Francesco Alfieri: A Arte de Bem Manejar a Espada_Excertos.docx

May 29, 2017 | Autor: Filipe Martins | Categoria: Military History, Military Science, Historia, Historical Fencing, Esgrima histórica
Share Embed


Descrição do Produto





Personagem dos poemas Orlando innamorato e Orlando furioso, era famoso pela sua força, coragem e proezas marciais
Trata-se do movimento normalmente designado por "asa de corvo".















L'ARTE
DI BEN MANEGGIARE
LA SPADA
DI FRANCESCO ALFIERI
MAESTRO D'ARME
DELL'ILUSTRISSIMA ACADEMIA DELIA
IN PADOVA,
Dove con nove Ragioni, e con Figure si mostra la perfettione di quest'Arte, et in che modo secondo il fito possa il Cavaliere restar al suo nimico superiore
Novamente rieduta, e corretta dal medesimo Autore,
DIVISA IN DUE PARTI,
CON L'AGGIUNTA DELLO SPADONE.

IN PADOVA, per Sebastiano Sardi, MDCLIII,
Con Licenza de' Superiori





A ARTE
DE BEM MANEJAR
A ESPADA
DE FRANCESCO ALFIERI
MESTRE DE ARMAS
DA ILUSTRÍSSIMA ACADEMIA DELIA
EM PÁDUA,
onde com novos argumentos, e com Figuras se mostra a perfeição desta arte, e de que maneira, segundo os seus intentos, pode o Cavaleiro permanecer superior face ao seu inimigo.
Novamente reeditada, e corrigida pelo mesmo autor,
DIVIDIDA EM DUAS PARTES,
COM A ADIÇÃO DO MONTANTE.

EM PÁDUA, por Sebastiano Sardi, MDCLIII,
com Licença dos Superiores

















AL LETTORE

Lettore, io ti presento finalmente la mia Scherma; il pensiero, che hò havuto, è stato d'insegnarti ad intendere quest'Arte, se la sai non parlo con te, se non la sai no mi potrai biasimare; io ben conosco, che il dar nell'umore à questi tempi è cosa molto difficile, il desiderio di giovarri mi hà fatto por da banda ogni rispetto; Infinito è'l numero delli Schermitori, pochi sono i buoni, e tuttu stimano d'esser i megliori, io con una lunga esperienza ti porto di nuovo una Guardia non pensata da gli altri, e di tutte la più perfetta per difendersi, e per ferire; ne v'è cosa, che si possa immaginare, e accadere intorno alle punte, à tagli, e à tutte l'altre circostanze da restar superiore ne'duelli, che da me non ti sia con ogni chiarezza dimostrata, se dalla tua cortesia posso impetrare due hore di molestia, leggi tutto'l Libro, e se dopo ti pesa di haver perso il tempo pensa à quello, che hò perso per te, e restarai consolato.

AO LEITOR

Leitor, apresento-te finalmente a minha Esgrima; a ideia que eu tive foi a de ensinar-te a entender esta Arte, se já a sabes não é contigo que falo, se a não sabes não me poderás julgar; bem sei que nos tempos que correm, aprofundar os pensamentos é coisa muito difícil, por outro lado o desejo de ajudar grangeou-me todo o respeito; Infinito é o número de Esgrimistas, poucos são os bons, e todos estimam de ser os melhores, eu com uma longa experiência trago-te novamente uma Guarda não pensada por outros, e de todas a mais perfeita para defender-se, e para ferir; nem haverá coisa que se possa imaginar, e ocorrer em torno das punte, aos tagli, e a todas as outras circunstâncias a fim de permanecer superior nos duelos, que de mim não te seja demonstrada com toda a clareza, se da tua cortesia posso obter duas horas de moléstia, lê todo o Livro, e se depois te pesar o teres perdido tempo pensa então, que eu o perdi por ti, e assim ficarás consolado.










Tavola de' capitoli della prima parte


Tabela dos capítulos da primeira parte

Della Scherma
Cap.1

Da Esgrima
Cap.1
Della Spada
Cap.2

Da Espada
Cap.2
De fondamenti principali della Scherma
Cap.3

Dos fundamentos principais da Esgrima
Cap.3
Dell' esercii del cavaliere
Cap.4

Dos exercícios do Cavaleiro
Cap.4
Delle Misure dell'Arte
Cap.5

Das distâncias da Arte
Cap.5
Del modo di cercar la misura
Cap.6

Do modo de procurar a distância
Cap.6
De tempi dell'Arte
Cap.7

Dos tempos da Arte
Cap.7
Delle guardie
Cap.8

Das guardas
Cap.8
Del portar del corpo, e del passo
Cap.9

Da forma de se trazer o corpo e o passo
Cap.9
Delle proprietà della Prima e Seconda Guardia
Cap.10

Das propriedades das Guardas Prima e Seconda
Cap.10
Della Terza, e Quarta Guardia, e loro proprietà
Cap.11

Da Terza e Quarta Guarda, e suas propriedades
Cap.11
Della Cavazione, e sue spezie
Cap.12

Sobre a Cavazione, e os seus tipos
Cap.12
Delle Finte
Cap.13

Das Fintas
Cap.13
Come si possa conoscere la natura, e l'arte del Nemico
Cap.14

Como se poda conhecer a natureza e a arte do Inimigo
Cap.14
Come ci dobbiamo governare contro à chi tira di piè fermo, ò di passata
Cap.15

Como nos devemos governar contra quem golpeia de pé quedo ou de passata
Cap.15
Delle Contraguardie
Cap.16

Das Contraguardas
Cap.16
Dove si debba guardare mentre si Combatte
Cap.17

Para onde se deve olhar enquanto se Combate
Cap.17
De modi del ferire, e della natura de Colpi
Cap.18

Da fora de ferir e da natureza dos Golpes
Cap.18
Come si debba procedere, col Timido, e Temerario, col Flemmatico, e col Colerico
Cap.19

Como se deve proceder com o Tímido, o Temerario, com o Fleumático e com o Colérico
Cap.19
Degl'avvantaggi, tra 'l Forte, e ' Debole
Cap.20

Das vantagens em relação ao Forte e ao Fraco
Cap.20
Dell' avvantaggio tra 'l Grande, e 'l Piccolo
Cap.21

Das vantagens em relação ao Grande e ao Pequeno
Cap.21
Se si debba assalire à aspetare
Cap.22

Se se deve atacar ou esperar
Cap.22
Conclusione della Prima Parte
Cap.23

Conclusão da Primeira Parte
Cap.23









L'Arte di ben maneggiare la Spada di Francesco Alfieri

Parte Prima.
Cap. I
 
Tutte l'atti, che sono state inventati, e dal commodo, e dalla necessità son degne, che cialcheduno le commendi, e che riconosca per veraci testemoni della grandeza dell'humano ingegno, e tra l'altre la Scherma è quella che merita ogni pregio perche non solo ne serve à defender la vita nel a quale è posto, e fondato il nostro bene, ma l'honore che s'antepone alla vita e l'anima istessa maggiore della vita, e dell'onore che ne, duelli volontarii, e parviti, miseramente si perde; per il che se crediamo agli scrittori, habbiamo dall'Anima il appreso il tessare, il fabbricare, la navigazione l'andare à vela, e più arti che appreso di noi si ritrovano. la Scherma ci è stata insegna della natura, la quale tutte l'opere sue è tanto industriosa nel conservarci; lo vediamo nell'istessi fanculli mentre sono in quell'età, che in vece della ragione son guidati dall'istinto perche sentendo l'offesa tosto si dispongano con moti diversi a ripararli, onde misurandosi la nobilità col tempo, e tanto nobile quanto l'huomo, perche col'huomo à principiata cõ tutto ciò se bene la Natura le hà data l'origine hà però lassato all'elezione ed alla prudenza il suo merito, essendosi contenta de quele prime disposizioni che dal giudizio dalla ragione, e dall'esperienza sono state rese perfette e in questo modo per advertimenti, che cõtiene essendo divenuta un'arte, le più illustri, e famoze nazione del Mondo l'hanno sempre cõ ogni stima esercitata, I popoli pieni di sangue litigiosi e pronti à far ingiurie e à vendicarle furono i primi à porla in uso ed aggrandirla, I Greci appresso de quali già fiorivano tutte le virtù, havevano Publiche Academie nelle quali veniva da professori ammaestrata la gioventù, conoscendo questo i padri sapientissimi, che governavano lo stato di quanta importanza fusse nella guerra per dilatare i domini è farsi contro i nimici formidabili, schierare un esercito di gente addestrata, pratica nell'armi, e vãtaggiosa nel ferire, e se i Principi di questo tempo pieno di turbolenze, e nel quale par che sia sbandita la pace vi ponessero maggior cura, trovarebbero di che utile riuscissero le spese che in un mestiero di tante conseguenze vinisero impiegate, non parlarò de Romani, che collo studio, e esecizio dell'armi portarono le loro Aquile nelle più remote parti dell'universo, e che se ne valevano ancora ne crudelissimi passatempi delli spettacoli che farebbe un voler uscire del mio campo, e discorere di quele materie, che appartegano à persone che di gran longa son più dotte, ch'io non sono, e stringendomi al particolare, indicibile à la confidenza d'un Cavaliere che conoscendosi ben disciplinato si conduce à cimentarsi colla spada, sono alcuni di spirito se stirano che e di concetti tanto dannnosi, che dicano bastar solamente l'ardire, e la forza, e ne duelli, e nelle risse non haver luogo l'oservanza de tempi, e delle misure, e che non son altro che sottigliezze, che non vagliano fuor delle scuole, e per confermare questa bella oppinione subbito ricorrono all'essempio di qualche maestro d'arme ch'è stato ammazzato da un ignorante; questi tali, che hanno dentro la testa simili capricci son più degni di compassione che meritino riposta, L'ardimento, e la forza son doni della natura ed è facil cosa in questo esser del pari perche chi hà senso d'onore non sarà mai timido con vergogna, e per arrivare alle parti mortali coll'arme non è necessario il braccio di Rodomonte, ma sappiamo che se di due che debbano combattere uno sia il più debole secondo l'oppinione che habbiamo arrecata non vi sarebbe speranza, falzissimo pensiero, venga un huomo rozo, e gagliardo e non havendo notizia immaginabile delle maniere di governarsi nel ferire, combatt'armato di Spada, e di pugnale con uno inferiore di forze ma pratico nell'arte, e si vedrà chi rimarrà nello steccato, Non sono sottigliezze il conoscere la misura e'l tempo e 'l sapersene servire, son ragioni certe, infallibili ne si danno à credere co bei discorsi, e con l'acconciamenti delle parole ma si dimostrano coll'operare, L'esempio delli schermidori, è ridicolo, e perche è cosa rara, e che accade come un prodigio questo si predica, mà quelli, che dalli schermitori sono ammazzati si tacciano, e non se ne parla come cosa ordenaria, e senza maraviglia, siamo tutti sottoposti all'ingiurie, e per moderato, che un huomo sia può essere astretto, à ridursi alla spada, la ragione prevale à tutte le cose, è la ragione finalmente che aggiusta i colpi, li rende mortali e dispone la forza, è'l fondamento della Scherma.








A Arte de bem manejar a Espada de Francesco Alfieri

Primeira Parte.
Cap. I
 
Todas as acções que foram inventadas, e pela sua comodidade e necessidade, são dignas de serem elogiadas e reconhecidas como verdadeiro testemunho da grandeza do engenho humano, e de todas elas a Esgrima é aquela que merece todo o prestígio porque não só serve para defender a vida na qual se baseia e fundamenta o nosso bem estar, mas a honra que se antecede à vida e que é em si mesma a alma maior da vida, e da honra que, nos duelos voluntários, e nos imprevistos, miseravelmente se perde; pelo que se acreditarmos nos escritores, da Alma obtivemos o aprender a tecer, a fabricar, a navegação, o andar à vela e mais artes que aprendidas por nós foram encontradas. A Esgrima foi instruída pela natureza, a qual em todas as suas obras é tão industriosa em se conservar; vemos o mesmo nas crianças quando são daquela idade que em vez da razão são guiadas pelo instinto porque sentindo a ofensa logo se dispõem com diversas formas a repara-la [contraria-la, defendê-la – NT], onde medindo-se a nobreza com o tempo, é tão nobre quanto o homem, porque com o homem tudo se iniciou e se bem que a Natureza lhe tenha dado origem, deixou contudo à sua escolha e à [sua] prudência o seu mérito, contentando-se com aquelas primeiras disposições do que do juízo da razão, e da experiência foram aperfeiçoadas e desta forma por advertimento, que desde então se tornou uma arte, as mais ilustres e famosas nações do Mundo a têm sempre praticado com toda a estima, os povos cheios [sedentos] de sangue, conflituosos, prontos a cometer injúrias [danos, malfeitorias] e a vinga-las foram os primeiros a pô-la a uso e a engrandecê-la, Os Gregos sob os quais já floresciam todas as virtudes, tinham Academias Públicas às quais vinham os professores adestrar a juventude, conhecendo isto os pais sapientíssimos que governavam tudo o que de quanta importância tivesse na guerra para dilatar os domínios e fazer-se formidável contra os inimigos, criaram um exército de gente adestrada e prática nas armas, e vantajosa no ferir, e se os Príncipes deste tempo pleno de turbulências, e no qual parece que se esbanja a paz lhe pusessem maior remédio, veriam o quão úteis seriam as despesas que em tal mester de tantas consequências fossem empregues, não falarei dos Romanos, que com o estudo e exercício das armas levaram as suas Águias às mais remotas partes do universo, e que se valiam ainda de crudelíssimos passatempos de espetáculos que nos fariam querer sair deste campo e discorrer sobre aquela matéria, que pertencem a pessoas que de grande língua são mais dotadas do que eu, e restringindo-me ao detalhe, indizível à confiança dum Cavaleiro que sabendo-se bem disciplinado se conduz a lidar com a espada, são alguns de espírito tão estreito e do conceitos tão danosos, que dizem bastar somente a coragem e a força, e que nos duelos e nas rixas não há lugar à observância do tempo e da misura, e que não são mais do que subtilezas, sem valia fora das escolas, e para confirmar esta bela opinião de repente recorro ao exemplo de alguns mestres de armas que foram mortos por ignorantes; estes tais, que têm dentro das suas cabeças semelhantes caprichos, são mais dignos de compaixão que merecedores de resposta, A coragem e a força são dons da natureza e é nisto coisa fácil ser-se igualado porque quem tem sentido de honra nunca será tímido com vergonha, e para se chegar às partes mortais com as armas não é necessário o braço de Rodomonte, mas saibamos que se de dois que devessem combater um fosse o mais fraco, segundo a opinião que havíamos recolhido [ele] não teria esperança, falssíssimo pensamento, venha um homem rude e forte e não tendo notícia [conhecimento – NT] imaginável das maneiras de se governar no ferir, no combate armado com Espada e com adaga com um inferior em força mas prático na arte, e logo se verá quem ficará no cercado [figurativamente, no local do duelo, no campo de batalha – NT], Não são subtilezas o conhecer a misura e o tempo e deles saber-se servir, são razões certas, infalíveis que se dão a crer com belos discursos e com o aconselhamentos das palavras mas que se demonstram com o uso [da espada], O exemplo dos esgrimistas, é ridículo, e porque é coisa rara, e que ocorre como um prodígio isto que se prega, mas aqueles que dos esgrimistas são mortos se faz silêncio, e disso não se fala como sendo coisa ordinária e não admirável, estamos todos sujeitos às injúrias, e por mais moderado que um homem seja pode estar sujeito a reduzir-se à espada, a razão prevalece sobre todas as coisas, e é a razão que no fim ajusta os golpes, os torna mortais e dispõe a força, e é [este] o fundamento da Esgrima.








De fondamenti principali della Scherma
Cap. III
 
Tutte l'arti hanno i loro fondamenti, e precetti senza di questi non si può se non mal' operare, e l'arte che noi chiamamo non sarebe arte; il tempo dunque, e 'l modo contengono in se tutta la Scherma. Il tempo non è altro che conoscere, e valersi contra l'nimico di quel movimento, nel quale si discopre in qualche parte del corpo la via del ferire. Il modo comprende primieramente la postura del Cavaliere, la guardia, l'incalzare l'nimico, il ritirarsi, trovar la Spada, fuggirla, tirar di piè fermo, ò di passata, col piè sinistro, ò destro, di taglio, ò di punta, il difendersi, l'offendere, ed il salvarsi, e queste perfezioni con maggior, e minor brevità s'acquistano, secondo l'attitudine, e disposizione di chi l'apprendere, e la volontà, e l'intelligenza di chi l'insegna, si come distintamente si mostrarà di chialqueduna ne suoi capitoli, e se bene la buona vista l'ardimento, l'agilitá, la gagliardia, e l'ingegno son doni della natura; non per questo chi non n'è stato privilegiato si deve sbigottire, e perder d'animo, perche coll'esercizio si dispongano i corpi alla destreza, è a far la lena, e i timidi acquistano l'audacia, quando la ragione, e l'abito fatto nel sapersi difendere, acresce la confidenza, e li spiriti ancora che bene spesso sono addormentati nell'ozio, coll'esercizio, e coll'emulazione si risvegliano.

Dos fundamentos principais da Esgrima
Cap. III
 
Todas as artes têm os seus fundamentos e preceitos sem os quais não se pode actuar senão mal, e a arte a que nós chamamos [Esgrima] não seria arte; o tempo é, pois, a modalidade que contém em si toda a Esgrima. O tempo não é mais do que conhecer e fazer-se valer contra o inimigo de tal movimento no qual se descobre em qualquer parte do corpo a via para se ferir. O modo compreende em primeiro lugar a postura do Cavaleiro, a guarda, o alcançar o inimigo, o retirar-se, o procurar a Espada, fugir dela, golpear de pé quedo ou de passata, com o pé esquerdo ou direito, de talho ou de ponta, o defender-se, o atacar, e o salvar-se, e esta perfeição com maior e menor brevidade se adquire segundo a atitude e disposição de quem aprende, e a vontade e a inteligência de quem ensina, como distintamente se mostrará cada uma no seu capítulo, e se à primeira vista a coragem, a agilidade, a galhardia e o engenho são-nos dados pela natureza, não será por isso que quem não é [da natureza] privilegiado se deva atormentar e perder o ânimo porque com o exercício se dispõe o corpo à destreza e a suportar a fadiga, e os tímidos adquirem audácia quando à razão e ao hábito adquirido no saber defender-se acresce a confiança, e os espíritos anda que estejam adormecidos pelo ócio, com o exercício e com a imitação se despertam.













De tempi dell'Arte
Cap. VII

La misura e tutte l'altre parti della Scherma dependano talmente dal tempo, che senza esso non è dubbio, che non restino inutili, e questo altro non è, che quel punto nel qual si presenta dal nemico la commodità di potterlo ferire, e questo puol accadere, ò per la falsità della guardia, che non coprendolo faccia bersaglio, ò per levar la Spada di presenza, ò per qual si voglia altro movimento senza regola, mentre si ritrova nella misura, defetti à maraviglia perniziosi, e infelice, e però si deveno sfuggire con ogni accuratezza, ed haver sempre la mente, che la ponta della Spada per la medisima linea nella quale è posta, nel luogo dove è destinata saetti. Alcuni sbattendo i piedi, alargando l'armi, e con vari storcimenti si presumano di guadagniare'l tempo, questo lo per dano, imperoche, ò son fuor di misura, e son inutili, ò sono in misura, e sono mortali, viene ancora considerato dagl'intendenti un moto che chiamano contratempo, il quale altro non è, che un artifizio di sapere indurre l'inimico à far un tempo, e prevenirlo, e ciò richiede gran prontezza, e maestria per la sottigliezza del colpo che và tirato in un'instante. Accade tal volta, che si vagliano ambidue nel voler ferire d'un medesimo tempo allora nasce l'incontro, il quale è di due sorti, voluntario, e casuale, il primo è un'eccellenza dell'arte, il secondo è tutto della fortuna, e contro la poca intelligenza d'alcuno, l'incontro voluntario è diferente dal contratempo in questo ci ha parte l'inganno, ma nell'incontro solamente la virtù.

Dos tempos da Arte
Cap. VII

A misura e todas as outras parte da Esgrima de tal modo dependem do tempo, que sem isso [o tempo - NT] não há dúvida de que seremos inúteis, e isto mais não é que do que, no ponto no qual se apresenta o inimigo à faculdade de o podermos ferir, e isto pode ocorrer, ou pela falsidade da guarda, que não cobrindo faça [dele] alvo, ou por tirar a Espada de presença, ou pelo qual se deseja outro movimento sem regra, enquanto se procura a distância, defeito extremamente pernicioso e infeliz, e embora se deva fugir com toda a precisão, há que ter sempre em mente que a ponta da Espada pela mesma linha na qual é colocada, no lugar onde é destinada, atinge. Alguns, batendo os pés, alongando as armas [esticando-se - NT], e com várias torções se presumem ganhar o tempo, isto só lhes faz dano uma vez que, ou estão fora da misura, e [essas acções] são inúteis, ou estão na misura, e [essas acções] são mortais. Vem agora considerado dos entendidos um modo que chamamos contratempo, o qual mais não é que um artifício de saber induzir o inimigo a fazer um tempo, e preveni-lo, e tal requer grande prontidão e mestria devido à subtileza do golpe que é efectuado num instante. Ocorre por vezes que ambos se pretendam ferir num mesmo tempo, assim nasce o encontro, o qual é de dois tipos, voluntário e casual, o primeiro é uma excelência da arte, o segundo provem totalmente da sorte, e contra a pouca inteligência de alguns, o encontro voluntário é diferente do contratempo em que neste toma parte o engano, mas no encontro apenas [toma parte] a virtude.



Delle guardie
Cap. VIII

Il fondamento principale della Scherma, e la guardia, perche in questo è posto il prencipio di difendersi, e di ferire. La guardia è una postura fatta con arte, dove la Spada il braccio, è 'l passo talmente son collocati, che per esser tutta la vita ben situata si può con facilità superare l'inimico. Quanto alla Spada molti che più amano le cose nuove anchor che stravaganti, che la verità; per esser tenuti di grande spirito, e quase riformatori della Scherma insegnano à tenerla, or con la ponta, che accenni 'l piè destro dell'inimico, or attraversata, e or da una banda ed ora dell'altra, e non conoscano, che tali ritrovamenti hanno tutti del ridicolo, perche essendo fuora di presenza è poco meno che persa, io stimo che debba essere aggiustata alla parte più vicina, con tener la punta viva, perche non possa essere oservata, e sian'chiuse al nemico tutte le vie di dominarla, come anco il braccio, non sarà ne troppo disteso ne troppo raccolto, il primo è debole, il secondo lontano, formaranno il passo naturale, e la vita raccolta ed alquanto incurvata per far minor bersaglio, e dar maggior forza alla stoccata. Quattro sono per ordenario le guardie, Prima, Seconda, Terza, e Quarta. La Prima è detta dal sito nel quale si trova la mano; havendo sfodrata la Spada, l'altre nascano dalla mano, e dal braccio secondo che s'abbassano, e si voltano. Il Capo di Ferro nel Cap. X avvilisce talmente la Prima, e la Seconda, che afferrma assolutamente non esser guardia; questa oppinione è mal tenuta, sono anch'esse guardie, quando non siano tanto perfette quanto l'altre, non nego che non habbiamo del discoperto, e che per la fadiga del braccio non possiamo chiamarle deboli, tuttavia, son buone contro l'offesa di tagli, e il forte è tanto avanti, che è più vicino alla Spada nemica, che al luogo, che deve defendere, ne mancano valent'omini che antepongano all'altre la Seconda, mostrando che'l braccio con la Spada movendosi formi un circolo, e che di questo sia la seconda il suo semidiametro naturale non potendo chi si ritrova in questo sito esser offeso che sopra, e d'intorno al ginocchio, il che si può sfuggire per esser parte lontana, e per conseguenza la botta assai nel ferire debile, ed all'incontro nell'istesso tempo potremo ferir avanti l'inimico per la linea retta mentre la Spada sia libera, e si sappia prendere il tempo. A queste quattro guardie io n'aggiongo la quinta, la quale fin ad ora non é stata da altri pensata, e la domando Mista perche participa della Terza, e della Quarta, e da me à tutte l'altre si ritrovano, il che sarà da me assai difusamente nelle Figure seguenti dimostrato, senza le quali farebbe la Scherma fuor di modo manchevole, non potendosi con le parole reppresentar l'effeti delle ragioni, e levare tutti i dubbi, il che non accade nelle Figure, dove questa manifestamente si rappresentano col vantaggio, e disavvantaggio del ferire, che da esse ne segue mostrando col successo buono, e reo la buona, e mala intelligenza, e disciplina di chi combatte.

Das guardas
Cap. VIII

O fundamento principal da Esgrima é a guarda, porque nisto se baseia o principio de se defender e do ferir. A guarda é uma postura feita com arte, onde a Espada, o braço e o passo são colocados de tal modo que por estar todo o tronco bem posicionado se pode com facilidade superar o inimigo. Quanto à Espada muitos [são os] que muito amam as coisas novas, ainda que extravagantes, mais do que a verdade; por se acharem grandiosos, e quase reformadores da Esgrima, ensinam a tê-la, ou com a ponta, que acenam ao pé direito do inimigo, ou atravessada, e ora de um lado ora do outro, e não conhecem que tal descoberta tudo tem de ridículo, porque estando fora de presença é pouco menos que perdida, eu acho que deva ser ajustada à parte mais próxima, tendo a ponta viva [em movimento - NT], para que não possa ser observada, e sejam vedadas ao inimigo todas as vias para a dominar, tal como o braço, que não estará nem demasiado distendido nem demasiado recolhido, o primeiro é débil, o segundo [fica demasiado] longe, formar-se-á o passo natural, e o tronco recolhido e um tanto encurvado para fazer menor alvo, e dar maior força à estocada. Por norma são quatro as guardas, Prima, Seconda, Terza, e Quarta. A Prima é assim chamada a partir da posição em que se situa a mão tendo desembainhado a Espada, as outras nascem da mão e do braço segundo eles se vão baixando e dando a volta. O Capo di Ferro, no Cap. X, avilta de tal modo a Prima e a Seconda, que afirma absolutamente não serem guarda; esta opinião é incorrecta, essas também são guardas, que não sejam tão perfeitas como as outras não nego que não o tenhamos já descoberto, e que para a fadiga do braço não possamos chama-las de débeis, todavia são boas contra os ataque de talho, e o forte é tão avançado que é mais próximo à Espada inimiga do que ao lugar que deve defender, não faltando valentes homens que antepõem às outras a Seconda, mostrando que o braço, movendo-se com a Espada, forma um círculo, e que deste seja a seconda o seu raio natural não podendo quem se encontra nesta posição ser atacado senão por cima, e em torno do joelho, do qual se pode fugir por esta parte estar longe, e consequentemente a botta para o ferir é fraca, e no mesmo tempo poderemos ferir o inimigo avançando em frente pela linha recta enquanto a Espada esteja livre, e se saiba tomar o tempo. A estas quatro guardas eu adiciono a quinta, a qual até hoje não foi por outros pensada, e a refiro como Mista porque participa da Terza e da Quarta, e quanto a mim se encontra em todas a outras, o que por mim será profusamente demonstrado nas Figuras seguintes, sem as quais far-se-ia a Esgrima de forma deficiente, não podendo com as palavras representar os efeitos dos argumentos e levantar todas as dúvidas, o que não ocorre com as Figuras, de onde esta manifestamente se representa com a vantagem e desvantagem do ferir, que desses continua mostrando com sucesso, e cativa a boa e má inteligência e disciplina de quem combate.



Come ci dobbiamo governare contro à chi tira di piè fermo, ò di passata
Cap. XV

Habbiamo nel Capitolo antecedente dette molte cose appartenente à questa proporzione, tuttavia non sarà fuor di proposito il venire più al particolare perche se ne cava util maggiore, e più tenacemente si ritiene nella memoria. Nel tirar di piè fermo, sono principal fondamenti la botta longa, il conoscere perfettamente la misura, la pronteza della mano, e la velocità del passo, le quali circonstanze unite insieme serveno à rendere poco meno, che irreparabile questa maniera di ferire, tuttavia perche nelle cose difficili consiste l'onor dell'ingegno, son di pensiero che con alcune osservazioni non sia impossibile il renderla vana. Si deve primieramente quando con tal proposito s'avanza il nemico per guadagnare con astuzia la misura, disturbare il suo disegno, levargli la linea retta, e torgli la giustezza della misura col travagliarlo, ora da una banda, ora dall' altra, cosi verrà forzato à mutar risoluzione, e si cavarà del suo giuoco. La seconda regola sarà, che mentre viene unito, e serrato in guardia si lasci vinire in misura, e alongando il colpo si sfugga con incurvarsi, ò con ilcanzo di vita, e preso il tempo nel quale si ritira indietro per salvarsi accompagnarlo con una botta longa dalla quale si potrà dificilmente salvare. È finalmente venuto in misura si può con artificio ritirarsi, come si facesse per timore, e da questo pigliando l'avversario più animo in quello, che si muove per seguitarti, si può ferir di cõtratempo, ò di fuora, ò di dentro, ò sotto, ò sopra alla Spada nella parte, che è più vicina, è men coperta. Quelli che adoprano la passate sogliano sempre far qualche moto fuor di misura per cercar ocasione di dar la botta, che sia inaspettata, e sicura nel colpire. Contro di questi è necessário haver la Spada vigilante, e la vita pronta, e ben disposta, ed allora che fanno il moto per pigliar il tempo di passare, si deveno prevenire col cercar di ferirlo coll'istesso tempo, dal che restaranno talmente disturbati, che mutaranno assolutamente resoluzione; Ma se procurasse con diversi giri tentare variamente l'inimico per ispingire la botta dove se gli scoprise la commmodità, allora nell'istante che tira la stoccata si buttarà il piè dritto in dietro, e tenendo il braccio disteso voltaremo la mano in seconda, ed encurvando un poco la vita verrà l'inimico dar pe se stesso à ferirsi, e questi sono i modi, che per ora m'è parso necessario di mostrare per resistere, à colpi di piè fermo, e di passata come havevo accenato, ilche più chiaramente serà nel Capitolo seguente con nuove ragioni confermato, perche sono talmente i precetti di quest'arte concatenati, che altri è costretto à replicare l'istesse cose, ilche se forse ad alcuni spiriti troppo esquisiti, non piace, non lo deveno imputare solamente al mio poco ingeno, ma alla strettezza ancora di termini, che per non esser molto copiosi, serveno per necessità, ad esprimere molti precetti che sono il fondamento della Scherma.

Como nos devemos governar contra quem golpeia de pé quedo ou de passata
Cap. XV

No Capítulo precedente dissemos muitas coisas relativas a esta proporção, todavia não será despropositado atender-se mais ao particular porque nisso se vê maior utilidade e melhor se retém na memória. No golpear a pé quedo, são os principais fundamentos a botta longa, o conhecer perfeitamente a misura, a prontidão da mão e a velocidade do passo, circunstâncias as quais, em conjunto servem a render pouco menos que irreparáveis [defensáveis – NT] esta maneira de ferir, todavia, porque é nas coisas difíceis que consiste a honra do engenho, penso que com algumas observações não será impossível rende-la vã. Deve-se primeiramente quando, com tal propósito, se avança contra o inimigo para ganhar-lhe a misura com astúcia, disturbar o seu desígnio, tomar-lhe a linha recta, e remover a justeza da misura trabalhando-o, ora de um lado, ora do outro, ao que se verá forçado a mudar de resolução e se esquivará do seu jogo. A segunda regra será que, quando vem unido e fechado na sua guarda se deixa vir à misura, e alongando o golpe se foge com o encurvar-se [do corpo], ou com o contrapasso, e dentro do tempo no qual recua para se salvar, acompanha-lo com um golpe longo através do qual dificilmente se poderá salvar. E estando finalmente na misura pode com artifício retirar-se, como se o fizesse por temor, e desta forma ganhando o adversário mais ânimo de tal forma que se move para nos seguir, pode-se feri-lo em contratempo, ou por fora, ou por dentro, ou por baixo, ou por cima da Espada na parte que está mais próxima e está menos coberta. Aqueles que usam as passate pretendem sempre fazer alguns movimentos fora de distância para procurar aquela ocasião de golpear que seja inesperada e segura. Contra isto é necessário ter a Espada vigilante e o corpo pronto e bem disposto, e assim que fazem o movimento para tomar o tempo de passare, se deve prevenir procurando feri-lo ao mesmo tempo, do que ficarão de tal modo perturbados que mudarão totalmente de resolução; Mas se o inimigo procurasse, com diversas voltas, tentar de formas variadas forçar o golpe no qual ele encontrasse comodidade, então no instante que executa a estocada se porá o pé direito para trás, e tendo o braço estendido voltaremos a mão em seconda, e encurvando um pouco o tronco verá o inimigo dar por si mesmo a ferir-se, e estas são as formas que por ora me parecem ser necessário mostrar para resistir aos golpes a pé quedo e de passata como havíamos indicado, o que mais claramente será confirmado no Capítulo seguinte com novos argumentos, porque os preceitos desta arte são de tal modo relacionados que outros são forçados a repetir as mesmas coisas as quais, embora não agradem a alguns espíritos mais refinados, não o devemos imputar somente ao meu pouco engenho mas também à escassez de termos os quais, por não serem muito numerosos, servem por necessidade a exprimir muitos dos preceitos que são o fundamento da Esgrima.




Delle Contraguardie
Cap. XVI

Poco giovarebbe intendere la ragione, e l'uso delle Guardie, se non havessemo ancora notizia delle maniere da renderle vane quando vengano poste in opera dal nemico. A questo effetto sono state inventate le Contraguardie, che altro non sono che un'artifiziosa positura della vita, e della Spada per impedire, e disturbare i disegni che vengano fatti per ferire, nel che più cose debbano essere osservate per procedere con prudenza, e senza disordine. Primieramente è necessario da lontano riconoscere l'avversario, e da i moti, e dall'apparenze investigare se sia tímido, ò puro ardito, e dopo regolandosi coll'osservanza, delle parto scoperte, si muoverà per investirlo, sopra tutto si deve colla Spada secondare la sua Spada, e procurar di dominarla havendo sempre l'occhio al forte, e al debole di essa, e alla costituizione del corpo nel formar la sua Guardia, La resoluzione sarà presa à tempo, e cõ la debita velocità, perche bene spesso il vantaggio consiste in un momento, e dificilmente si ritrova l'occasione, che una volta si perde; Non mi ristrengo à determinare che si debba investire, ne di fuora, ne di dentro, ne di sotto, ne di sopra della Spada perche questo depende dalla Guardia del nemico, mà si deve ben osservare, che nel trovar la Lama sia sempre la nostra Spada più forte, il che per ordenario accade quando maggior parte di essa, con una minore si ritrova, e sovra tutto fa di mestiero levarsi la punta nemica di presenza, La nostra Guardia mista è proporzionata, e disposta per formare tutte le Contraguardie, tanto contro la Prima, e Seconda, che contro la Terza, e Quarta; Se l'nemico vien con la Spada bassa, e quasi à terra, il che si fà da chi, e debole, e da chi sfugge, che li venga ritrovata, allora con una Seconda bassa dobbiamo guadagnarla, e ferire, se la porta elevata e alta, se stringerà di Terza per di fuore, e per di dentro con una Quarta distesa, e in modo tale che il nemico posto in obbedienza non la possa liberare, e che sia necessitato, ò per salvarsi, ò per ferire à cavare, moto cosi danoso, in misura stretta, e per il tempo che sia fà assolutamente mortale. Se non volesse cavare, e cercarse col ritirarsi di fuggire la misura, tanto più si deve In questo caso perseguitare mantenensosi nel vantaggio senz'abbandonarlo, e allora non aspettando altri tempi si potrà nelli scoperti più vicini scaricare di piè fermo la stoccata. E perche habbiamo fatta menzione del guadagnar della Spada, questo nelle contraguardie si può fare in due modi, com'ancora in ogn'altra sorte d'offesa, e diffesa, e sono il moto, e la quiete. Si guadagna la Spada nel moto mentre 'l nemico or viene in misura giusta, or si ritira, e or va da una banda, e or dall'altra, nella quiete poi quando senza moto se ne sta nell'arme ad aspettare, e che presa la misura per la via del debole altrui s'impadronisce della sua spada, e tal dominio deve esser continovato tenendola in soggezione, e senza lassarla fin che si ferisca, e perche in questo punto viene ad essere sforzato il passo dobbiamo retornar subbito alla Lama, e ritirarsi, ed in questo haver per massima, che è cosi lodevole il saper ferire, che salvarsi. Si ritrovano molte nature che non tarde ad accendersi all'ira, ma istimolate dall'offesa s'infuriano, ed ogni giorno si vede per esperienza, che alcuni assendo feriti in vece di sbigottirsi acquistano animo, e contro l'aspettazione riducono all'ultimi termini il loro nemico quando già si credeva d'esser vincetore, Il tímido pensa solo da principio alla diffesa, ma irritato facilmente s'induce à dispersarsi, ed allora passa da uno estremo all'altro, e diventa temerario, dobbiamo dunque dopo la ferita retornar subbito à dominar la Spada, secondo il sito si farà il passo perche essendo angusto bastarà portar solo in dietro il corpo fortificandosi coll'arme, ma quando sia capace con due passi natural ci potremo salvare, e ritrovarci in guardia.


Das Contraguardas
Cap. XVI

Pouco beneficiaríamos em entender a razão e o uso das Guardas, se não conhecêssemos as formas de as anular quando aquelas são efectuadas pelo inimigo. Para este efeito foram inventadas as Contraguardas, que mais não são do que artificiosas posturas do tronco e da Espada para impedir e disturbar os desígnios que tenham por efeito ferir, no que muitas coisas devem ser observadas para proceder com prudência e sem desordem.
Primeiramente é necessário reconhecer o adversário à distância, e dos seus movimentos e da sua aparência investigar se é tímido ou corajoso puro, e depois regulando-se com a observação das partes descobertas, mover-se-á para investi-lo, sobretudo se se deve com a Espada secundar a sua Espada, e procurar domina-la tendo sempre o olho no seu forte e no seu debole, e na constituição do corpo ao formar a sua Guarda, A resolução será tomada a tempo, e com a devida velocidade, porque muito frequentemente a vantagem consiste num momento, e dificilmente se reencontra a ocasião que outrora se perdeu; Não me restrinjo a determinar que se deva investir quer por fora, quer por dentro, quer por baixo, quer por cima da Espada porque isso depende da Guarda do inimigo, mas deve-se bem observar que no procurar a Lâmina seja sempre a nossa Espada mais forte, o que por norma ocorre quando a maior parte dessa, com uma menor se encontra, e sobretudo é essencial tirar-se a ponta inimiga da nossa presença, A nossa Guarda mista é proporcionada e disposta para formar todas as Contraguardas, tanto contra a Prima e a Seconda, como contra a Terza e a Quarta; Se o inimigo vem com a Espada baixa e quase junto à terra, o que é feito por quem é fraco, e dos que fogem, que lhes seja tomada, e assim com uma Seconda baixa devemos ganha-la e ferir, se a levar elevada e alta, tomar-se-á em Terza por fora, e por dentro com uma Quarta distendida e de tal modo que o inimigo, posto em obediência, não a possa libertar da qual seja necessitado, ou para se salvar, ou para ferir com um cavare, movimento muito danoso, em misura stretta, e pelo tempo pelo qual se faz, absolutamente mortal. Se não pretendesse cavare, e afastar-se com retirada de fugir à misura, tanto mais de deve neste caso perseguir mantendo-se na vantagem sem a abandonar, e desta forma, não esperando outro tempo se poderá nas zonas descobertas mais próximas efectuar a pé quedo a estocada. E porque fizemos menção ao ganhar vantagem sobre a Espada, isto nas contraguardas se pode fazer de duas formas, como ainda em qualquer outro tipo de ataque, ou defesa, e são [essas duas formas as do] movimento e da quietude. Toma-se vantagem sobre a Espada no movimento quando o inimigo vem, ou em misura giusta, ou se retira, e ou vai para um lado, ou para o outro, e [toma-se vantagem] na quietude quando sem movimento se está em armas à espera, e [uma vez] ganha a misura através do debole se se apodera da sua espada, e tal domínio [sobre a espada] deve ser continuado mantendo-a em sujeição, e sem a largar a fim de se poder ferir, e porque neste caso se vem a esforçar o passo devemos retornar de imediato à Lâmina, e retirarmo-nos, e sobre isto há que se ter por máxima que é tão louvável o saber ferir como o é o [saber] salvar-se. Encontram-se muitos que por natureza tardam em acender a ira, mas que estimuladas pelos ataques [que lhe são movidos], se enfurecem, e todos os dias se vê por experiência que alguns, sendo feridos, em vez de se acobardarem, adquirem ânimo e contra todas as espectativas reduzem os seus inimigos ao último estado quando estes já se criam vencedores, O tímido pensa a princípio somente na defesa, mas irritado facilmente se induz a dispersar-se, e assim passa de um extremo a outro e se torna temerário, devemos pois após a ferida voltar de imediato a dominar a Espada, segundo a posição se dará o passo porque sendo estreito bastará apenas levar para trás o corpo fortificando-se com as armas, mas quando se for capaz com dois passos naturais nos poderemos salvar e retomar a guarda.






































Tavola de' capitoli della seconda parte


Tabela dos capítulos da segunda parte


Della Spada
Cap.1

Da Espada
Cap.1
Come si formi la prima, e la seconda Guardia
Cap.2

Como se formam a prima, e a seconda Guarda
Cap.2
Come si formi la Terza, e la Quarta Guardia
Cap.3

Como se formam a Terza, e a Quarta Guarda
Cap.3
Della Guardia Mista
Cap.4

Da Guarda Mista
Cap.4
Come si tiri la Stoccata longa, e i due Tagli principali
Cap.5

Como se executa a Estocada longa e os dois Talhos principais
Cap.5
Del ferire di Quarta, e di Piè fermo
Cap.6

Do ferir de Quarta e de Pé quedo
Cap.6
Del ferire di Seconda, e di Piè fermo
Cap.7

Do ferir de Seconda e de Pé quedo
Cap.7
Del ferir di Fuora sopra la Spada col passare di Piè manco
Cap.8

Do ferir de Fora sobre a Espada com o passare de Pé esquerdo
Cap.8
Del ferire di fuora sotto la Spada passando col Piè manco
Cap.9

Do ferir de fora sob a Espada passando com o Pé esquerdo
Cap.9
Del ferire l'inimico di Stoccata di Quarta, e di Piè fermo, mentre tenti di colpire di taglio
Cap.10

Do ferir o inimigo de Estocada de Quarta e de Pé quedo, enquanto tenta golpear de talho
Cap.10
Come resti ferito l'inimico, mentre di man dritto, ò di rivercio voglia ferire l'avversario nelle gambe
Cap.11

Como se deve ferir o inimigo enquanto, de Mandritto ou de revés, ele pretende ferir o adversário nas pernas
Cap.11
Del ferire l'assalitore furioso, e risoluto
Cap.12

Do ferir o atacante furioso e resoluto
Cap.12
Come si debba ferire l'inimico, che tenti di vantaggiarsi in giro
Cap.13

Como se deve ferir o inimigo que tenta tomar vantagem ao rodar
Cap.13
Del ferire con iscanzo di vita
Cap.14

Do ferir com o scanzo di vita
Cap.14
Del ferire col portar la vita fuor di presenza
Cap.15

Do ferir com o colocar o tronco fora de presença
Cap.15
Come si ferisca coll'abbassar la vita
Cap.16

Como se fere com o abaixar do tronco
Cap.16
Del ferire un Mancino
Cap.17

Do ferir um Canhoto
Cap.17
Del ferire l'inimico nel passar di piè manco
Cap.18

Do ferir o inimigo com o passar de pé esquerdo
Cap.18
Del ferire, e torre la Spada
Cap.19

Do ferir e tomar a Espada
Cap.19
Dell'uso del Pugnale, e Spada
Cap.20

Do uso da Adaga e da Espada
Cap.20
Delle Quatro Guardie di Spada, e Pugnale
Cap.21

Das Quatro Guardas de Espada e Adaga
Cap.21
Della Guardia Mista dell'autore
Cap.22

Da Guarda Mista do autor
Cap.22
Del ferire in mezo all'armi
Cap.23

Do ferir pelo Meio das Armas
Cap.23
Del ferir nel mezo all'armi di Stoccata, di Piè fermo, e di Terza
Cap.24

Do ferir pelo Meio das Armas em Estocada, de Pé quedo, e de Terza
Cap.24
Del parare i Tagli, e ferire
Cap.25

Do parar os Talhos e ferir
Cap.25
Del ferir di passata col piè manco
Cap.26

Do ferir em passata com o Pé esquerdo
Cap.26
Del parare, e ferire ad un tempo
Cap.27

Do parar e ferir a um tempo
Cap.27
Del ferir di finta sopra 'l pugnale
Cap.28

Do ferir em finta sobre a Adaga
Cap.28
Del ferir di finta sotto 'l pugnale
Cap.29

Do ferir em finta sob a Adaga
Cap.29
Del ferir l'inimico in Guardia col Piè manco avanti
Cap.30

Do ferir o inimigo em Guardia com o Pé esquerdo adiante
Cap.30
Del ferir di passata col piè manco
Cap.31

Do ferir de passata com o pé esquerdo
Cap.31
Del combattere con Spada, e Cappa
Cap.32

Do combater com Espada e Capa
Cap.32
Delle Quatro Guardie, e della Mista, con Spada, e Cappa
Cap.33

Das Quatro Guardas e da Mista, com Espada e Capa
Cap.33
Del ferir di piè fermo con Spada, e Cappa
Cap.34

Do ferir a pé quedo com Espada e Capa
Cap.34
Del ferir di Quarta, e di piè fermo
Cap.35

Do ferir em Quarta e a pé quedo
Cap.35
Del ferir di Terza, e di piè fermo
Cap.36

Do ferir em Terza e a pé quedo
Cap.36
Del ferir di Quarta e di buttar la Cappa sopra 'l nemico
Cap.37

Do ferir em Quarta e atirar a Capa sobre o inimigo
Cap.37
Del combattere con Spada sola contra uno armato di Spada, e di Pugnale
Cap.38

Do combater só com Espada contra alguém armado de Espada e de Adaga
Cap.38
Del ferir l'armato di Corazza, e simili armi
Cap.39

Do ferir o que está armado de Couraça e semelhantes armas
Cap.39
Della Targa, e Brocchiere
Cap.40

Da Targa e do Broquel
Cap.40



















































Della Spada
Cap. I
 
La Spada primieramente quanto alla longhezza deve esser proporzionata alla statura di chi la porta, tuttavia è sempre giusta quando arriva comodamente sotto le braccia; Sarà leggiera per poter tirar con maggior velocità, e minor fadiga, e haverà buona guardia per assicurare la mano instrumento principale della Scherma.
Nella presente Figura la Spada è divisa in tre parti, il numero 2. dimostra il termine del Forte per natura, il 4. del Debole, il 3. il termine del Temperato, ò sia il centro della Lama.
Due sono i suoi fili, Dritto segnato per B, Falzo per A, ha parimente due Piatti, dritto che ce l'accenna C, e falzo, che è la parte opposta, che non si vede.
Da questi due Fili, e due Piatti nascano le quattro Guardie, La Prima dal dritto Filo, La Seconda dal dritto Piatto, La Terza dal falzo Filo, La Quarta del falzo Piatto.
Il forte serve per parare il debole per ferire, e 'l Taglio deve esser fatto da quella parte che D, E, hanno terminata la Spada.

Da Espada
Cap. I
 
A Espada, em primeiro lugar quanto ao seu comprimento, deve ser proporcional à estatura daquele que a usa, todavia é sempre justa quando chega confortavelmente abaixo dos braços; Será ligeira para poder golpear com maior velocidade e menor fadiga, e terá boa guarda para assegurar [defender – NT] a mão, instrumento principal da Esgrima.
Na presente Figura a Espada está dividida em três partes, o número 2. mostra o termo natural do Forte, o 4. do Debole, o 3. o termo do Temperato, ou seja o centro da Lâmina.
Dois são os seus fios, Direito [ou seja, Verdadeiro – NT] assinalado com B, Falso com A, há igualmente duas Faces, direita que se menciona com o C, e falsa, que é a parte oposta, que não se vê.
Destes dois Fios e duas Faces nascem as quatro Guardas, a Prima do Fio direito, A Seconda da Face direita, A Terza do Fio falso, A Quarta da Face falsa.
O forte serve para parar, o debole para ferir, e o Taglio deve ser feito da parte D, E, onde termina a Espada.







Come si formano la Prima, e la Seconda Guardia.
Cap. II
 
Quattro sono le Guardie, come di sopra habbiamo detto, La Prima precede tutte l'altre, e per ordine, e per natura; Si forma col situare 'l braccio disteso, e alquanto sopra la testa, il passo deve esser temperato, il corpo si posarà sopra il ginocchio, portato avanti con alquanto d'incurvatura per acquistar leggierezza nel ferire, e la man sinistra si terrà ritirata sopra la spalla manca ò vero si lassarà libera, e sciolta.
Questa Prima Guardia è di due sorti, Alta, e Bassa, l'Alta si vede nella Figura 2. rappresentata. La Bassa verrà a nascere col portare la mano in B, regolando la Spada secondo la linea che si demostra nel disegno.
La Seconda Guardia nel corpo, e nel passo non è diferente dalla Prima, solo il braccio, la mano, e Spada vengano ad abbassarsi, talche si trovino in linea retta con la spalla, Questa parimente è di due sorti, Alta, e Bassa, l'Alta si vede nel disegno 3. La Bassa, e disegnata in A, e l'una, e l'altra è più forte della Prima Guardia, e più coperta. Ne duelli secondo 'l fito, e qualità di chi combate, per ordinário si cangiano, valendosi di quella, che per migliore, e vantaggiosa è giudicata.







Como se formam a prima, e a seconda Guarda.
Cap. II
 
Quatro são as Guardas, como acima já havíamos dito, A Prima precede todas as outras por ordem e por natureza; Forma-se com o colocar o braço distendido e um tanto ou quanto sobre a cabeça, o passo deve ser moderado, o corpo colocar-se-á sobre o joelho levado adiante e com alguma encurvatura para adquirir ligeireza no ferir, e a mão esquerda ficará retirada sobre o ombro esquerdo ou bem assim se a deixará liberta e solta.
Esta Guarda Prima é de dois tipos, Alta e Baixa, a Alta vê-se representada na Figura 2. A Baixa nasce ao levar-se a mão em B, regulando a Espada segundo a linha que se mostra no desenho.
A Guarda Seconda, no corpo e no passo, não é diferente da Prima, só o braço, a mão, e a Espada se baixam de modo a que se encontram em linha recta com os ombros. Esta é também de dois tipos, Alta, e Baixa, a Alta vê-se no desenho 3. A Baixa é desenhada em A, e tanto uma como outra são mais fortes do que a Guarda Prima, e mais protegidas. Nos duelos, segundo o propósito e qualidade de quem combate, por norma se alteram, valendo-se daquela que é considerada como melhor e mais vantajosa.

Come si formano la Terza, e Quarta Guardia.
Cap. III
 
Per formare la Terza Guardia bisogna che'l passo sia pronto il corpo, senza violenza, e che si posi nella gamba sinistra, il braccio disteso, e la mano si ritrovi in tal modo collocata, che non si volti ne per di dentro ne per di fuore, il che secondo 'l termine della Scherma è detto la Giustezza della mano.
Questa Guardia è di tre sorti, Terza naturale Alta, e Bassa, La Terza naturale, e disegnata nella Figura 5. L'Alta si chiama restringindo 'l passo drizzando la vita, e portando la mano in D, usata dalli Spagnuoli.
La Terza Bassa, e quando la mano si ritrova in C, frequentata da Franzesi, il discoperto di cialcheduna di esse è la parte di dentro, la migliore è la Naturale, forte, ben guardata, e della Prima, e della Seconda più perfetta.
La Quarta Guardia nel corpo, passo, e braccio è simile alla Terza, La mano peró ha 'l suo sito dentro 'l ginocchio, e 'l discoperto di fuore, si divide in Naturale ancor essa, Alta, e Bassa, cosi detta dalle mutazioni alle quali è sottoposta, La Naturale che all'altre s'antepone, è disegnata nella Figura 4. l'Alta in A, la Bassa in B.
Tal Guardia è commoda per offendere, e defendersi, aspettare, e assalire.

Como se formam a Terza, e a Quarta Guarda.
Cap. III
 
Para formar a Guarda Terza é necessário que o passo seja rápido, o corpo sem violência, e que se sustente na perna esquerda, o braço distendido e a mão se encontre colocada de tal modo que não se volte nem para dentro nem para fora, o que segundo a terminologia da Esgrima é referido como a Justeza da mão.
Esta Guarda é de três tipos, Terza natural, Alta e Baixa, A Terza natural está desenhada na Figura 5. A Alta faz-se restringindo o passo e subindo o corpo [ou tronco – NT], e levando a mão a D, usada pelos Espanhóis.
A Terza Baixa é quando a mão se encontra em C, frequentada pelos Franceses, a abertura de qualquer uma destas é na parte de dentro, a melhor é a Natural, forte, bem guardada, e da Prima e da Seconda a mais perfeita.
A Guarda Quarta, no corpo, passo e braço é similar à Terza, A mão contudo tem o seu lugar dentro do joelho, e se descobre de fora, divide-se também ela em Natural, Alta e Baixa, assim dita devido às mutações às quais é sujeita, A Natural que às outras se antepõe está desenhada na Figura 4. a Alta em A, a Baixa em B.
Tal Guarda é confortável para atacar e defender, esperar e investir.

























Del ferir di fuora sotto la Spada passando col Piè manco.
Cap. IX

Dobbiamo imparare in questa Figura come nel combattere un solo errore, e mancamento fatto, dà vantaggio all'inimico di ferire in più maniere.
Se ne stava il Cavaliere 16. in Terza, e postosi nella diffesa, s'è mosso il feritore ad assalirlo in Guardia Mista, e giunto con ogni cautela in misura, l'ha chiamato con una Finta per difuora sopra la spada, il quale in vece di tirar nel tempo della Finta se n'à subbito andato all' obbedienza per riparare la botta, onde l'avversario 17. che l'hà condotto cõ artifizio al termine pensato, ha guadagnate sopra di esso tre vie da poterlo colpire.
La Prima, è più sicura è una Seconda unitamente distesa col braccio, e passo per difuora sotto la spada nel petto, accompagnata col passar di piè manco havendo cavato nell'instante che s'è messo in obbedienza.
La Seconda con il ferire di Piè fermo per la linea segnata A.
La Terza di fingere di fuora in A, coll'andarsene in B, e tirar il Mandritto, como mostra il disegno nella gamba destra del nemico.

Do ferir de fora sob a Espada passando com o Pé esquerdo,
Cap. IX

Devemos aprender com esta Figura como, ao combater, um só erro ou falta cometida dá vantagem ao inimigo para ferir de várias formas.
Estava o Cavaleiro 16. em Terza, e colocado em defesa, moveu-se o feridor a ataca-lo em Guarda Mista, e aproximando-se com toda a cautela à misura, chamou-o com uma Finta por fora sobre a espada [do inimigo] o qual em vez de golpear no tempo da Finta, submeteu-se subitamente para defender a botta, de forma que o adversário 17., que o conduziu com artifício ao fim a que se propunha, obteve sobre ele três vias para o poder golpear.
A Primeira e mais segura é uma Seconda distendendo conjuntamente o braço e o passo por fora sob a espada [em direcção ao] peito, acompanhada por um passar de pé esquerdo havendo cavato no instante em que se pôs em obediência.
A Segunda com o ferir de Pé quedo pela linha assinalada por A.
A Terceira fingindo de fora em A, indo-se a B, e fazendo o Mandritto, como mostra o desenho, na perna direita do inimigo.



Del ferir di stoccata di Quarta, e di Piè fermo, nel voler ferir di Taglio
Cap. X
 
Il tirar di Taglio è sempre danoso mente l'inimico è in misura, e nell' alzar della mano si discopre 'l bersaglio, ne vediamo un effetto nella presente Figura, dove il Cavaliere 19 è restato ferito di Stoccata lunga in Quarta nel viso.
La Guardia nella qual si ritrovava, era di Seconda come più commoda per valersi de tagli, e gionto in misura hà disordinata con la batuta di tutta coperta alquanto la Spada nemica, e ad un tempo hà voltata la mano in Terza, ed innalzato il Taglio.
Il Feritore stando in Guardia Mista nel momento della batuta ha ritirato il corpo, e la Spada, e rotta alquanto all' inimico la misura, hà sucessivamente con ogni velocità di Piè fermo alongata la ferita.
Nascerà l' istesso colpo mentre, che l'inimico con furia alza la Spada in aria per tirare il Mandritto, ò il Rivercio alla testa, come si vede nella Figura 19, è per ferire in tal tempo, è dibisogno esser ardito à non haver paura della Spada nemica.
La Stoccatta [sic] è migliore, e più mortale de Tagli, nulladimeno par'à me da non tralasciare, che si possa sciorre un Mandritto per la linea A, e un Rivercio nella gamba sinistra, come in B, vien dimostrato, e subito ferito l'inimico di punta, ò di Taglio, cosi Alto, come Basso, ritirarsi con Prestezza in dietro fuori di misura in Guardia.

Do ferir o inimigo de Estocada de Quarta e de Pé quedo, enquanto tenta golpear de Taglio
Cap. X
 
O golpear de Taglio é sempre prejudicial quando o inimigo está em misura, e no alçar da mão se descobre o alvo, vemos um efeito [exemplo - NT] na presente Figura, onde o Cavaleiro 19 foi ferido com uma Estocada longa em Quarta na cara.
A Guarda na qual se encontrava era de Seconda, como mais confortável para se valer dos tagli, e junto em misura desordenou com a batida toda a defesa dada pela Espada inimiga e a um tempo voltou a mão em Terza, e ergueu o Taglio.
O Feridor, estando em Guarda Mista no momento da batida, retirou o corpo e a Espada, e rompida a misura em relação ao inimigo, seguidamente, com toda a velocidade e a Pé quedo, estendeu-se a ferir.
Nascerá esse mesmo golpe ao mesmo tempo que o inimigo com fúria levanta a Espada no ar para fazer o Mandritto, ou o Rivercio à cabeça, como se vê na Figura 19, e para se ferir em tal tempo, é necessário ser-se corajoso para não ter medo da Espada inimiga.
A Estocada é melhor e mais mortal de Tagli, apesar disso parece-me de não se desprezar que se possa soltar um Mandritto pela linha A, e um Rivercio à perna esquerda, como é mostrado em B, e subitamente, estando ferido o inimigo de ponta ou de Taglio, quer em Alto como em Baixo, retirar-se Rapidamente para trás, fora da misura e em Guarda.

Come si debba ferire l'inimico mentre di Mandritto, ò Rivercio tenti di ferire l'avversario nelle gambe.
Cap. XI
 
Habbiamo già dimostrato à longo nella Prima Parte, come la mano voltandola fin che ritorni al luogo donde fù mossa forma una Circonferenza rotonda nella quale vengano sempre ad essere le parti estreme più lontane, e però è intento nostro in questo disegno di chiarire coll effetti questa verissima proporzione, sopra di che si deve ancora osservare, che il parare con iscanzo di vita, e tirar ad un tempo è artifizio di grandíssimo vantaggio, aggiognendo che è regola dell'arte, Finger di taglio per ferir di taglio, e Finger di punta per ferir di punta, imperoche quelli, che fingono di Taglio, e vogliono ferir di punta per la longhezza del tempo che ricerca questo moto pongano in gran rischio la lor vita.
La figura nõ hà bisogno di molte parole per esser dichiarata, il Cavaliere 20. stãdo in Terza può in tre modi tirare il Mandritto, che si vede.
Prima con Fingere per di fuora, e non trovando obbedienza, voltare il colpo alla gamba.
Seconda con disordinare la Spada nemica, e non arrivando di punta risolversi al taglio, è con haver finto di Rivercio, e sciorre 'l Mandritto.
Ma il Cavaliere 21. col ritirare il piede, ed incurvare la vita, e distendere il braccio in cialcuna delle sudette maniere, vien à restar superiore, dando nel petto la botta franca, e potendo pel la linea A, ferir di Mandritto alla testa, e per la linea B, di Rivercio sopra 'l braccio della Spada.

Como se deve ferir o inimigo enquanto, de Mandritto ou de revés, ele pretende ferir o adversário nas pernas.
Cap. XI
 
Havíamos já longamente mostrado na Primeira Parte como a mão, volteando-a a fim de que retorne ao lugar de onde saiu, forma uma Circunferência rotunda na qual as partes extremas vêm sempre a estar mais longínquas, e contudo é nossa intento, neste desenho, esclarecer com exemplos esta verdadeira proporção sobre a qual se deve ainda observar que o parar com scanzo di vita e golpear a um tempo é artifício de enorme vantagem, acrescentando que é regra da arte Fingir de taglio para ferir de taglio, e Fingir de ponta para ferir de ponta, porquanto aqueles que fingem de Taglio e pretendem ferir de ponta, pela extensão do tempo que demora este movimento põe em grande risco a sua vida.
A figura não carece de muita palavras, o Cavaleiro 20. estando em Terza pode de três formas fazer o Mandritto que se vê.
Primeira, Fingindo por fora, e não obtendo obediência, voltar o golpe à perna.
Segunda, desordenando a Espada inimiga, e não chegando de ponta [não conseguindo estocar – NT] resolver-se ao taglio, e tendo fintado de Rivercio, soltar o Mandritto.
Mas o Cavaleiro 21. ao retirar os pés e encurvar o corpo e distender o braço em qualquer uma das sobreditas maneiras, vem a ser superior, dando no peito a botta franca, e podendo pela linha A ferir de Mandritto à cabeça, e pela linha B, de Rivercio sobre o braço da Espada.








































Della Guardia Mista dell'Autore
Cap. XXII

Questa, è la medesima Guardia Mista della quale hò parlato à bastanza nella Prima Parte nel suo primo Cap. In questa Figura è l'istessa nell' uno, e nell'altro Cavaliere, perche in 40. si vede la parte destra in 41. la sinistra.
Il braccio è come nella Quarta, cioè nè disteso, nè ritirato, il Pugnale deve accompagnare il finimento, e nella parte destra, e di fuora ha il suo discoperto.
Non è violenta, è commoda à tutto l'artifizi, forte, disposta per parare, e ferire, e però degna d'essere à tutte anteposta.
Si formano le Contreguardie, alte, postando la Spada per la linea A, B, e nello stringere 'l nemico si deve col forte dominare 'l debole per sottoporlo volendo ferire à cavare.
Nelle Contraguardie basse osservando l'ordenaria postura del passo, e del corpo bisogna voltar la mano in Seconda per le linee C, D, Si deve guadagnar la spada per di fuore, e secondar sempre 'l nemico per sottoporlo à cavare.

Da Guarda Mista do Autor
Cap. XXII

Esta é a mesma Guarda Mista da qual falei bastamente na Primeira Parte no seu primeiro Cap[ítulo].Nesta Figura [a GuardaMista] está presente tanto num como no outro Cavaleiro, porque no 40. se vê a parte direita e no 41. a esquerda.
O braço está como na Quarta, isto é, nem distendido, nem retirado, a Adaga deve acompanhar a guarda da espada e tem a sua abertura na parte direita e por fora.
Não é violenta, é prática para todos os artifícios, forte, disposta para parar e ferir, e contudo digna de ser anteposta a todas as outras.
Formam-se as Contraguardas, alta, colocando a Espada pela linha A, B, e no stringere o inimigo se deve com o fortedominar o debole para submete-lo, querendo ferir a cavare.
Nas Contraguardas baixas observando a normal postura do passo e do corpo, é necessário voltar a mão em Seconda pelas linhas C, D, Deve-se guadagnar a espada por fora e secundar sempre o inimigo para submete-lo a cavare.

Del ferire in Mezo all'Armi
Cap. XXIII

La presente ferita, è stata portata di Piè fermo, e di Quarta, la Guardia del Cav. 42. è una Terza colla Spada ritirata, e 'l Pugnale disteso sopra del quale è fondata tutta la distesa non potendo penetrar la lama senza passargli da vicino, e però facile ad esser ritrovata, Viene tuttavia ad essere ingannata da chi s'avanza con la Spada, e sà porre in opra le Cavazioni, e le Finte, e sà disordinarla.
Standosene dunque nella sudetta Guardia, è stato assalito dal feritore che ristretto nella Guardia Mista è giunto appena con la punta vicino al Pugnale del nemico che preso il tempo ha spinta avanti la stoccata.
Seguirà l'istesso colpo se farà una finta sopra 'l Pugnale, e alargandolo cõ questo moto cavarà di dentro, e tirarà nell' istesso tempo, come la Fig. 43.
Può ancora ferire di fuora, e di Seconda per la linea A, sopra del Pugnale, e per la linea B, sotto 'l braccio di Quarta, salvandosi colla ritirata, e rimettendosi nela sua Guardia Mista.

Do ferir pelo Meio das Armas
Cap. XXIII
 
A presente ferida foi feita de Pé quedo e de Quarta, a Guarda do Cav. 42. é uma Terza com a Espada retirada, e a Adaga distendida sobre a qual é fundada toda a sua extensão, não podendo a lâmina penetrar sem lhe passar próximo, e contudo é fácil de ser encontrada, Vem todavia a ser enganada por quem avança com a Espada e põe em acção as Cavazioni e as Fintas, e sabe desordena-la [à Guarda Terza].
Estando-se então na referida Guarda, foi atacado pelo feridor que, ficando na Guarda Mista, se aproximou apenas com a ponta próxima à Adaga do inimigo e que, tomado o tempo, impulsionou adiante a estocada.
Seguindo o mesmo golpe, far-se-á uma finta sobre a Adaga, e alargando-a [afastando-a – NT] desta forma, cavarà por dentro e golpeará nesse mesmo tempo, como na Fig. 43.
Pode-se ainda ferir por fora e de Seconda pela linha A, sobre a Adaga, e pela linha B, sob o braço em Quarta, salvando-se com a retirada e remetendo-se à sua Guarda Mista.













Del ferir di Terza, e di Piè fermo.
Cap. XXXVI
 
Dobbiamo imparare in questa Figura à tirar di piè fermo, stando in Terza.
Se n'è andato il Caval. 66. in Guardia Mista à guadagnare la Espada per difuora, e havendo 'l nemico girato un Mandritto, l'ha parato in un tempo, e ha portata la stoccata nel petto.
Succederà l'isteso quando 'l ferito vada ad assalire, e che al toccar della Espada, faccia il nemico una Finta di fuora, e poi cavando dia la ferita come nella Fig. 67.
Può ancora il feridor scuoprirsi sopra la Cappa, e venendo, la botta parare, e per la linea A, voltare un Rivercio, ò per la linea B, un Mandritto nella gamba, e subbito ritirarsi in guardia.

Do ferir em Terza e a Pé quedo.
Cap. XXXVI
 
Devemos aprender com esta Figura a golpear a pé quedo estando em Terza.
O Caval. 66. veio em Guarda Mista guadagnare a Espada por fora, e tendo o inimigo efectuado um Mandritto, ele [o cavaleiro 66 - NT] fez a parada a um tempo e deu-lhe uma estocada no peito.
O mesmo ocorrerá quando o ferido venha a atacar e ao tocar da Espada, o inimigo faça uma Finta por fora, e depois,cavando, o fira, como [se vê] na Fig. 67.
Pode ainda o feridor descobrir-se sobre a Capa, e vindo a botta, para-la e pela linha A, fazer um Rivercio, ou pela linha B, um Mandritto na perna e subitamente retirar-se em guarda.

Del ferir di Quarta e di buttar la Cappa sopra 'l nemico.
Cap. XXXVII
 
Il Feritore 69. s'era fermato nella Guardia Mista, E venuto il nemico ad assalirlo in Terza, e mentre hà tentato in giro di guadagnare il terreno, e con diversi moti la Spada, e'l tempo, nell'avvicinarsi alla misura, il nemico gl'ha gettata la Cappa addossi, la quale per essersi ritirato è caduta sopra la Spada, in questo istante, con tal vantaggio s'è disteso avanti e gl'há scaricata la stoccata, e Volendo ferir altrimenti si può voltar per la linea B, un Rivercio ancora, ma sopra 'l braccio della Spada, come nella Fig. 68.
Habbiamo ancora un altro modo per gittar la Cappa, per il che si deve tener nella spalla sinistra, e andando à cercar la misura, gionti al guadagno della Spada, allora è dibisogno buttarla con la sinistra, effetto da non di disprezzare perche il nemico non l'aspetta, e però deve cialcheduno farvi reflessione, e ritrovandosi ne duelli porlo in pratica, e ciò si farà agevolmente quando altri si sia in simili artifizi con buona disciplina esercitato.

Do ferir em Quarta e de jogar a Capa sobre o inimigo.
Cap. XXXVII
 
O Feridor 69. tinha-se fechado na Guarda Mista, E vindo o inimigo a ataca-lo em Terza, e enquanto tinha tentado guadagnare em torno do terreno e com diversos movimentos, a Espada e o tempo, no aproximar-se à misura o inimigo [isto é, o feridor – NT] atirou-lhe a Capa por cima, a qual, por ele se ter retirado, caiu sobra a Espada, neste instante, com tal vantagem estendeu-se adiante e efectuou a estocada, e Querendo ferir de outra forma poderia golpear pela linha B com um Rivercio, mas sobre o braço da Espada, como na Fig. 68.
Temos agora um outro modo para atirar a Capa, no que se deve tê-la no ombro esquerdo, e andando a procurar a misura, junto ao guadagno da Espada, é então necessário joga-la com a esquerda, efeito a não se desprezar porque o inimigo não o espera, e sobre o qual qualquer pessoa deve reflectir, e encontrando-se nos duelos [deve] pô-lo em prática, e tal se fará agilmente quando outros se tenham, com boa disciplina, exercitado em artificíos similares.






































LO SPADONE
DI FRANCESCO ALFIERI
Maestro d'Arme
dell'Ilustrissima Academia Delia
in Padova,
Dove si mostra per via di Figure il maneggio,
e l'uso di esso.

In Padova, per Sebastiano Sardi, MDCLIII,
Con Licenza de'Superiori







O MONTANTE
DE FRANCESCO ALFIERI
Mestre de Armas
Da IIustríssima Academia Delia
em Pádua,
Onde se mostra através de Figuras o manejo,
e o uso dele.

Em Pádua, por Sebastiano Sardi, MDCLIII,
Com Licença dos Superiores









Tavola de' capitoli dello Spadone


Tabela dos capítulos do Montante

Dello Spadone Di Francesco Ferº Alfieri
Cap.1

Do Montante de Francesco Fernando Alfieri
Cap.1
Dell'arte intorno all' operare com lo Spadone
Cap.2

Da arte em relação ao usar o Montante
Cap.2
Dell'uso, e della lunghezza, e del forte, e debole dello Spadone
Cap.3

Do uso e da dimensão, e do forte e fraco do Montante
Cap.3
Como si porta il corpo, e il piedi, per incontrare il nimico col Spadone
Cap.4

Como se traz o corpo, e os pés, para ir ao encontro do inimigo com o Montante
Cap.4
Il modo, cui si deve tenere, lo Spadone caminando
Cap.5

O modo como se deve ter, o Montante caminhando
Cap.5
Del impugnare lo Spadone e fermarsi in postura, per assalire il nimico
Cap.6

Do empunhar o Montante e firmar a postura para se atacar o inimigo
Cap.6
Del modo primiero de cominciare à maneggiar lo Spadone
Cap.7

Da primeira forma de se começar a manejar o Montante
Cap.7
Il guarda testa dello Spadone per difendersi in una strada ordinária
Cap.8

A guarda alta do Montante para defesa numa rua normal
Cap.8
Come si deve in luogo spatioso fare le tre croci de Spadone
Cap.9

Como se deve num lugar espaçoso fazer as três cruzes do Montante
Cap.9
Del manegio di punta e taglio com lo Spadone
Cap.10

Do manuseio da punta e taglio com o Montante
Cap.10
Delle tre croci di punta, e taglio di Spadone
Cap.11

Sobre as três cruzes de punta e taglio do Montante
Cap.11
Del molinello, che si fa con lo Spadone in Croce
Cap.12

Sobre o molinello, que se faz com o Montante em cruz
Cap.12
Come si maneggi lo Spadone à Spazza Campagna
Cap.13

Como se manuseia o Montante num campo aberto
Cap.13
Come se finge di taglio di Spadone per ingannare il nimico
Cap.14

Come se finge o taglio de Montante para enganar o inimigo
Cap.14
Del passo, e contrapasso con lo Spadone
Cap.15

Do passo e contrapasso com o Montante
Cap.15
Come si deve maneggiare lo Spadone in una strada grandíssima
Cap.16

Como de deve manejar o Montante numa rua larguíssima
Cap.16
Del modo di fare la biscia del mandritto, e riverso con lo Spadone
Cap.17

Da forma de se fazer a serpente do mandritto, e riverso com o Montante
Cap.17
Il modo, che si deve tenere con lo Spadone per fare il Molinello simplice, e doppio in una strada stretta
Cap.18

O modo como se deve usar o Montante para fazer o molinete simples, e duplo numa rua estreita
Cap.18
Como si deve operare con lo Spadone di mandritto, e riverso, per difendersi sopra d'un Ponte da nimici
Cap.19

Como se deve usar o Montante de mandritto, e riverso, para se defender sobre uma ponte dos inimigos
Cap.19
Del modo, che si deve tenere da corpo à corpo per difendersi con lo Spadone
Cap.20

Do modo como se deve travar o corpo a corpo para defenderse com o Montante
Cap.20
Il fine della presente opera
Cap.21

O fim da presente obra
Cap.21























DELL'USO, E DELLA LUNGHEZZA, e del forte, e debole dello Spadone
Cap. III

A Tutto mio potere mi sono sforzato, che in questo picciolo volume non si trova coza alguma, che non sia approbata dalla esperienza, ni ne sperienza, che non sia accompagnata dalla ragione, per tanto lo studioso Cavaliere vedrà per le seguenti figure la varietà de'siti, e positure di corpo, e di piedi, e Spadone, e à suoi luoghi si discorrerà sopra la natura di cialcuna, e gli effetti, che da loro possono nascere, & i discorsi saranno tali, che aguvolmente si potrà comprendere quando sia tempo valersi hor dell'una, & hor dell'altra ragione, e con che avantaggio, e modo si debba andare contra il nimico, ancor che l'huomo, che habbia scienza possa andare come gli piace; perche trovandosi in qualunque modo farà nascere buono effetto per la cognitione dell'arte, la quale è padrona di tutte le offese, e difese, portando però lo Spadone in debito modo, e secondo le mutationi, & occasioni date dall'aversario, si hà da operare diversamente, perche quello, che è buono per un luogo, non vale nell'altro; la sua lama si divide in due parte, la prima vicino alla mano di tutte la più forte, e con la quale si può difendere, e resistere ad ogni gagliardissimo colpo; la seconda, che segue per alquanto più debole, ma nell'offendere è la principale sopra tutte, nin solo di punta, a di taglio, tal che esso Spadone viene ad esser compartito mezo in difendere, e mezo in offendere, e la sua lunghezza deve esser tanto lungo quanto è un huomo proportionato, ne grande, ne picciolo, esso deve haver doi fili taglienti, e dev'esser molto liggiero, per poter l'oservatore di quest'arte, tirar i colpi di taglio, e punta, com maggior velocità, e minor fatica; ancora deve havere buon fornimento, per assicurare la mano istrumento principale d'operare secondo la natura, e regola dell'arte.


DO USO E DA DIMENSÃO, e do forte e debole do Montante
Cap. III

Em tudo [o que me foi] possível eu esforcei-me [para] que neste pequeno volume não se encontre coisa alguma que não seja comprovada pela experiência, nem experiência que não seja acompanhada da razão, para tanto o Cavaleiro estudioso verá pelas seguintes figuras a variedade de sitios e posturas do corpo, e pés, e Montante, e em seus [devidos] lugares se decorrerá sobre a natureza de cada uma, e os efeitos que daí possam surgir, e os comentários serão tais que facilmente [agilmente - NT] poderá compreender qual será a altura para se fazer uso de ora uma, ora outra razão, e qual a sua vantagem, e modo como se deva ir contra o inimigo, de forma que o homem que haja ciência [conhecimento – NT] possa andar como lhe aprouver; porque encontrando-se em qualquer situação fará nascer bom efeito pelo conhecimento da arte, a qual é senhora de todos as ofensas [ataques] e defesas, mas trazendo o Montante na forma devida, e de acordo com as mudanças e oportunidades dadas pelo adversário, se há-de actuar de forma diferente, porque o que é bom para um lugar, não serve para outro; a sua lâmina divide-se em duas partes, a primeira perto da mão de toda a mais forte, e com a qual se pode defender e resistir a qualquer fortíssimo golpe; a segunda, que fica por onde é mais fraca, mas na agressão é a principal, acima de todas, não só de punta como de taglio, de tal que o Montante venha a estar dividido meio na defesa, e meio no ataque, e o seu comprimento deve ser tão longo como o é um homem proporcionado, nem grande nem pequeno, deve ter dois fios cortantes, e deve ser muito ligeiro para o observador desta arte poder executar os golpes de taglio e de punta, com maior velocidade e menos esforço; ainda deve haver boa empunhadura, para garantir [segurar com] a mão, o principal instrumento para se operar de acordo com a natureza e regras da arte.




IL MODO, CUI SI DEVE TENERE, lo Spadone caminando
Cap. V

Venendo hora à trattare del modo del portare lo Spadone, il quale è una arma molto utile, e tiene il nimico lontano, e non è soggeto ad alcuna prohibitione; è commune in ogni Provincia, & da ogni Prencipe è permesso, molti lo portano como gli piace, e senza regola: ma perche sono diverse le maniere frà le quali ne mostraremo solamente una per la megliore, nella quale si considera il caminar de' piedi, e moto del passo, e dispositione del corpo. Hora volendolo portare senza noia, ne impedimento alcuno, così di notte, come di giorno, tanto solo, come accompagnato da gli amici.
Lo Spadone si deve pigliare con la mano dritta come più nobile, e con quella si portarà nella mano sinistra, e con essa s'impugnarà, appoggiandolo all'istesso braccio, come insegna la presente figura, stando il Cavaliere in questa postura può continuare il viaggio, e venendo assalito da solo à solo, o da molte genti, può spedientemente senza altro tempo con la mano destra impugnare, e sfoderare lo Spadone, valersene à quell'uso, che dall'occasione si richiede.


O MODO COMO SE DEVE TER o Montante caminhando
Cap. V

Vindo agora a tratar-se do modo como se deve transportar o Montante, o qual é uma arma muito útil e [que] mantém o inimigo à distância, e que não está sujeito a qualquer proibição; é comum em qualquer Província e por qualquer príncipe é permitido, muitos o levam como o querem e sem regra: mas porque são diversas as maneiras só mostraremos uma que é a melhor, na qual se considera o caminhar dos pés, a forma do passo e disposição do corpo. Querendo leva-lo sem enfado nem impedimento algum, tanto de noite como de dia, tanto só como acompanhado de amigos.
Deve-se agarrar o Montante com a mão direita como a mais nobre, e como tal se o transportará com a mão esquerda, e com essa se empunhará, apoiando-o no mesmo [esquerdo] braço, como mostra a presente figura, estando o Cavaleiro nesta postura pode continuar a sua viagem e sendo atacado num um contra um, ou por muita gente, pode expedientemente e sem mais delongas empunhar e desembainhar o Montante com a mão direita [e] valer-se do seu uso que a ocasião requerer.









COME SI MANEGGI LO SPADONE à Spazza Campagna
Cap. XIII

Per fare la lettione della Spazza Campagna, dopo haver fatto più passagi di mandritto, e riversi, cominciando dalla parte dritta si fanno le rotate de'tre passi con giro di mandritto, e con egual maestria si torna à portare gli riversi, alla parte sinistra, e più volte si raddoppiano secondo la multitudine d'huomini, bisogna continuamente star in moto voltando il corpo, e lo Spadone hor in un luogo, i hor nell'altro, como insegna la figura, e nell'incontrare il nimico dobbiamo governarsi conforme ricercará l'ocasione, e'l luogo, perche in molte maniere si possano guidare i passi dall'una, e dall'altra parte, mettendosi in un passo ben regolato, e non restarà di farsi conoscere sperimentato in questo nobre esercitio.

COMO SE MANUSEIA O MONTANTE num campo aberto
Cap. XIII

Para fazer a lição do Campo Aberto, após várias passagens de mandritto e riversi, começando da parte direita far-se-ão as voltas de três passos com rotação de mandritto, e com igual mestria torna-se a fazer os riversi, para a esquerda, e mais vezes se rodopiará segundo a multidão de homens, sendo necessário estar continuamente em movimento voltando o corpo, e o Montante ora num lugar, ora noutro, como mostra a figura, e ao encontrar o inimigo devemos atender conforme se apresentar a ocasião, e o lugar, para que de muitas maneiras se possam guiar os passos de uma a outra parte, metendo-se um passo bem regulado, e não se deixará de se saber fazer experimentado neste nobre exercício.



































Lihat lebih banyak...

Comentários

Copyright © 2017 DADOSPDF Inc.