Self-Similarity as a new Paradigm of Seriality

Share Embed


Descrição do Produto

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale Filippo Pretolani Laureato in Discipline Economiche e Sociali (DES) alla Università Bocconi, è stato co-fondatore dell’Istituto Kaspar Hauser per gli Studi Economici, poi confluito nella redazione della rivista Surplus (Gruppo Espresso-Repubblica). Con Mafe de Baggis ha scritto un saggio su come cambiano le guide turistiche, pubblicato in “Viaggi in Rete” (Franco Angeli 2011). Ha fondato gallizio editore, un laboratorio di sperimentazione concreta sulla frontiera delle narrazioni, disinteressata al supporto, alla forma e al passato.È anche uno studio di consulenza di marketing e innovazione editoriale. È inoltre al lavoro su pleens, una piattaforma che associa emozioni e vissuti ai luoghi.

E-mail [email protected]

Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

Abstract

The greatest lesson, representing the true prerequisite of the Low-Cost revolution, learned by Ryanair in recent years is that a carrier, when standing still, continues to cost money. It does not matter if the price of air-tickets decreases: what truly matters is not to leave your fleet grounded. Idle. On a single spot (Pagliaro 2013). That’s an inconvenient truth for the publishing industry: when contents stand still are loosing virtually all their value. Lessons learnt? Not yet, but as a perfect heterogony of ends it’s been already built into soft skills of Google, Facebook, Snapchat and to a lesser extent Twitter, namely the top contemporary publishers. Their sound revenues cover a big problem: they are not native publishers, meaning their platform aren’t crafted to suite writings at 360 but to pivoting them to adv references. We shall teach algorithms the very personal way each of us relate sense to content sequences (Ceccato-Koponen), utmost far reaching than a mere advertising reference. This paper aim to fix it finding out the milestones to built a native correlational system. Major findings are: 1) we suggest to look at writings as a unconscious process, alongside the analogy patterns typical of concept rise (Hofstadter) 2) fractal geometry techniques (Mandelbrot) facilitate a visual approach for measuring and reorganise writings; 3) a non-equilibrium dissipative quantum model of brain (Vitiello) sees fractals as emerging from deformed coherent states in the spontaneous breakdown of symmetry and actually connecting neurones along auto-similar patterns; 4) this kind of auto-similarity is key to build a new paradigm of seriality in which multi-narratives world shape up and deploy along a minimum stimulus pattern. 


Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

Alexandre Koyré pointed out how the wager of modern physics is to approach the real by means of the impossible: the scientific Real, articulated in letters and mathematical formulae, is “impossible” (also) in the sense that it refers to something we can never encounter in the reality within which we dwell.
 




Slavoj Zizek, Demanding the impossible



The Swarm is a question of quantity
 




Rick Falkvinge

Che la geometria venisse intesa come una facoltà metafisica dell’occhio, ecco quanto possiamo apprendere da Platone. 
 




Leonardo Sinisgalli, Quaderno di Geometria

Scritture in movimento 


La più grande lezione tratta da Ryanair in questi anni, autentico presupposto della rivoluzione LowCost, è che un vettore quando sta fermo costa. Non importa se il prezzo di acquisto dei biglietti aerei si abbassa: ciò che conta è non lasciare la flotta a terra. Ferma. In un punto. (Pagliaro 2012) L’editoria sta penosamente e costosamente tentando di non far tesoro di questa lezione: anche nel suo caso, fermi in un catalogo i contenuti costano. Non importa se chiunque può salire a bordo della scrittura divenendo autore: ciò che conta davvero è che i contenuti circolino, che le scritture s’intersechino, che generino traffico, dati e introiti al 99% pubblicitari. 
 Non è esatto dire che l’editoria non fa tesoro di questa lezione. La verità è che sono semplicemente cambiati gli editori economicamente rilevanti. Al centro della rivoluzione delle scritture autonomamente pubblicabili c’è l’interconnessione e Facebook, Twitter, Google, Instagram, Snapchat sono solo i più macroscopici esempi di grandi editori contemporanei. Chi come loro per primo si è mosso in questa direzione, chi ha saputo incorporare tale lezione in un framework di codice robusto e in una piattaforma accogliente, ora si sta godendo il vantaggio competitivo, la rendita di posizione. Il vantaggio economico e il divario competitivo rispetto agli editori tradizionali sono talmente grandi da mettere in secondo piano un aspetto problematico della loro natura editoriale. Per quanto mascherato dagli utili generati, c’è un grosso problema: le piattaforme di cui stiamo parlando non sono piattaforme native editoriali, cioè non sono state concepite per essere esplicitamente gli editori dei loro iscritti. E questo perché il loro obiettivo è associare le scritture a contenuti pubblicitari. Tradotto nei nostri termini, creano dei pattern inefficienti, subottimali rispetto alle potenzialità di una piattaforma compiutamente concepita per le scritture connesse. Sono spazi di pubblicazione fortemente orientati all’advertising, di cui l’editoria è portatrice sana. Esemplificando, l’idea di Facebook è di unire i network dei suoi milioni di iscritti in un unico immenso grafo il cui scopo è associare a qualunque contenuto una pubblicità mirata alla specifica audience di quel contenuto. Gli sforzi di sviluppo sono soprattutto orientati al tagging dei dati e alla distillazione di metadati

Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

sempre meglio serviti dagli algoritmi di intermediazione della piattaforma. In questo senso la piattaforma si candida a proxy della tua realtà: idealmente Facebook vorrebbe essere il tuo unico browser di accesso al web.

Verso una blockchain dell’attenzione L’uomo che traduce pensa; è pensiero la sua comprensione del testo da tradurre ed è pensiero ciò che il testo che traduce designa. —

Silvio Ceccato

Il legame di affinità è certo il più generale e il più fermo che unisce insieme le differenti parti della materia. (…) Ma si potrebbe spingere oltre questa affinità e dedurre non solamente che il pensiero è corpo, ma che i legami sono sottilissimi ed estremamente mobili, e devono essere le parole dure all’eccesso e dotate di una forza da superare l’aderenza di quello che possiamo chiamare il magma delle cose.
 —

Leonardo Sinisgalli

La mia tesi è che l’importanza delle modalità nuove con cui abbiamo imparato a scrivere connessi non è stata ancora adeguatamente capita né problematizzata né capitalizzata. Da un certo momento storico in avanti la rivoluzione digitale non è tanto significativa dal lato della distribuzione dei contenuti (tant’è che i contenuti sono ormai ubiqui, infiniti e - nel discreto - privi di valore), quanto nella stretta correlazione delle fonti dei contenuti: le persone sono in rete, scrivono connesse e collaborativamente anche quando scrivono da sole. Che scriviamo in modalità asimmetrica o simmetrica, la narrazione sui nuovi media è generata collettivamente in una logica di piattaforma: non tu e io che scriviamo a quattro mani un contenuto insieme, bensì la dualità di un contenuto generato dal nostro scrivere gli uni con gli altri. Non scriviamo lo stesso tweet ma ci rispondiamo e corrispondiamo via Twitter. Il corollario di tale ragionamento è che una corretta categorizzazione del fenomeno della scrittura connessa, composta di una valida definizione, una misura, una struttura d’ordine sono il presupposto a nuove modalità di monetizzazione. Lasciate libere di connettersi i legami deboli dello scrivere in rete danno vita a miliardi di aggregazioni tutte possibili e contemporaneamente in atto. Sono i legami deboli della scrittura. Adeguatamente individuati, anagrafati, analizzati, preordinati, categorizzati in sequenze di tagging dinamico costituiscono il framework di riferimento degli algoritmi personalizzati che tutta la ricerca sull’intelligenza artificiale sta tentando di costruire. In analogia con questo tipo di legami deboli liberamente collegati in una dinamica caotica presenti nell’acqua biologica e più in generale in uno spazio fase chiameremo questa scrittura involontaria. Se contestualizziamo in un sottogruppo di spazio fase le correlazioni forti dell’advertising ci rendiamo subito conto della estrema rigidità dei legami instaurati. Rispetto alla ricchezza di uno spazio fase a legami deboli le possibili correlazioni sono estremamente poche. Immaginando di associare una

Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

valorizzazione economica a ogni possibile legame ci rendiamo conto che la sommatoria dei valori potenziali è estremamente diversa. L’utilizzo di un modello di autosimilarità frattale mutuata dalla fisica dei campi elettromagnetici ci consente di non misurare / accertare il valore di una scrittura in un punto ma di calcolare visivamente la sommatoria dei valori complessivi. È infatti prerogativa della dimensione frattale quella di poter “battezzare” la cumulata nello spazio [Mandelbrot 1975]. Sapremo infatti che le scritture andranno complessivamente a saturare uno spazio di misura nota, da sintetizzare con una famiglia frattale di dimensione nota. Tecnicamente tale proprietà si chiama “contenuto approssimativo in dimensione D” ed è stata calcolata inizialmente da Hausdorff ed elaborata successivamente da Besicovitch (Mandelbrot). Senza entrare troppo nel tecnico possiamo pensare di poter mediare l’informazione sufficiente finita che è contenuta in un insieme di scritture arbitrario infinito. Semplificando ulteriormente misuriamo il flusso e non l’insieme puntuale delle sue parti. Tutto questo in coerenza col fatto che l’informazione rilevante in uno spazio di scrittura è quello del flusso (dinamico) e non quello nell’insieme dei punti (statici) che valgono quasi zero. Non andando nel discreto puntuale non perderemo informazioni significative.
 Di converso, ogni volta che associamo a un contenuto un testo di marketing lo stiamo estrapolando dal flusso, cioè lo interrompiamo, relegandolo in un punto. Ma in un punto sappiamo che il valore associato è nullo (e comunque inferiore alla sommatoria approssimativa nel senso di Hausdorff-Besicovitch1. Se questo è vero, a tendere una logica di pivotazione sull’advertising distruggerà più valore di quanto non ne riesca a generare. Per evitare questo dovremmo insegnare alla macchina come ogni individuo soggettivamente correla senso a una sequenza di contenuti [Koponen 2015]. Stiamo cioè unendo il sistema di correlazione di Ceccato alla geometria frattale di Mandelbrot. Logiche di abbonamento, di federazione, di affiliazione, di format, di audience su questo nuovo tipo di piattaforma che va a vestire i miliardi di legami deboli in uno spazio fase sono probabilmente molto più redditizie dell’esposizione a contenuti pubblicitari in un modello lineare come quelli attuali. Le argomentazioni che proponiamo qui puntano a essere il presupposto per la realizzazione concreta di una piattaforma di questo tipo. In una logica di assimilazione di contenuti in una sequenza (nello spazio fase di Hofstadter) stiamo categorizzando il sistema non in base alle reti personali di persone (logica relazionale), non in base all’affinità di contenuto (logica di contenuto) ma in base al puro matching tra scritture qualsiasi e tra persone qualsiasi. L’elemento unificante è l’attenzione, a prescindere dall’appartenenza di scritture o autori ad altre reti. Di fatto è come se avessimo dato in outsourcing della fiducia al sistema stesso. L’accountability del sistema viene restituito alla singola scrittura ogni volta che diventa rilevante in una sequenza. Per violare il sistema occorre far breccia in un singolo punto disponendo di una potenza di calcolo superiore a quella dell’intero sistema, che a regime è fatto da milioni di nodi e di CPU. È una logica di blockchain, il protocollo che rende ubiquo il valore del sistema in ogni suo punto. La proof of concept [Nakamoto 2008] da un lato rende costoso forzare la resilienza del sistema, dall’altro fa sì che ogni matching felice tra due scritture vada a incrementare il valore (e la potenza di calcolo) del sistema stesso. Abbiamo bisogno di una piattaforma che sappia promuovere, incentivare e valorizzare i meccanismi di sintonizzazione tra scritture in grado di esaltarne l’interoperabilità. Perché attraggano l’attenzione, si focalizzino, circolino, evolvano in altro. Se due o più scritture inter-operano saranno ridotte le possibilità che un contenuto si fermi. Occorre progettare una nuova forma di sequenzialità che non interrompa il flusso, ma ne esalti la capacità sintonica.

1 As

an integration or an alternative, we may explore a possible application of the Nash embedding theorems, stating that every Riemannian manifold can be isometrically embedded into some Euclidean space. This may let us assume that fractals results in a Hausdorff space may hold also in a Euclidean one.

Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

Un nuovo paradigma di serialità Any given entity belongs simultaneously to an unlimited number of categories. Nonetheless in daily life one often has the illusion of dealing with an entity belonging to just one category. In general, our surroundings often strike us as being clear and unambiguous, as if there were just one correct, objective way to perceive them; indeed it’s this illusion that allows us to live. —

Douglas Hofstadter

È proprio l’asimmetria che oggi ci avvince: non perché non si debba tener conto dei tanti capolavori basati sulla simmetria, dalla Grecia classica al Rinascimento - ma perché finalmente ci rendiamo conto di quanto l’Asimmetrico sia alla base di tante operazioni umane. —

Gillo Dorfles

In un lavoro seminale degli anni ’60, ben prima di intuire la geometria frattale, Mandelbrot applicò l’entropia e la termodinamica alla costruzione di un indice della scrittura in grado di misurarla. In particolare corresse la Legge di Zipf, quella secondo cui la frequenza di una parola qualsiasi è inversamente proporzionale al suo rank nella tavola delle occorrenze2.
 Erano le premesse all’individuazione della dimensione frattale. Del resto anche noi stiamo andando alla caccia di una dimensione della scrittura (quella rilevante ai nostri fini sarà anche in questo caso, ancor meno a caso, frattale). Il secondo Mandelbrot riesce a calcolare l’incommensurabile, a misurare l’informe, sdoganandolo in un mondo che cercava di iterare la geometria euclidea a tutti i costi. L'attivazione dell'attenzione su stimoli piccolissimi innesca e favorisce un processo di riorganizzazione della scrittura. È attraverso un simile processo di metamorfosi che l'eterogeneo entra in fase: le scritture si frattalizzano.3 Nell'ambito dei suoi studi sul modello dissipativo del cervello quantico questo) Giuseppe Vitiello descrive il meccanismo spontaneo con cui, spezzando la simmetria, nel nostro cervello si innescano pattern autosimilari [Vitiello & alii 2014][Vitiello 2012]. È un aspetto della QED che spiegherebbe i meccanismi di scrittura e riscrittura labile della memoria. Il risultato più notevole è il Teorema di Vitiello, che dimostra come ogni qualvolta due strutture entrano in fase seguono e generano una dinamica frattale. “In the framework of the theory of entire analytical functions the algebra of deformed (squeezed) coherent states provides the functional realization of self-similarity properties of deterministic fractals. Such a result has been obtained by using the quantum field theory (QFT) formalism which describes topologically 2

“Zipf's law states that given some corpus of natural language utterances, the frequency of any word is inversely proportional to its rank in the frequency table. Thus the most frequent word will occur approximately twice as often as the second most frequent word, three times as often as the third most frequent word, etc.” [wikipedia] 3

"... in altre parole l’organismo agisce su se stesso, si ristruttura, si riorganizza, tanto più quanto minore è l’entità dello stimolo. Ecco dunque una base razionale per la formulazione del principio del minimo stimolo: quanto minore è lo stimolo tanto maggiore è la potenzialità dell’organismo di riformarsi e riorganizzarsi, (…)“ [Del Giudice, Tosi 2013]

Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

non-trivial “extended objects”, such as kinks, vortices, monopoles, crystal dislocations, domain walls, and other so-called “defects”, or macroscopic quantum systems, in condensed matter physics (…). Remarkably, these lattice defects exhibit self-similar fractal patterns and provide an example of “emergence of fractal dislocation structures” in non-equilibrium dissipative systems. These observations also provide an experimental support to the above mentioned “theorem” on the isomorphism between the self-similar properties of fractals and the algebraic structure of deformed coherent states”. [Vitiello & altri 2013] Semplificando: se c’è autosimilarità (se due variabili entrano in un pattern autosimilare) ha luogo una dinamica frattale. Se questo è vero (e il teorema lo dimostra), è possibile costruire a ritroso un’assiomatica della scrittura che rispetti le ipotesi del teorema di Vitiello. In particolare serve una definizione di scrittura che la renda misurabile, ordinabile, organizzabile, aggregabile.
 Uno spazio fase [Hofstadter 1985] in cui un flusso caotico viene intercettato da un attrattore che riordina e rigerarchizza il flusso si aprono due famiglie di possibilità: 
 a) le scritture dello spazio fase convergono ed entrano in un pattern ordinato. Il teorema di Vitiello dimostra che questo tipo di pattern è autosimilare e segue un andamento frattale. b) le scritture sono ulteriormente turbate dall’attrattore e divergono in un pattern/loop caotico. Il primo caso, quello delle scritture in fase, è la chiave interpretativa che abbiamo scelto per un nuovo paradigma di serialità. Prendiamo ad esempio la stesura della sceneggiatura di una serie televisiva. Dato un set di personaggi, di loro caratteristiche, di possibili dinamiche tra i vissuti e gli infiniti sviluppi narrativi possibili, creiamo un grafo che inviluppa tutti i numerosissimi possibili esiti narrativi elaborati dinamicamente a partire da quel dato framing/setting.
 1) Applichiamo l’idea di multimondi [Everett 1997] ai mondi narrativi. 
 2) Applichiamo la dinamica selettiva dei pattern emergenti basati sull’analogia [Hofstadter], una volta introdotti nel sistema alcuni eventi catalizzatori (quelli che nei modelli di fisica del caos si chiamano “attrattori strani” [Hofstadter 1985] 3) applichiamo il filtro dell’attunement (sintonizzazione) frattale nel senso di Vitiello. 


La nostra tesi è che tra i possibili multimondi narrativi su cui evolve la storia (in realtà a partire dalle sottopartizioni specifiche di quel determinato spazio-tempo narrativo riferibile al frame che abbiamo preso in considerazione) la trama tenderà a svilupparsi lungo pattern di minimo stimolo e massima autosimilarità dinamica. I personaggi e le storie tenderanno cioè a profilarsi e a sintonizzarsi istante dopo istante (non c’è alcun determinismo) sulla base di come si sintonizzano in risposta all’introduzione di attrattori strani nel frame narrativo. C’è un frame, c’è un evento perturbatore che altera la dinamica in atto e polarizza tutto il setting lungo un pattern narrativo emergente. Si noti che si tratta di un'autosimilarità di processo, dinamica (mai autoriferita): ogni singolo elemento puntuale (discreto) è unico (casuale) e differente [Deleuze 2004], ma entra in una relazione frattale con uno o più altri snodi. Come è possibile operativamente mettere in pratica questa dinamica? Come tenere traccia di tutti i mondi narrativi per poi estrarre quelli rilevanti per la stesura c.d. definitiva? La geometria frattale di Mandelbrot ci ha insegnato a trovare soluzioni usando tecniche computazionali di iterazione e di visualizzazione grafica. Non è necessario calcolare l’infinità dell’informe, è sufficiente definire una famiglia generale e una dimensione frattale. Applicata alle scritture, dato uno spazio fase in cui operino un set finito di attrattori e miliardi di scritture immerse in legami deboli su pattern casuali [Hofstadter 1985]. Si noti che non sarà necessario misurare e calcolare ogni singola dinamica bensì definire la famiglia di scritture rappresentabile in una funzione con dimensione frattale nota, ad esempio compresa tra 1 e 2. La scrittura involontaria è dunque in questo senso frattale. E come ogni frattale è davanti agli occhi di tutti eppure nessuno la vede. Nessuno finora ha veramente intuito o compreso la portata di questa realtà mediatica.

Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

"Ogni scrittore scrive diversamente. Ogni scrittore scrive uguale. Sono vere entrambe" Herman Koch

Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

Bibliografia Abruzzese, Alberto (2010). Contro l’Occidente. Analfabeti di tutto il mondo unitevi, Bevivino, Milano. Accame, Felice (2002). La funzione ideologica della teoria della conoscenza, Spirali, Milano, . Accame, Felice (1996). Pratica del linguaggio e tecniche della comunicazione, Società Stampa Sportiva, Roma. Accame, Felice (1999). Dire e condire, Odradek, Roma,. Accame, Felice (2006). Le metafore della complementarità, Odradek, Roma. Accame, Felice (2006). Antologia critica del sistema delle stelle Odradek, Roma. Accame, Felice (2009). Firma altrui e nome proprio, Odradek, Roma. Accame, Felice (2015).Il linguaggio come capro espiatorio dell’insipienza metodologica, Odradek, Roma. Accoto, Cosimo (2014). Life Meaning - Life Mining, Better Decision Forum, Roma, 2014 da https:// youtu.be/WE601H2i4CI Barosso, Giampaolo (1969) Per una civiltà della consapevolezza e della decisione in comune, Manoscritto inedito. Barozzi, Marco Fulvio aka Kee Popinga (2014). “Il Calcolo della distanza tra due testi letterari” http:// www.galliziolab.com/2014/02/il-calcolo-della-distanza-tra-due-testi-letterari/ Benedetti, Giulio (1999). La categoria di "spazio" in AA. VV. - Studi in memoria di Silvio Ceccato Quaderni di Metodologia, Milano. Benedetti, Giulio (2005). “A device in order to improve the quality of machine translation, based on the correlational theory of thought”, in http://www.mind-consciousness-language.com/articles benedetti4.htm Benedetti, Giulio (2015). "Operational Linguistics: A Brief Introduction" in Marchetti G., Benedetti, G. and Alharbi, A. (eds.) Attention and Meaning. The Attentional Basis of Meaning, Nova Science Publishers, Hauppauge, NY, (pp. 33-76) in http://www.mind-consciousness-language.com/Marchetti%20from %20978-1-63463-908-8.pdf Benedetti, Giulio (2005). “A device in order to improve the quality of machine translation, based on the correlational theory of thought”, in http://www.mind-consciousness-language.com/ Byrne, Peter (2010). The Many Worlds of Hugh Everett III: Multiple Universes, Mutual Assured Destruction, and the Meltdown of a Nuclear Family. Oxford University Press, Oxford. Ceccato, Silvio (1961). Linguistic Analysis and Programming for Mechanical Translation, Gordon & Breach, New York. Ceccato, Silvio (1965). "Operational Linguistics", Foundations of Language, 1, Milano. Ceccato, Silvio (1969). Corso di Linguistica operativa (a cura di Giampaolo Barosso), Longanesi, Milano.

Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

Ceccato, Silvio (1968). "The Operational Awareness as a Premise to Programmed Instruction", Atti del Colloquio NATO 'Programmed Learning Research', pp. 9-18, Paris. Chaitin, Gregory (2005). Meta Math! The Quest for Omega. New York: Pantheon. Davis, Martin (2000). The Universal Computer: The Road from Leibniz to Turing. W. W. Norton, New York. Deleuze, Gilles, and Félix Guattari (1987). A Thousand Plateaus: Capitalism and Schizophrenia. Athlone Press, London . Deleuze, Gilles (1993). The Fold: Leibniz and the Baroque. University of Minnesota Press, Minneapolis. Deleuze, Gilles (2004). Difference and Repetition. Trans. Paul Patton. London: Continuum, 2004. Del Giudice, Emilio and Margherita Tosi (2013). The Principle of Minimal in the Dynamics, Report 04/09/13 in http://www.i-sis.org.uk/principle_of_minimal_stimulus.php Everett, Hugh (1997). "Recursive games". In Melvin Dresher, Albert William Tucker, Philip Wolfe. Contributions to the Theory of Games, Volume 3. Annals of Mathematics Studies. Princeton University Press. pp. 67–78. 1957. ISBN 978-0-691-07936-3. MR 91863. (Reprinted in Harold W. Kuhn, ed. Classics in Game Theory, Princeton University Press, 1997). Hofstadter, Douglas (1985). Matemagical Themas, Questing for the Essence of Mind and Pattern. New York: Basic Books. Hofstadter, Douglas and the Fluid Analogies Research Group (1995). Fluid Concepts and Creative Analogies: Computer Models of the Fundamental Mechanisms of Thought. New York: Basic Books. Hofstadter, Douglas (1997). Le Ton beau de Marot: In Praise of the Music of Language. New York: Basic Books. Hofstadter, Douglas (2007). I’m a strange loop, New York: Basic Books. Hofstadter, Douglas & Emmanuel Sanders (2013). Surfaces & Essences, Analogy as the Fuel And Fire of Thinking, New York, Basic Books. Koponen, Jarno M. (2015). The future of Algorithmic Personalisation, in http://techcrunch.com/2015/06/25/ the-future-of-algorithmic-personalization/ Lacorazza, Gianni (2005). Meccanima, Civiltà delle Macchine negli anni di Leonardo Sinisgalli (1953 1958), Consiglio Regionale della Basilicata, Potenza. Mandelbrot, Benoit (1977). The Fractal Geometry of Nature. W.H. Fremeva and Company, New York. McLuhan, Marshall (2013). Understanding Media. The Extensions of Man, Gingko Press, Berkeley, California. Nakamoto, Satoshi (2008). “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System”, http://bitcoin.org/bitcoin.pdf. Nash, John Pagliaro, Beniamino (2013). Senza rete: Infrastrutture in Italia: cronache del cambiamento, Guerini e associati, Milano. Parfit, Derek (1984). Reasons and Persons, Oxford University Press, Oxford.

Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

Parisi, Loredana (2013). Contagious Architecture. Computation Aesthetics and Space, The MIT Pres, Cambridge, Massachusetts, London, England. Peitgen, H.-O. and P.H. Richter (1986), The Beauty of Fractals. Images of Complex Dynamical Systems. Springer Verlag, New York. Preparata, Giuliano (2002). Dai quark ai cristalli, Bollati Boringhieri, Torino 2002. Scheiwiller, Vanni (a cura di), (1989). Civiltà delle Macchine, antologia di una rivista, 1953-1957, Ed. Libri Scheiwiller per Finmeccanica, Milano. Sinisgalli, Leonardo (1935). Quaderno di geometria - Campo Grafico, Milano. Sinisgalli, Leonardo (1950). Furor mathematicus - Mondadori, Verona. Sinisgalli, Leonardo (1970). Calcoli e fandonie - Mondadori, Milano. Sloterdijk, Peter (2011). Bubbles: Spheres Volume I: Microspherology (Semiotext(e) / Foreign Agents) Sloterdijk, Peter (2011). Globes: Spheres Volume II: Macrospherology (Semiotext(e) / Foreign Agents Somenzi, Vittorio (1956). "La macchina che traduce", Mondo occidentale, anno III, 20, pp. 33-37. Somenzi, Vittorio (1999). “Remarks on the Italian approach to the problem of mechanical translation and abstracting” in AA. VV. - Studi in memoria di Silvio Ceccato - Quaderni di Metodologia, Milano. Soresi, Enzo (2005). Il cervello anarchico, Utet, Torino. Stern, Daniel N. (2010). The present moment in Psychotherapy and Everyday Life (Norton Series on Interpersonal Neurobiology), W. W. Norton & Company, New York. Swan, Melanie (2015). Blockchain: Blueprint for a New Economy, O’Reilly, Boston. Vaccarino, Giuseppe (1997). Prolegomeni - Vol.I, in http://www.methodologia.it/quad/quader4.html Vaccarino, Giuseppe (2000). Prolegomeni - Vol.II, in http://www.methodologia.it/quad/quader8.html Vaccarino, Giuseppe (1988). Scienza e semantica costruttivista, Roma. Vitiello, Giuseppe, Massimo Blasone and Peter Jizba (2014). On the Isomorphism between Dissipative Systems, Fractal Self-Similarity and Electrodynamics. Toward an Integrated Vision of Nature, Systems, 2, pp. 203-216; in http://www.mdpi.com/2079-8954/2/2/203 Vitiello, Giuseppe (2014). Laboratory evidence of fractal and coherent structures in water. Experimental results and theoretical understanding. in http://www.waterjournal.org/uploads/vol5/supplement/Vitiello.pdf Vitiello, Giuseppe (2009). Coherent states, fractals and brain waves, New Mathematics and Natural Computation 5, 245. Vitiello, Giuseppe (2012). Fractals, coherent states and self-similarity induced noncommutative geometry, Phys. Lett. A 376, 2527. Vitiello, Giuseppe (2009). New Mathematics and Natural Computation 5, 245, Phys. Lett. A 376, 2527.

Filippo Pretolani

L’autosimilarità come nuovo paradigma seriale

Vitiello, Giuseppe, Walter J. Freemana (2008). Vortices in brain waves. in http://arxiv.org/pdf/ 0802.3854v1.pdf Vitiello, Giuseppe (2012) Fractals, Dissipation and Coherent States in AAVV, 6th International Symposium, QI 2012, Paris, June 27-29, 2012, Revised Selected Papers, Springer. Vitiello, Giuseppe & altri (2014). (A. Capolupo, E. Del Giudice, V. Elia, R. Germano, E. Napoli, M. Niccoli, A. Tedeschi, G. Vitiello) Vitiello Giuseppe (2001). My Double Unveiled. The Dissipative Quantum Model of Brain, Amsterdam, John Benjamins Pub Co. von Foerster, Heinz - Ernst von Glasersfeld (1999). Come ci si inventa, Odradek, Roma. Wolf, Maryanne, (2009). Proust e il calamaro, Vita & Pensiero, Milano.

Filippo Pretolani

Lihat lebih banyak...

Comentários

Copyright © 2017 DADOSPDF Inc.