Francesco De Gregori: Calypsos

Calypsos! E’ tornato Francesco De Gregori A poco più di un anno dall’uscita di Pezzi, è tornato Francesco De Gregori con un nuovo album intitolato Calypsos – 9 canzoni nuove. Il cinquantaquattrenne cantautore romano, definizione, al pari di poeta, non particolarmente amata dallo stesso che preferisce considerarsi molto più semplicemente cantante, è di nuovo nei negozi di dischi con un prodotto molto più intimista ed acustico rispetto al precedente Pezzi, sicuramente più arrabbiato, politico e caratterizzato da una visione pessimista del mondo che ci circonda. Calypsos è un disco che parla d’amore, Calypsos è la ninfa che fece innamorare Ulisse,

in cui il pianoforte è lo strumento che la fa

padrone. Calypsos è composto da 9 brani, tutte scritte da Francesco De Gregori, registrate e mixate, come riferito dallo stesso autore, in poco più di venti giorni, in cui l’amore rappresenta il filo rosso che collega le canzoni l’un l’altra tanto che non è azzardato parlare di un concept album. Tra le 9 canzoni, tra le più belle vi è sicuramente Cardiologia, singolo che ha anticipato di qualche giorno l’uscita del disco in cui Francesco De Gregori canta le varie sfaccettature dell’amore, dal”l’amore indecente che si lascia guardare, all’amore prepotente che si deve fare,” ma che, comunque “dell’amore non si butta via niente”, accompagnato da uno struggente pianoforte con armonie che richiamano altri pezzi del cantautore romano come “Vecchia Valigia”. Mayday è il pezzo più rock dell’album caratterizzato da assoli di pedal steel guitar, mentre Per le strade di Roma è una dichiarazione d’amore di De Gregori per la sua città in cui Roma viene descritta piena di vita in cui il tempo brucia e consuma tutto ed in cui i giovani sognano di diventare attori o politici. Calypsos chiude con Tre stelle, elegia degli alberghi della classe media in cui “ …le cameriere sono tutte belle e sul cuscino mettono le caramelle.” Calypsos si consegna un De Gregori particolarmente ispirato lontano dalla politica e dal pessimismo che avevano caratterizzato il

precedente Pezzi, in cui vi è più di un riferimento alla canzone d’amore italiana degli anni 60, canzoni, come dichiarato dallo stesso autore, alla Buongusto. Brani meno brillanti sono In Onda e La Casa.