Arte Sacra Novecento - Attilio Selva

June 14, 2017 | Autor: Lisa Masolini | Categoria: 19th-20th Century Italian Sculpture, Arte sacra, Attilio Selva
Share Embed


Descrição do Produto

ARTE SACRA NOVECENTO Gli artisti di Anticoli Corrado

x

ARTE SACRA NOVECENTO

ARTE SACRA NOVECENTO GLI ARTISTI DI ANTICOLI CORRADO a cura di Manuel Carrera

dicembre 2015 – gennaio 2016

CIVICO MUSEO D’ARTE MODERNA & CONTEMPORANEA

Sindaco Roberto Falconi Assessorato alla cultura Roberta Colantoni Direttore Manuel Carrera Vicedirettore Andrea Fabbi Comitato Scientifico Fabio Benzi Jolanda Nigro Covre Francesco Parisi Eugenia Querci Archivio Storico Olimpia Toppi Catalogo Edizioni Officine Vereia Roma

Fotografie Riccardo Abbondanza, Paula Caccavale, Raimondo Luciani, Luca Pratticò Si ringraziano Simone Fabbi, Giovanni Gaudenzi, Andrea Iezzi, Piero Ponzi, Stefano Rezzi, Fabiana Selva, Flavia Selva

ARTE SACRA NOVECENTO Gli artisti di Anticoli Corrado

* a cura di Manuel Carrera

* con testi di Andrea Fabbi Andrea Iezzi Lisa Masolini

*

x EDIZIONI OFFICINE VEREIA MMXV

L’ARTE SACRA AD ANTICOLI CORRADO

Andrea Fabbi

In occasione dei festeggiamenti per il Giubileo, il Museo di Anticoli Corrado propone una piccola ma significativa mostra sull’arte sacra del Novecento, focalizzata, in particolare, sulla produzione degli anni Trenta e Quaranta, attraverso capolavori appartenenti alla stesso Museo e ad importanti collezioni private. «Gli artisti di Anticoli Corrado» a cui è dedicata l’esposizione sono pittori e scultori provenienti da diverse zone d’Italia che, nel periodo preso in esame, si trasferirono nell’antico borgo a pochi chilometri da Roma attratti dal paesaggio e dalla bellezza dei modelli locali: alcuni per brevi periodi, altri per tutta la vita. È quest’ultimo il caso del genovese Pietro Gaudenzi (1880-1955), del quale si espongono delicatissimi pastelli ritraenti la Vergine, venati di suggestioni rinascimentali: con la stessa tecnica è eseguita la Crocifissione di Fausto Pirandello (1899-1975), geniale pittore recentemente al centro di un’importante mostra monografica a Londra; nella chiesa di Santa Vittoria, antistante al Museo, è possibile osservare, sempre di Pietro Gaudenzi, un affresco raffigurante la Visitazione di sapore giottesco, che rientra idealmente nella mostra. Enrico Gaudenzi (1912 – 1999), figlio di Pietro, fu personaggio presentissimo nella vita culturale e quotidiana di Anticoli Corrado; nel bozzetto per mosaico degli anni '70 presente in mostra si possono notare le sue due anime, là dove una figurazione ancora d'impianto tradizionale sembra quasi espandersi nell'astrat-

.6.

tismo che caratterizzerà molta della sua produzione successiva. Del faentino Ercole Drei (1886-1973), noto per le sue opere monumentali come l’Ercole dello Stadio dei Marmi di Roma, si presenta una scultura in gesso patinato raffigurante San Michele Arcangelo, elegante nella sua straordinaria potenza espressiva, realizzata nella metà degli anni Trenta. Allo stesso periodo appartiene il Battesimo di Cristo di Andrea Spadini (1912-1983), esposto insieme ai relativi studi preparativi a china su carta. In mostra anche il bellissimo San Rocco ligneo di Domenico Ponzi (1893-1971), commissionato all’artista ravennate dall’antica Confraternita di San Rocco, che ancora oggi lo custodisce. Del geniale scultore triestino Attilio Selva (1888 - 1970) si può osservare un delicatissimo Angelo in gesso, che dimostra le caratteristiche di grazia e monumentalità proprie dell'artista. Figlio di Attilio fu Sergio Selva (1919 – 1980), del quale si può ammirare un Battesimo di Cristo del 1964. Nell'opera si può osservare, stando anche alle parole che Rafael Alberti dedicò al pittore, il rapporto fra gli elementi reali e la loro trasfigurazione, che erompe con una forte carica onirica. Oltre ai citati «forestieri», la mostra propone le opere a tema sacro di tre artisti di origine anticolana: i fratelli Carlo, Margherita e Mario Toppi, interpreti di una raffinata arte Naif, molto apprezzata soprattutto nel dopoguerra, anche all’estero, come nel caso di Margherita Toppi sposata Osswald, pittrice attiva nella Svizzera del secondo Novecento.

.7.

L’ANGELO DI ATTILIO SELVA

Lisa Masolini

La scultura faceva parte della prova con cui Selva partecipò al concorso nazionale per il Monumento alla Madre italiana in Santa Croce a Firenze, indetto nel giugno del 1923 dal comitato fiorentino per le celebrazioni dei caduti della Prima guerra mondiale. Su 34 bozzetti presentati entro l'ottobre dello stesso anno, la giuria artistica, formata da U. Ojetti, D. Trentacoste e A. Zanelli, insieme agli architetti A. Brasini e G. Giovannoni, promosse a una prova di secondo grado (maggio 1924) quelli di Selva, L. Andreotti, R. Romanelli, A. Maraini, A. Ciampini e V. Geminiani. Rispetto alle soluzioni dei colleghi, il gruppo presentato da Selva alla fine del 1923, «ben piantato e ben tagliato» con «sicuro vigore», si distingueva per la padronanza e il senso saldo della materia scultorea, dalla sicura e solida impostazione, ma soprattutto dalla grande «freschezza di modellatura» delle due figure, che trovava nel particolare della testa della Vergine, dalle fattezze della moglie Natalina, uno dei pezzi più riusciti ed ammirati della gara. Tuttavia, nella prima relazione dell'ottobre 1923, la «rudezza geometrica» dei due angeli genuflessi affiancati tra i due pilastri della mensa risultava per la giuria troppo in contrasto rispetto allo stile della chiesa fiorentina e alla «finezza di modellato» delle due figure principali. Il gruppo infatti, concepito e impostato verticalmente sull'altare, si ispira alla famosa Pietà michelangiolesca del Museo dell'Opera del duomo fiorentino, mentre la plastica delle figure dei due angeli laterali è di una più severa e sintetica conduzione, che richiama più direttamente le figure dei putti delle cantorie realizzate da Donatello per il Duomo di Santa Maria del Fiore. Il gruppo fu poi esposto alla Terza Biennale Romana nel 1925; acquistato e donato dai conti Alessandro e Vittoria Contini, grazie al diretto interessamento del Ministro delle Colonie L. Federzoni, e destinato all'Altare maggiore della nuova Cattedrale di Tripoli (consacrata il 26 novembre 1928 e finanziata dal governo italiano a supporto all'iniziativa del Mons. Tonizza, su progetto dell'architetto Saffo Panteri), fu fuso in bronzo nelle fonderie Laganà di Napoli, e lì collaudatodallo scultore nel 1928.

.8.

13 – Attilio Selva, Angelo (per l’altare della Cattedrale di Tripoli), 1923, gesso. Collezione privata

. 22 .

Civico Museo di Arte Moderna e Contemporanea piazza S. Vittoria 2, Anticoli Corrado

Quaderni del Museo due 2015

Lihat lebih banyak...

Comentários

Copyright © 2017 DADOSPDF Inc.