I graffiti umayyadi a Cnidos

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COMMENTARII BREYIORES

VINCENZO RUGGIERI

I graffiti umayyadi a Cnidos Nella speranza di rendere un servizio all'epigrafia araba, e, al contempo, di illuminare un evento nella storia bizantina della città di Cnidos, ho creduto opportuno presentare il testo, corredato da fotografie, dei graffiti funerari arabi, d'età umayyade, scoperti anni or sono a Cnidos (!). I graffiti sono incisi su grosse lastre di marmo, che attualmente pavimentano una chiesa della città. Purtroppo lo scavo, ripetutosi per varie campagne e condotto da I. C. Love, non ha prodotto il promesso rapporto finale sullo stato della città (2), che, portato a termine, avrebbe certamente arricchito le nostre conoscenze della storia della città dopo il VII secolo. L'unica informazione lasciataci dalla Love(3), per quanto ne sappia, è la seguente: "the nave was paved at least near the chancel screen with marble slabs, some of which bear Arabic inscriptions". Sullo stato della chiesa(4), inoltre, si dice: "the side walls of the church were stuccoed and decorated with figured frescoes. Some fragments preserve faces, drapery and painted inscriptions... The church may date from the end of the 5th or beginning of the 6th century A.D.". Non iscrizioni, bensì graffiti, come dicevamo, sono quelli incisi sulle lastre di marmo bianco, usate posteriormente come pavimentazione nella navata centrale della chiesa, nella zona ad est, presso l'altare. Le lastre hanno differenti dimensioni e lo stato attuale dell'incisione è vario; alcune linee sono praticamente illegibili, e certe lezioni, come si vedrà, resteranno ipotetiche. L'altezza dei caratteri varia dai 13 ai 9 cm., ed in aggiunta è da dire che il nostro graffito 3 è scritto con caratteri più piccoli

(1) Devo la trascrizione e lettura dei 4 graffiti ai Prof.ri M. van Esbróeck, M. Borrmans e R. Lavenant. Il primo lesse le mie foto nel 1983; il secondo ed il terzo gentilmente hanno rivisto la lettura nel 1990. Ad essi vanno і miei sinceri ringraziamenti. (2) Cf. la bibliografìa dei vari reports nel mio 'Tracce bizantine nella penisola di Cnidos', OCP 52 (1986) 179-201. In quelle pagine trattavo anche della presenza araba a Rodi e Cnidos; ciò mi esime dal ripresentare le fonti in questa sede. (3) Cf. American Journal of Archaeology 74 (1970) 153. (4) Pianta 1, in OCP 52 (1986) 186; le trincee, nelle navati laterali, segnate nella cartina, sono і saggi di scavo avutisi nella chiesa. Di ciò che nota la Love, dato lo stato di abbandono del sito, non ho rinvenuto alcuna traccia di affresco. OCP 58 (1992) 549-551

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Vincenzo Ruggieri

sul registro inferiore destro della grande lastra portante il graffito 2 (è questo un indice di mano posteriore?).

TESTO Lastra del graffito 1 (foto 1), dimensioni: 194 per 88cm.; lastra del graffito 2 (foto 2a, 2b, 2c), dimensioni: 127 per 86cm. (si ricordi che il graffito 3 (foto 3) è inscritto su questa lastra); lastra del graffito 4 (foto 4), dimensioni: 97 per 67 cm. Le foto 5 e 6 sono dei saggi di lastre con altri graffiti, la cui lettura è pressoché impossibile. till

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Traduzione : 1) О Dio, copri (della tua misericordia) il servitore di Dio... gradisci, о Dio, la tua opera (?) un figlio che la cecità ha allontanato (?) in ciò ch'egli m'ha deturpato ed umiliato l'esattore (delle imposte), questo nemico. 2) О Dio perdona a Yazîd ibn Sufyân al-'Akkí.. (?) О Dio, copri (della tua misericordia) il servitore di Dio... 3) Egli ha avuto pietà (o: ch'egli abbia pietà) il nemico... dalla tua benevolenza...(?) l'avaro... (?)

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Foto 4.

Foto 6.

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I Graffiti umayyadi a Cnidos

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4) О Dio, copri (della tua misericordia)... il (?) dei più gloriosi... Dio, le genti di Palestina nel nome di Dio, Signore dei mondi... Riferisco pure l'opinione di Samir Khalil Samir S.J., cui ho mostrato le foto dei graffiti. Secondo lui, l'ipotetica voce verbale iğmid li, che si trova in 1) e in 4), potrebbe leggersi piuttosto igfìr li, come in 2), con lo stesso significato di «persona a». Inoltre, secondo lui, 'Abdallah è nome di persona. Si tratterebbe allora di tre invocazioni tipiche dell'epigrafìa funeraria: 1) «Perdona ad 'Abdallah»; 2) «perdona a Yazìd Ibn Sufyân»; 4) «perdona a?». La paleografìa e presenza del nome di Yazìd, figlio di Mu'âwiyah, nipote di Sufyân, secondo califfo della dinasta umayyade, ci inducono a datare і graffiti prima del 680, data dell'ascesa al trono di Yazìd. Probabilmente è da pensare ad una data fra il 674 e 677, tempo del primo assedio portato verso la capitale bizantina. Ciò sembra più convincente, tenuto conto che nel 673 Gunâdah, generale d'una flotta di Mu'âwiyah, prese ed occupò Rodi, ed, allo stesso tempo Yazìd appoggiava via terra la flotta che saliva verso Costantinopoli. Il riuso delle lastre nella chiesa è indice di un ripristino di questo edificio al culto, e denota una rioccupazione bizantina dell'isola (5). Vincenzo

RUGGIERI

(5) Da aggiungere ai vescovi citati in OCP 52 (1986) 188, il vescovo Timoteo: D. FEISSEL, Inscriptions byzantines Ténos, Bulletin de Correspondance Hellénique, 104 (1980) 477-519, qui 498-500. La paleografia delle due iscrizioni non aiuta assolutamente a raggiungere una data sicura. E. MALAMUT, Les Iles, de l'Empire Byzantin, II (Paris, 1988) 547 opta per l'anno 1000 circa; anche I, 213.

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