Cosmologia al Plasma e Universo Elettrico Parte 2

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ASTROFISICA DI edoardo segato

UNIVERSO ELETTRICO E COSMOLOGIA AL PLASMA PARTE 2

CIRCUITAZIONE UNIVERSALE l panorama astrofisico del terzo millennio viene inondato da scintille e calamite, ma la Cosmologia non sembra volersi aggiornare. Mai come ora però ne avremmo bisogno. La Terra stessa, casa della Vita, ci suggerisce questo upgrade troppo a lungo rimandato. Come dimostrato infatti dalla missione del 2007 della Kaguya Lunar Orbiter dell’agenzia spaziale giapponese, dalle osservazioni di Titano, satellite di Saturno, da parte di Juan Antonio Morente dell’Università di Granada, e dai dati della sonda Cassini della NASA, ogni pianeta ha una carica elettrica, diversa da quella dei pianeti vicini e, se presente, da quella della propria atmosfera. Questa carica, abbiamo visto, potrebbe esistere anche nelle stelle,

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nelle galassie e così via. Il fisico serbo Nikola Tesla scrive la medesima cosa nei suoi diari, riferendosi al potenziale terrestre come “niveau elettrico”.1 Egli scoprì addirittura che sulla crosta terrestre esiste una sorta di griglia di onde stazionarie, che tentò di utilizzare per la distribuzione globale di energia. L'azienda contemporanea GET Corporation sta sviluppando una versione moderna del progetto iniziale di Tesla.2 È probabile che egli stesse parlando della stessa struttura elettromagnetica, nota come “rete di Hartmann” o “di Curry”, di cui si parla in Geobiologia.3 Ci sono tante cose che non capiamo nei pianeti del nostro sistema solare. I nostri oceani sono magnetici e le interiora terrestri sono superelettrificate.4 Vediamo strane torsioni

negli anelli elettrici di Saturno,5 un forte vento elettrico che fuoriesce da Venere,6 tubi di plasma che connettono diversi punti della crosta terrestre.7 Gli accademici non sanno come decifrare i nodi e i filamenti nei getti dei crio-vulcani di Io, la luna di Giove,8 che i cosmologi del plasma riconoscono invece come potenti scariche elettriche.9 Io nasconde ancora tanti segreti.10 L'anello di plasma altamente energizzato che la unisce al gigante gassoso paterno, entro cui scorrono correnti di 5 milioni di ampere, deve avere qualche profonda connessione con la loro risonanza orbitale, ancora fonte di molte domande. Lo stesso sistema è presente, più debole e meno visibile su altri pianeti. Se applichiamo le leggi di Newton al Sistema Solare notiamo che ogni

Prosegue la nostra disamina sulla cosiddetta Cosmologia al Plasma, la quale delineando un universo fondamentalmente elettromagnetico fornisce numerose risposte a svariati misteri, fra i quali il più grande di tutti: la Vita.

Immagine composita del centro Galattico che mostra gas ionizzati, plasma caldo e polveri. Fonte: University of Iowa.

qualche decina di milioni di anni si manifestano dei comportamenti caotici nei calcoli, cosa che invece non avviene nella realtà. Secondo certe branche della cosmologia al plasma questo significa che deve esistere un meccanismo di feedback per controllare e aggiornare le spaziature orbitali. Alcuni suggeriscono perciò che durante gli allineamenti tra Sole e due o più pianeti, come avviene tra Venere/Terra/Sole,11 la stella trasferisce una grande quantità di cariche per mantenere stabili i dipoli elettrici planetari, variare la massa, la prossemica gravitazionale di ogni corpo e l'orientamento orbitale.12 Lo spin dei pianeti è direttamente collegato con quello della stella a cui appartengono.13 Nella visione al plasma infatti essa ha la capacità di trasferire mo-

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mento angolare ai suoi figli minori. Un sistema intricato di circuiti planetari,14 a partire da quello globale/ atmosferico, potrebbe riflettere però un meccanismo assai più vasto. Nel cielo degli ammassi galattici in effetti, anche gli spin dei quasar sono allineati tra loro su distanze inconcepibili, connettendo ogni singolo elemento tramite una sorta di network invisibile.15 L'astrofisica standard non ha ancora trovato una spiegazione a questo fenomeno, ma la cosmologia al plasma cosa ci dice? Peratt evidenzia che «i filamenti di gas osservati dagli astronomi con i radio-telescopi, che s’inarcano molto lontano sopra il piano galattico, sono spirali vorticanti che rimangono strette assieme da campi magnetici, stirandosi lungo 500 anni luce di distanza. Quei

vortici magnetici potrebbero avere un ruolo importantissimo nell’universo, basilare quanto quello della gravità.»16 Alfvén si spinse oltre, affermando che non è abbastanza trattare il magnetismo nello spazio se non si considerano contemporaneamente anche i circuiti elettrici che generano e sostengono i campi magnetici. Questa ipotesi permetterebbe di spiegare, ad esempio i “nastri” giganti scoperti dalla sonda Ulysse intorno ai poli solari, e altri fenomeni eliosferici tutt'ora incompresi. Idee simili sono poco familiari agli occhi di quegli astronomi che ragionano solamente in termini assoluti di gravità “classica”. Birkeland fu il primo a teorizzare che l'universo fosse prevalentemente composto da plasma,17 presente in maggior misura nei “vuoti cosmici”

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piuttosto che nei sistemi stellari veri e propri, o nelle nebulose.18 Oggi conosciamo l'esistenza dei medium interstellari e intergalattici, plasmi in piena regola attraversabili da correnti cariche o neutre (venti stellari e galattici). Eppure nessun manuale di astronomia menziona l'elettricità nello spazio, né circuiti simili.19 “Alfvén fu pioniere del concetto di circuito stellare e sembra che il suo 'schema elettrico' sia essenzialmente corretto ma incompleto perché non mostra la connessione della stella con il più largo circuito galattico. 'Le correnti stellari si chiudono molto lontano' disse 'ma non sappiamo dove.' I cosmologi del plasma hanno fornito la risposta mappando le correnti che fluiscono lungo le braccia delle galassie a spirale. È un piccolo passo da lì a rendersi conto che tutte le stelle sono il fuoco dello 'strizione magnetica' all'interno di una scarica galattica. Normalmente la corrente fluisce in 'modalità oscura' perciò di solito non vediamo gli spettacolari 'cablaggi' bipolari delle stelle iperattive.”20 La teoria del circuito cosmico somiglia in maniera sconcertante anche a un'altra ipotesi cosmologica. “Le stringhe cosmiche sono difetti topologici (del vuoto, N.d.t.) stabili, che potrebbero essersi formati in una transizione di fase dell'universo giovane. Sta crescendo la credenza che, per un largo insieme di modelli teorici, queste stringhe possano essere conduttive e possano trasportare sostanziose correnti, con importanti risultati astrofisici e cosmologici.”21 Le stesse fonti tra l'altro riportano che, secondo i calcoli, tali stringhe sarebbero in grado di generare quei campi magnetici ultra-coerenti osservati nelle galassie e negli spazi tra di esse, di cui abbiamo parlato nello scorso numero. Idee simili prendono piede indipendentemente anche fuori dai perimetri della cosmologia

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al plasma e dalla teoria delle stringhe, persino nel modello standard.22 In effetti quando vediamo le galassie spostarsi siamo costretti a ipotizzare dei ponti di materia oscura a cui esse restano appese, come insetti a una tela di ragno.23 Tali binari invisibili risultano invece del tutto superflui considerando una rete elettrica su cui scorrono le galassie cariche. Immaginatevi un circuito infinitamente complesso, in cui circolano radiazioni cosmiche e raggi di microonde e altre particelle ad alta energia.24 Una rete non di cavi di rame ma di enormi campi invisibili, fenomeni elettromagnetici vorticosi con valori energetici inimmaginabili. Grazie all'ipotesi che a noi piace chiamare “della circuitazione universale” (per assonanza con la gravitazione universale) la cosmologia del quarto stato della materia, riesce a spiegare con estrema semplicità anche la morfologia delle strutture mega-galattiche. I fenomeni elettromagnetici si

Hannes Halfven - Fonte: Wikimedia commns

propagano sempre seguendo la forma dei frattali!25 Lerner disse che la materia su larga scala si distribuisce obbligatoriamente secondo rapporti aurei per via degli strizzamenti magneticoelettrici.26 Le misurazioni di un certo numero di galassie sembrano puntare tutte verso una concezione frattalica del Cielo. Il principio cosmologico dell'omogeneità dell'universo venne rotto nel 2013 con la scoperta di un grande ammasso di quasar largo 1,6 miliardi di anni luce, a favore delle cosmologie frattali.27 Se lo spaziotempo è frattale il potenziale che ne emergerebbe risulta tra l'altro uno dei candidati per l'eliminazione della materia oscura. I raggi cosmici modulano il campo elettrico terrestre,28 il relativo clima atmosferico29 e i sistemi organici.30 L'intero Biota (insieme di tutti gli esseri viventi della biosfera) è immerso nel plasma attivo della magnetosfera della Terra, condizione che avrà ovvie conseguenze psichiche ed evolutive.31

I pianeti a loro volta sono immersi nei plasmi attivi delle stelle, immerse nei plasmi attivi dell galassie, immersi nei plasmi attivi di superammassi più grandi, tutti allineati e coerenti con eleganza frattalica. Tra tutti questi elementi, pur su scale diverse, esiste una comunicazione forte e costante! Purtroppo però, sin dai tasselli più piccoli di questo puzzle cosmico, la visione è corrotta e inquinata. Le particelle cariche che impattano i corpi celesti vengono visti come una “pioggia”, invece che come correnti di Birkeland allineate al campo magnetico, dettaglio stranamente riconosciuto solo per Giove.32 I repentini cambi nella densità e nella velocità delle particelle cariche vengono viste come “onde d'urto” invece che come un plasma a doppio strato con dinamiche pulsanti.33 Quello che gli astrofisici mainstream amano tanto chiamare “vento solare”, nella cosmologia al plasma viene identificato come una vera e propria corrente, elettronica, protonica o neutronica, esattamente come in un circuito. Curiosamente, in Biofisica oggi si inizia a parlare di correnti di neutroni,34 e di protoni,35 (anche proticità,36 così come una corrente di cariche magnetiche, o monopoli, viene detta magnetricità).

Ant nebula Fonte: Wikimedia commons

sarebbe come riferirci agli impulsi galvano-protonici che ci permettono di muoverci e coordinare tutte le funzioni vitali,39 come a “vènti nervosi”, semplici getti elettronici, protonici, neutronici, casuali e caotici, dimenticandoci completamente della loro coordinazione funzionale. Ormai dovrebbe essere chiaro che il complesso meccanismo geomagnetico non è uno scudo, bensì un raccoglitore, quasi un processore che scompone le informazioni e l'energia nascoste nelle correnti solari e galattiche, traducendole per gli esseri viventi e la loro evoluzione, proprio

lavora anche lo stesso Eric Lerner, assieme a due fisici nucleari iraniani.40 In quest'ottica potremmo inserire anche i lavori del grande fisico italiano Giuliano Preparata sulle Reazioni Nucleari a Bassa Energia (LENR), conosciute ai più col nome di Fusione Fredda, alla luce dell'elettrodinamica quantistica per la nucleosintesi stellare non-termonucleare,41 espressa diversamente anche da altri scienziati.42 Purtroppo l'”Elettro-cosmologia” viene solitamente debellata e marchiata come pseudoscienza. Alfvén predisse una crisi in cosmologia, che oggi sta diventando sempre

L'ottica adattiva e i telescopi spaziali ci danno immagini sempre più chiare di stelle, nebulose e galassie, che i teorici, brancolando nel buio, faticano a spiegare Le correnti protoniche tra l'altro, pare diano la sensazione di un sapore aspro, sottolineando la presenza di meccanismi come questo alla base delle nostre percezioni sensoriali più quotidiane.37 Tutto il nostro corpo è attraversato da reti nervose, simili alle configurazioni nematiche frattali degli elettroni nei superconduttori,38 ma anche al circuito cosmico su larga scala! In quest'ottica

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come il resto del circuito mantiene la sinergia e l'economia termodinamica della struttura cosmica. Le varie espressioni minoritarie della cosmologia al plasma, vengono identificate nel web e in letteratura con il nome generale di Universo Elettrico. Al loro interno si affrontano anche tutti gli aspetti metamorfici della materia, la fusione nucleare, alla quale

più manifesta. L'ottica adattiva e i telescopi spaziali ci danno immagini sempre più chiare di stelle, nebulose e galassie, che i teorici, brancolando nel buio, faticano a spiegare. Alcuni esprimono una blanda preoccupazione del fatto che i loro modelli non funzionano, ma nessuno nomina il disastro ad alta voce. Attendono nuovi dati, ammettendo semplicemente, come

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Hourglass Nebula Fonte: Wikimedia commons

fosse un gioco, che la fenomenologia eliosferica e quella galattica non fanno che riserbare sorprese inaspettate.43 Robert Kirshner, studioso di supernove al Centro per l'Astrofisica di Harvard-Smithsonian (CfA) a Cambridge, Massachusetts, ci dice che «le Supernove di tipo Ia sono abbastanza regolari perché gli astronomi possano usarle per misurare l'universo. Alcune di queste 'candele standard' però stanno rompendo il modello teorico. In particolare, gli esperti delle supernove si chiedono se i manuali dicano la verità. (…) Abbiamo messo la teoria nei manuali perché suonava giusta. Ma non sappiamo veramente se lo sia, e penso che le persone stiano iniziando a preoccuparsi. (…) Continuiamo a ripetere la stessa cosa, ma le evidenze a favore non migliorano, e ciò è un brutto segno.»44 Kirshner era uno dei 100 esperti di esplosioni stellari che si riunirono il mese scorso al Kavli Institute di Fisica Teorica dell'Università di California, Santa Barbara. Tutti risultarono generalmente d'accordo sul fatto che la versione del manuale somiglia alla

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faccenda dell'“imperatore senza vestiti”, come l'ha messa Lars Bildsten, un astrofisico del Kavli Institute. «Ci sono un sacco di falle nella questione. (...) Non la chiamerei crisi» dice Kirshner «ma se mi chiedete se i pezzi stanno andando al loro posto, la risposta è no». Comprendere le supernove Ia è diventato un problema urgente in cosmologia, dato che fornisce l'evidenza più forte dell'accelerazione dell'espansione dell'universo. Quegli stessi cosmologi spaventati però, piuttosto che abbandonare i modelli precedenti, preferirono aggiungere nuovi fallaci elementi, sempre più perversi e inverosimili, creando in questo caso un altro fantoccio fittizio, le stelle zombie,45 come fecero altri con la materia oscura, o con la Quinta forza o Ipercarica quando l'analisi del 1986 degli esperimenti sui gravi di Lorand Eötvös fece crollare il principio di equivalenza di Einstein.46 Quella delle supernove Ia è uno dei segni più evidenti dell'impellente necessità di una vera e propria rivoluzione cosmologica.

AmbIPLASMA Anche l'antimateria, nodo focale della teoria cosmologica del plasma, sta dando filo da torcere agli scienziati che tentano disperatamente di mantenersi entro i confini accademici della ricerca. Sin da fine '800 si parla di materia negativa e di antimateria, ma la versione moderna venne teorizzata molto più tardi.47 Dopo questa longeva e travagliata storia, d'un tratto alcuni scienziati sbigottiti trovarono tracce di antimateria nel sistema solare. Ci giunge dai brillamenti solari,48 dallo spazio profondo49 e viene spesso prodotta dai fulmini.50 Ve n'è anche una discreta quantità intrappolata nel toroide magnetico delle fasce di Van Allen della magnetosfera, un vero e proprio anello di positroni orbitante attorno alla Terra.51 Solitamente siamo convinti che i raggi cosmici di antimateria provengano da fonti lontane, nido di reazioni sconosciute. Ma cosa accadrebbe se scoprissimo che là fuori ci sono corpi celesti effettivamente composti totalmente di antimateria? Asteroidi, comete, pianeti, stelle, intere galassie.. Oggi si sente vociferare di ognuna di queste possibilità da tutti e quattro gli angoli del mondo,52 ma noi sappiamo bene che l'idea di un ambiplasma esiste già, frutto del pensiero arguto di cosmologi avanguardisti, quali erano Alfvén e colleghi. La Via Lattea per giunta si troverebbe in una bolla molto più barionica che antibarionica (il che chiarirebbe l'asimmetria dell'universo osservabile). Alcune ipotesi dalla Russia ci suggeriscono che alcune comete potrebbero esser composte di antimateria.53 La scienza russa post-sovietica purtroppo è rimasta misconosciuta per gli europei e gli americani, ma noi non ci faremo influenzare dalle questioni politico-culturali e ci manterremo imparziali. Secondo questa teoria,

Quest'antimateria cosmica, che si aggregherebbe poi in oggetti meteoritici e probabilmente anche in corpi celesti più grandi, sembra essere diversa dalle “antiparticelle” ottenute nei nostri acceleratori... potrebbero esistere due tipologie di comete: una dal grande nucleo di materia con piccoli frammenti solidi di antimateria cosmica immersi al suo interno, l'altra al contrario, con un nucleo più largo di antimateria cosmica contenente piccoli frammenti di materia. Ogni tipologia si comporta diversamente passando davanti al sole o cadendovi all'interno. La seconda tipologia interagirà più violentemente con il vento solare in un processo di annichilazione (e potrebbe spiegare l'insolita vettorialità della coda di certe comete, in relazione alla gravità solare e della direzione della cometa stessa, che ancora oggi fa impazzire gli scienziati). Anche l'insolita esplosione della sonda della NASA Deep Impact nel 2005, con il successivo aumento di magnitudo dopo l'impatto, sarebbe

spiegabile secondo questa teoria.54 Victor H. Hoteev dell'Accademia di MAMH, San Pietroburgo, attesta che “le particelle cosmiche di antimateria vengono create nell'ambiente unico dei nuclei galattici, del tutto impossibili da riprodurre nei laboratori terrestri.”55 Quest'antimateria cosmica, che si aggregherebbe poi in oggetti meteoritici e probabilmente anche in corpi celesti più grandi, sembra essere diversa dalle “antiparticelle” ottenute nei nostri acceleratori, identificabili solamente dalla loro massa e dalla loro carica. La differenza starebbe nella loro sub-struttura specifica, non ancora immaginata dal Modello Standard. Secondo Eric J. Lerner, solo alcune galassie (tra cui alcuni nuclei galattici attivi e relativi quasar) presentano ambiplasma, mentre Getti di plasma dalla Radiogalassia Hercules A. Fonte: NASA et al.

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generalmente materia e antimateria restano divise.56 Per Alfvén invece, molti dei flussi di raggi gamma osservati nell'universo non provengono solo dai buchi neri, ma piuttosto, e molto più spesso, dai grandi ammassi di antimateria, che si scontrano con quelli di materia. Ma pur valutando solo la prima ipotesi, se l'antimateria resta separata consistentemente dalla sua controparte, non avvengono annichilazioni.57 Ma come potrebbe verificarsi un fenomeno simile? Il dubbio che assilla ultimamente gli studiosi odierni d'antimateria riguarda l'interazione gravitazionale degli “anti-oggetti”. È un arcano importante da risolvere, dicono, perché nel caso in cui antiparticelle inserite in un campo gravitazionale comune dovessero dimostrare comportamenti anti-gravitazionali, se ne evincerebbe che due sistemi di carica opposta come quelli di un ambiplasma tenderebbero spontaneamente a rifuggere l'un l'altro. Ciò preverrebbe l'annichilimento persino di sistemi infinitamente grandi. Nella visione di Alfvén, l'ambiplasma ha una durata piuttosto lunga, dato che le particelle e le antiparticelle che lo compongono sono troppo calde e troppo a bassa densità per scontrarsi spesso. I doppi strati ai bordi dei due tipi di plasma agiscono per respingere le bolle opposte e combinare quelle dello stesso tipo, assemblandole e ingigantendo i plasmi e gli antiplasmi già esistenti. Intere galassie a quel punto potrebbero esistere là fuori, invisibili o troppo lontane per essere osservate, nascoste nei grandi vuoti dell'universo. In realtà alcuni scienziati, seppur

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respinti dalla comunità scientifica, già testimoniano la rilevazione di sistemi galattici interamente composti da antimateria. Il fisico nucleare Ruggero Maria Santilli ad esempio, ha annunciato recentemente di aver osservato corpi celesti di antimateria nel cosmo. Asteroidi, galassie lontane, invisibili ai telescopi standard ma rilevabili con speciali apparecchiature e lenti apposite.58 Tre astrofisici dall'Italia, India e Stati Uniti hanno confermato queste rilevazioni.59 Ultimamente sembra che Santilli abbia osservato e fotografato addirittura forme pseudo-organiche sulla Terra, visibili solo con le lenti per antimateria.60 Santilli perfezionò le sue innovative e controverse teorie sull'antimateria studiando la morfogenesi delle conchiglie assieme al concologo Chris Illert. La matematica sviluppata per l'antimateria dallo scienziato italo-americano si accompagna molto bene con le teorie dell'astrofisico russo Nikolai A. Kozyrev, come ci fa notare l'antropologo sociale, economista e filosofo norvegese Stein Erik Johansen in una serie di studi.61 Il famoso fisico Sakharov propose

una visione dell'antimateria come di due universi paralleli, due lenzuola di amanti, connesse con la leggerezza del pensiero tramite due singolarità (collasso e anti-collasso, simili all'idea di buco nero e buco bianco), nostalgiche dei tempi in cui ancora restavano accostate. Nel vuoto oggi si ipotizza che esistano coppie di particelle e antiparticelle che appaiano e scompaiono continuamente. Questo ambiplasma fantasma sarebbe in grado di creare gli effetti che oggi vengono attribuiti alla materia oscura.62 Oggi anche altri s'interrogano se materie e antimaterie siano capaci di convivere nei luoghi estremi del nostro mondo, come nel caso di un buco nero sovrapposto a un anti-buco nero,63 qualora quest'ultima tipologia dovesse esistere.64 Molti fisici mettono in dubbio la comprensione classica dell'antimateria, dalla Russia all'Italia, ponendo le basi per nuove ricerche e nuovi quesiti. Le antiparticelle sono realmente il nemico delle particelle? Esiste una legge di conservazione dell'antimateria, o un dualismo antionda/anti-particella?65 Guarda caso,

IC 4406, conosciuta come Nebulosa Retina per il suo aspetto molto simile alla retina dell'occhio Fonte: Wikimedia Commons

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se tra particelle barioniche e antiparticelle lo scontro risulta esplosivo, in un plasma invece gli elettroni possono interagire con un'antiparticella, sotto forma di onde, carezzandola e trasportandola come una piuma sul mare agitato, senza neanche l'ombra di un disastro.66 “Potrebbe essere che le onde di antimateria abbiano una differenza di fase di π dalle sue controparti di materia. La loro presenza è indicata dalle osservazioni. Teoricamente non dovrebbe avvenire se non quando onde di materia e onde di antimateria sono fuori fase. È possibile solo quando sono in fase.67 In Russia molti scienziati sono convinti che l'antimateria possa entrare in fase con la materia e convivere. Il biofisico canadese Jean M. Ratte pensa che questa condizione si verifichi specialmente negli esseri viventi. “La risonanza semantica vascolare (VSR), una tecnologia clinica di analisi spettrale in vivo, basata sulla risonanza vascolare tra filtri di pigmenti e pigmenti intracellulari, catalitici dei processi vitali e prima forma di memoria, mostra che il corpo umano è una coniugazione complessa di materia e antimateria. Nei sistemi viventi non c'è annichilazione tra le due, ma una coniugazione di fase. Non c'è vita senza antimateria. La Vita è caratterizzata da uno spettrogramma in vivo, che include materia e antimateria. Il corpo fisico di materia è coniugato con un campo peri-corporeo di antimateria. OGM e Alzheimer non hanno uno spettrogramma di antimateria.” COSMOLOGIA UNIFICATA La costruzione della teoria dell'Universo al plasma è ritenuta coerente e in grado di spiegare molti fenomeni, come la densità dei monopoli magnetici, l'anisotropia dell'universo su scale medio-piccole e il problema dell'orizzonte cosmico.68 Le accuse più frequenti si riferiscono a quei

Immagine dei resti della Supernova di Tycho realizzata dal Chandra X ray Obstervatory Fonte: NASA

problemi che la teoria non sarebbe in grado di spiegare: l'assenza di polarizzazione nella radiazione cosmica di fondo (e altre inconsistenze con i dati del satellite COBE), l'assenza di raggi X e gamma per la nucleosintesi degli elementi leggeri senza il Big Bang, e il lensing gravitazionale. Ora, tralasciando il primo punto per la sua complessità tecnica, ovviamente noi sappiamo che qualora le Reazioni Nucleari a Bassa Energia esistano in natura -nelle rocce, negli esseri viventi, nello spazio, etc- non ci sarebbero lampi gamma o X come conseguenza della nucleosintesi. Per la lente gravitazionale invece il discorso è leggermente diverso. Il fenomeno, emerso prima dalle equazioni di Einstein e solo in seguito osservato sperimentalmente, non necessita di spiegazioni ulteriori dato che generalmente i cosmologi del plasma non negano né la Relatività né la Meccanica Quantistica. Vogliamo però citare per puro sfizio l'interessante lavoro del

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fisico Edward Dowdye Jr., ex ingegnere di ottica dei laser per il Goddard Space Flight Center della NASA. Egli spiega che nessuna lente gravitazionale è stata mai osservata nello spazio aperto, intorno a un oggetto perciò privo di un'atmosfera di plasma. Di lenti relative a buchi neri isolati o a masse di sola materia oscura esistono solo simulazioni al computer o interpretazioni artistiche. Questo per Dowdye indica che la luce viene deflessa dal gradiente gravitazionale agente sul plasma di un corpo celeste, non dai campi gravitazionali puri.69 La cosmologia ideale dovrà essere obbligatoriamente il compendio e l'unione di svariate teorie e necessiterà inevitabilmente di integrazioni del Modello Standard con altre teorie.70 Il paradigma finale inoltre dovrà unificare non solo la Meccanica Quantistica con la Relatività, ma anche la Fisica in generale con le così dette “scienze molli”, ossia la Sociologia, la Psicologia, la Biologia, etc.71

BELLA LA VITA NEI PLASMI! Gli esseri viventi ad esempio, come si inseriscono in una Cosmologia definitiva se in Fisica teorica sono addirittura considerati controtendenti il deterioramento entropico dell'universo? Per lungo tempo abbiamo considerato la Vita un fenomeno unicamente o prevalentemente chimico. Oggi però siamo costretti a rivalutare tali postulati. La nascita di discipline come le Biologie quantistica e gravitazionale, il Bioelettromagnetismo, la Medicina quantistica, la Bioplasmonica e il progresso delle tecniche di misurazione, ce lo dimostrano. L'elettromagnetismo è basilare per l'esistenza della Vita, essenziale per una crescita e una stabilità psicosomatica adeguata alla sopravvivenza e alla conservazione della specie. Sia che la si consideri frutto di un processo con uno scopo preciso (entelechìa) come fenomeno emergente, vitalistico o materialistico, la Vita rimane comunque il risultato esatto di una “crescita” adattiva sulla

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Le labili costanti del cosmo sono scolpite, non solo precisamente, bensì appositamente, per sorreggere la vita. base di regole universali specifiche. Se l'Evoluzione è un fenomeno naturale dobbiamo presupporre che, per arrivare a creare macchine perfette come i sistemi biologici, essa si avvalga della via più semplice ed efficiente. Insomma, per sapere se il cosmo è un luogo prevalentemente elettromagnetico basta chiederlo agli esseri viventi. Esiste un fattore che tiene uniti tutti i plasmi dell'universo, che risponde al bel nome di Costanza di Struttura Fine, a indicare tutti quei valori elettromagnetici che permettono non solo le strutture biologiche, ma anche le trame cosmiche. “Se il suo valore fosse diverso anche di poco (circa il 1020%) dal valore noto, l'universo sarebbe diverso da come lo vediamo, e le leggi fisiche non sarebbero come le conosciamo. Per esempio i rapporti tra le forze attrattive e repulsive tra le particelle elementari sarebbero diversi, con conseguenze sulla costituzione della materia e l'attività delle stelle. In un universo con questa costante appena differente noi stessi non potremmo esistere.”72 La vita insomma, fa l'equilibrista su questo sottile filo di rasoio. In filosofia e in cosmologia infatti è nato il così detto Principio Antropico, ripreso nel Biocentrismo del genetista Robert Lanza e travestito da “Teoria

del Tutto”. Il postulato è semplice: le labili costanti del cosmo sono scolpite, non solo precisamente, bensì appositamente, per sorreggere la vita. La costante di struttura fine sta acquistando sempre più visibilità in cosmologia, in quanto ha un ruolo importante nella teoria delle stringhe e del multiverso. Nel 2010 però, da uno studio su 153 misurazioni effettuate presso il Very Large Telescope Project dell'ESO, la costante parve mostrare un valore diverso dal passato, aprendo nuove ipotesi sulla non validità universale delle leggi della fisica.73 In effetti se questa ed altre costanti fisiche si rivelassero variabili, sarebbe possibile superare certi problemi astrofisici e cosmologici, superando così il Modello Standard della fisica delle particelle. Anche la costante gravitazionale sembra avere delle fluttuazioni, e persino l'inviolabile velocità della luce! Cosa significa? Forse che l'universo in cui viviamo è davvero un luogo dinamico, oppure che le mega-bolle barioniche e antibarioniche dell'ambiplasma ipotizzato dalla cosmologia Alfvén-Klein sono oggetti reali e in evoluzione, come nelle ipotesi quanto-meccaniche degli universi bolla, entro cui le metriche spazio-

temporali cambiano costantemente in una danza eterna, in cui la Vita nasce e muore, trovan do sempre il modo per crescere ed evolversi. La Magnetobiologia, lo studio degli effetti dei campi magnetici sui viventi, ci racconta un problema che sta assillando fisici e biofisici: come possono piante e animali essere influenzati da campi in teoria troppo deboli e di frequenza troppo bassa per indurre conseguenze chimiche o termiche?74 Eppure ciò accade ogni giorno. Nello spazio fuori la magnetosfera terrestre, in assenza della risonanza ultra-bassa nota come frequenza Schumann (la fondamentale vibra mediamente a circa 7,83 Hz), le condizioni psicosomatiche possono aggravarsi fino a produrre danni permanenti. Ecco perché nelle astronavi moderne viene ricostruito l'ambiente elettromagnetico terrestre. L'intera Biosfera, plasma per eccellenza, unico e prezioso in questa periferia galattica, ci mostra la versatilità universale e l'importanza imprescindibile dell'onnipresente forza elettromagnetica, solida e delicata contemporaneamente, diretta con magistrale orchestrazione in ogni suo più piccolo componente perché la Vita possa navigare ancora un poco su quest'Arca spaziale chiamata Terra. 

NOTE 1. www.wikiwand.com/it/Wardenclyffe_Tower#/Teoria_della_trasmissione_senza_fili 2. www.getcorp.com ; vedi anche: www. youtube.com/watch?v=SRg91towot8 al min. 0:36 è visibile la simulazione originale del sistema di Tesla, riprodotto nel primo sito

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dell'azienda, ora chiuso. 3. www.wikiwand.com/it/Geobiologia 4. www.esa.int/Our_Activities/Observing_ the_Earth/Swarm/Magnetic_oceans_and_ electric_Earth 5. www.space.com/4264-mysterious-twist-

saturn-electric-ring.html 6. www.phys.org/news/2016-06-strongelectric-planets-oceans-atmospheres.html 7. www.youtube.com/ watch?v=ymZEOihlIdU; www.iflscience.com/space/plasmasphere-series-

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www.nexusedizioni.it

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PUNTOZERO nr. 4

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49. www.wikiwand.com/en/Cosmic_ray#/ Primary_cosmic_ray_antimatter 50. www.nature.com/news/rogue-antimatter-found-in-thunderclouds-1.17526; www. phys.org/news/2015-05-physicist-mysterious-anti-electron-clouds-thunderstorm. html; www.nasa.gov/mission_pages/GLAST/ news/fermi-thunderstorms.html 51. www.wired.com/2011/08/earth-antimatter-belt/; www.newscientist.com/article/ mg21128245-500-antiproton-ring-foundaround-earth/ 52. www.wikiwand.com/en/Antimatter_comet; www.arxiv.org/abs/hep-ph/0109133; www.phys.org/news/2016-06-antimatter-galaxies.html; www.science.nasa.gov/sciencenews/science-at-nasa/2009/14aug_ams/; www.scientificamerican.com/article/howdo-we-know-that-dista/; www.arxiv.org/pdf/ astro-ph/9705110v1.pdf 53. www.wikiwand.com/en/Antimatter_comet 54. www.wikiwand.com/it/9P/Tempel#/ La_missione_spaziale_Deep_Impact; www. helical-structures.org/Comets-antimatterhypothesis.htm 55. www.helical-structures.org/Comets-antimatter-hypothesis.htm 56. www.wikiwand.com/it/Cosmologia_ del_plasma#citenote20 57. www.wikiwand.com/it/Cosmologia_del_ plasma#citenote19 58. www.thunder-energies.com/docs/ Rak-antimatter-galaxy.pdf; www.santillifoundation.org/docs/capella-antimattergalaxy.pdf; www.santilli-foundation.org/

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edoardo segato Studia Musica e Nuove Tecnologie al Conservatorio G. Verdi di Milano. Co-fonda Officine Tesla, associazione che intraprende percorsi di ricerca, sviluppo e produzione in vari settori culturali, sociali e tecnologici. Con i colleghi La Gare e La Belvert realizza concerti in Europa, Israele, Bosnia e Inghilterra, una colonna sonora teatrale a Milano, uno spettacolo di letture e musiche inedite sul Novecento storico italiano e molte altre attività, dalla performance al sound design alla narrativa. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo libro con Hoepli, Tesla, lo scienziato contro, ristampato nel 2016. Dal 2009 è membro attivo del Y-Top, organizzazione nomade internazionale, multi-disciplinare, multi-etnica e multi-età che esplora e promuove nuove metodologie per vivere, viaggiare, co-lavorare in uno spazio e un tempo unici come quelli in cui viviamo.

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PUNTOZERO nr. 4 – ASTROFISICA

68. www.wikiwand.com/it/Cosmologia_ del_plasma#/Critiche_e_problematiche 69. www.osnetdaily.com/2016/07/formernasa-physicist-disputes-einsteins-relativitytheory/; Dowdye, Jr., E.H.,"Time resolved images from the center of the Galaxy appear to counter General Relativity", Astronomische Nachrichten, Volume 328, Issue 2, February 2007, Pages:186-191, www.onlinelibrary. wiley.com/doi/10.1002/asna.200510715/pdf; Dowdye, Jr., E.H., "Astrophysical evidence shows no direct interaction between gravitation and electromagnetism in empty vacuum space", Proceedings of SPIE Digital Library, The Nature of Light: What are Photons? III, Volume: 7421, 10 September 2009, www. spie.org/x648.html?product_id=824116; 70. www.wikiwand.com/it/Cosmologia_ del_plasma#/Critiche_e_problematiche 71. Più precisamente, secondo la gerarchia della sociologia delle scienze, la biologia è in una posizione intermedia tra le scienze dure e quelle molli. www.wikiwad.com/en/ Hard_and_soft_science 72. www.wikiwand.com/it/Costante_di_ struttura_fine#/Importanza_della_costante_di_struttura_fine 73. www.wikiwand.com/it/Costante_di_ struttura_fine#/Costanza_del_valore_nel_ tempo 74. www.en.wikipedia.org/wiki/Magnetobiology

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