Kaleidoscopica-mente

May 23, 2017 | Autor: T. Artistica | Categoria: Senile Dementia, Alzheimer Dementia, Arte terapeutica, Terapeutica artistica
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Dipartimento di Arti Visive
 Corso di teoria e Pratica della Terapeutica Artistica

Kaleidoscopica-mente Giorgia Buscemi Relatore Tesi: Fabrizio Pavone Relatore Progetto: Tiziana Tacconi A.A. 2015/2016

INDICE Introduzione

7

I La Terapeutica Artistica

11

II La Fondazione Don Gnocchi

15

III Il Progetto MeetingDem

19

IV Il Centro d'incontro zona 4 di Milano

25

V Il cammino dell'età

31

VI Il luogo del tesoro

47

VII Radici che si spezzano

55

VIII Libri nel forno

83

IX Verso il futuro

93

X L'acqua e la carta: gli opposti si attraggono

97

XI La memoria dell'acqua

123

Conclusioni

163

Bibliografia

169

Sitografia

170

Ringraziamenti

172

INTRODUZIONE Mia nonna aveva l’Alzheimer, e io non lo sapevo. Non lo sapevo perché avevo 10 anni e a quell’età non ti dicono cosa sia l’Alzheimer.
 Passavo molto tempo insieme a lei quando viveva in casa con noi: era sempre in atte- sa di qualcosa, di qualcuno, non so dire chi o cosa, ma lei aspettava, ed era sempre pronta ad uscire. Era ossessionata dal Tempo, voleva sempre sapere il giorno e l’ora, senza un motivo, non aveva nulla da fare, ma voleva sapere l’ora. Non ho mai capito che importanza poteva avere il tempo per la sua vita, solo ora, dopo aver intrapreso questo viaggio in compagnia di chi ha “fermato il tempo”, posso in parte comprendere come poteva essere difficile non avere più punti di riferimento a cui appigliarsi. Il tempo si è “fermato”, è vero, per chi non può contare più sul sostegno della memo- ria, sul passato già vissuto, sulle esperienze della vita, ma ciò non vuol dire che non ci sia un futuro che li attende, un futuro fatto di attimi, di istanti, vissuti appieno, nel migliore dei modi. I confini vanno svanendo, le emozioni si fanno sempre più deboli, ma non dobbiamo farci distrarre da ciò che manca, dai problemi, dalla malattia, ma invece valorizzare ciò che resiste, che è presente; solo così vedremo come la vita migliora, si alleggerisce momentaneamente il peso, il fardello e si respira.
 Prendersi cura di sé attraverso l’arte è dedicare del tempo a ciò che è ancora vivo, al desiderio di comunicare, al desiderio di sognare, di continuare ad andare avanti. È proprio questo che voglio regalare, un tempo felice, unico, condiviso, fatto di sguardi e di gesti, di risate e battute, di immaginazione creativa ai limiti del possibile, in cui non si è né malati né sani, ma solo artisti. Molteplici sono le rappresentazioni che vengono evocate nella nostra mente alla parola “acqua”, intrecci sensoriali associati al suo ruolo di fonte di vita, ma anche elemento mortifero, musa ispiratrice delle arti, oggetto di culto, strumento rituale, medicina: è un simbolo polivalente, polisemico, perché ha la capacità intrinseca di rap- presentare più cose allo stesso tempo. L'acqua non è solo un elemento liquido, trasparente, incolore, insapore, inodore, costituito da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, ma ha un valore molto più esteso, legato alla storia della sua sacralità, al suo essere simbolo archetipico ed elemento vitale e necessario nel nostro quotidiano. La carta è una materia straordinaria, è forte e resistente, come il materiale da cui de- riva, il legno, ma anche malleabile; con la carta ci si può fare di tutto, dalle sedie ai tavoli, dalle borse alle valigie, dagli abiti ai dipinti, e non dimentichiamo che i libri sono fatti di carta, raccoglitori di idee, di sogni e di realtà, cibo della nostra mente.

La carta è un materiale antico, semplice e puro, con una caratteristica peculiare, è capace di accogliere, di fare da supporto, di nascondersi per far emergere qual- cos‘altro, di essere la matrice, la madre, la parte solida che raccoglie e trattiene a sé. Ha un corpo, è presente, è fatto di sostanza solida con cui avere un contatto, si tocca, si s ora, è ruvido o liscio, poroso o lucido, e di solito è bianco, bianco di luce, bianco perché vuole andare al di là, protende verso l'esterno, vuole comunicare, trasmettere qualcosa; non ci deve far paura, anzi, deve essere come un tappeto elastico, ci culla al suo interno, ci trattiene, ci assorbe, ci accoglie, per poi spingerci verso l'esterno, aprirci a qualcosa che è diverso da noi. Con il dialogo tra questi due elementi primari, l'artista ritrova ciò che aveva smarrito, nell'energia del colore tra l'acqua e la carta, nel gesto e nel contatto con la materia creativa, viene alla luce l'equilibrio interiore, la creatività, la voglia di comunicare ancora, la bellezza del fare per se stessi. Abbiamo utilizzato una tecnica di decorazione, l'arte del Suminagashi, che non è solo una semplice tecnica, ma un’esplorazione, un’introspezione della forza assopita dentro di noi: non c’è bisogno di parole, di spiegazioni, è il piacere di sperimentare, di creare con le proprie mani, che viene fuori, in quel momento di concentrazione in cui si riesce ad essere presenti, rinasce un gesto, uno sguardo, una parola. I cerchi concentrici nati dal tocco del pennello sulla superficie dell'acqua sono simboli di nascita e di vita. Il cerchio è innanzitutto il principio, rappresenta la compiutezza, l'unione e l'accoglienza, non ha inizio né ne, non ha rotture né cesure, è formato da un unica linea le cui estremità si ricongiungono per annullarsi l'una nell'altra. Il cerchio è sprovvisto di angoli e di spigoli, per questo simboleggia l'armonia, una congiunzione degli opposti, in cui separazioni e differenze si annullano per fare posto all'uguaglianza. Se osserviamo la vita possiamo notare come tutto si svolge in un cerchio, tutto è ciclico, dalle stagioni al giorno e la notte, dal nostro respiro alla nascita e la morte, un’alternanza di poli opposti ma complementari: è il tempo che ci accompagna in questo ciclo infinito.

BIBLIOGRAFIA - A cura di Maurizio Ferraris Mente, la mente è soltanto cervello?, Gruppo editoriale l'Espresso, 2012

- Adolf Guggenbühl – Craig, Il vecchio stolto e la corruzione del mito, Moretti e Vitali, 1997

- Angelo Bianchetti e Marco Trabucchi, Alzheimer, Il Mulino, collana Farsi un'idea, 2010 - Autori vari, Manuale essenziale di Psichiatria, Il pensiero scienti co editore, 2009 - Chiara Salza, Arteterapia e Alzheimer, Nodolibri, 2007 - Sigmund Freud, Caducità, 1915, volume 8, 0SF, Boringhieri, Torino, 1989 - Francesco Nicola Gaspa Il corpo, la vecchiaia, la malattia: uno sguardo antropolo- gico sull’Alzheimer Dottorato di ricerca in Antropologia, Storia medioevale, Filologia e Letterature del Mediterraneo occidentale in relazione alla Sardegna - Università degli Studi di Sassari, 2009

- Gaston Bachelard, Psicanalisi delle acque, Red Edizioni, 2006 - James Hillman, La forza del carattere, Adelphi, 2000 - James Hillman, Psicologia Alchemica, Adelphi, 2013 - Sabrina Tonutti, Acqua e antropologia, EMI, 2007 - Umberto Galimberti, Il corpo, Feltrinelli, 1983 - William Sheakespeare, Re Lear, BUR, traduzione Gabriele Baldini, 1974

SITOGRAFIA - http://www.dongnocchi.it/la-fondazione/la-storia - http://www.dongnocchi.it/comunicazioni/news/patologie-neurodegenerati- ve-1.2224 - http://www.meetingdem.eu/ - https://ciditalia.wordpress.com/ - http://www.vita.it/it/article/2015/09/14/alzheimer-e-demenze-milano-sperimenta-ilmodello-olandese/136511

- www.wikipedia.it/vecchiaia - www.interruzioni.com/terzaeta.ht - http://www.centroalzheimer.org/sito/contenuti/postadelcervello/004.pdf - http://www.centroalzheimer.org/sito/home.php - http://www.centroalzheimer.org/sito/farmaciriabilitazione.php - http://www.alz.org/it/cosa-e-la-demenza.asp - http://digilander.libero.it/giosim/storia.htm - www.fabrianostorica.it - https://masadaweb.org/2011/03/01/masada-n%c2%b0-1266-1-3-2011-il-mandalajung-4-lezione-6/

- http://www.visionealchemica.com/mandala-jung-e-alchimia - http://www.frattali.it/introduzioneaifrattali.htm

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