Alvar Aalto. Tra naturalismo nordico e razionalismo europeo
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st Francesco Moschini si è laureato In Architettura nel 1975 presso l'Uni · versità di Roma dove svolge ettivl· tà didau ica tenendo un seminario di Analisi Architettoni ca per l 'Istituto di Fondamenti dei i'Architetlura. DI · rlge la collana di Archite ttura • Clt· tà e Progeuo • e la serie di docu· mentazlone • Architettura-Materiali. serle di documenti per un'analisi •·
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1 - Cambridge (U.S.A.) . Se niors Dormitory del Massa chusetts lnstitute of Teclìno· logy, 1947-48. Particolare e sterno.
Alvar Aalto è sempre stato considerato l'esponente più significativo del design dei paesi scandinavi , che nel se condo dopoguerra ha sosti tuito nel mondo continentale la produzione dell 'internatio na l style, fase conclusiva e riduttiva del razionalismo. Per gli storici dell'architettu ra, il problema Aalto, è anco ra irrisolto: si è tentato di farne l'esponente europeo del l'indirizzo organico, come ha fatto Zevi , di quello razionale, come Giedion, del la linea neo barocca, come ha fatto Dor fles. Certo costituisce un fat to singolare : • una chiesa se parata " come dice Brandi. Le difficoltà d'inquadrarlo in una particolare tendenza del l'architettura moderna deriva no dal suo metodo di proget tazione che continuamente ritorna su se stesso, senza procedere per acquisizioni sta bili, che lo portano a risolvere problemi di ogni ordine sen za schemi di riferimento , con un controllo continuo dell'iter progettuale ed esecutivo. Al contrarlo di Gropius, di Le
Corbusier e di Mies Van Des Rohe. che hanno potuto dar vita ad una scuola partendo da alcuni princìpi da ciascuno individuati, Aalto potrà avere degli imitatori, non certo dei continuatori . L 'insistenza sulla sua origine finlandese, contro la tendenza europeista dei maestri della tradizione moderna , ed il ri corso a riferimenti di carat tere regionale, in senso fisi co, sono la spia di una rinun cia a pretese universalistiche e la registrazione di un fa lli mento della cultura moderna che doveva ricondurre la ri cerca su una via intimista : un atteggiamento di resa nei confronti del presente. De terminante è il suo rappor to con la natura finlandese, con l'eccezionalità di quella terra, al di là delle matrici formali che rimandano dalla opera alla natura. Gli elemen ti naturali che entrano in gio co nelle sue opere e la pre senza del pittoresco, del co lore locale , il senso di uno strapaese avvertibile Anche nelle opere realizzate in Eu
ropa o in America riscattano il suo lavoro dall 'ascetismo imposto da considerazioni fun zionali. Le prime opere sottolineano il caratterè locale del lavoro di Aalto : dall'esposizione in dustriale di Tàmpere a quella per il VII centenario della cit tà di Turku, c'è una tendenza a comporre in prosa. una e strema semplificazione di ere dità neoclassica nordica , una cura verso problemi partico lari , come nel primo palco fieristico con la parete di ri sonanza, anticipatore di futu re realizzazioni. Il carattere locale scompare, invece, con la costruzione della sede del quotidiano Turun Sanomat del 28 dove si avverte l 'arrivo, improvviso e imprevisto, dei dettami della cultura raziona lista del continente. Si rivela la suggestione di Le Courbu sier nell'assunzione della fi nestra a nastro e della faccia ta libera, ritmata tra pieni e · vuoti. Alcuni elementi ci ri chiamano però ad una voluta impronta personale nell'ope ra, la grande vetrata di sini stra, dove avrebbe dovuto es sere proiettata la testata del giornale, su uno schermo po sto all'interno: lo svuotamen to del piano terra, ora pur troppo modificato con un gio co di rimando tra esterno ed interno, ottenuto con vetrine fruibili; l'esasperazione di mensiona le del vano scale, non più inteso come elemento separato per una funzione di versa ma elemento di integra zione fra piani diversi; (l 'uso della luce zenitale, nella ti pografia) . Sono i sintomi di una insofferenza ai vincoli di un codice fissato , senza pos sibili libertà , cui Le Corbu sier reagirà con l'uso degli oggetti a reazione poetica . Con il sanatorio di Paimio del 29 , Aalto esce dallo stretto orizzonte delle variazioni sul tema, all'interno del linguag gio raziona lista e si impone all'attenzione della cultura in ternazionale. l riferimenti di retti sono ancora Le Corbusier e Gropius, da cui riprende il tema della distinzione delle funzioni , e della loro reinte grazione con elementi di rac cordo. l corpi della fabbrica, articolati su angoli con aper ture di.verse. implicano una
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fruizione temporale più rallen tata rispetto al la fruizione del Bauhaus . Per questo si avva le del trattamento diverso di tutti i fronti, per rivelare di ogni corpo la sua integrità. Imposta l'edificio, riprenden do le case lamel lari di Gro pius del 31 , come fosse una lastra. e rifiuta di espandersi in pianta secondo il modello di Duiker nel Sanatorio Son nenstrahal. A Hilversum. assi stiamo ad un montaggio di elementi diversi sparsi sul terreno e ricuciti con percor si pedona li, dove la poetica dell'elenco è raggelata in una struttura simmetrica, e l'im patto con la natura circostan
te è violento e prevaricatore. A Pai mio il complesso si svi luppa in altezza nel modo me no dannoso per il paesaggio circostante. C'è un senso re ligioso della natura che ac compagna tutta la sua produ zione: è la spia di una paura del vuoto. cui non ci si può sottrarre , al massimo si può esorcizzare. attraverso la pa rodia, come nei vasi che la· imitano , o in certi lavori spe rimentali col legno . La natura non è sentita come prepara zione, commento o parte in tegrante deIl'architettura : que st'ultima, per la propria inna tural ità. non può che ricever la come termine di confronto .
Il rapporto sarà di trasposi zione diretta, come nel prato che sì annida sopra la villa Mairea, come memoria atti va; una natura spiazzata, co me nel patio del padiglione fin landese a Parigi, con le quat tro betulle - colonne o al l'interno della casa-foresta di Mairea, o nell'auditorium al l'aperto, nel museo di Aalborg del 65, che mima le curve di livello del terreno. L'isolamen to di una porzione di natura, come quella raccolta all'in terno della grande falce dello studio di Munkiniemi, o quel la di Sajnatsalo. accostano il processo naturale e il pro cesso artificiale, per sottoli neare il diverso modo di pro cedere, in un rapporto di iden tificazione delle proprie di stanze . Aalto non ricorre mai ad a strazioni architettoniche co me le Corbusier per ridurre la libertà creativa alla geo metria, la poliedricità della vita alla uniformità più astrat ta: non vi sono tracce di ve rifica di un programma, solo attenzione umile e continua ad ogni esigenza nuova. Da qui la presenza apparentemen te contraddittoria di risolu zioni razionali e organiche con temporaneamente. come nel la sala per conferenze della bib lioteca di Viipuri del 31. All'uso della pianta libera di Wrìght, si sostituisce l'uso della sezione libera: cessano di esistere i diversi piani, per una continuità spaziale in al tezza, per un flusso verticale nello spazio, che. con l'uso scientifico della luce, costi tuiscono il primo passo verso una modellazione dell 'archi tettura con la luce. Con il padiglione finlandese della esposizione di New York del 38, Aalto formula più com piutamente la propria conce zione dello spazio, non più inteso come schema a priori, ma come vuoto fruibile da modellare. La sala viene ta gliata con una parete posta _diagonalmente, ondulata e re clinata a comprimere e cari care lo spazio. Nessuna no stalgia naturalistica nell'an damento sinuoso della parete dell'esposizione: non si spie gherebbero altrimenti la mar cata scansione in fasce oriz zontali, ciascuna destinata ad
di Francesco Moschini
1 - Cambridge (U.S.A.). Se nlors Dormitory del Massa chussetts lnstitute of Tech nology 1947-48. Particolare dell'esterno.
2 - Cambridge (U.S.A.). Se niors Dormitory del Massa chussetts lnstitute of Tech nology 1947-48. Particolare dell"esterno. 3 - Saynatsalo. Municipio. 1950-52.. 4 - Jyvaskyla. Università di Pedagogia, 1952·57. 5 - Jyvaskyla. Università di Pedagogia. 1952-57. Particola re della scala all'interno.
ospitare la documentazione fotografica sul paese, e il mo to ascensionale, sottolineato dai listelli d'abete. E' una indicazione di libertà rispetto ag li assiomi del ra ziona lìsmo. L'inclinazione del la parete , accentuando il sen so di compressione di quel vuoto plasmato e fasciato. im pone una mobilità ali 'interno che accelera e moltiplica al-
una totalità, che pone di nuo vo l'uomo, nella sua interezza, al centro di ogni elaborazione formale. C'è una fiducia estre ma nelle possibilità di solu zione offerte da un astratto concetto di progresso, che certo la Fin landia doveva av vertire. in un clima di sco perta della propria autonomia e delle proprie capacit~ or ganizzative.
l'infin ito le possibilità di ve duta. E' la critica più sottile al con cetto cubista , ormai entrato in architettura. della quarta dimensione: quella tempora le, ottenuta non più con un atto ' mentale , ma attraverso un coinvolgimento dei sensi del corpo, con tutte le sue componenti motorie e psico logiche. E' la riscoperta di
L'aristocratico isolamento in cui si pongono i padiglioni di Aalto a Parigi ed a New York. con la loro semplificazione, con la rinuncia ad emettere segnali all'esterno, è il sinto mo di una voluta negazione della propria esibizione, con tro il simbolismo e la retorica di altri padiglioni, fatti per una frettolosa fruizione ester na. C'è un invito ad una Jet
t ura d'interno ravvicinata: del vuoto creato in cui ci si muo ve, una linea intimista contro un vociare chiassoso di altri padiglioni . Rinuncia allo storicismo im perante delle esposizioni in ternazionali: la storia per Aal to è il presente anziché il passato: processo costruttivo in atto, non memoria di una grandezza trascorsa. Impone un nuovo modello etico, con tro il rimpianto di una perdu ta eticità. (R isultato delle for ze operanti all'interno del pae se, un paese senza nostalgia per il passato, tutto proietta to nel presente). L'impegno di carattere n'azio nale nei padiglioni espositivi, non è di tono politico o di frontiera, ma di carattere fi sico, di latitudine e di clima, non senza un intento polemi co, contro il livellamento so pranazionale della poetica funzionalista. Il tema del pa diglione d'esposizione uscito dalla pesante eredità dell '800 ha n eli 'architettura moderna un ruolo primario. Il trionfo deli 'effimero cede il posto ad un bilancio di poe tica, come il padiglione di Mies, all'esposizione di Bar cellona e come il Vaissenhoff di Stoccarda del 27, orche strato dallo stesso, cui par tecipano tutti i protagonisti della cultura architettonica del tempo. Sulla stessa linea si colloca l'esposizione di
Stoccolma del 30 dove i pa diglioni di Asprund, nel loro carattere aereo e provvisorio, tesi ad una astrazione rarefat ta , saranno termine di con fronto per Aalto, nell'e labo rare una alternativa linea di .. durevole bellezza "· Il prob lema dell 'abitare è af frontato da Aalto sul duplice fronte del le case di abitazione collettiva, le cui matrici sono nella contemporanea cultura razional ista europea , e le ca se .. manifesto " legate alla personalità del committente . Tra le prime, particolare im portanza programmatica, as sumono quelle di Sunila del 36, per gli operai della vicina industria della cellulosa. C'è in questo progetto la pro posta di un 'isola felice , una nuova Atlantide. disabitata: alla massività cromatica e for male della fabbrica, che sem bra uscire dalle rocce di gra nito, ottenuta con un brutale incastro di volumi orizzontali, di corpi verticali e di segni diagonali nel paesaggio, si contrappone la modestia, del le residenze immerse nella natura, segnali brillanti , del loro candore, di una presenza umana. C'è una precisa costruzione per dissonanza, tra quei segni all 'orizzonte, da visione in lontananza, e i segnali che emettono quelle abitazioni do ve c'è la vita. Assistiamo a due spettacoli diversi : quello
ossessivo della fabbrica, che ci esclude, ci pone in condi zione di passività e quello del villaggio, dove si è attori di una commedia umana serena e piena di fiducia. Nel quartiere operaio a Kaut tua del 38, viene abbandonato il tema della casa a schiera, per quello più coinvolgente della casa a cascata, con una sovrapposizione delle abita Lioni, in cui lavora per una reintegrazione dei diversi li velli, funzionale oltreché visi va, accentuata con una ma glia di tubi, diaframmi traspa renti, di una selva artificiale. Il tema della residenza, ver rà di nuovo affrontato nel 55 a Berlino e nel ventaglio del la torre di Brema. Oltre allo studio di uno spazio centrifu go, proiettato all'esterno. ri lancia il tema dell'esibizione della propria internità e la messa in moto dello spazio esterno, avvertito nella sua plasmabilità, su cui si deve intervenire, per introdurre in dicazioni di moto con un rit mo nervoso e scattante . La casa del maestro a Munk kin ìemi del 33, la villa Mairea del 38 e la casa Carré del 56, sono i poli di una ricerca in trapresa, interrotta e poi di nuovo ripresa, su uno dei te mi cari a tutta l'architettura moderna : la casa singola, con cui di solito si identifica la poetica dei maestri della tra dizione moderna. Cosl è stata
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la Villa Savoye di Le Corbu sier, la casa Kaufmann del 36 di Wright, la casa a Utrecht di Ritveld del 23 e la Casa Tugendhat di Mies. Dall'impo stazione della casa del 34, do ve si giungeva ad una giustap· posizione cromatica e qua litativa, in chiave neoplastica , senza la distinzione in lastre, di volumi e di superfici, si rileva una cura per la distin· zione de lle componenti , otte nuta con l'uso della luce an ziché col colore. Le pareti non alternano più una scandi ta successione di pieni e vuo ti . ma oppongono. all'incontro con la luce, diversi valori lu ministici delle loro superfici : i l riflesso di una parete bianca intonacata, l'assorbimento di una parete di legno o la vi brazione di una parete di mat· toni. Nella Villa Mairea, l'arricchi· mento volumetrico e spaziale, porta ad una contaminazione di forme diverse tra loro, ten denti a porsi con un alto grado di autonomia. Si passa dalla orditura di assonanze e dis sonanze con valori tonal i, ad una specie di impressionismo, accentuato dall'uso di mate· riali diversi che rimanda al po· limaterismo ereditato da Wri ght. La maison Carré, perce pibile all'esterno per linee e volumi definiti. all'interno è impostata sul doppio fronte della modellazione spaziale, relegata nella parete-soffitto ondulata, e sul ricorso ad uno spazio-luce di ricordo crai ghiano coi famosi screens. L'andamento sinuoso dei dor mitori del M.I.T. a Cambridge nel 48, più che l'adesione ad una poetica neobàrocca, mec canicamente interpretata co me reazione al razionalismo imperante, è il primo tentativo di modellazione dello spazio in senso urbanistico, che ri manda, senza ricorrere ad un passato remoto, al piano per Algeri di Le Corbusier. L'as sunzione di una linea ondu lata al posto di una retta , nella disposizione planimetri ca dell'edificio, oltre a carat terizzare e differenziare le ve dute di ogni cellu la abitativa, è il risultato di un trattamen· to d'esterno come fosse un interno. Le rampe di scale, diventano oltre che elementi di reintegrazione verticale de l
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l'edificio, definitrici di una qualità spaziale esterna mo dellata e non di risulta. E' la prima comparsa della proie zione di volum i all'infuori, di interni contaminati con la cit tà , senza il rigore dei bow windows ingelsi. con una e splosione più immediata, di origine costruttivista. Contro questa prima via, che definirei di caratterizzazione d'esterno, si pongono due edi fici che , su lla stessa linea di ricerca spaziale. giungono a risultati opposti: la casa della cultura ad Helsinki del 55 e la chiesa di lmatra del 57. Entrambi denunciano una ri cerca d'interno. Non c'è più l'occu ltamento dei padiglioni espositivi di Parigi e New York, né l'equiparazione del problema esterno-interno co
me a Cambridge. Il richiamo è ora ad un evento di cui al l'esterno, supporto d'i nterno cui tutto è sottomesso, si esi biscono gli effetti. Nella casa della cultura, il movimento di dilatazione uni fica la distribuzione interna in un'immagine globale che è di conformazione e di colore (le pareti in mattoni appena in terrotte da alcune protrusio ni), e una pensilina raccorda , in maniera brusca, la parte organica con quella di impo stazione più elementare. A lmatra l'esterno è sdoppia· to tra la parte struttiva e la copertura , senza mediazioni in un voluto rapporto per disso nanza, sul fi lo di quella bi polarità che individua tutta l'opera dell'architetto. L'inter no chiarisce come ogni ele·
1 - Helsinki. Istituto Nazio• naie per le Pensioni. 2 - Muuratsalo. Casa di cam pagna dell'Architetto, 1953. 3 - Muuratsalo. Casa di cam pagna dell 'Architetto. 1953.
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come l'istituto nazionale delle pensioni del 52, o l'università pedagogica di Jyvaskyla o il Rautatalo. In esse, oltre ad un comune lavoro sul dettaglio, per giun gere a quel concetto di ar chitettura di durevole bellez za, che riscatta l'anonimità dell 'impostazione generale, si ha la formulazione più cor retta della piazza coperta, tra i temi più cari di Aalto . Sfrut tando la luce diretta con cen to occhi che la incanalano, i diversi livelli della costruzio ne vengono unificati: il risul · tato è di una intimità ed uno scambio di funzioni. su una corte domestica, di ricordo continentale. Questo ricordo tornerà in al cune tra le opere più signifi cative, come il municipio di Saynatsalo, ripresa di una rni tica acropoli, centro della vita collettiva del borgo, che uni sce la funzione delle tre piaz ze medioevali: il centro della cultura, del potere e del mer cato. Il municipio , ora visto, la casa estiva di Muuratsalo, e l'atelier di Helsinki, indivi duano la linea di ricerca del sacro manto che isola il be ne dal male dell'hortus con clusus, dove si assiste ad un processo di concentrazione come nel " Teatro intimo " di Strindberg. Il loro nodo pro pulsare è individuato in un vuoto: il vuoto circondato dal la falce dello studio, il vuoto del focolare all'aperto o il vuoto deli 'aia acciottolata a Saynatsalo. Sono opere che incarnano l'idea archetipa del la funzione che vi si svolge ; la funzione di amministrare una comunità, il lavoro di ri cordo cenobita e il ritrovarsi in famiglia , nella pace dome stica. Il tema è risolto in mo do uniforme, con un processo di sottrazione spaziale e tem porale delle opere, ottenuto con un ideale inscatolamento. che porta ad un isolamento in chiare figure geometriche di tutte le parti componenti. . Quella chiara geometria di eredità illuminista è però scomposta, rimessa in di scus sione, indagata fino a corrom perne l'unitarietà. Diversa è la motivazione d eli 'ostentato isolamento di opere come il centro di Seinajoki con la chiesa ed il municipio . o il
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mento, sia subordinato al rag giungimento di quello spazio luce ampliabile e indefinibi le, di cui difficilmente si col gono le soglie, i limiti fisici, in cui è messa in dubbio la nostra stessa posizione di spettatori . Si ha la sensazione di un universo indistinto, ogni cosa perde la propria funzione primaria, per assumerne una altra imprecisa. Luce e lumi nosità fuse, come la musica con la musicalità, il corpo con lo spirito , l'interno con l'ester no senza limiti. cui rimanda. Tutto è controllato dalla mano sapiente dell'artista.
Tra le opere più difficili da cogliere, tra le meno divu l gabili: senza il gusto mate rico di Ronchamp , senza quel la trascendenza artificiale creata. E' una trascendenza laica, intellettuale e senza mi sticismo, frutto di una elabo razione della mente, control labile e verificabile, non si pone come raggiungimento, ma come momento di appli cazione tra altri possibili: una adesione a freddo. Solo così si spiega il lavoro in conco mitanza per opere che corrono su altri binari di ricerca e che si propongono altre verifiche,
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di Francesco Moschini
1 Padiglione Finlandese dell'Esposizione Universale di New Yor. 1938-39. 2 - Helsinki. Casa della Cul tura. 1955-58.
3 - Brema. Casa-torre a Ne ne-Vehr. 1959-62.
centro culturale di Wolfsburg , con i cinque auditori proiettati all 'esterno cui si negano. o la Finlandia haus , prima opera realizzata del vasto progetto per Helsinki. L'obiettivo è di creare delle zone di ristagno formale e vi sivo. attorno a luoghi depu tati, monumenti emergenti di una qualificazione urbana. con una subordinazione gerarchica che isola. per rendere più clamoroso, il centro della pro gettazione: gioie llo incastona to in uno spazio disattento, le gato a problemi di continuità urbana. Ad esso Si ria ll accia il centro amministrativo per I'Enso Gutzait del 60, risulta to dell'analisi del tessuto ot tocentesco della città, con la ricerca di moduli costruttivi , in un tentativo di sintesi tra libertà progettuale e vincolo della standardizzazione . Il Politecnico di Otaniemi, di lunghissima elaborazione. ed ancora oggi non finito, è il filo che ricuce le diverse e sperienze Aaltiane dagli anni 50 in poi. E' la summa dei raggiungimenti del maestro: la loro messa in museo, senza il carattere di sperimentazio ne che riscattava la casa di l\lluuratsàlo, da tutte le com parse linguistiche che ne fa cevano un campion e d'inda gine. C'è una aspirazione all'Univer sa lità , alla perennità e un ri mando così diretto a culture primordia li e lontane nel tem po e nello spazio. di sapore archeologico : grandi lasciti del passato, contro l'attualità delle soluzioni arch itettoniche all'interno. Il presente è ridot to ad archeologia. La moder na torma archetipa diventa un oggetto trovato. spiazzato nel tempo e nella sua collo cazione naturale: ma reo di mode che compiono una con statazione amara, più che un divertito gioco ironico. Ogni strumento è usato e in dagato: da Aalto dallo schiz zo dai contorni tremolanti , mai insicuro, che si autocri tica mentre si fa. alla pittu ra , non valutabile in sé, come opera d'arte, ma per la sua finalità: la concretizzazione. di un immagine spaziale, alla ma dell'azione del legno. Ma lo strumento che unifica tutta la ricerca è l 'attenzione ai va
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lori di ordine psicologico su cui affonda la progettazione di Aalto. Tutto tende verso un punto centrale che tutto reintegra: • quella libertà u mana e quella spazia le in cui la pnma si invera "· ricono sciuta da Zevi. Il continuo ricorso empirico in Aalto, rispetto ad una tra dizione di ordine razionale e logico che eredita dal passato e dal presente, non è una a desione alla poetica dell'ar bitrio, in nome di una equi distanza tra le due vie del l'Architettura moderna, scissa tra regola e caso. Il suo em pirismo biomorfico, va inteso come una critica alle sempl i ficazioni del razionalismo. l correttivi di Aalto a quest e " deviazioni .. non sono, quin di , ricerca di una zona franca in cui sbizzarrirsi, ma la ri qualificazione della figura del l'Architetto, relegato altrimen ti a tecnico della produzione architettonica. Cosciente del
1 - Otaniemi. Scuola Supe riore Polltecnlca, 1955·64. 2 - Otanleml. Scuola Supe riore Polltecnica, 1955-64. Par ticolare della copertura all'In terno.
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la lim itatezza delle proprie possibilità d'intervento a li vello sociale, rinuncia al ruo lo di maestro. evita formule compositive e princìpi t eori ci generalizzabili. Non si im pone come innovatore: lavora sul già dato e ne tenta per vie diverse i possibili miglio ramenti. Accetta implicita mente i residui di una cultura accademica e li ridisegna. li reimposta, non propone mo delli alternativi. Riscatta l'an gustia dello spazio di azione con un lavoro in vitro, co me si trattasse di esperimen t i in laboratorio, seguendo il tutto da vicino: procede dal particolare all'un iversale. E' la mancanza di posizioni to talizzanti che evita ad Aalto bruschi passaggi di tenden za: c'è una continuità non certo di tipo lineare, ma sin copato, fatta di riprese, su temi e modi sempre uguali, ma sempre rimessi in discus sione a evitare sedimentazio
ni. Se trad imento c'è stato in lui, è soiQ apparente: ci ha delusi nelle aspettative che ci eravamo prefigurati , per quelle possibili salvezze intraviste. alludo alla via or ganica, frutto più della nostra deformazione culturale che di una reale istanza Aaltiana. il suo lavoro inizia e si con clude con la sua presenza fi sica senza possibilità di con tinuazione, legato, (oserei di re), ad un filo, il filo delle Par che, in una cosciente e isolata posizione metastorica , accet tata con umiltà. Quest'umiltà che l'ha portato ad occuparsi di ogn i problema: da un tes suto ad un piano urbanistico, alla ricerca non di assol ute verità, ma di semplici miglio ramenti; alla via della rivo luzione, ha preferito quel la della trasformazione, i 1. tutto sottratto a livello esistenziale oltre che formale sia allo spa zio che al tempo attuali. FRANCESCO MOSCHINI
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