\"Lemnos amichthaloessa\" (Il. 24,753), QUCC 74 (2003), pp. 69-88

October 3, 2017 | Autor: Luca Bettarini | Categoria: Greek Language, Greek Epic
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Λῆμνοϛ ἀμιχϑαλόεσσα ("Il." 24, 753) Author(s): Luca Bettarini Reviewed work(s): Source: Quaderni Urbinati di Cultura Classica, New Series, Vol. 74, No. 2 (2003), pp. 69-88 Published by: Fabrizio Serra editore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20546775 . Accessed: 28/10/2012 14:48 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

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Afj|ivo?

a\iix?aX?EOoa Luca

(II. 24, 753)

Bettarini

corne epiteto ? un hapax omerico che compare a?iixf}cd?eic L/aggettivo in II. 24, 753: ?? Z?jiov delFisola di Lemno x' ?? "Iji?oov xcd Af^vov Come in tale ritorna ?|a,Lxf}a?,08ooav. Hymn. Ap. 36:"I^?r)OC ?iJxTi^?vrj xai in et? Callimaco lo riferisce a mentre, ellenistica, Afjjivo? ?jiix?cdoeooa, = et xev 8 an 8 Massimilla Pfeiffer: 18, f|f]Q (fr. 20, a?iixf}cd?eooav r\?Qa cut5 (Hel. rap. 208: e?dao afiixtlcdoevToc vrjo? ??-aoon?), seguito da Colluto le rare attestazioni che ha Letoa)1. Queste rj??o? ojj^qov delFaggettivo, corne ai moderni posto problemi interpretativi agli antichi cosi Omero: sul piano etimol?gico infatti la forma sfugge a qualsiasi e la sua attribuzione a f\r\Q in Callimaco e Colluto terpretazione corne

essere,

pu?

Le

vedremo,

interpretazioni DEI

non

di in ? n?

risolutiva.

antiche: LESSICI,

esegeti sicura

le

testimonianze

DI AnTIMACO

degli

scol?,

E DI CALLIMACO

Le spiegazioni date dagli antichi si trovano non solo compend?ate negli e in Eustazio, ma compaiono scol? al verso omerico anche in diversi les che ? bene analizzare sici; si tratta di tre possibili interpretazioni singular mente

(eiJOa??i(jov,a|iLXTO?, ?|iLX^cb?r|?). efj?aijioov

E Finterpretazione

senso meno

in certo come glossa

offerta dagli scol?, impegnativa e non spie in sostanza, giacch? giustificata cipriota quindi, torna stessa in la attribuita Eustazio, interpretazione gata2; agli "anti sono a si moderni chi"3. Alcuni allineati questa interpreti spiegazione, come vedremo, Pu? in realt? trattarsi di spiega di motivarla. cercando,

i. In Colluto

va a Callimaco, Fuso al maschile di r\r\Q. rispetto per? rilevato, xax? Kujtq?ou? scol? ome (bT). Per i sigla codicum degli 'A^ixfro^?eaaave??aijiova rici si rimanda ad Erbse I, c-ci. 1969-1977 ... o? ?? jrakxio? ad II. 24, 753 (= iv 981, 26 ss. van der Valk), 3. Cfr. Eust. (paai xal oxi >cax? KujiQLO^? ajiiyj&cd?eoaa f| ??)oa??i?)v. 2.

Luca Bettarini

70

? infatti uno degli epiteti di Lemno nclYUiade e "cara divina" 2, 21, 722; 58 dei, (II. 79), probabilmente per fiyaix?i]4, agli ch? sacra ad Efesto (Od. 8, 283 s.), il dio zoppo che in Lemno ha i suoi 8Q un'isola "felice" in quanto amata da un dio: ? yaoxr]QLa (vd. infra). Dunque si offrisse alla riflessione econ?mica che esegetica pi? Fipotesi degli anti zione

autoschediastica:

desunta dal testo omerico, chi, direttamente al dialetto di Cipro. ragione del riferimento

anche

se rimane

la

inspiegata

C41LXTO? ? spiegata variamente di Lemno L'mospitalit?" sua mento alla e/o inawicinabilit? importuosit? sua

della

natura

e

petrosa

scoscesa,

oppure

con riferi dagli antichi, in virt? dal mare, oppure

ancora

per

via

della

presenza

iHvxie?; (nome parlante), di predoni, di un pop?lo ricordati dallo uno stesso Omero omerico Od. scolio 1, 594; 8, 294); (II. parla addirittura a i soli di inospitalit? delFisola Lemno Troiani, per r?gna Euneo, poich? e alleato dei Greci (II. 7, 467 s.), al Giasone di Achille vende pri quale figlio nuovo caso dei sia troiani Di nel (II. 21, 40 s.; 24, 751 ss.). gionieri dunque, e a av?re in Sinti che di Euneo, sembra di che fare con quello dei Troiani sulFisola

autoschediastiche, spiegazioni Alcune fonti of?rono pero

chiaramente anche

due diversi

forma, proponendone Il primo ? il seguente: quello

suggerito

un'accurata

percorsi

ispirate dal analisi

testo

omerico5.

ling?istica

della

formativi.

a?.iixTog>a?.iLXT?8ic>a?.iLxf)?8Lc>a?.uxf}aX?8Lc, e Filosseno da Eustazio di Alessandria6. L'altro

ed ? ?

\.a

altri sono ?i3xxLLi?vr| (II. 21, 40) e, appunto, cfr. anche Od. 8, 283: ... a\.uy?a\0?ooa; [IVOV,?lJXXLLl8VOVjXXO/?8?)QOV. ol ?? jrexQcb?r] xai x? x?xXco ?jTOxor|LLVov (bT) ? il testo degli scol? omerici: 5. Questo ?l? ovx 8jTLLiLYW?f)aL xf) yf| ?aXaooav xai (T) ol ?? oililxxov ?La t? ex daX?ooi]q ?uojtqoolxov 4- Gli

?? Af|

xi]v xQaxi5xi]xa (bT) f\ cxlilxxov Tocooi ?i? x? E?Weco e?vaL (T). rjxoL ajTQ?oLLLxxov. f] oa?LCo? ov xaO? ?/.LLievo? ?axLV. )\ bi? xo?? ?voLxo?vxa? xai. LiLyvuxaL ? air? Tfj? ?)aX?aar|c, ayo?ouc notizie nel lessico di Apollonio (A). Stesse t>i]OLW08L? xai ?r|oXLx?v ?iov 8jravi-]Qi"|[.i?vou?" ?x ?a?aoori?, ?x xf]? Sofista (27,14 Bekker): ?jrooo?QLLLGXov f| ov ?uvarov a[w/?aXOEoav ?x daX?o airooo?oLiLoxoc; cd?? 8JtLLlLOYE?"&aL ?ugoqlilgxo? (a 3683 Latte): y?o... e in Esichio In Esichio ? da notare anche la forma aly?ak?eooav, evi o?]? xai ?uooqlloq. (a 2188 Latte) con xljv ?jroooLiLxxov dentemente err?nea, if) Oa?aoarj, I] olll^Xco?i]. spiegata 6. Cfr. Eust. ad II. 24, 753 (= IV 981, 26 ss. van der Valk): ?? oiove? ?iAL aLiL/iki/akaoa xai JT?eovaoLLCp xf]? ul avk\a?r\aAaooi]? ajiQ?aLiL orjLia?veL x?]v ajtooojALXxov OLiLXxo? y?o

xxov

ovoav

con. Kaibel,

aLiLXUaX?eooav".

y?yove

xf| yf] del. Reitzenstein, fort, yfjv) ?La x? \.ir\r/eiv jrao? x? aLiixxo? ?LiLxx?eLq, cb? ?ooxoc ?ooxoaq,

/aLi?va, "xai Avjllvov xai xqojt?] tov x 8l? /

Af][.ivo? ?fuxfxaXoe??ot

(II. 24, 733)

71

da Metodio7. Il xxo?>(?)j.iLXTaXo?>d|.iLXTaX08L?>?|.ux{}aXosL?, ipotizzato ? da entrambi evidente: delFisola la e/o posto problema Fimportuosit? sua inawicinabilit? addotte dal mare lascerebbero infatti dagli antichi la presenza, nel composto, della radice -od- in grado di giusti supporre sco ficare Faspirazione le due ricostruzioni delle tenui,8 ma sembrano taie deduzione. Eustazio/Filosseno infatti pongono raggiare Faspirazione di -cd-, mentre Metodio svi la pone come ultimo -cd-. Ci? significa che per luppo, indipendente quindi dalF ampliamente - o non era i filoni interpretativi entrambi la radice -cd- o non era presente delFinserimento

prima

a questa che si doveva delle tenui9. Ma Faspirazione critica antica ha sicuramente nel nostro individuato

almeno

parte della la presenza epiteto del tema di cdc: infatti il papiro di Hibeh 172 (= SH 991, III sec. a.C), che ci ha restituito parte di una raccolta di composti raggrup poetici bimembri una 11. di sem?nticamente, colonna, 50-68) (III presenta sequenza pati coi termini formati "mare" (cio? con od?, jc?vtoc, composti significanti tra senza alpha cui flcdao?a), (1. 65) iii/fFcd?eoooL Tale variante compare con iniziale circolava nelle edizioni di Omero ed ? pre ogni probabilit?

xai x? fhjX'ux?v a[Aix???Ooa xai Ji^Eovaaii?) xfj? aX GuXXa?fjc (b? ai)0?]8i? atj??jeooa Per Forigine si veda filossenica della il commento di Theodo a\,iLx^aX??ooa. spiegazione e ridis 1976, 197 s., per la ulteriore filiazione dal Genui etymologica Magnum Symeons negli num cfr. Reitzenstein 1897, 26, 240, 276. ?f-UX^oei?,

7. E

che

Gud.

ajiQ?GiToc

secondo Theodoridis 1976, 198, la testi sempre del Lex. Ai?i. 618, 50 (su cui cfr. Stefani), per il tramite xai ajuiyr^c, (b? ? jioi?|xf|? "xai Af|}rvov ?jiixi^aX?eooav". jrao? x? ?1?0700 [hxt?? oo? ?JtJto? Hvxia? JteiQax?? ovxa?.

risalirebbe,

(114, 7 De

delFEtym. 1890, 408): ajTQ?oixoc ?? ?i? xo?? ?voixot'vxa?

Reitzenstein

litiraXo?

a Metodio

infatti

monianza

xai ?|iixxaXO?i?, xai xqoji?j ^.iixxo? ?lixxaXo? xai ?v cruvd?oei ?[iixxaXo? x? ?rr|Xux?v a^iv/?aXOE?oa. un *??i?x?FaA-oc -Fevx. sufrisso poi col tipico originario ampliato dunque o sostantivo: come conosce ? se *a?i?xftaXoc il greco intendersi debba aggettivo o?)x?) xai

xai ?j.uxOaXoei? 8. Avremmo Dubbio

-Xo/? poi ulte -aXo? (in realt? ? un suffisso vocale della cfr. infra n. 28), prima liquida, con ?X? come corne pure in Omero fr?quente epi composti quali ?ficpiaXo?, aggettivali a in Od. 8, 114 e 128 e anche in miceneo: teto di Itaca o antroponimo (corne antroponimo omerico. anch'esso ?y/ia^o?, pi-a2-ro), oppure gi? sia aggettivi riormente

sia nomi

ampliato

con allargati con Faggiunta

un

suffisso

di una

a caso forse Eustazio scosceso delFi 9. Non per spiegare parla del carattere Fepiteto e della presenza in via mare inavvicinabilit? dei Sinti, non della presunta (cui allude a ma senza vece invece riferimento solo ai Sinti Filosseno); comunque pensa Metodio, si tratti di Altra difficolt? ? di (che poi capire perch? Fampliamento problemi approdo. e non dalla radice a ak- o -ak-) sia stato realizzato dalF aggettivo verbale ?|iixxo? partir? sola

verbale med. simi mento

si danno ?117-.Da j.iixxo?/a|iixxo? in Dioscor. 13, 21 e a?.iixxoLi?aivov in ?ii?-, dal tema invece i composti Bov.

del composto sede ^oMXaaoo? ad a?iixftaX??Ooa.

infatti

rarissimi

1, 103), attestati 1.117-con suffisso

in Archi (?iixxoxqoo? composti numerosis nella tarda grecit?; -o- di raccordo ele col secondo

? opportuno 1939, 442): tra questi (cfr. Schwyzer che le inevitabili 1, 6) per suggestioni Eph.

(Xen.

in questa segnalare in rapporto suscita

Luca Bettarini

72 sente ancora oggi in un buisce ad Antimaco. La nea evitare onde Wyss12, esclusa una preferenza che. N? d'altra parte si l'a- iniziale, se tendesse semplicemente

protetico

c?dice (N4 corr.)10: uno scolio omerico11 sua origine essere m?trica, come potrebbe la violazione del ponte di Hermann13, ma dovuta

ad altre

la attri sottoli non va

semanti ragioni, magari proprio come Antimaco in alcun modo in

pu? supporre cio? corne ?- privativo (come in 6:|ilxto?) (come la ?- di ojiixtaborjc, su cui infra).

oppure

?jiix^cb?ric; su base dai moderni proprio Tinterpretazione pi? accreditata era in antico la addotta (vedi infra), presenza per soprattutto etimol?gica in si pu? ipotizzare suirisola delle fucine di Efesto14. Sul piano ling??stico una caso analisi antica del tipo a|iix-da-^?eooa, model questo probabile lata forse su ?-?i?x-Aiyo-[xix-ta?>or]c della sil (ma come spiegare Faggiunta laba -da-?); ? significativo che in una famiglia di codici omerici comunque si variante di cui tale interpretazione la (h) Afpvov o^ixOaXoeooav legga sar? pi? causa che efifetto. di nota ? il fatto che, a conferma della spiegazione fornita, uno Degno "Nebbiosa",

e? xev ?jiixfM^oeooav callimacheo dur5 = tratto 8 8 li dal primo 18, Pfeiffer), (fr. 20, Massimilla fj?oa vrj?? e^?oonc il bro degli Aitia, per Tesattezza dal frammentario passo in cui Callimaco, rito aiuto la del di descrive richiesta Gia lustrando di di Anafe, l'origine sone ad Apollo in un momento di grave difficolt?. Di ritorno dalla Col delle Sporadi, gli Argonauti secondo Apol chide, alFaltezza incappano - in una oscurit? secondo altre lonio (4, 1694-1698) oppure, impenetrabile omerico

scolio

al verso

rimandi

io. Per

i sigla codicum omerici cfr. Monro-Allen 1920, xix-xxxii. 141 ? ajiixOaAOEoaav: (fr. (T). Cfr. anche 'Avx?jiaxoq ?iixuaX?Eoaav Wyss) con ?ki\.iEvo?. \i 1482 Latte, spiegato sych. 12.Wyss ad fr. 141. 1974, xxxv e comm. van Leeuwen resto sua edizione definisce il nostro 13. Del 1913, nella delYRiade, gi? n.

?XX

pax ?eque "ignotum machea di Chantraine, cui

753, secondo fourth

foot":

del ha

DELG

la variante

conveniens".

ponte senso.

Poco

(divieto

fine

le critiche

alia

ha anti

lettura

comm.

ad II. 24,

at the end

of

the

un quarto metron di parola spon dopo tuttavia 1979, 83 s.; gi? in Omero (cfr. Maas un di 8 a 1: cfr. an rapporto dattilo/spondeo senza dubbio ? violazione perci? pi? grave

di fine

postomerico di parola presenta e nell'Odissea 80). NelYlliade di Hermann: la preferenza con

condivisibili

s.v. ?jiix?aXoa? e di Leaf 1902, gi? prima antimachea 'Violates the rule about position

il ponte di Naeke solo per Fesametro

vale diaco) un quarto metron cora Maas 1979, quella m?trica,

metro

He

antimachea

per

?LuxuaXof??a,

se di origine

su Lemno cadde fu gettato Omero, per la quando gi? dalFOlimpo scol? si legge: o? ?? ?fiix^cb??] xai ?jiooooaxov 1, xol? 590-595). (II. Negli jtl?ouai e? xev ?|nxr)aXoeooav ?jt' f)?Qa v?jo? e^?oarjc (bT) ?i? x? ?oyaaxr|Qia cH(paiaxou = 18, 8 Pfeiffer) (Call. fr. 20, 8 Massimilla (T); ?vioi ?? ovx ouxco?, ?Xk? xirv o?.uxAxb?r| ?jt??o oav (A). Essenziale evioi ?? la spiegazione che si trova in Apollonio Sofista 27, 14 Bekker: 14. Il dio,

sua

deformit?

XT]V?|.ILX^0)?1].

secondo

Af|jivo?

(II. 24, 753)

?jiLxdot?oeooa

73

in una

Callimaco sembra parlare, secondo il suc tempesta15, mentre cui si allineano molti una di fittissima neb esegeti moderni, e che Giasone bia che ostacolerebbe al dio di allonta chiede gli Argonauti nare. sia il significato in Callimaco, ? ovvio che il Qualunque deirepiteto o alli poeta di Cirene ha voluto dire la sua sul significato di ?^ixOa^oei?16, a una delle o forse neandosi correnti una spiegazioni proponendone in seguito dagli scol?17. nuova, ripresa magari Ben poco contribuisce alTanalisi del controverso il passo callimacheo assai lacunoso, del pap. Michiganensis inv. 3688 recto (II testo, purtroppo sec. d.C), incentrato sul significato di ajiixOaX?eooa. Veditor proprio se sostenendo di il stabilire princeps Henrichs18, pur Timpossibilit? papiro o Omero19, ha supposto commend Callimaco che Tautore del commento volesse intendere che Callimaco dava aU'epiteto il significato comunque di "nebbioso", appunto nei suoi versi: questa stessa inter riproponendolo ora condivisa an da Massimilla20, ? stata in passato sostenuta pretazione, che da Erbse, che pero - a differenza di Henrichs ritenne che Tautore del un che Callimaco abbia dato alFaggettivo di papiro suggerisca significato fonti, citato

scolio

di tempesta le Argonautiche Conone 15. Parlano (v. 1353 s.), il mitografo Orfiche di Bisanzio (FGrHist 26 F 1, 49), lo ps.-Apollodoro (Bibl. 1, 9, 26) e Stefano (s.v. 5Av?cpr|). tra Omero e 16. Sui rapporti cfr. ora Rengakos ellenistici 1993: in particolare poeti per si ricordino Callimaco contributo di 1896, Pfeiffer 1968, 139 s. e il recente Jan 1893, Kuiper Rengakos contributo

1992,

per

riguarda in 1978. Pi? gen?rale, 1995 e Lexis 1995.

si vedano Apollonio anche Teocrito, per sul

tema

1992a

Rengakos il quale

peraltro cfr.

dell'intertestualit?,

e Bonanno risulta

ancora

Bonanno

1995; quesFultimo Perrotta valido

1990,

Porro-Milanese

tra le con omeriche che Callimaco 17. Rengakos 1992, 31 e 38 pone ?^ix?a^OEi? parole con vantare scol? omerici che sembra parte degli (i cosid quella pi? antica origine con A in Erbse detti indicad la loro antichit? ? ora ribadita da van scol?-D, 1969-1977: divide

Thiel

? impossibile 1-13), ma di ?iiixj&a^?Eic;, poich?

owiamente

la citazione

stabilire

un rapporto callimacheo

circa la di priorit? nello scolio pu? es spiegazione sere alla semplice che pu? invece un'aggiunta posteriore rispetto ?[ux^(b?r|? spiegazione essere a Callimaco. antica, precedente 18. Cfr. Henrichs 1969, 24. cosi Massimilla un com ad fr. 20, 8), che considera il papiro 19. Non 1996, 88 (e comm. a Callimaco: mento cosi prima di lui gi? Erbse 1969-1977, V 509 (su cui infra) e Lloyd Jo in SH 251. nes-Parsons 2000,

del

verso

20. Cfr. Massimilla ad fr. 20, 8), che la ribadisce anche basandosi sul 1996, 88 (e comm. fr. 22 (= 20 Pfeiffer): nonostante la sua brevit? sembra (ex^f]yr| ?? xvyElla), quest'ultimo, confermare la presenza di una densa nebbia che ostacola il cammino della nave Argo. Ma in realt? del fr. 22 ? giustificata la posizione in base di Callimaco dagli editori proprio corne e non essere di ?[iLxx)a^O?ooa "nebbiosa" chiamata alFinterpretazione pu? quindi in causa per confermarne il significato. Ne va peraltro dimenticato che solo una delle fonti lessicali che citano il fr. 22 fa esplicito riferimento alla nebbia: ? Esichio (x 4751 ehe per spiegare le Latte), Kv^EXka parla di ?^lx^t] oltre che di v?(p?}vr| yvocp(b?T]?, mentre altre fonti tutte insistono di Massimilla) sulla spiegazione (cfr. Fapparato v?cpi] anoxQ?m xovxa a una come far pensare traduzione (seil gli astri) che potrebbe tranquillamente a Colluto. "nuvoloso, tempestoso" quale pare addirsi

Luca Bettarini

74 verso

da quello omerico21. Ma al di l? degli ovvi dubbi legati alia ipoteti va a mio avviso rile b?sate su un testo cosi lacunoso, cit? di ricostruzioni vata un'incongruenza che deriva dall'intendere di fondo a\iiyfta\?EOoa come "nebbiosa": molti dei moderni di Callimaco infatti pensano esegeti in questione22 sia lo stesso di di rp'iQ nel frammento che il significato ' se ci? ? vero, dovremmo Omero cio? nebbia, ed Esiodo, foschia"; pro il di "nebbioso" escludere per ?^uxOaA?eo?a: prio per questo significato al punto di parlare di una po?tica Tespressione al "nebbioso" "nebbia nebbiosa" nonsense2*; per difendere bisogna meno di attribuire ad \\\\q il gen?rico "aere", postomerico significato allora un le attribuisce altrove24: avremmo quello che in effetti Callimaco che Callimaco

banalizzi

? un

"aere

nebbioso".

corne 21. Il omerico aile 11. io-n del papiro sarebbe ricordato ll?] jtqog significato ?x fta?.]aoar|g alla probabile lettura di -a?. dz xr|v [yfjv (il che ci riporta di nuovo ?i?[aoxov aver come tema di ?kz): poi pero, che descri (11. 13-16) i versi callimachei riportato dopo = fr. vono 8-10 Massimilla 8-10 Pfeiffer), situazione la difficile 17, 19, (fr. Argonauti degli n? awicinarsi che gli eroi non possono all'i approdare spiegherebbe ... jrooojteA?oai ... ol a Solo (11. 17-19: bi? oxox?av 'Aoyova?jxaL). questo punto non commentatore si chiederebbe il poeta abbia definito ??L? Tantico per quale motivo oaxo? aim] (11. 20-22: 6lc? xl ovv ovx a[?L?oaxJoc cmiy?aX??iooa jtQoaayooe?e[xaL 1'?jVjQbensi e sembrerebbe ?k'k aLiL/jOa^?eoGa:) che dal significato (e cio? rispondersi principale l'autore

sola

del

papiro

di Anafe

se ne del termine omerico) bioso" utilizzato da Callimaco ?] Ka/J?Liaxoc). xi"|xo[/?'oiio8v tra tutte la restituzione

dedurre

poteva

uno

pi?

di "neb appunto ... ?[.ux?[(o?r| ?^V]y]r|oiv r\ xa a diverse il flanco obiezioni,

specifico,

(11. 27-29: xrjv ?f.ii[xftoi?oeooa]v ricostruzione Tale presta

quello

di ?X/.' a 1. 21, del tutto fondamentale ipotetica ma e aLLixOa/.?Eooa; ma non mi pare tra ?OLOoaxo? restituito!) (anch'esso posizione contesto cosi sicuro ehe dal lacunoso delle 11. 27-29 (anche queste audacemente prima

da Erbse: ancora

si pensi all'acuto al fatto che dopo

altra qualche commento Callimaco rebbe certo

che

l'autore

del

ma

ipotetico di ?llixMioov]

parola), abbia papiro

integrate FHrp/iiJaiv di 1. 28 che solo Erbse oppure ipotizza, 1. 27 l'estensione della richiede riga di scrittura concludere ehe per l'autore del tranquillamente

si possa usato col ?LiLx/fta?oeooa fa riferimento all'oscurit?

di ?lllx?cooi]?. ? invece significato come in ostacolo degli Argonauti aile 11. 3-4, dove parafrasa il verso ... ojxoxiav se non anche ?jTE?aoai]?:

sia in precedenza sia a 1. 17 (bi? xi]v gxoxkxv) con le e?v xi]v] oioc??i(jov). impossibile scorso pu? infine valere per Coiluto, che da Callimaco deriva: in Hel. rap. 20825 Ff]f]Q a^ix^cd?eic, (al maschile!) puo essere tanto "nebbioso" quanto

andavano

sem?ntica

"ostile",

tale cio? da scatenare Le tra

ricostruzione

la pioggia. moderne:

interpretazioni

e analisi

etimol?gica

ling?istica

su ajiix^cd?eoooi ? stato ben vivo fin dalla prima moderno del xix sec: di ci? ci informa indirettamente Damm26 che, accredi antica che della tando Fipotesi cd? "qui vocem glossa cipriota, aggiungeva era Pi? cauto invece Lobeck, che cosi si inesse putant latius vagantur". Il dibattito

meta

a

esprimeva

riguardo:

et

"?fiix^cdoeooci

quod

Antimachus

praetulit

|iiXT)cd?8ic; iam diu referunt"27. Pertanto

ad ^iLyvajjn interpretantium ingenia exercuit; plerique e la o meno la presenza di cd? nel nostro aggettivo son? a stati argomento di di partir? da ?iLyvD|iL composizione possibile e non a caso molte scussione anche da parte della critica moderna ipotesi tra queste proprio antiche: hanno preso spunto da quelle interpretative 25. dente

Il verso che

di v. 206

? Eidao

il soggetto (w. 206-207:

di

?fiixOa^OEvxoc; ?E?oa, sebbene

eut'

f]?Qo? ?jj?oov

rimanga

ignoto

xuav?r] [x?v {jjteqOev ?vadQcbaxouoa ?)?xcDv ??cboaxo oegjioj) non pu? essere i??Xaooa. 26. Cfr. Damm 1833, s.v.

tE?oa (?e?aa Livrea), via della corruzione

per

t Ocdaaaa

/ o?oav?v

dove della

? evi fine

?Qipvaiwv

scolio in precedenza dello Lobeck 1843, 92 si era occupato corne a? xev corrotto in modo tr?dito al verso callimacheo, e da Lobeck in a? xev ?|iixi^aAO?ooav corretto ajtrfiE ?ju']?t>a f)? f>a^a??i]c ?|iix?a^O?oaav rinvenimento del P.Oxy. il ft?va daX,aaar|?: attendere 2167 (= fr. 20 Massimilla) bisognava del verso callimacheo. la vera struttura per riscoprire 27. Cfr.

omerico

Lobeck

che

1853, 19. Gi?

fa riferimento

Luca Bettarini

76

hanno goduto di mag sostenute, ?L)?aificDv e ?jiixXcb??i?;, pur variamente mentre stata ? credibilit?, ?jiLxro? gior quasi sempre ac Tinterpretazione una delle altre due. cantonata o al limite recuperata per awalorare I fautori deirinterpretazione si sono sempre ol richiamati, ?|iix^oo?r|? tre che a Callimaco, alla derivazione di dalla ?[ii%$a'KO?ooa etimol?gica che ? alla base di ?-jjax-^?] con vocale radice ie. *meigh- ("nebbia, nuvola") e sufiisso in -b]28. In ajiixuaXoeooa tale radice si protetica d'ampliamento nella forma confrontabile col got. *?jix-otpresenterebbe ampliata in greco la stessa successione ma?hstuslu-; *??io-l?xXti passato originario aplologia in un si con deve aLuxOa^?eooa gamente supporre *aLia-Luxr>aX?eooa, originario aplolo olio- e a\iaforme lo stesso valore avrebbero intensivo -Lia?ii->-Lu-. In queste gia sillabica di ?-

eccettuato Tarrico iniziale, ?lux^?), in ori si devono porre aspirate: an?logamente e anch'essi ad ?ji?^aL e oli?lx *?Luxxoda>,0?L? e successivo aile forme passaggio

xTO?ako?,

sillabica del gruppo -xof>a-, an?logamente aplologia sillabica del gruppo -oxootle-). (aplologia che pero non ammette 39. Cfr. Frisk 1934, 282-296,

per

composto *aLUx?aXo?

sarebbe

*?(.u e ?LiLxftaXoeLq

a nX8LG??vi]??-Luyf|?) greco perch? senza della radice ?kz in quanto nessuna

deriva legge

ehe

risulta

per Doederlein

inspiega di lu

LiLxi^fjvaL>?-?.iLxOr]c (sul tipo in -dr|- ed eselude da un aoristo

ling?istica

pu?

spiegare

questo

la pre

singolare

composto. in Nie. Eher. 891 col significato ritorna 44. L'aggettivo ox?xL5 axQ8Li?v8oOL aLiuyoaX?evxa Ji?cpavxaL, di Doederlein Fellner 45. Accolgono 1897, l'ipotesi

pero

di

"simile

a mandorle":

m

sui nomi delle 74 nel suo studio n. e 8 Handschur 1950, 214 1970,179. piante riteneva 46. A loro bisogna 1936, 66 n. 1, che non pero aggiungere Schwyzer improba come a bile un'analisi antica del tipo aLuxx(o)-?X-o?, da &luxxo? e ak?, la cui quella partir? 'mit dem Meer(wasser) combinazione nicht ohne Seever mischbar, significherebbe a n. 33, tornava a tuttavia 1939, 411, gi? ricordato kehr"; Schwyzer preferir? l'interpreta in Omero,

nonch?

Leumann

zione

che riconduce ad olilx^co?t]c. etimol?gica e lessici omerici: a parte Si tratta per lo pi? di dizionar? la cautela di etimologici s.v. aLuxi^odoeL?, mi ai recenti riferisco intervenu di Leu 1885, soprattutto Ebeling pi? mann ad II 24, 753, Nuchelmans 1950, 218 n. 8, Martinazzoli 1953, comm. 1955, ap. Snell s.v. ajiLxOaXoeLc, GEW s.v. aLuxOaXoeL?, Chantraine, s.v. ?jiLxfta^oeL?, DELG Risch 1974, 47.

155, Cassola 1993 comm.

1975, comm. ad

II 24,

ad Hymn. Ap. rilevare 753. Da

36, Macleod ? soprattutto

1982,

comm.

la cautela

il precedente intervento nel testo. (Frisk 1934) gi? discusso dopo e van der Valk. 48. Cfr. supra i rilievi di Frisk, Pisani, Ruijgh

ad II 24, 753, Richardson s.v. ?iux^a^oeL?,

in GEW

8o

Luca Bettarini

e della documentazione della comparazione ling?istica al greco ho cercato di dimostrare altrove49 come sia legittimo ipo = in greco di una Fesistenza tizzare, per la radice i.e. *meik"mischiare", forma ampliata *?ii^- a fianco della pi? comune Liiy-; da questa radice si sa e avuto Faggettivo verbale rebbe perci? *luxv)?c, (da *?ilC-toc>*?iix?^c;50) con alpha privativo anche la forma *aLux$o?;. dunque ? giusta, ne deriva che in origine Se questa ricostruzione esi dovette Avvalendomi

interna

stere un nesso

formulare

*a?iixuvoc;, cio? aLuxToc, ha quando ? riferito

La "inospitale", a Sara Faggettivo significato luoghi51. la struttura m?trica forse un caso, ma adonica di questo nesso lo rende a costituire verso la finale adatto del (e pero c?mo parte particularmente anche al suo interno), vale a dire quella parte delLesa damente sfruttabile tanta parte del materiale metro in cui si concentra formulare ?pico; a ci? si bituale

Afjjivoc;

che

viamento

il possibile utilizzo formulare, per quel che riguarda Feconomia in i tutti casi via della flessione delLabbre AfjLivoc, *?|iLX1&oc per in iato che si realizza tra le desinenze dei casi obliqui e Linizio

voc?lico

delF epiteto52.

aggiunga, del nesso

In tal modo

pur sempre stico-comparative, e concrete gettive riguardanti vano forse un indiretto sostegno Ma come e perch? si sarebbe

le preliminari cedono ipotetiche, la composizione

considerazioni lingui il passo a quelle - og e vi tro epica omerica

argumentativo. giunti da ^?j.ux^o? il principio delFeconomia

ad aLuxOcd?eooa? Di venirci in aiuto formulare. pu? Rispetto a Af|Livo? *?Liixr}o? il nesso A?jlivo?; aLiixfFcd?eooa come for si presenta un intero emistichio, mula sia in principio di espansa adatta ad occupare verso cesura esso sia alia nella seconda di ultimi (fino trocaica)53 parte (gli aveva in tal modo tre metra)54: in sostanza a disposi il cantore omerico ma zione due formule sem?nticamente di diversa equivalenti lunghezza, in diverse posizioni sfruttabili di verso e in tutta la flessione. Il fatto che di nuovo

non ci sia giunta sistema formulare che una sola occorrenza (in questo ace. e nom. in Omero in hym. Ap. 36) ? probabilmente realt? due, air al im al caso e alla perdita di molta putabile epica arcaica: ? noto del resto che i una sola volta. N? esclu nessi formulan risultano tali anche se ricorrono come tante altre derei la possibilit? che il nostro A?jlivo? aLuxvFcd?eooa, Bettarini 2003, 134-136. Il passaggio *lil?-xo? (cio? cfr. supra n. 29. xo?>8x$o?, 49- Cfr. 50.

?

*luxo-xo?)>*lilx?o?

lo

stesso

gi?

ricordato

di

*e?

?tLiLxxo? aia in Eur. Iph. T. 402 e cxluxxoc xojio? in Isoc. 9, 67. di tanta parte del materiale formulare nell'ftadonio" finale dell'e 52. Sul concentrara sametro si veda ancora ad es. Rossi Rossi 1979, 105 e no con ulteriore 1979, bibliograf?a; e i limiti dell'economia formulare. 114-117 per il significato 51. Cfr.

del resto 53. ? questo con Lemno.

Tuso

che

ne

fanno

Callimaco

formulare

54. Esattamente

come

in II 24, 753 e in Hymn.

Ap.

36.

e Colluto,

pur

scindendo

il nesso

Afjjivo?

fini per non

formule, nuo

ad

ugualmente

81

(Il 24, 753)

?\iixftdkOEGoa

essere

nemmeno

pi? compreso

essere

corne

utilizzato

nesso

aedi, ma

dagli

tradizionale55.

conti La

for

se un origina mula chiarezza espansa pu? del resto aver perso f?cilmente essere poi rio *?[iixT}o? dovette da ajiixxoc, completamente rimpiazzato cosa che confermerebbe da un lato Tantichit? del nesso e awalorerebbe, come il suo continuato formula ormai tradizionale dalFaltro, impiego non Il perch? dello mi *a|.uxt}oc/a?j,ixuaA?eooa pi? compresa. sviluppo chiaro: pare perci? Rimane invece da zarsi, e qui entra?o

risiede

nella pratica compositiva dei cantori omerici. come abbia potuto realiz questa spiegare espansione in gioco gli altri rari e problematici omerici aggettivi in -aXOEi?56: tra questi, per spiegare a l'origine del nostro epiteto, occorre in essere mio par?re prendere considerazione T?nico ad rife Jiauta^?eic, rito ad isole57, in genere col significato di "scosceso". Nt\Y Iliade risulta nainaX?EOoa lo sono Chio e la Samo dello Ionio, non Imbro, n?i?Odissea ch? (in un solo caso) Itaca; ancora Chio lo ? in Hymn. Ap. 172. Conside riamo Il

sinotticamente

Od.

xai

?leoorjYVJ? Tev??oio

13, 33:

Il 24,

occorrenze:

queste

78:

?? S?Liorj

Li?oor)Yij?

4, 845:

fieocrriYVj?

'Ixaxrj?

"Iu?rjorj

xai xe

jmiTtaXo?oari?

"I[i?oou

Jtaijra^o?oorj? xe

2?^oi?

jiaiJtaXo?oori? xe xe 4, 671=15, 29: ?v Jioof)[icp 2?jioi? 'Ixaxrj? JtauraXo?oor|? 11, 480: e?JTOi, OJX03? 'Ix?xi]v ?? jiaiJiaX?eooav ?xo??ir|v

Od. Od.

55- Di

avviso

questo era

a(jix0aX??Ooa mento in poi,

una

comm.

? gi? Gostoli 1996, formula tradizionale

non si resero pi? conto nemmeno il principio delFestensibilit? della formula carattere attestati formulare di nessi anche una

gli

Per

in antico

gi?

di moite

56. Su di essi klare

formule

cosi

si esprime Si Bildungen".

si veda

ancora

Risch

1974,

tratta

di

ad

cui

del

"Forse Arpvoc loe, che afferma: da un certo mo esatto, significato aedi e i rapsodi che ne facevano uso".

(principio sola volta

Rossi

1979, no

155: "unter

sancito

da Hainsworth), per la scarsa comprensibilit?

e per s.

den Adjektiven

il

-a?OEi? sind nur

auf e

Il JiaiJtaXOEi?. of.icpaA.OEic, aiya?OEi? di questi, richiamato da Pisani di un'analogia di (cfr. supra) per avvalorare primo Fipotesi e *?LUxOa^o?/?LwxOaXO?i?;, con ?Licpa?OEi?, formazione ? Fu?ico che, ai'daXo?/aida?.O?i? essere corne derivazione di un nome (al'da pu? spiegato aggettivale linguisticamente e ?Lupa)u3?/?Licpa)\,0?i?), mentre jrai tra Ttauta^OEi?, il rapporto sem?ntico Xo?/aiOa^OEL? so Nub. che esista, rimane 260) e jro^ujtaLJca^o? (Od. 15, 419), ammesso jrcdr) (Aristoph.

wenige

stanzialmente dalla

stessa

addirittura analisi

af?aXOEi?,

al pari della loro etimologia inspiegato su jrauta^OEi? si vedano radice: Leumann oscuro col risulta aiyaXOEi? (da raffrontare

di questo

sero

se derivino tutti persino 1950, 236-241 e Shipp 1961, 48-51), e di Pind. 01. 3, 4: r?pida vEOoiya^o? (? dubbio

in Leumann in -aXOEi? non fos 1950, 214 n. 4). Che gli aggettivi aggettivo e ?LicpaXOEi?, ? idea in antico, eccezion fatta per a?daXo? gi? di Risch di Od. 15, 419 cosi corne il vEO-oiya^o? di Pin sia, il itobj-jraiJtak)? e GiyaXOEi?;, cio? *jtaLjra^o? offrire due possibili antecedenti di jrauia^OEi?

compresi gi? 1974, 155: comunque

daro

sembrano

(cfr. del la strada

resto

jtauc?Xi]) da seguir? per a monti 57. Ma anche

strade

(II. 12,168

e ^oiyaXo?,

mentre ? a mi?

spiegarlo (II. 13, 12; Hymn.

e 17, 743; Od.

17, 204).

per awiso Ap.

aLiix^a^OEi?

non

si danno

raffronti

simili

e

diversa.

completamente 39, 141), cime di monti

(Od.

10, 97,

148, 194) e

82

Luca Bettarini

Od.

3, 170:

Hymn.

Ap.

X?oio

?] xafyuitegfJe 172: xucpX??

?v?]Q,

veo?iieda o?xet

jraLJiaAo?ooi]? ?? X?cp, ?vi jiainako?oo]]

non ? casuale: ne risulta evidente, il La successione credo, qui proposta carattere formulare dei primi quattro versi. I primi due derivano chiara mente di due componenti formulan dalTaccostamento ([iEoor\yv? U U + xai "Iji?Qou JToa:rcak)?oar|c;), il terzo presenta lo stesso primo compo formulare (Z?[xoi? te JTauiaXo?ooi]?), seguito per? da altra formula il quarto ? un caso di flessibilit? (sostitu sempre del primo componente zione di \ieog?\yv?, con ?v jtogt)?Jxp) seguito dalla stessa formula che costi tuisce la seconda parte del terzo verso: di quest'ultimo ? da notare peral

nente

tro la violenza del secondo metron) che solo la (breve alllnizio pros?dica ultimi tre versi citati non sem forza del sistema formulare Gli giustifica58. brano rientrare in un sistema data la loro struttura, ma un qualche l?game in entrambi i versi Chio esiste forse tra Od. 3, 170 e Hymn. Ap. 172, poich? in conclusione, risulta "scoscesa": dalle testimonianze dell'O dell'Iliade, dissea e degli Inni, ricaviamo che la Samo dello Ionio e Imbro sono le sole con Ttauta^oeaaa, formulare due isole di cui ? sicura Tassociazione al meno

in fine di verso. ora il verso

Consideriamo

in cui ricorre ajiixuaA?eooa:

II 24, 753: ??Z?jiov ?? x' "Iii?oov xai Af]?ivov ?|iix?aXoeooav a Lemno

sono

e Samo(tracia), cio? le due isole a visto im che abbiamo formularmente Jiaura^oeooa: poco legate sia quella dello Ionio mentre d?lYOdissea porta che la Samo namaX?EOoa n?lY?iade ? ricordata solo Tisola di Samotracia (detta peraltro sempre Z? un che ? vista da di di t?c rilevante, jio? in Omero), punto poich? quello

Accanto

ricordate

Imbro

ora

? Tesistenza di un nesso formulare Z?jioc+jiau?a compositiva, a 5'I|i?Qoc+jiaiJTcdoe??a. X?Eoaa accanto L'isola di Samotracia compare solo in altri due passi iliadici, di cui uno ? proprio il citato II. 24, 78, in

nica

con

unione

la

ch'essa

assente

in uno

dei quali

formula"I|.i?Qoc+jTaiJTaA08ooa59.

Quanto

ad

Imbro,

an

n?YYOdissea, Ap. 36 in asso con Lemno ciazione ot|iixT)cxAoe?a
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