all’evento diversi rappresentanti dell’ateneo barese: la prof.ssa Raffaella Cassano, docente di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e romana e Archeologia delle Province romane, il prof. Sandro Sublimi Saponetti del Dipartimento di Biologia, il dott. Ruggero Francescangeli, responsabile del CISMUS, il dott. Marco Petruzzelli, collaboratore dell’Università di Bari, la dott.ssa Mariateresa Cappiello e il dott. Francesco Stallone. A conclusione degli interventi, il pubblico ha potuto vedere dal vero i tre prototipi riconducibili alle tre fasi di ricostruzione del canosino tra le quali l’opera completa ha suscitato notevole interesse per la sua estrema realisticità. Per approfondimenti potete leggere l’articolo a pag. 24.

ARCANGELO SCACCHI: UN POLIEDRICO NATURALISTA Lo scorso venerdì 7 Febbraio, presso l’Aula Magna “Aldo Cossu” dell’Università degli Studi di Bari, si è svolto il convegno di studi in onore di Arcangelo Scacchi dal titolo “Arcangelo Scacchi: un poliedrico naturalista”. In quest’occasione l’Accademia Pugliese delle Scienze ha potuto rendere omaggio ad Arcangelo Scacchi, cristallografo, vulcanologo e mineralogista gravinese.

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ta a n r o i na g u i d Diario di Maria Carmela Miccardi

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unedì, 21 ottobre 2013. Ore 7.50. Il “mio” treno parte dalla stazione di Barletta. Destinazione: Bari Centrale. 50 minuti di corsa sulle rotaie mi separano dagli ultimi preparativi per “Testa a testa: conservazione e ricostruzione al servizio dei Beni Culturali”, il primo evento organizzato da Scienza&Cultura. Una volta in treno non posso evitare di recuperare la mia agenda e far scorrere il dito indice sull’elenco delle cose da fare: locandine: fatto comunicazioni: fatte telefonate: fatte Tutti i tasselli devono essere al posto giusto per la buona riuscita di questa iniziativa. E i miei pensieri fanno un

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Maria Rosa Borraccino Tesi in fisica applicata ai beni culturali dal titolo “Sperimentazioni di pulitura con gel di agar e laser su superfici in gesso” Corso di Laurea Triennale in Scienza e Tecnologia per la diagnostica e conservazione dei beni culturali Relatori: Prof. P. F. Biagi, Prof.ssa I.M. Catalano, Dott. E.S.Andriani

piccolo salto nel passaMariateresa Cappiello to, a come è nato tutto: Tesi in Antropologia i seminari seguiti in U“Il volto di una giovane donna - ricostruzione facciale manuale e niversità, il primo promodellazione 3d di una ragazza del XII secolo A.D.” getto realizzato, le priCorso di Laurea in Scienze della Natura me soddisfazioni. Ed oggi Relatori: Prof. Sandro Sublimi Saponetti, Dott. Ruggero Francesi apre ufficialmente la scangeli, Dott. Marco Petruzzelli seconda fase di questa A. Rizzo e F.Granito esperienza. Quest’anno, quando abbiamo scelto di buttarci in questa avventura ci siamo dette:”Bisogna portare una novità”. E così è nata l’idea di affiancare al nostro giornale un’occasione di incontro e di dibattito culturale in cui i nostri colleghi avranno l’opportunità di “fare il bis”, replicare le esposizioni dei loro lavori di tesi, ma questa volta in chiave divulgativa, per un pubblico d’eccezione: studenti di scuole superiori, ma anche universitari curiosi di familiarizzare con i progetti di tesi e di capire il loro percorso di studi, nel concreto, a cosa potrà condurli. Ma ecco che i 50 minuti sono volati via. Sono già nel Museo

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Da sinistra: Maria Carmela Miccardi, Maria Rosa Borraccino, Mariateresa Cappiello e Concetta Lapomarda

di Scienze della Terra ed è giunto il momento delle presentazioni. Incontro qui Rossella Borraccino e Mariateresa Cappiello, le vere protagoniste di questa giornata. Rossella e Mariateresa sono due giovani dottoresse a cui oggi daremo del tu. Rossella si è laureata in Scienza e Tecnologia per la Diagnostica e Conservazione dei Beni Culturali e sta attualmente completando il percorso che la condurrà alla laurea specialistica. La sua tesi le ha permesso di familiarizzare con una testa in gesso conservata nei depositi della Soprintendenza di Bari. Una testa problematica

Le due teste oggetto delle tesi nell’ordine di Maria Rosa Borraccino e di Mariateresa Cappiello

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MA… COS’È “TESTA A TESTA”? Testa a testa: conservazione e ricostruzione al servizio dei Beni Culturali è un’iniziativa a cura della segreteria di redazione Scienza&Cultura. L’evento si è tenuto presso il Museo di Scienze della Terra lo scorso 21 ottobre 2013 in occasione dell’apertura della XXIII Edizione della Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica indetta dal MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca). Scienza&Cultura, promotore dell’evento, è un progetto

di

comunicazione

scientifica

giunto

quest’anno alla sua seconda edizione grazie ai finanziamenti dall'A.di.su. Puglia (Agenzia regionale per il Diritto allo Studio Universitario) in collaborazione con il CISMUS (Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica). Un progetto il cui obiettivo è aprire l’Università alla società, alzando quel velo che spesso nasconde alla gente le pur interessanti iniziative che maturano in ambito accademico.

per il materiale di cui è costituita - il gesso - e che, oltre ad un’approfondita fase di studio del materiale, è stata oggetto di “esperimenti” per stabilire, tra la tecnologia laser ed il gel di agar, quale potesse essere la tecnica migliore per effettuare la pulitura. Anche Mariateresa ha avuto a che fare con una testa nel suo lavoro di tesi per la laurea specialistica in Scienze Naturali. Il suo lavoro è stato ricostruire la testa di una donna del XII secolo basandosi su un cranio rinvenuto a Bari... Per far questo si è rapportata con gli studenti di una scuola superiore di Bari, il liceo artistico De Nittis-Pascali. Ma ecco che tra una chiacchiera e l’altra è quasi giunta l’ora X. Temo sia il momento di lasciarvi: si va in scena.

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EVENTI

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CONFERENZE

Geoitalia: gli “stati generali” delle geoscienze UniBa e la geoarcheologia: stimolante contributo dell’Ateneo alla IX edizione del simposio

di Iolanda Dicosola

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al 15 al 18 settembre scorso, oltre 1500 scienziati si sono dati appuntamento a Pisa, in occasione del IX forum di Geoitalia, per discutere di importanti problemi riguardanti il nostro presente: dai rischi naturali all’uso sostenibile delle risorse, alla tutela dell’ambiente. Oltre 40 workshop e 5 tavole rotonde cui hanno partecipato studiosi provenienti da India, Pakistan, Afghanistan, Albania, Egitto, Iraq, Moldova, Iran, Filippine e, naturalmente, da diversi paesi europei con una folta rappresentanza di nostri connazionali. Organizzata dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra, l’edizione 2013 ha avuto come traccia principale “Le Geoscienze per la Società”, ovvero: come applicare le geoscienze ai bisogni della società civile. L’Università degli studi di Bari 19

Aldo Moro ha dato il suo contributo attraverso il gruppo di ricerca costituito dal Dott. Gioacchino Francesco Andriani, il Dott. Giuseppe Diprizio, il Prof. Giuseppe Baldassarre e la Dott.ssa Giovanna Fioretti presentando “Geoarcheologia per il Paesaggio”, una dettagliata relazione sulle applicazioni della geologia all’archeologia partendo dallo studio di cavità antropiche nella calcarenite di Canosa di Puglia. Grazie al lavoro di ricerca è stato possibile ricostruire l’intera storia del sito, dove tombe scavate tra il X e il III secolo a. C. sono state successivamente adoperate come depositi e cantine dalle popolazioni locali fino al loro intensivo utilizzo nel XVIII secolo come cave di estrazione, provocando una situazione di degrado e dissesto geologico che rischia di compromettere l’integrità stessa del sito.

Oltre al progetto “Geoarcheologia per il Paesaggio”, l’UniBa, rappresentata dalla Dott.ssa Emanuela Delluniversità e dalla Dott.ssa Angela D’Elia, ha portato a conoscenza degli illustri colleghi italiani e stranieri un percorso espositivo multidisciplinare mirato alla valorizzazione della Collezione “Francesco Belli”, una delle più importanti raccolte di marmi antichi, oggi esposta presso il Museo di Scienze della Terra dall’ateneo barese. Un progetto che coinvolge professori e ricercatori provenienti da varie università italiane nonché la Dire-

zione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, la Sovrintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Regione Puglia, la Sovrintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e il Polo Museale della Città di Napoli. La comunicazione e la collaborazione tra le diverse discipline è la migliore strategia di studio e ricerca emersa dal Forum, al fine di concorrere insieme alla soluzione di problemi pratici comuni all’intera società. 

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La calcarenite è una roccia sedimentaria formata da frammenti molto piccoli - delle dimensioni di un granello di sabbia - di calcare (carbonato di calcio) derivanti da rocce frantumate dagli agenti meteorologici. Il cemento che unisce le particelle è anch’esso calcareo.

Dipartimento Interateneo: mezzo secolo di Fisica

Campus in festa per i primi 50 anni del «Michelangelo Merlin»

di Angelo Colelli e Concetta Lapomarda

Locandina dell’evento

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ai seminterrati della Facoltà di Economia e Commercio ai laboratori del CERN di Ginevra: nei suoi primi cinquant’anni di storia, il Dipartimento Interateneo di Fisica «Michelangelo Merlin» di strada ne ha fatta molta. Il 9 ottobre 2013 le lezioni del Dipartimento Interateneo di F i s i c a “Michelangelo Merlin” si fermano lasciando posto alla celebrazione del 50° anniversario dalla sua fondazione. Si respira un’aria di convivialità. TutLe parole del Prof. Aldo Romano ti i convenuti hanin occasione della ricorrenza. no in comune la

Il Prof. Merlin, la sensibilità di un uomo del Nord per lo sviluppo del Sud.

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gioia nel rendere omaggio a un Dipartimento che festeggia il suo compleanno e la stima verso il Prof. Merlin. Sembra un ritrovo di famiglia, la Famiglia di Fisica. Ad aprire la giornata è il saluto dei Magnifici Rettori: il prof. Corrado Petrocelli dell’Università degli Studi di Bari e il Prof. Eugenio di Sciascio del Politecnico di Bari. A ventiquattr’ore dall’assegnazione, da parte dell’Accademia Norvegese delle Scienze, del Premio Nobel per la Fisica a Higgs ed Englert per la scoperta del bosone, Salvatore Nuzzo, Direttore del Dipartimento, prende la parola dicendo “Siamo grati a Peter Higgs perché ci ha fatto lavorare per 20 anni” sintetizzando il cam-

Chi è il Prof. Michelangelo Merlin?

mino che ha condotto alla scoperta del Bosone di Higgs con un’importante contributo del ”Merlin”. Allo stesso tempo, il Prof. Fernando Ferroni, Presidente dell’ INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), sottolinea come i tracciatori al silicio, cuore del grande apparato strumentale che ha permesso di rilevare la “particella di Dio”, siano “made in Bari”. Prendono parte alla celebrazione anche la Prof.ssa Luisa Cifarelli, Presidente della SIF (Società Italiana di Fisica), che ha ricordato il 49esimo congresso della Società che si tenne a Bari proprio nel 1963, in concomitanza con l’inaugurazione del “M. Merlin” e il Prof. Massimo Inguscio, direttore del Dipartimento di Scienze Fisiche e

Classe 1910. Si laurea in Fisica presso l’Università degli Studi di Padova e si occupa principalmente dello studio dei raggi cosmici per mezzo delle emulsioni nucleari -si tratta di lastre fotografiche speciali che vengono impressionate al passaggio di raggi cosmici-. Nel 1957 è professore di Fisica Sperimentale presso l’Università degli Studi di Bari. Le cattive condizioni della sede e l’assenza di studenti lo inducono, in un primo momento, a chiedere il trasferimento. Tuttavia non lo fa anzi, compie la straordinaria impresa di metter su un Istituto composto non solo da stanze e aule ma, soprattutto, da studenti, professori, ricercatori e tecnici. È il 9 novembre 1963, giorno in cui viene inaugurata la nuova sede del Dipartimento di Fisica che, dal 2002, gli è stata intitolata.

Tecnologie della Materia del CNR, che ha sottolineato come Università e Politecnico abbiano saputo, nel tempo, coniugare ricerca pura e applicata, con rilevanti ricadute tecnologiche, nel territorio pugliese e non solo. Nella seconda parte della giornata la fanno da padrona episodi e aneddoti raccontati dai docenti che hanno vissuto in prima persona le difficoltà iniziali e i primi e soddisfacenti risultati. Tra loro è vivo il ricordo del Prof. Michelangelo Merlin, il carismatico uomo che ha fortemente voluto e costruito il Dipartimento.

Da sinistra il Prof. Guido Tonelli, il Prof. Fernando Ferroni, il Prof. Massimo Inguscio

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Ma se il passato è stato ricco di soddisfazioni, il presente lo è altrettanto: dopo gli interventi degli illustri docenti si è infatti vissuto un momento molto originale. Nell’aula in cui si stava svolgendo la cerimonia sono giunte le videochiamate, tramite Skype, di una ventina di giovani fisici baresi che oggi lavorano all’estero. Un auspicio per il futuro, perché ai successi di questi primi 50 anni ne seguano altri, sempre maggiori. “A domani”. È questo il semplice saluto scambiato dalla Famiglia di Fisica. E si, domani è un altro giorno e le lezioni riprenderanno così come il desiderio di scoprire e conoscere: linfa vitale del progredire umano. 

Il Prof. Salvatore Nuzzo al "taglio della torta" 23

La Scienza al servizio della Società

Ricostruzione 3D di volti di antichi pugliesi

di Florinda Scarpelli e Maria Carmela Miccardi

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om’erano i volti dei nostri antenati? Da chi discendiamo? È possibile trovare caratteri distintivi e tratti somatici comuni ai nostri? Una possibile risposta a questi interrogativi esiste grazie all’evoluzione dell’iconografia, della statuaria e della ritrattistica: grazie al concorso di queste discipline, oggi è infatti possibile la ricostruzione del volto - virtuale e manuale grazie all’utilizzo di tecnologie di avanguardia che consentono di lavorare non solo sul cranio, ma anche su ossa di altre

parti del corpo. Proprio a queste tecnologie innovative deve il suo funzionamento la strumentazione del CISMUS (Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro), costituita da un LASER SCAN-

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individuo BSP-1b. Confronto tra cranio e prototipo ottenuto

NER e da una STAMPANTE 3D. Il primo strumento ha permesso la riproduzione virtuale dei crani mentre il secondo ne ha prodotto la stampa tridimensionale. Insomma, un po’ come lo scanner e la stampante che ritroviamo sulle nostre scrivanie, solo che, dopo aver acquisito l’immagine, al posto dei fogli di carta e dell’inchiostro viene prodotto qualcosa di tridimensionale usando gesso e colla! “L’Uomo di Canosa” (BSG 1041) e “Teresina” (BSP 1b) sono i primi prototipi cranici realizzati nell’ambito del progetto “Ricostruzione di volti antichi”. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il team del Prof. Sandro Sublimi Saponetti, del Laboratorio di Antropologia del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari, la dott.ssa Mariateresa Cappiello, allora laureanda magistrale in Scienze della Natura, il CISMUS, nella persona del Direttore, il dott. Ruggero Francescangeli, il dott. Marco Petruzzelli, esperto della strumentazione utilizzata, e un gruppo di studenti e insegnanti del liceo artistico “De Nittis - Pascali” di Bari. Il prof. Sandro Sublimi Saponetti ha accettato gentilmente di incontrarci e raccontare come è nato questo progetto. “L’idea di questo progetto è nata dall’incontro e dalla collaborazione tra me e il Dott. Ruggero Francescangeli - la cui collaborazione è stata a dir poco

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fondamentale per realizzare tutto questo -. Abbiamo pensato che la strumentazione del CISMUS potesse essere utilizzata per effettuare la ricostruzione di reperti cranici. Così abbiamo dato inizio a questa collaborazione, avvalendoci delle competenze tecniche e didattiche di un professionista come il dott. Marco Petruzzelli. Il primo risultato è stato una tesi di laurea, quella di Mariateresa Cappiello, che credo sia l’unica tesi di ricostruzione facciale in ambito archeologico su territorio nazionale. Il perché della collaborazione con il liceo artistico di Bari è dovuto invece ad un motivo banale: semplicemente la voglia di un padre, che sarebbe il sottoscritto, di creare occasioni per trascorrere più tempo e condividere esperienze con la propria figlia - continua schiettamente il prof. Sublimi -. Per la possibilità di realizzare questo progetto in collaborazione con il liceo artistico di Bari dobbiamo ringraziare la preside dell’istituto, la professoressa Dambrosio, oltre ai professori Francesco Granito e Antonio Rizzo.” Proseguendo la nostra chiacchierata l’attenzione cade più volte sulla valenza didattica del progetto. “La nostra esperienza è coincisa curiosamente con l’eliminazione dell'Anatomia artistica dai licei artistici - ci racconta -. Siamo andati così in un certo senso a colmare una lacuna che si è creata nel percorso formativo di questi ragaz-

CANOSINO Nome: BSG 1041 Individuo: maschio Età di morte: 40-44 anni Statura: 1,72 cm Peso: 82 Kg Tipologia: Berberi del Nord Africa Datazione: III secolo a.C. Provenienza: Canosa, Battistero di San Giovanni Causa di morte: Fendente mortale alla testa

zi. La cosa importante è proseguire su questa via. Se poi questo potrà portare più occupazione...” Ci ricorda infatti il prof. Sublimi due figure professionali specifiche: l'artista forense - con una preparazione presso l’accademia delle belle arti, che consente di esprimere attraverso il disegno delle conoscenze anatomiche approfondite - e l’antropologo forense – con una laurea magistrale in Scienze della natura- . Ma i ragazzi che hanno partecipato a quest’esperienza non erano tutti prossimi alla scelta del loro futuro lavoro. “Sì, infatti il progetto ha coinvolto ragazzi tra i 14 e i 17 anni che se ne sono talmente appassionati da ipotizzare una loro futura formazione nell’ambito della medicina legale o delle scienze naturali. Quindi in realtà noi siamo andati all’interno di una scuola superiore non solo a realizzare un progetto ma a svolgere una

vera e propria attività di orientamento. Questo, insieme ad altre attività divulgative svolte in luoghi ben diversi dalle aule universitarie, fa ben comprendere la nostra volontà di compiere uno sforzo di apertura al territorio, che è quello di cui l’Università e la società necessitano, oggi più che mai”. Conoscendo le precarie condizioni in cui ormai versa il mondo accademico abbiamo voluto “fare i conti in tasca” al prof. Sublimi e gli abbiamo chiesto, da un punto di vista economico, come sia stata possibile la realizzazione di un programma come questo, decisamente molto bello e valido ma sicuramente non economico. “Tengo a sottolineare una cosa importante: il progetto è stato realizzato in maniera totalmente gratuita per l’Università, ricorrendo all'autofinanziamento da parte nostra, anche di chi ha partecipato da studente a questa espe26

Individuo BSP-1b. Realizzazione della muscolatura molle

T ERESINA Nome: BSP 1b Individuo: Femmina Età di morte: 19 anni Statura: 1.63 cm Peso: 75 Kg Tipologia: Europoide Datazione: XII secolo d.C. Provenienza: Bari S. Pietro Causa di morte: Sconosciuta

rienza, come la dott.ssa Cappiello. A proposito di questo, un enorme ringraziamento lo dobbiamo al nostro sponsor, l’Ottica Ranieri, uno dei negozi di ottica più antichi di Bari, che ha fornito una coppia di protesi oculari. Un’azione che denota sicuramente una forte sensibilità culturale. Ecco, il problema è proprio quello della sensibilità. È fondamentale che la gente venga sensibilizzata alla cultura. Bisogna sensibilizzare e pubblicizzare.” Ci confida il prof. Sublimi che esiste la possibilità che questo progetto possa proseguire, questa volta magari in forme finanziate. È stato infatti presentato al liceo artistico un nuovo piano di lavoro per far si che quella ormai conclusa non rimanga un’esperienza isolata. “Non solo. È stato anche chiesto alla Provincia di Bari di poter esporre "Teresina" presso il nascente

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museo provinciale di Santa Scolastica. Sarebbe molto interessante, anche per la provenienza del cranio dal quale è “nata” Teresina, vale a dire l’area archeologica di San Pietro. E tutto questo accade perché l'Università si avvale di giovani laureati che sulla scorta dei rapporti consolidati sul territorio (Soprintendenza, scuole, enti come l’Amministrazione di Canosa) vogliono portare l'antropologia nei percorsi museali”. Crede fermamente nella stretta necessità di divulgare i risultati di questi studi il prof. Sublimi, nella necessità di portarli fuori dal mondo accademico. Ci anticipa a tal proposito che si svolgeranno prossimamente delle iniziative strettamente collegate al progetto “Ricostruzione di volti antichi”, per essere aggiornati sulle quali potete seguirci sulla nostra pagina facebook “Scienza&Cultura”. 

UTILIZZIAMO IL LASER SCANNER E LA STAMPANTE 3D Caratteristiche dello strumento e del manufatto considerato luce artificiale diffusa e intorno ai 700 lumen (una lampadina da 40W emette circa 400 lumen), assenza di umidità sulle superfici, minima quantità di polveri in sospensione, superfici del manufatto preferibilmente opache al fine di ottenere una buona riflessione della luce. Il manufatto è posto sulla base dove, all’accensione dello scanner e grazie ad un sistema interno di lenti e specchi, un fascio laser lo raggiunge e ne scansiona l’intera superficie. La luce riflessa è poi raccolta da una lente, che funge da ricevente, e raggiunge il sensore digitale dello strumento. Qui è trasformata in una serie di dati che indicano la posizione dei singoli punti scansionati nello spazio e restituiscono, quindi, l’impronta digitale e tridimensionale del manufatto. A questo punto riveste particolare importanza l’uso di un software specifico per l’acquisizione e l’interpretazione del modello virtuale. Infatti è necessario “pulire” le immagini acquisite da imperfezioni e difetti e integrare le parti mancanti duplicandole per simmetria -nel caso specifico è stato utilizzato Rapidiform 2006-. Particolare del Dopo aver realizzato il modello virtuale, la Laser scanner Konica Minolta VIVID 910 stampante 3D ci permette di creare l’oggetto pronto per l’acquisizione. reale mediante deposizione, strato per strato, di polvere silicea e colla vinilica.

Laser scanner Konica Minolta VIVID 910 e stampante 3D Z Printer Strumentazione del CISMUS utilizzata per la ricostruzione 3D di volti di antichi pugliesi.

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Le Le città città del del futuro futuro saranno… saranno…

SMART SMART Mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, utilizzo di bus elettrici nel centro storico della città, applicazioni che facilitano la comunicazione tra cittadino e pubblica amministrazione o aziende private. Questi sono solo alcuni esempi di TIC (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione) grazie alle quali le nostre città stanno diventando sempre più smart. Del progetto Smart City (Città Intelligente) si è cominciato a parlare in Europa dal 2010 e l'Italia sta dando il suo contributo con iniziative, tavole rotonde e conferenze che coinvolgono i cittadini lungo tutto lo stivale. Ecosostenibilità dello sviluppo urbano grazie ad una migliore pianificazione urbanistica e dei trasporti, illuminazione pubblica più efficiente, riduzione dell'inquinamento, sono alcuni degli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni. Obiettivi che avvicinano sempre più l’uomo all’intelligenza della natura, da sempre maestra della “filosofia smart”. 30

Bari smart city: hot spot gratuiti e app per la mobilità Primi passi verso una “città intelligente” e sostenibile

di Arturo Del Muscio

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ari è una città antica, ma allo stesso tempo contemporanea e sempre più “smart”. Infatti è già possibile da qualche tempo passeggiare lungo corso Vittorio Emanuele leggendo le ultime notizie della Gazzetta del Mezzogiorno dal tablet, controllare gli orari del cinema sullo smartphone da Piazza del Ferrarese, prenotare on line dal proprio notebook i biglietti del Petruzzelli seduti al Parco 2 Giugno. Tutto questo in maniera totalmente gratuita, grazie alla rete di hot spot installata dal Comune di Bari in varie zone del centro. Offrire ai cittadini un servizio gratuito di connessione wi-fi è stato, infatti, il primo passo compiuto lo scorso anno dall’amministrazione comunale per trasformare la città in una smart city e per farlo “in ottica mediterranea”. Un passo poco più che simbolico, segno però della volontà di iniziare un percorso per la digitalizzazione cittadina che consenta di adeguare Bari all’Agenda digitale del Governo, anche attingendo ai fondi europei per l’Innovazione Urbana. Il secondo passo nella direzione

della sostenibilità e dell’integrazione è venuto nel luglio scorso con il rilascio di una applicazione per la mobilità urbana chiamata “Bari Città Digitale”. Un sistema, fornito dal Comune e realizzato dall’azienda molfettese Exprivia, che permette l’acquisto titoli di viaggio sulle linee di trasporto cittadino e credito virtuale per la sosta nelle zone a traffico regolamentato e nelle aree “a strisce blu”. Il servizio è pensato sia per il cittadino che per il turista, e può essere utilizzato previa registrazione dell’utente. Per il cittadino, che userà l’applicazione in maniera continuativa, è prevista una registrazione un po’ laboriosa a fronte però di numerosi servizi; invece per il turista utente occasionale – sarà sufficiente inserire soltanto e-mail e codice fiscale per usufruire solo dei servizi base. La vera rivoluzione legata all’introduzione di questa app è nelle mani del cittadino, è la modalità “start and stop” in cui l’utente paga l’effettivo tempo di sosta della propria auto. A ciò si aggiunga la comodità dell’invio, direttamente al pro-

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prio indirizzo e-mail, delle ricevute di pagamento del titolo di servizio acquistato. Chi invece vorrà approfittare occasionalmente dell’app, come i turisti, dovrà fare i conti con alcune piccole lacune di sistema. Infatti la registrazione come anonimo non permette di accedere a numerosi servizi. Inoltre l’utilizzo del codice fiscale come titolo di riconoscimento potrebbe risultare limitante poiché non si tratta di un documento uniformato in tutta Europa e nei paesi extracomunitari e, di fatto, ne esclude essendo obbligatorio, la registrazione al servizio. Le criticità di queste innovazioni tecnologiche, come di tutte quelle pensate anche altrove per le smart cities, risiedono principalmente nei sistemi di fruizione. Lo sviluppo delle smart city è incentivato dalla Comunità Europea e a livello Italiano dal governo con incentivi economici in quanto sarà il cittadino e lo stesso funzionamento dello stato a subire un netto beneficio. In generale, in questo pro-

cesso di smaterializzazione dei servizi, bisogna però riflettere su due fattori: l’educazione informatica dei cittadini e la possibilità utopica di poter ricaricare in ogni luogo della città il proprio apparecchio. Alla base di tutti i servizi informatizzati e, soprattutto quelli dinamici su supporti mobile, c’è il pre supp osto che l’utente sia in possesso di uno strum e n t o “acceso”. Occorre quindi che vengano previste delle “postazioni di ricarica” o quantomeno delle prese pubbliche all’interno delle linee di trasporto urbano per ricaricarli. Inoltre non tutti sono esperti d’informatica, abili utenti di apps. Da questa constatazione, solo apparentemente banale, nasce la necessità e l’urgenza di diffondere le conoscenze informatiche di base a tutta la popolazione. L’evoluzione della città sarebbe inutile senza un adeguato processo di educazione dei cittadini-utenti. 

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APP... IN PUGLIA

Spiagge Italia Puglia Free Mappa delle spiagge pubbliche pugliesi con mappa e percorsi, recensioni e foto. Per vivere al meglio le vacanze in Puglia. Puglia reality + Una serie di schede storiche e percorsi per invogliare il turista a scoprire la Puglia. Arricchita dalla realtà virtuale, si possono osservare ricostruzioni 3d dei principali monumenti.

Scelgo Salento Una guida completa alla scoperta del Salento e dei suoi 110 centri, ognuno scrigno di storia e bellezze storico-artistiche e naturalistiche, con schede di approfondimento e mappe georeferenziate per scoprire tutti gli angoli della penisola. Bari tanto tempo fa Un museo fotografico, realizzato dagli stessi utenti, che raccoglie le foto storiche del capoluogo pugliese. Uno strumento unico per imparare a riconoscere l’evoluzione urbana e a scoprire la Bari che fu.

P ERCORSI ENOGASTRONOMICI Le Strade del Vino – Puglia Una serie di percorsi e mappe per scoprire le migliori realtà vinicole della Regione Puglia. Consultando l’applicazione si compie un percorso tra vitigni (autoctoni e non) e vini premiati con importanti riconoscimenti quali i marchi DOC, IGT e DOCG, oltre che le cantine in cui poter degustare e, durante il periodo della raccolta e spremitura, assistere alla produzione del vino. Guida Extravergine di Puglia Una guida per scoprire uno dei prodotti più apprezzati della Puglia. L’applicazione consente di contattare e scoprire ben sessanta aziende olearie recensite in cinque territori regionali, scoprire curiosità sull’olio grazie a delle vere e proprie carte d'identità e una serie di ricette offerte dall’Associazione Buona Puglia.

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“Matera pulita”: una app al servizio dell’ambiente

Quando scienza e tecnologia si sposano con la democrazia (partecipata)

di Antonia Tigrano

MATERA PULITA

Immagina un giorno di uscire di casa...

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asce dall’idea di Nico Colucci, architetto e art director, il progetto Matera Pulita, una piattaforma tecnologica che ha lo scopo di creare una comunicazione bidirezionale tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini. Matera Pulita è un esempio di come la tecnologia può essere messa a disposizione del cittadino, un mezzo di comunicazione utile a mantenere il centro urbano nello stato più decoroso possibile.

vedere sporcizia e lordume...

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La piattaforma, composta da un sito internet (www.materapulita.it) e da una app per dispositivi mobili di ultima generazione, permette di segnalare in tempo reale la presenza di rifiuti fuori cassonetto agli uffici preposti per lo smaltimento. Il cittadino scattando una semplice foto del disservizio rilevato e caricandola sulla app, invierà una segnalazione, permettendo a chi di dovere di intervenire tempestivamente per risolvere il problema. Alla base dell’iniziativa c’è la sensibilizzazione della cittadinanza, che avendo questo strumento a sua disposizione può attivarsi nella segnalazione di eventuali disservizi, ed anche l’impegno degli amministratori

Alcune schermate dell’applicazione. A sinistra: Home. Al centro: Ricicla. A destra: Elenco segnalazioni.

pubblici a garantire il funzionamento di questo servizio. Matera Pulita è un progetto voluto fortemente dall’assessore all’Igiene e Ambiente del Comune di Matera, Rocco Rivelli, grazie all’ispirazione e al dibattito avvenuto all’interno del Forum sui Sassi, strumento di democrazia partecipata messo in piedi dai due assessori Alberto Giordano ed Ina Macaione, assessori a Turismo e Cultura e ai Sassi, Centro Storico e Opere Pubbliche. Grazie all’impulso decisivo dato dall’assessore all’Innovazione Tecnologica Giuseppe Tragni, che ha sostenuto il progetto e candidato al Premio Egov 2013, Matera Pulita ha ottenuto la menzione

speciale nella sezione 1 SMART CITIES E SMART TERRITORIES. La crescita sociale e civica di una città oggi deve essere portata avanti dalle azioni collettive dei cittadini, che devono essere informati e incentivati ad attivarsi per il bene comune. Ci auguriamo che partendo dalla città di Matera, ormai proiettata verso ambiziosi progetti (Candidata a Città Europea della Cultura 2019), l’utilizzo di questa piattaforma possa estendersi a tutte le città.

fare una foto...

e come d’incanto risolvere tutto!

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PAGINE DI ARCHEOLOGIA: IL SITO DI CANNE DELLA BATTAGLIA

Il ministro Bray a Canne della Battaglia Passeggiata archeologica del ministro dei beni culturali all’interno del sito di Gianluca Capuano e Cosimo Damiano Papa

Copia della statuetta fittile raffigurante la dea madre - Neolitico Medio

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uando è stata l'ultima volta che si è sentito parlare del sito di Canne? Quanta curiosità può ancora suscitare il luogo passato alla storia per la famosa battaglia di Annibale? Quanto ancora ha da offrire quest’area archeologica? Visitando il sito di Canne della Battaglia lo scorso 16 novembre il ministro ai Beni e alle Attività Culturali Massimo Bray potrebbe, come noi, essersi posto queste domande. Ad ogni modo noi, approfittando della presenza del ministro, abbiamo deciso di visitare i luoghi più importanti di questo scrigno di bellezze a cielo aperto. Il percorso del Ministro Bray ha avuto inizio dall'Antiquarium, costruito con i fondi della Cassa del Mezzogiorno nel 1958, voluto dall'allora 36

Soprintendenza delle Antichità della Puglia: un piccolo scrigno di bellezze e testimonianze di civiltà antiche, dove il ministro ha potuto apprezzare reperti pregevoli quali un elmo corinzio (VI sec. a.C.) e la copia in resina di una statuetta fittile raffigurante la dea madre ascrivibile al Neolitico Medio (seconda metà del VII millennio a.C.). Ma Canne è anche - o soprattutto - la cittadella medievale su una collina del basso Ofanto, le cui rovine testimoniano una storia vissuta nel periodo che va dal dall'VIII-IX al XIII sec d.C. Giungendo sulla sommità orientale dell'altura ci accolgono le rovine del castello di Canne. Dal suo perimetro si sviluppano i resti della cinta muraria della cittadella, lunga circa 1 km. Il Ministro Bray ha

proseguito la sua passeggiata cannense lungo il Decumano, dove sono visibili gli isolati abitativi, costituiti prevalentemente da una serie di ambienti, comunicanti unicamente con la strada. È curioso poter passeggiare per queste stradine - a cui sono state simbolicamente attribuite denominazioni riferibili a oggetti ritrovati in situ - e poter ammirare gli ambienti che un tempo erano case o luoghi di lavoro, così come altrettanto interessanti sono le numerose iscrizioni e cippi miliari: testimonianze del periodo romano riutilizzate in epoca medievale che rimandano ad una pratica largamente usata nell'antichità, quella del reimpiego.

Veduta della cittadella di Canne della battaglia

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Alla fine del Decumano, giungiamo con il ministro Bray nell'area delle Basiliche cristiane, così chiamata perché vi si trovano due basiliche, la Basilica Minore e la Basilica Maggiore, la prima circondata da una vasta area cimiteriale, la seconda, ricordata dalle fonti medievali come “Major Cannensis Ecclesia”. In pochi km quadrati Canne offre al visitatore la possibilità di ripercorrere oltre dieci secoli di storia. Per promuoverla - e magari anche sfruttarne la ricchezza archeologica come motore di crescita economica per il territorio occorre solo riscoprirla.

CANNE: TRA BATTAGLIE E RICORDI Cannae fu teatro della battaglia del 2 Agosto 216 a.C. tra l'esercito romano e quello cartaginese, durante la seconda Guerra Punica (218-202 a.C.). I FATTI. Lo scontro tra Roma e Cartagine avvenne per il controllo dei territori dell'Italia peninsulare e delle rotte commerciali del Mediterraneo. La seconda Guerra Punica vide un drastico rovesciamento della situazione rispetto alla prima, con l'ingresso e la discesa inarrestabile nella penisola della compagine cartaginese guidata dalla celebre figura del generale Annibale Barça. Dopo una serie di episodi bellici (Ticino e Trebbia 218 a.C., Trasimeno 217 a.C.) il generale condusse le sue truppe nel territorio apulo dove si ebbe lo scontro sanguinoso tra le due forze militari con la clamorosa sconfitta dell'esercito romano, che causò forte sgomento in tutti gli strati della società. I LUOGHI E I PERSONAGGI. L'episodio bellico si svolse lungo il corso del fiume Aufidus (Ofanto), poco distante dal sito di Canne. Qui si fronteggiarono le truppe romane, guidate dai consoli L. Emilio Paolo e C. Terenzio Varrone, contavano un totale di circa 86.000 unità, a fronte delle 50.000 unità dello schieramento cartaginese, guidato da Annibale e Asdrubale,. LA TATTICA MILITARE. Dovendo affrontare un esercito molto più numeroso, Annibale decise di sfruttare la prima linea di fanteria leggera come esca per attirare il centro della fanteria pesante romana, provocandone il conseguente avanzamento all'interno delle proprie linee, in modo da spingere e far convergere lateralmente le sue truppe di fanteria pesante; simultaneamente la cavalleria cartaginese, dopo aver messo in fuga quella romana, conclude la manovra portando a compimento la tattica di accerchiamento e prendendo alle spalle il nemico. Lo storico Tito Livio nel libro “Ab urbe condita” ci descrive la strage dell'esercito romano come «uno spettacolo sconvolgente persino agli occhi del nemico» (XXII, 51,5).

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San Mercurio: scoperte in divenire Intervista al dott. Giorgio Postrioti di Gianluca Capuano e Cosimo Damiano Papa

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n tanti anni di indagini sul sito di Canne - iniziate nel lontano 1938 ad opera del compianto professor Michele Gervasio -, non si è mai riusciti a ritrovare le testimonianze dell'antico vicus romano. Proprio per questo, negli anni 2000, si è pensato di riprendere le ricerche attraverso delle importanti campagne di scavo che hanno interessato una zona in precedenza poco studiata, ovvero quella della collina di San Mercurio, situata alle spalle della stazione ferroviaria di Canne, a Sud-Ovest rispetto alla cittadella medievale. Le indagini sono state condotte ad opera degli archeologi Giorgio Postrioti e Paola Farinelli (Themis Archeologica S.r.l. - Perugia) sotto la direzione della Soprintendenza. I dati emersi nel corso di queste indagini hanno offerto nuovi spunti interpretativi. Iniziati nei pressi di una

struttura già identificata dal prof. Gervasio come una cisterna romana collocabile nel corso del II secolo d.C., gli scavi hanno fatto emergere diversi ambienti di notevoli dimensioni, ascrivibili a fasi costruttive differenti, che comprendono un arco cronologico che va dal I sec. a.C. al II d.C. Di questi ambienti fa parte il ritrovamento più interessante: un’ampia sala absidata identificata come calidarium di un complesso termale, caratterizzata da un reticolo di suspensurae in mattoni quadrati. «L'importanza (della scoperta) sta nel fatto che non c'erano altre attestazioni

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L’archeologo Giorgio Postrioti con il Prof. Andreassi

Calidarium nell’area di San Mercurio

dell'abitato nella zona - spiega Postrioti - e che il complesso termale, anche se non sappiamo se sia relativo al vicus o ad una grande villa della zona, registra una notevole estensione ed un'intensa frequentazione». L’area indagata fa parte di una zona circoscritta la cui perimetrazione verrà forse ampliata in seguito alla recente espropriazione - attualmente la zona è di proprietà comunale -. Si può infatti ragionevolmente supporre che estendendo il raggio d’azione dell’attività di scavo ci si potrebbe trovare difronte a nuovi elementi. Lo stesso archeologo riferisce della presenza di resti alle spalle della stazione ferroviaria e nel tratturo che porta alla fonte di San Ruggero, dove si vedono affiorare delle creste di muro. Purtroppo la mancanza di fondi non ha finora permesso di approfondire le indagini. «Varrebbe la pena di inserire il sito in un contesto più ampio, dato che ci sono una serie di resti archeologici importanti - che vanno da quelli preistorici, come ad esempio il Dolmen nelle vicinanze, passando per la fase daunia-romana e poi quella medievale della cittadella -, e data anche la zona nel suo complesso, di grande interesse

proprio per la presenza di emergenze visibili». Le motivazioni per proseguire l'attività di scavo quindi non mancherebbero, mentre mancano, purtroppo, i fondi necessari: in questo contesto, come già avvenuto anche nel recente passato sia nella Cittadella che a San Mercurio, interessanti appaiono le possibilità di interventi sinergici tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia ed Enti Territoriali o, su un piano istituzionale diverso, l’Unione Europea, oppure ancora sarebbe possibile pensare ad eventuali collaborazioni con Istituti universitari, per proseguire, su un terreno di reciproco rispetto, lungo una strada che permetta di ampliare l’orizzonte della ricerca permettendo al contempo agli studenti di approfondire sul campo i propri studi teorici. 

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I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Costituzione Italiana ART. 34

Sede di Foggia Via Trieste, 14 Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.30 martedì e giovedì anche dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Contatti Telefonici Tel. sportello Infostudenti 0881.568098 Tel. uffici 0881.568103 Fax 0881.708028

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Indirizzi e-mail [email protected] [email protected]

Picasso inedito: la tecnologia al servizio dell’arte Donna velata dietro a Le Gourmet in un video realizzato grazie alla riflettografia infrarossa di Ilaria Martiradonna

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elestina. La stiratrice. La visita delle due sorelle. La minestra. Vecchio chitarrista. Sono i titoli di alcuni quadri di Pablo Picasso appartenenti al cosiddetto “periodo blu”, durante il quale l’artista approssimativamente dal 1901 al 1904 - realizzò esclusivamente dipinti in tutte le sfumature possibili di questo solo colore. Un monocromatismo scelto da Picasso in virtù della sua forza espressiva, che oggi restituisce agli amanti dell’arte che hanno la fortuna di poterle ammirare dal vivo immagini cariche di tristezza, patetiche e struggenti.

In alto: Vecchio chitarrista Nella pagina a fianco: Le Gourmet

Ed è proprio una delle opere di questo periodo, Le Gourmet - quadro che ritrae una bimba intenta a raccogliere gli ultimi bocconi di cibo dal fondo di una ciotola - che, grazie a una recente indagine scienti-

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fica, è sotto i riflettori di studiosi e critici d’arte. Il quadro realizzato nel 1901 - è stato osservato per oltre un secolo, ma l’arte non smette mai di stupire soprattutto quando la sua analisi si sposa con la tecnologia. L’opera, attualmente conservata alla National Gallery of Art’s di Washington, è stata infatti analizzata con la tecnica della riflettografia infrarossa rivelando, sotto gli azzurri e i cobalti stesi sulla tela, il disegno nitido di una donna velata che guarda serenamente in lontananza caratterizzato da vivaci tocchi di vernice bianca. Una scoperta fatta già negli anni Novanta ma che oggi, grazie all’introduzione di una nuova tecnica ci consente di apprezzare come Picasso modificò il proprio stile. John Delaney, esperto di imaging della National Gallery of Art’s di Washington, ha infatti fotografato il dipinto con diverse esposizioni dell’infrarosso realizzando un video dove le immagini sottostanti emergono dalla tela con grande efficacia sia visiva, sia didattica per chiunque voglia avvicinarsi alla comprensione dell’arte. 

La “riflettografia infrarossa” (riflettografia IR) consiste nell’illuminare l’opera da esaminare con una sorgente infrarossa e nel registrare la radiazione riflessa, portando così alla luce quello che si trova dietro il primo strato di pittura. Un metodo per indagare in maniera non invasiva, ovvero senza prelievo di materiale pittorico, i contenuti nascosti nelle opere, senza causarne deterioramento fisico, aspetto fondamentale per la salvaguardia di Beni di grande valore storico, artistico e culturale.

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Approfondiamo la tecnica usata per svelare ciò che si nasconde sotto la superficie pittorica. Luce visibile incidente Tela Strato preparatorio Disegno preparatorio in carboncino Pigmenti

La luce visibile incidente non interagisce con la vernice e raggiunge la superficie pittorica. I pigmenti riflettono i colori corrispondenti.

Vernice Immagine che si forma sulla retina Luce riflessa dalla Quadro visto in sezione superficie pittorica che raggiunge i nostri occhi

Luce infrarossa incidente Tela

La radiazione infrarossa incidente penetra sia la vernice sia la superficie pittorica, mentre viene assorbita dal carboncino e riflessa dallo strato preparatorio.

Strato preparatorio Disegno preparatorio in carboncino Pigmenti Vernice Immagine che si forma sulla speciale pellicola fotografica

Luce riflessa dallo Quadro visto in sezione strato preparatorio che raggiunge la pellicola fotografica

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La Scienza nel quotidiano di Doriana Debellis

Cos’hanno in comune uno spazzolino da denti, una carta di credito, un telefonino e una muta? Apparentemente nulla. In realtà, tutti questi oggetti - come quasi tutto ciò che usiamo quotidianamente - è legato alla plastica . Come sarebbe la nostra vita senza questo comune e banale materiale? Basti pensare agli abiti che indossiamo, alle nostre case e a come viaggiamo. Per non parlare di giocattoli, televisori, computer e CD. Che si tratti di fare la spesa in un supermercato, di sottoporsi a un’operazione chirurgica o semplicemente di lavarsi i denti, la plastica -che poi così comune e banale non è- fa ormai parte della nostra vita e sarebbe difficile farne a meno. Un’infinita varietà di prodotti è composta o contiene materiali plastici, costituiti in gran parte da polimeri.

I polimeri che emozionano gli uomini Il “mondo maschile” non sarebbe lo stesso senza le materie plastiche. Lo sport più amato dagli uomini, ovvero il calcio, dovrebbe per esempio rinunciare al soffice manto erboso della maggior parte degli stadi, oggi composto da fibre di polietilene estremamente resistenti all'usura e di un misto polipropilenepoliestere per aumentare la forza di strappo del ciuffo d’erba. Ma i polimeri, oltre ad essere presenti nella maggioranza delle componenti architettoniche di uno stadio, sono anche grandi alleati degli sportivi anche in molti altri modi. Nylon, poliestere e poliammide sono materiali resistenti e leggeri che, nel cosiddetto “abbigliamento tecnico”, hanno migliorato di molto, rispetto al classico cotone, la traspirazione del sudore, aiutando gli atleti a sentirsi più a loro agio in campo. Questi materiali giocano un ruolo importante anche nelle calzature sportive. Che si tratti di calcio, corsa o altri sport, il poliestere è presente sia nella fodera sia nelle solette interne. Nel primo caso sono sfruttate le sue proprietà idrorepellenti, utilizzandolo affinché i piedi siano asciutti in condizioni umide e freschi quando fa caldo, mentre, nel secondo caso, sottoforma di schiuma, offre il massimo confort alla pianta del piede attenuandone eventuali urti contro il terreno. 46

Ma, cosa sono i polimeri e, da dove derivano? I polimeri sono macromolecole formate da monomeri, ossia molecole semplici costituite per lo più da carbonio, idrogeno, silicio e ossigeno. Essi si ottengono dalla lavorazione del petrolio greggio o, di recente, da materiali biologici: i cosiddetti biopolimeri. Possono essere sintetici o naturali e trovarsi in forma filamentosa, di fibre sintetiche, come polvere granulare o resina. Le materie plastiche hanno avuto un incredibile successo nei più svariati campi di applicazione perché dotate di innumerevoli proprietà, spesso uniche, rispetto ad altri materiali. Vediamone alcune applicazioni…

I polimeri, grandi alleati delle donne Le calze in nylon, croce e delizia del mondo femminile, sono uno degli esempi più classici dell’utilizzo dei polimeri nel campo dell’abbigliamento. La scoperta del nylon, avvenuta verso la fine degli anni ‘30 grazie a Wallace Carothers, fu un successo clamoroso perché permetteva di realizzare calze belle e resistenti a un costo notevolmente inferiore di quelle in seta. Successivamente, grazie agli investimenti e al lavoro degli studiosi della multinazionale DuPont, nel 1962 fu resa commercialmente disponibile la fibra elastica a base poliuretanica con il nome di Lycra®. Nascono così i collant moderni. Il nuovo filo elastomerico viene aggiunto in percentuali non elevate ad altre fibre come nylon, cotone o seta, rendendo calze e collant elastici, confortevoli e resistenti, risultando più morbidi e aderenti e con una migliore vestibilità. Come le calze, molti altri settori dell'industria tessile sono stati letteralmente rivoluzionati dalla massiccia introduzione di queste fibre sintetiche: oggi tutto il mondo della moda si affida a materiali polimerici in combinazione a cotone o lana per rendere i capi sempre più confortevoli e resistenti per la produzione di slip, reggiseni, calze e pantaloni poiché, oltre ad essere più elastici, risultano leggeri, robusti e caratterizzati da tempi di asciugatura brevissimi. 47

A spasso tra i musei della Puglia… di Concetta Lapomarda Una passeggiata che aiuti a concentrarsi prima dell’esame, una pausa pranzo tranquilla immersa nel verde, un’esplorazione della flora pugliese: il Museo Orto Botanico dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” rappresenta un luogo di svago, di attività didattica e di ricerca scientifica.

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li esemplari di Ginkgo biloba e le alte palme, già dall’ingresso attenuano i rumori provenienti dall’esterno e aprono le porte ad un piccolo angolo di paradiso che assume colori diversi seguendo il ritmo delle stagioni. Dopo aver percorso alcuni metri all’ombra di abeti, cedri, pini e cipressi, ci avviciniamo al settore riservato alle piante officinali, un’area di particolare interesse per studenti e visitatori. Approfittando del sentiero in lastre di pietra di Carigliano e attratti da odori e colori vivaci, ci accostiamo ad alcuni esemplari: Grindelia robusta con i suoi grandi fiori gialli, Delphinium staphysagria con proprietà parassicida, usata in passato per curare la scabbia, Symphytum officinale utile per curare le infiammazioni e dalle cui foglie si ricava un buon tè.

Museo Orto Botanico

Settore del Museo Orto Botanico riservato alle piante officinali

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Un suono metallico e familiare richiama la nostra attenzione così, ritornando sul terreno soffice ed umido, ci avviciniamo al piccolo stagno. “Gra gra!” Una rana, inconsapevole della nostra presenza, gracida indisturbata su una ninfea dal caratteristico grande fiore bianco. Facendo attenzione a non spaventarla, ci spostiamo nella zona dedicata alla flora tipica dei rilievi delle Murge, del Gargano o della Puglia meridionale: fiori dalle forme e dai colori caratteristici della famiglia delle Orchidaceae si avvicendano a pale di fichi d’India o ad altre Cactaceae o, ancora, ad euforbie succulente che spuntano da rocce calcaree, posizionate appositamente per ricreare l’habitat favorevole al loro sviluppo. Ma il Museo Orto Botanico -con le sue importanti collezioni

Lo scorso 28 maggio è stato emesso un francobollo ordinario dedicato al Museo Orto Botanico presentato nell’evento Un francobollo per il Museo Orto Botanico … et UNIBA affranca la post@

Val d’Ossola di piante viventi ed essiccatee, grazie ai non è solo un luogo espositivo, Un fiore all’occhiello suoi viaggi, svolgendo anche attività di per la Città di Bari. divenne il ricerca scientifica e divulgativa. massimo Infatti, numerose pubblicazioni esponente nei settori della botanica della flora dell’Africa Orientale. sistematica ed ambientale Dal 2005 è attiva la Banca del testimoniano il lavoro, in Germoplasma (BG-MOBB), questo settore, di numerosi istituita con l’obiettivo di professori, ricercatori e preservare ex situ le specie dottorandi che danno lustro autoctone della flora spontanea all’Università degli Studi di pugliese dotate Bari in ambito di semi accademico. ortodossi (semi Non di minore che rimangono importanza, vivi quando per quanto disidratati, riguarda la riducendo al divulgazione, massimo le sono poi le p r o p r i e centinaia di funzioni vitali). visite guidate Sono oltre 230 annuali che Senecio cineraria DC. le acquisizioni, animano l’Orto famiglia Compositae di circa 150 tra Botanico unispecie e sottospecie, ad oggi versitario cui partecipano dai conservate che vanno da quelle 2000 ai 3000 studenti di ogni a rischio di estinzione a quelle ordine e grado provenienti da tipiche delle zone del nostro tutto il territorio regionale. territorio le quali, seppur Oltre 37.000 sono gli exsiccata comuni, rappresentano la conservati nell’Herbarium Horti diversità degli ambienti naturali Botanici Barensis (Erbario del pugliesi. Museo Orto Botanico Barese) La BG-MOBB, in sinergia con provenienti, oltre che dalla l’Orto Botanico e l’Erbario, Puglia, anche dall’intero permette di perseterritorio nazionale e guire le finalità dall’estero. Il campione più QUANDO? per cui il Museo antico risale al 1809 mentre, Dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:30 alle ore Orto Botanico, rife r ib i li ai p ri mi de l 13:30 - previa prenotazione per visite guidate nell’anno 2000, è Novecento, sono gli erbari stato istituito.  Chiovenda e Palanza. Emilio COME? Chiovenda, in particolare, realizzò un erbario di circa Tel: 080 5442152 2 0 .00 0 e se mp l ar i de l la Fax: 080 5442148

DOVE? via Orabona, 4 Bari Campus universitario - Museo Orto Botanico 49

di Matteo Granatiero

Sapevi che... Mal di gola, raffreddore…che seccatura! Per fortuna c’è un “rimedio della nonna” che non tradisce mai: latte caldo con miele . Il miele, di colore variabile dal giallo all’ambrato, il miele è una sostanza zuccherina prodotta dalle api che volano di fiore in fiore alla ricerca di nutrimento e favoriscono l’impollinazione. Come producono il miele le api? Sono le bottinatrici le api che raccolgono il nettare e lo immagazzinano nella cosiddetta borsa melaria. Tornate all’alveare, il dolce carico viene rigurgitato, passa di ape in ape e viene trasformato, durante una digestione di circa trenta minuti, dall’azione enzimatica della saliva e del succo gastrico: il saccarosio viene scisso in glucosio e fruttosio. Dopo molti passaggi fra le api operaie, il nettare viene depositato nelle celle del favo e, poiché ha un contenuto d’acqua elevato -circa il 70%-, viene ventilato sbattendo le ali fino a ridurne il tasso di umidità al 1420%. Il miele è ora pronto e viene tappato con un velo di cera per essere conservato come riserva di cibo.

Luigi XIV era molto ghiotto di cetrioli tant’è che La Quintinie, agronomo francese al suo servizio, li coltivava in luoghi riparati per poterglieli servire prima del tempo. …vizi da re!

Il baccello della vaniglia, la seconda spezia più costosa al mondo dopo lo zafferano, è il frutto di un’orchidea rampicante: la Vanilla Planifolia.

Nero, verde, bianco, rosa… I semi del pepe verde, bianco e nero appartengono però tutti alla stessa pianta, originaria dell’India, la Piper Nigrum; quello che cambia è la maturazione al momento della raccolta. Il pepe rosa, invece, è una bacca che si ottiene dal Schinus Molle, una pianta sudamericana.

MELE INSANE A TAVOLA

Pietanza apprezzata lungo tutto lo Stivale - buona appena sfornata ma anche riscaldata e persino fredda - la parmigiana è un vero “must” della cucina italiana. Ingrediente fondamentale è la melanzana. Originaria dell’India, la Solanum Melongena è una bacca che comunemente consumiamo come ortaggio. Gli Arabi ed i Persiani la portarono in Africa e da qui, intorno al XIV secolo, è arrivata in Italia. Inizialmente venne usata come pianta ornamentale poiché la prima varietà aveva un sapore molto amaro: venne chiamata, infatti, mela insana perché si credeva che consumarla rendesse folli. Fortunatamente, la coltivazione e il lavoro degli agronomi ha reso la nostra mela insana una componente della “sana” dieta mediterranea.

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I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Costituzione Italiana ART. 34

Sede di Lecce Via Trieste, 14 Orario di apertura al pubblico: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.00 martedì e giovedì dalle ore 8.30 alle ore 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00 Contatti Telefonici Tel. centralino: 0832 387311

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Indirizzi e-mail E-mail: [email protected] Pec: [email protected]

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Andrea Barrett

“Specie rare

Racconti”

di Concetta Lapomarda



immaginiamo sicuri, forti, senza A volte dimenticava paura. Invece no. Dubbi, ripenpersino il suo nome. La samenti, debolezze: anche loro mente che una volta pareva capace ne soffrono. di contenere il mondo intero era Andrea Barrett, scrittrice statustata invasa da un immenso lago nitense laureata in biologia, ci nero. […] Nella sua vita aveva dato racconta i retroscena della vita un nome a migliaia di piante.” Carl Linnadi personaggi eus, padre noti, come "Dovevo tener bene a della noLinneaus e mente gli ieraci, menclatura Mendel, e binomia, è sconosciuti, disse. Erano importanti. ormai anziacome Sarah Li aveva visti con i propri no. Il suo Anne e il occhi corpo affatidottor Laucato non è chlin. rovinare la vita di Gregor più quello di Cosa hanno Mendel.” una volta in comune? così come la Scenario Specie rare sua mente. dell’intera Ormai stanco, rassegnato e ramnarrazione è la Scienza, nelle maricato, ripensa a tutti i suoi sue diverse sfumature. Sfoglianallievi che, da lui spinti a viagdo questo giornale, infatti, ci giare, hanno trovato la morte. rendiamo conto di quanto essa E chi se lo sarebbe aspettato? sia parte integrante della nostra Quando pensiamo ai Grandi vita, in modi che, fino a poco personaggi dell’intero panorafa, non avremmo minimamente ma culturale, sicuramente li immaginato.

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Scienza&Cultura consiglia Il matematico curioso. Dalla geometria del calcio all’algoritmo dei tacchi a spillo. Giovanni Filocamo - Feltrinelli Editore. Prezzo di copertina 7 € L’uomo che sapeva contare. Malba Tahan - Salani Editore. Prezzo di copertina 13 € Breve storia di (quasi) tutto. Bill Bryson - TEA Editore. Prezzo di copertina 9 €

Lo stile è semplice e fresco e, la lettura fluida procede rapidamente stuzzicata, passo dopo passo, dalla curiosità di sapere cosa accadrà in seguito. Otto storie, in cui narrazione e scienza si intrecciano

raccontandoci de ll’amicizia tra Tati e un Mendel angosciato dalle piante di ieracio, dell’amore avventato tra Ruby e Jonathan, del primo incontro tra Sarah Anne e Catherine Pearce accomunate dalla voglia di conoscere e sperimentare. Tutti abbiamo le classiche “giornate no” o ci lasciamo sopraffare dalle nostre debolezze ma, nel nostro piccolo, tutti siamo chiamati a contribuire alla storia del mondo; ogni gesto, ogni parola, ogni intuizione può portare a grandi risultati: alla nascita di una nuova Specie rara. 

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Titolo: Specie rare Autore: Andrea Barrett Casa editrice: Edizioni Dedalo Numero pagine: 288 Prezzo di copertina: 16 € Pubblicazione: novembre 2013

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Enrico Bufalo

“Il coraggio della paura” di Ruggiero Tupputi

“ Il libro “Il coraggio della paura”

Può sembrarti un po’ bislacca / la scelta di una filastrocca / come metodo per spiegare / l’argomento da trattare.” Effettivamente può sembrare “un po’ bislacca” la scelta di Enrico Bufalo di raccontare il suo coraggio della paura interamente in versi. Ora giustamente vi chiederete: ma cos’è “Il coraggio della paura”? Si tratta di una raccolta di filastrocche semplici ma dense di contenuti che attraversa i periodi storici più entusiasmanti e i più bui dell’umanità soffermandosi anche su altri temi quali l’attualità, le ricorrenze e le festività. Il tutto sempre con una leggerezza d’animo e una decisa ironia che sottendono volutamente tutto il libro. Già dalle prime battute si intuisce lo spirito umoristico e “giocoso” con cui l’autore struttura il testo, aiutato in questo dalla struttura tipica della filastrocca. Però l’autore

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riesce a percorrere efficacemente il crinale sottile tra lievità dello stile e profondità dei contenuti, senza scadere nella banalità della rima scontata o della vacuità del testo. Abilità che gli permette abbastanza agevolmente di svariare dagli Assiro-Babilonesi al Medioevo fino a raccontare “le grandi opere immortali / riportate sui manuali, / in quel tragico momento / dello splendido Rinascimento” fino a narrare le due guerre mondiali ed esprimendo il suo estro anche in vernacolo locale (prontamente accompagnato dalla traduzione italiana) senza perdere nulla delle sue specificità. Un’opera educativa ma semplice e divertente tanto più che i suoi principali destinatari sono i bambini, a cui l’autore è particolarmente affezionato. Un lavoro, quello di Enrico Bufalo, generoso nel suo essere mezzo di comunicazione e nel fine, dato che parte del ricava-

In foto: Enrico Bufalo (al centro) circondato da amici e parenti in occasione della presentazione del libro “Il coraggio della paura”

to della vendita del libro è dee una piena integrazione e involuto all’AISM (Associazione clusione sociale”. Un obiettivo Italiana Sclerosi Multipla). Uconcretizzato dall’associazione na malattia, la sclerosi multiessendo “l’unica organizzazione pla, che colpisce le cellule nerin Italia che interviene a 360 vose rendendo difficile la cogradi sulla sclerosi multipla municazione tra cervello e miattraverso la promozione, dollo spinale come un ponte l’indirizzo e il finanziamento via via sempre più difficile da della ricerca scientifica, la proattraversare. La patologia può mozione e l’erogazione dei serassumere varie forme e progrevizi nazionali e locali, la rappredire fino alla disabilità fisica. sentanza e l’affermazione dei Ad oggi, diritti delle non esiste persone purtroppo con SM, leggerezza d’animo una cura, affinché e nonostante siano pienadecisa ironia i continui mente parprogressi tecipi e sottendono volutamente della ricerautonome”. tutto il libro ca verso Una missiocure più ne difficile efficaci e resa possibimeglio tolle grazie ai lerabili). Intanto la vita dei contributi materiali e intelletpazienti rischia di diventare tuali di chi come il nostro ausempre più dura e impossibilitore testimonia la propria espetante in mancanza di assistenza rienza di vita anche attraverso e strutture adeguate. Anche e le parole del suo lavoro editosoprattutto a questo aspetto riale: “Il mio libro è terminato, / vuole sensibilizzare il lavoro ma non so chi è che mi ha dato / editoriale di Enrico Bufalo il coraggio di finire, / e comunque nella convinzione ben espressa stammi a sentire: / una cosa è dalla mission dell’AISM che certa e sicura / sarà il coraggio “le persone con SM e le loro della paura.”  famiglie abbiano il diritto ad avere una buona qualità di vita

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Titolo: Il coraggio della paura Autore: Enrico Bufalo Casa editrice: Editrice Rotas Numero pagine: 127 Prezzo di copertina: 10,00 € Pubblicazione: novembre 2011

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No, non è uno scherzo, gli artisti sono proprio scimpanzé! Alcuni di loro hanno dipinto il proprio quadro usando la lingua come pennello e, ovviamente, una vernice atossica.

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esprimibile Il più grande numero 99 9 con tre cifre è il formato da ben

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369.693.100 cifre. Queste, scritte su di una sola riga, occuperebbero una lunghezza di 924 chilometri: un viaggio in automobile da Bari a Gorizia!

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A dispetto delle sue dimensioni, circa 45 mm, la rana dorata è in grado di uccidere dieci persone adulte. La sua pelle è ricoperta di un velenoso alcaloide i cui effetti sono molto simili a quelli provocati dalla tossina del tetano.

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Il falco pellegrino, in picchiata sulla sua preda, può raggiungere i 360 km/h. Il tachimetro di una comune auto raggiunge i 220 km/h!

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di Concetta Lapomarda

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Il ricavato sarà interamente devoluto ai rifugi che ospitano i primati, i nostri progenitori.

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Chi l’avrebbe mai detto che, in passato, questa frase era associata ad un atto di pietà verso un combattente ferito in battaglia! Il colpo di grazia, infatti, evitava le sofferenze e la lenta agonia dovute alle scarse conoscenze mediche del tempo. Oggi, purtroppo, ha assunto tutt’altro significato...

Sono questi i numeri del concorso di pittura 3° organizzato da The Humane Society, importante associazione di tutela degli animali statunitense.

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“...e gli sferrò il colpo di grazia”.

27.000 e più: voti sul web. 10.000$: il premio in denaro. 6: gli artisti in gara.

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Il piccolissimo Micronecta Scholtzi produce un rumore di ben 99 decibel, pari ad un’orchestra di fiati, suonando il proprio pene sfregandolo contro l’addome. Cosa non si farebbe per attirare le femmine! il

I pipistrelli dormono circa l’85% della giornata! Questi mammiferi escono dalle loro tane di notte quando, per individuare le loro prede e orientarsi, utilizzano gli ultrasuoni. 56

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I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Costituzione Italiana ART. 34

Sede di Taranto Via G. De Cesare 100/102 Orario di apertura al pubblico: Tutti i giorni escluso il sabato dalle ore 09.00 alle ore 12.00 martedì pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 16.30 Contatti Telefonici Segreteria ADISU Tel. 099.4552929-099.4552930 Fax 099.4552940

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Indirizzi e-mail Generale: [email protected] PEC: [email protected]

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di Concetta Lapomarda

L’ENERGIA RINNOVABILE CONQUISTA IL MONDO DEGLI SMARTPHONE

Invenzioni dal passato È una tecnologia quasi superata che, fino a poco tempo fa, ci ha permesso di sfruttare al massimo le ore notturne della giornata. Possiamo acquistarla per pochi euro, ma la sua invenzione ha avuto bisogno della scoperta dell’elettricità e di conoscenze tecniche complesse. Sto parlando della lampadina! Com’è fatta e come funziona la lampadina? È costituita da un piccolo bulbo di vetro pieno di gas argon, grazie al quale i singoli componenti non si rovinano. Quando premiamo l’interruttore, la corrente raggiunge il sottile filo metallico di tungsteno portandolo all’incandescenza. Esso comincia a irraggiare luce, ma non solo. Infatti, il 5% dell’energia è convertita in luce mentre il restante 95% si trasforma in calore. Questo il motivo per sostituirla con lampade più efficienti e durature come, ad esempio, quelle a LED.

Micro pale eoliche, dello spessore di 1,8 millimetri, potranno essere applicate sulla cover del cellulare e utilizzate per ricaricarne la batteria. Questa è la nuova applicazione dell’energia eolica che giunge dall’Università del Texax. L’azienda taiwanese WinMEMS Technologies Co. è già al lavoro per realizzare questi gioiellini tecnologici che potrebbero determinare una svolta nel mondo del rinnovabile. Il rilancio dell’eolico su scala globale è alle porte, mentre il problema dell’impatto ambientale legato alle pale ha le ore contate!

MEMORI: L’ALLEATO DELLE OPERE D’ARTE

L’Italia collabora con 13 paesi per salvaguardare il patrimonio artistico-culturale “Per proteggere un dipinto prezioso, non basta sigillarlo in una cornice o teca microclimatica, ma bisogna monitorare la qualità dell’aria al loro interno per assicurare le migliori condizioni di conservazione possibile”. Queste le parole di Maria Perla Colombini, professoressa dell’Università di Pisa che, con il suo team, ha collaborato al progetto europeo MEMORI (Measurement, Effect Assessment

MEMORI è finalmente pronto per la commercializzazione dopo essere stato testato in più di 16 musei europei come il Tate di Londra, lo Stibbert di Firenze e il Musée National Picasso a Parigi.

and Mitigation of Pollutant Impact on Movable Cultural Assets)

coordinato dall’Istituto Norvegese per la Ricerca sull’Aria. Dopo tre anni di ricerche,

Il gruppo di ricerca pisano che ha lavorato al progetto MEMORI

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Ma cos’è Memori? È uno strumento molto semplice da utilizzare. Basta posizionarlo in prossimità delle opere d’arte e il gioco è fatto! Analizza in tempo reale la quantità di luce che raggiunge il manufatto, l’eventuale presenza di gas inquinanti foto-ossidanti e di acidi. Successivamente, trasmette tutti i dati a una piattaforma web e garantisce l’intervento preventivo dei tecnici prima che i danni siano visibili. Prima di “mettere sotto chiave” un bene prezioso, assicuriamoci che il nemico sia davvero all’esterno!

In agenda…

appuntamenti ed eventi a Bari e dintorni

L’ORDINE NELL’INVISIBILE - UN SECOLO DI CRISTALLOGRAFIA 14 marzo 2014, ore 9:00-13:00 Per celebrare l'anno internazionale della cristallografia, una giornata divulgativa rivolta agli studenti delle scuole secondarie superiori con brevi interventi sulla mineralogia e, a seguire, visita guidata al Museo di Scienze della Terra. Le scuole e/o i docenti interessati sono pregati di prenotarsi entro il 5 marzo 2014 pv. ([email protected]) Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali Presso il Campus Universitario - Bari

LA VIE EN ROSE “DALLA PARTE DELLE DONNE E DEI GIOVANI PER IL LAVORO” 5 marzo 2014 Evento nazionale, formativo e informativo, che si svolgerà contemporaneamente in tre città italiane: Modena, Roma e Bari. L’evento è promosso dalla Consigliera Nazionale di Parità, prof Alessandra Servidori, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale Attività Ispettive, dall’Ordine Nazionale dei Consulenti del lavoro, da quest’Ufficio, Consigliera Regionale di Parità, con la collaborazione della Regione Puglia e dell’Università degli Studi Aldo Moro.

Università degli Studi di Bari Sala Congressi Aldo Moro - Piazza Cesare Battisti, 1

BIF&ST - BARI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 5 - 12 aprile 2014 Rassegna competitiva riservata a circa dieci film prodotti in tutto il mondo nell’annualità 2013-2014 e completamente inediti in Italia.

Teatro Petruzzelli e altre 10 sale cinematografiche di Bari www.bifest.it [email protected] 0637716303

ANTICHI MESTIERI - CONCORSO LETTERARIO 12 aprile 2014 Premiazione del vincitore del concorso letterario che mira al recupero e alla valorizzazione dei mestieri di un tempo che hanno dato, inevitabilmente, alla nostra città il volto che ritroviamo ancora oggi.

Monopoli - Castello Carlo V ecomuseo [email protected] Ecomuseovalleditria.it Comune.monopoli.ba.it

CORTEO STORICO AD ALTAMURA FEDERICUS - FESTA MEDIEVALE 25 aprile 2014 - 27 aprile 2014 Manifestazione di rievocazione storica in omaggio a Federico II di Svevia, fondatore della città. I tipici claustri e le piazze del centro antico rivivranno l'atmosfera medioevale con cortei, giochi, spettacoli di strada, accampamenti militari e ricostruzione di un cantiere edile.

Centro storico di Altamura - Bari www.federicus.it [email protected] 59

...A pennello

Conoscendo CORRADO GIAQUINTO di Maria Carmela Miccardi

L’ARTISTA. Corrado Giaquinto nasce a Molfetta l’8 febbraio 1703. Dopo un periodo di apprendistato presso la bottega del pittore locale Saverio Porta lascia la città natale per raggiungere Napoli, dove può guardare gli esempi del Solimena e di Luca Giordano. Si trasferisce dunque a Roma "per apprender perfettamente il disegno" (De Dominici) e qui apre una bottega propria. Viene chiamato a Torino dove si avvicina alla pittura neoclassica, anche grazie all’esempio di Carlo Maratta. Ma il peregrinare di Giaquinto non ha ancora fine: si trasferisce infatti a Madrid, dove si afferma come uno dei migliori interpreti dello sfarzo monarchico europeo. Nel 1762 rientra a Napoli dove trova la morte poco dopo, nell’aprile del 1766. Oggi la Pinacoteca Provinciale di Bari riporta il suo nome.

Q UALCHE C URIOSITÀ ... Uno dei dipinti conservati nella Pinacoteca Provinciale “C.Giaquinto”, Ulisse e Diomede nella tenda di Reso, plausibilmente realizzato durante il periodo madrileno (Belli D'Elia), con la sua spiccata caratterizzazione teatrale rimanda agli interessi musicali dell'artista. Il Giaquinto era infatti amico del sopranista di origine andriese Farinello, il cui soggiorno alla corte di Spagna coincise in parte con quello (1753-1762) dello stesso Giaquinto. Il pittore molfettese avrebbe ritratto il Farinello, in veste di cavaliere di Calatrava in un dipinto conservato nel Museo Musicale di Bologna. In quel dipinto, alle spalle del soprano l’artista avrebbe ritratto il suo volto.

Ulisse e Diomede nella tenda di Reso, 1753-1762 Bari, Pinacoteca Provinciale“C.Giaquinto”

Era abitudine del Giaquinto utilizzare un repertorio di figure inserite, con leggere modifiche, in contesti diversi. Non solo. I singoli elementi di grandi composizioni erano spesso riproposti dopo un considerevole lasso di tempo acquisendo la dignità di opera autonoma. Si tratta di una pratica dipendente dalla crescente richiesta di bozzetti e di opere di dimensioni ridotte da parte di collezionisti e committenti. Un esempio è la pala raffigurante L'Immacolata Concezione con il profeta Elia, dipinta per la chiesa del Carmine di Torino. La figura dell'angelo dipinto a sinistra dell'Immacolata si ritrova in una tela dipinta per la chiesa di Rocca di Papa. Questo genere di produzione non sempre è autografo il che comporta una certa difficoltà di attribuzione, dovuta anche alle scarse notizie acquisite sull'organizzazione dello studio dell'artista.

Natività di San Giovanni Battista, 1750-1752 Bari, Pinacoteca Provinciale“C.Giaquinto” 60

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SCIENZA&CULTURA È UN PROGETTO DI COMUNICAZIONE SCIENTIFICA FINANZIATO DALL'ADISU

PUGLIA

NELL'AMBITO DEL

BANDO UNICO PER LA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE A CARATTERE FORMATIVO, CULTURALE E SOCIALE PROMOSSE DAGLI STUDENTI DEGLI ATENEI E DELLE ISTITUZIONI AFAM PUGLIESI PER L'ANNO ACCADEMICO 2013-2014 E COFINANZIATO DAL CISMUS (CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI SERVIZI PER LA MUSEOLOGIA SCIENTIFICA)

PER INFO E CONTATTI: [email protected]

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