Tra Lerici e Turbìa. Fabrizio De André e Georges Brassens

July 18, 2017 | Autor: Franco Arato | Categoria: French Literature
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FRANCO

AMTO

Tra Lerici e Turbia Fabrizio De André

e

Georges Brassens

FIRENZE

CASA EDITRICE LEO S. OLSCHKI MCMXCIX

ESTRATTO DA

di veria rrm2nità diretta de C.{Rro Fnontrxoo Ruso rassegna

Sormrnrrio

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Éscicolo VI

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ANNO LIV Merro IslrsNcHI:

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SAGGI E STUDI FneNco Fennenorrr Nrcor-a PaNrcm:

30 NOVEMBRE 1999

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753

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voa), Dre Rcttolation aon 1848149.

Eine

757

Dokumznutioz (Giovanni Bonacina) ArsrRTo BurcIo, L'inaenzione delle razze. Studi su razzismo e reaisioni' smo storico (Michele Nani) Hnrunrcu BÒrr, Opere scelte, vol. I a cura e con un saggio introduttivo di Luctt Boacsrse (Livio Sichirollo) . LIBRI RICEWTI postillati: Bassetti Braccini-Taddei Croce uia Miccolis Debenedetti Fara Fonini Pétrarque Stàuble Talvacchia Villari Wliite ben aenga Ottobre

Valiani

765

B:unolzLn Carducci Clerici Mattotti - Piersanti Nierzsche

767

.

Carducci senza retorica non si affirma né si appanna

Leo

76t

729

.

Massimo Aloisi

Ind.irizaare coniEondenza dattiloscritti libi solo alh *Belfagoian4r, Caselk-posalc 291 70100 Bai, lbl. e Fac 080 55.41.534.

754, 766

in Bari:

Redazione: C. F. Russo Livio Sichirollo Claudio Pogliano Onofrio Vox Pasquale Guaragnella Antonio Resa Flavio Rizzo Adele Rùso Raffaele Ruggiero Abbonamento annuo Lire 72.000 (est. Lire 120.000) - Sostenitore Lire 350.000 Un fascicolo Lire 30.000 (est. Lire 36.000) Amrninistrazione: Casa editice Leo S. Olschki . casella postale 66 . 50100 Firenze, Yinzo del Pozzetto . 50126 Firenze . conro corrente posale 219.205.09 «Belfagor» Firenze Tèl. 055 65.30.684 . Fax 65.30.214 ' E-mail: [email protected].

TRA LERICI E TURBIA Fabrizio De André e Georges Brassens

Nell'autunno 1981 i giornali francesi si congedarono da Georges Brassens salutandolo come nl'anarchiste du coeurr. La definizione potrebbe valere anche per Fabrizio De André, genovese, classe 1940, scomparso a Milano lo scorso gennaio. Si sa che ai testi del grande francese De André ayeva dedicato molta attenzione, traducendone alcuni degli esemplari piÉ ispidi. E c'era voluto un bel po' di anticonformismo per rendere in italiano nel 1974 le fiere strofe di Mourir pour des idées (1972), che Brassens, impolitico ma attentissimo all'attualità, aveva scagliato contro ula multitude accablante, dei «boutefeux, e dei ubons apòtrs5», insomma contro i mistagoghi dell'utopia:

Gli apostoli di turno che apprezzano il martirio Io predicano spesso per novant'anni almeno. Morire per delle idee, sarà il caso di dirlo, è il loro scopo di vivere, non sanno farne a meno. Per conto mio, si dicono, in tutta intimità: moriamo per delle idee, va be', ma di morte lenta, ma di morte lenta.

La consuetudine con le parole e la musica della tradizione francese fu il segno distintivo con cui De André si impose nel panorama della canzone colta a metà degli anni Sessanta. Già nel Testamento c'è, oltre all'antico Villon, piri d'una suggestione dal titolo omonimo di Brassens; la Canzone di Marinella in parte riecheggia la storia, insieme candida e nera, di Marinette (,Quand j'ai couru chanter ma p'tit' chanson pour Marinette ...»). Delitto di paese (1966) è una vera e propria versione, questa volta auouée, de L'assavinat (7962): dove il ritornello (oC'est pas seulement à Paris / que le crime fleurit / nous au village aussi l'on a / de beaux assassinats») diventa in italiano: Non tutti nella

capitale

sbocciano i fiori del male, qualche assassinio senza pretese abbiamo anche noi in paese.

FMNCO

AR.ÀTO

736

AnchenellamoltogenovesetoPonomasticadiCittàuecchia'ViadelCampo' malfamati Lr.r. piJr.r*o degli ansoli-_giri du pauvre / Joit' pourri "n di Parigi, al modo aJlo"t'ii* o Bis,tro:-"D"t" déguelasse'; / bi't'ol it"o P€r un gros Paris / sur un' pt"tt / r;;;;* angiportol nvec'ptoft"ot ^;;;;;;.,Ù""t'd-aquella ;i';;;*" ecco, in parallelo, che sola ti / forse. '"" ';;;; in q*a chio professore co§2 ""t .il;;-7 disp.rezzo / pubblica che di giornt chiami con (La città aec' ouò dare / una tezron;, i;ii; ù à' ti pirl"-i "tt. ,,r. uoglit' moglie, / que*a .h. d'i' ;.}.i";il del seconG.r,ou" rri-osfera della ,h;à. DeAndré .i."".1.;;;.i,r """i aoi. Alessanad scritto insieme lnvece do àopog.r.rra nel '";;;t;'it"J" esce ""'àui"*t"n*' il cantante rt"rino, Eina"udi, 1996). nel dro Gennari , un a*t;'n7',iùlirt, misura 't":"'i"tìi"L giusta o';d;*';tt"aédett" all'aria aperta d'una claire fontainet òon''l''o' la 1968 la maliziosa *'gt';i;b'""tt'i*" respirare Bocca d.i rosa sicontinria a

Nell'acqua della chiara fontana lei tutta nuda si bagnava ouando un soffio di tramontana Ià sue vesti in cielo Portava'

òal folto dei caPelli mi per rivestirla di cercare :

:}:

t:;'

chiese

i:.,"r',fr,o,l'.., *,..

la fedeltà di dantescamente' osservando Tia Lerici e Tirrbia' verrebbe {a {ir;. nato da Mtditt;;;;;t "ttiat*"te" Brassens'dalla Sète De André a quest'altro figlio. del p"ti'"*t"tf^a,-c"fft del' Leone' madre napoletana, "'i*'piti

i.r*.raì'p"*rv1rev,'ìisr{J'id'rÉ}::;;;;!Z:;l;^;i:W}U;'6; É''i. r""o che f im' r*:;r,r ;:ru: f '[: *:"'oi' :K:l:";i'" ;# ;;' ;; " nel 1968 De p

plus -"it o"t ft 'itn'' §ttptt (scanmaginato nuovo ncimetièrà soit ,..ti."it a,f" scandaloso Gorille og' Aniré forni forse f"'Àigli.r. d.i'. ,.r. 1946)' i"tigi"'lt' il quasi remoto anno può daloso per l'epoca ;'::?il"J; La storiella

*it""r,...-di N'anni Svampa. getto anche di una ;;:;-r;il". p"'"do"'ltt tt" 'obt,'to gorilla scaPPa ricordare l. ,it,'""o'Jiti P#;hi.piÉ [ì.rgi"ia.(arcaicamente, «pucelage»)' dalla gabbia ai ,r.,o"rol'à..f* " f11aàr. du cantan' (che sino a un momento PrlDi fronte al tuggi *d;;il;ftJ:lt+ solo con una vecchia t" ma s,erano mostrate pi6 che incurrosrte;,'ff,"^it""i.ìi-ane e se "' magistrato; tttgÉq"*t'ultimo' l:'Ltit: centenaria e con un giovane in Brassens' è comico e amaro lnsleme:

;;;l;

irì,'a', :;;;;'J

La suite serait délectable'

ie ne Petx malheuresement, -i"ìit., .t .'é't regiettable' ,"t

i.

t out ferait rire un Peu;

suPreme' Pleurait beaucouP

iar le iuse, au moment

Irài*'-rfi"-"n!',

737

TRA LERICI E TURBiA. FABRIZIO DE ANDRE E GEORGES BRASSENS

:iffi:i#m:*';er

re jour mème'

Gare au gorillel

Efficace la traduzione

di De

André:

$ltlfL*:L'f i**::::'

e la

suspence

"

ci fu dawero.

Attenti al gorilla!

Dirò soltanto che sul piri bello dello spiacevole cupo dramma

fttf il?.Iiiri:::#J:#t#:lf

'

fl',.ffi ,IxT Til:1:;:'lo'"1,', o. u. con una sentenza un po' originale aveva fatto tagliare il collo. Attenti al gorilla!

Il

milanese

di Svampa ha toni piri crudamente

popolareschi:

Se voo avanti a cuntàv la storia gh'è de rid, a vel disi mi, me dispiàs podi minga dilla bèh, in sostanza l'è andada insci. Ai moment pussée bèll el girides el vosava uMamma Gesri, come quèll che i'altrér ai vrindes l'han piccà.a e poeu l'han saràa s6.

Dàgh al gorilla...

Nel dicembre 1991, decennale della morte di Brassens, Svampa, Patruno e altri artisti dedicarono al francese un'intensa tre giorni al Teatro Lirico di Milano: consacrazione dell'incontrastato amore dell'Italia per il «ffoubadour, di Sète. Dal canto suo, De Andrè adattò nella nostra lingua altri pezzi di Brassens: Marclte nuptiale,

Les passantes, Le père

Noél et la petite fille.

Se la canzone d'oltralpe rappresentò la guida piÉ sicura per il primo De André, non vanno dimenticati altri modelli: il canadese Leonard Cohen (anglofono, ma buon conoscitore del folklore del Québec) e l'americano (ben presto assurto a guru del rock mondiale) Bob Dylan. Da Dylan il nostro chansonnier riprese nel 1974 il vecchio inno della disperazione urbana, Desolation Row (che diventa, piri domesticamente, Via della pouertà) e l'anglo-spagnola Romance in Durango, tradotta in un personale italo-napoletano (Auuenrura a Durango,

1978). Piri profondo l'influsso

di

Cohen, imitato

in tre ritratti femminili di

eros, rinuncia e follia: Suzanne, Joan of Arc e Nanqt. Giouanna dArco è forse il pezzo piri suggestivo. Cohen, che è stato anche romanziere di talento (The Fauorite Game, 1963; Beautiful Losers, 1966: quest'ultimo contiene Ia storia,

I FMNCO ARATO

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di una santa pellerossa nel canada del seicento), fr*.r...i e fràcofoni, la pulzella. di Orléans che ài immagina, .o., ,orpr.." i"- GT ,.f..rrrri" à"[, guefra s'unisce in mistica, amorosa danza col Fuoco, sono stanca orsuo àvaliere e sposo: *Dilla guerra - recita il testo italiano di Àai, lal lavoro'd'"" *t"po"torrr.,.i, I a un vestito da-sposa. o qualcosa -Cir".o, 7 p., ,t"r.orrd.r. q,r.rt" mia vocazione I al trionfo e al pianto'' ,, De André trova una .ifr" pi.""t"ente sua con l'album La buona nouella (realizzato nel 1970 con la coliaborazione musicale di Giampiero Reverberi), ;ù;;;; dei Vangelo, o meglio dei vangeli.apocrifi..Il.grande pubblico si ac.ostò il Italia al p"robi.-" ,t"ori.o dei vaigeli istranei "l Cano.r. grazie.alfediI'album zione einaudiana ài Marcello Craveri Q9d».ll blurb che accompagna

violentemente contrafhtta,

di De André sottolinea in tali testi l'umanità, sentita come politicamente prof.ìi* a.ff" figura di òrirto, interpretazione confermata dalla chiusa del disco, (al il salmoicorale che irrrotl' forr. ,r,, po' ingenuamente' «Laudate hominem'

oosto del nlaudate Dominumr). Neila Biona nouella è notevole la rappresenfemmiiJ.". Jaf, À;;r" di Maria adolescente che, sorpresa.dalla. sua stessa sacerdoti: vecchi dei nilità., involorr.r.i"*.rrr. getta lo scompiglio nel collegio Guarda.la, guardala, scioglie

sono piri

llnghi dei nostri

i capelli mantelli,

suardà la pelle tenera, lieve, iisplende al sole come la neve. Guarda le mani, guardale il viso, sembra venuta dal Paradiso, guarda le forme, la ProPorzione, sembra venuta Per tentazlone.

La recita dei dieci comandamenti, messa in bocca a uno dei due ladroni oll quincrocifissi con Ges6, è poi capovolgimento del conformismo fideistico: to dice: Non deui rofno, /'for.."io l'ho rispettato, / vuotando in silenzio le / di quelli che ,rr.lr...ubato, / ma io senza legge rubai in i*.f*-gil g"Je fii" "/ qu.gli altri .r.l nome di Dio». Nel l97l De André si confronta italiani: ".À. con un ,.r,o poé",i.o caro, sin dai banchi di scuola' a -ge-n''azioni di procubellarcdizione alla noi, grazie da che Masters, Lee ijo"" nir* di'Edgar è di Cesare Pavese) da Fernandl P_M"9,. diven,it, ,r.l t943 (ssiuggerimento "{tr"rr,o nella patria americana cantata da Lee Masters' E trto popol"re quasi al cielo (tirolo .rrrio'ro'che De A"dà;;i ,uo Nàn al denaro non a.ll'am,re né abbia del disco, da un verso di The Hilt: nNor gold, nor love, nor Heavenr) liver.so cercato rime, se ,rorr-profrlo ritmi, là dove"nell'originale__campeggia .il italiano, in bero. Ecco ,i*.r,o I litiào incipit della lapide di \Tendell P. Bloyd, arrossii Un blasfemo: oMai pi6 mi chinai, e nemÀeno su un fiore' / piri non sanon Dio / nel rubire l'amore / d"l -o-.nto che Inverno mi convinse che (tanto aggregarc. da rebbe arrossito rubandomi il mio."»' Mai digiuno di poesia degli persino il duecentes.o C...o Angiolieri aiS'z' Tosse Tuoco.alla,pattuglia ballata, in tradurre ;;;;;r;g,f *"ln), rl cantautore genovese ebbe ii*.tito di

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a beneficio dei suoi ascoltatori, i testi che fino ad allora ognuno aveva cantato ( memona. propria merrrorra. della ProPrla cosli olre, dire) oerla libro (Per chiuso llbro per se, sé, nel chruso (r..el 1979 subi anche, nell'amata a De André, dopo un decennio) tormentato (nel il suo capodà Sardegna, la dura èsperienza del sequestro ad opera dei banditi), e meligure mondo lavorJnel 1984 cor Cleuza de ma, ricreazione di un arcaico mare, il va verso che diterraneo. ('Creuza' lpr; criiia) è la stradina mafionata in cima ha nmuraglia / che spesso fiancheggiata dalla proverbiale, montaliana di pogtradizione grande una iocci aguzzi diÉottiglia,). La Liguria non possiede origini: alle soprattutto significativi, sia in Jialetro, annovera tuttavii documenti dalla prima testimonianza (circa 1190) nel famoso Contrast del provenzale Raimbaut àe Vaqueiras al cospicuo, ma Poeticamente modesto, canzoniere duecentesco dell'Anonimo genoveìe. L'attualè generosa riscoperta in sede storiografica del i"i merito di soìtolineare l'emergere qua e là patrimonio letterrrlo ligure ha "or.rto nell'età barocca Gian Giacomo Cavalii, nel ài casi rilevanti, an.h" ie non eccelsi: Settecento Steva De Franchi, nel Novecento Edoardo Firpo (in cui Montale adocchiò uquell'acre verdezza che credevamo solo possibile alla lirica occitanicar). Ancor piti èsile la linea della musica popolare: limitata in sostanza (a prescindere dalle càntegore sacre) al canto polivocalico dei trallalero, che hanno i corrispettivi insulari n., trroru sardi e nei muurini c6rsi' De André (che già s'era cimentato felicemente con la lingua sarda nell'album Rimini, 7978, e nel 1990 sperimen-

nelli canzone Don Rffiè) si trovò dunque a dover reinventare con I'occhio s,, q,rrnto-ìi stava scoPrendo in campo folklorico owiamente del retroterra che nell'area rnediterranea: Genova non disponendo -napoletano Roberto De Simone e alla aveva permesso qualche anno prima al 'Nuova .o-p"gni* di canto pàpolare' di liproporre magistralmente, spogliati dalle superfeiazioni romantiche, l, catron. e il teatro antichi. Se nella musica di Creiza de ma si percepiscono sonorità arabe e orientali, filtrate anche attraverso le canzoni o..itr.rÈh. del Due-Tlecento (decisivo qui il contributo di Mauro Pagani), nei testi assaporiamo il gusto di un genovese studiatamente anacronistico, spesso urispolveraio dai dizionari ottocenteschi, (Còveri)' Tia rnito e realtà rivivono gli outiasts, i personaggi marginali cari all'immaginazione del cantante genovese:-la molto carnale Jamin-a, la patetica Pittima (parola ancor viva nel leiico genovese: letteralmente, 'sanguisuga'), nomignolo di chi esercitava il mestiere inlr"to di rintracciare, dentro-e fuori il territorio della Repubblica di Genova, i iebitori insolventi. PiÉ sostanziosa la storia di Sinàn Capudàn Pascià, che rievoca l'awenturiero Scipione Cicala (1544 ca.- 1606), rapito dai Tirrchi al Iargo delle Egadi nel 156l e àir,..t."to, apostata del cristianesimo, capitano della flolta barbarà., . gr"., visir alla corte di Maometto rI; nel genovese di De André, Cicala pror,,rncia una singolare autodifesa: uE digghe _a ct-ri me ciamma renegòu / che a tùtte e richesse, a l'argentu e l'ou / Sinàn_gh'a.lasciòu de lùxi au ,rr,"/ gi"t,...,mandu Muma au Postu du Segnri, ("E digli a chi mi chiama rinnegat; I che a tutte le icchezzè, afl'argento, all'oro i Sinàn ha concesso di lucciàre al sole, / bestemmiando Maometto al posto del Signorer). Sullo sfondo di

terà

il

napoletano

r.,na tradizione

questi racconti si awerte, suggerito anche dall'orchestrazione,

il rumore del mare.

FMNCO ARATO

740

Perchiviveinrivaalmareèinevitabile,econsolante,ilpensierochel,ele. *ot"' luàgo' circolarmente giulo di;;;;;;;tt di vià t Ji

mento acquatico

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simboricodi,.^.,",,.J.":dt::i;1;::X:*ii:i"g',',fm:ii^:rl',Eii")i,'; g;'. ".1i "r,i i: : ::':, ji,?ff tr^!:K,i:# : :{:#i'ji,il :;;gia, co me actiucioli di melamento, recltato cl'l rr( .,n,"rJil'" ffU.J, É:rrouia.rtiii.'1i" *tt"foia) di giorni nei cade §b"'b"to)' Al grumo dei di p"or"-tÈi;;t (trucioto, {ft'1.,à,.'irg.,;t' moria "; a.if- fi"ei"ì à:;; tl nmandillu' (Fazzoletto) è lrìli,i,.Jl. fr neolacorrisponde ricordi ìf"""'r'''t'- ('o"i'o ""ft; ;i labbra) agglutinazionese maeredità greco-bizantr"'' v3i'^"r; Ca;' tina \fa-xu, tar.fa t uu ì,, : ": f ; lfiX i' (stomaco)' Su questa nva sPll1*l:m r

s

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Lvrrg.",

" D'a ma rtva

sulu u teu mandillu cieu d'a me riva 'nta ma vitta u teu fatturisu amàu 'nta ma vitta

me Perdunié u magun ma te Pensu -cuntru su e u so ben t'ammll u ma 'n*Pà; ti" au largu du dul6

ti

"'

lDalla mia riva

' solo il tuo fazzoletto chtaro riva dalla mia

*-,':*lik:;". ll mt ti Penso conuo

sole

iI mare t"t-#;;Àe sai guardando dolore "'l' targo"del ;";ììÉ "l

FnaNco Anaro

'rffi;,T;W5?:;Tl1tri'^;:W?;:!f (i:

BrsuocRAFrA.,'*rlff Cesare G. RoruuNe' La caniua stradt' Da Arb Marutu 1.1"":?::.-i'?Jl i""ltre: Cesar iel dialeno gt"o"tte)' Vedi inoltre: no inte rvenuto nella KIlf:::''99'; Lorenzo

sp"ling Er "*;;;; illàì'T""*'irir*op"tù'ia" d'autore italiana' Saggi 'oi*n' -*;'o' Lingua ' fu'BtcoNt - Romano Gtuprpuoa

Amico fias,le. Fabizio Còwnr (a-cura d:'), Pa'oùl' critici e anmlngia

a' u'ii"''Àit;dfi*'

i'.* il;" ìggz' Lorenzo Cowru' // D"A;;;:i'";t;;;Mil;' r: 9t:l"io 1999' p' 4' atranco';l;'J" coi ,orif-;fioo, 'o''' And.ré, dialetto d.i De i suoi interpreri in ltalia «Lect;; I'ltd;1ififii"'c".*'-' t ' Brassens Su - Mario M'tscrot-r' Brassens' ùr-rgs' 5iti-s*' Guìtures, [Bari], nn. 4'5, ìitò"oo' i"-*' igg'''ù" tiig",i*""o ad Angélique Tune le canzoni o'**"ili"ii'' ';:; i;;;;"' f ., t''*i'r'evole collaborazione'

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cura

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Fabizio

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