Lucrezio De Rerum Natura Editio Princeps (1472-73) a cura di Marco Beretta

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Lucrezio

De rerum natura Editio princeps (1472-73) a cura di Marco Beretta

Bononia University Press

Bononia University Press Via Ugo Foscolo 7 – 40123 Bologna tel. (+39) 051 232 882 fax (+39) 051 221 019 © 2016 Bononia University Press ISBN 978-88-6923-066-0 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. L’Editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per l’utilizzo delle immagini contenute nel volume nei confronti degli aventi diritto. Progetto grafico e impaginazione: Silvia Pastorino Stampa: Global Print, Gorgonzola (MI) Prima edizione: Gennaio 2016

Sommario

Prefazione 7 Lucrezio La vita 9 Il De rerum natura 17 La riscoperta del De rerum natura La prima circolazione del testo L’editio princeps di Tommaso Ferrando (Brescia, 1472-1473) L’esemplare della Biblioteca Laurenziana di Firenze Dopo l’editio princeps Le carte mancanti e la paginazione della presente ristampa

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Fac-simile De rerum natura 1472-73 61

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Prefazione

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a riscoperta di Lucrezio durante il quindicesimo secolo diede un impulso decisivo al rinnovamento della cultura europea. Anche se pare eccessivo attribuire al ritrovamento del manoscritto del poema un ruolo fondativo nella nascita del fermento rinascimentale1, è difficile non concordare sull’importanza storica di questo testo. Il De rerum natura infatti metteva per la prima volta a disposizione dei lettori del Rinascimento una dottrina, quella epicurea, coerentemente alternativa a quella aristotelica, invitando i dotti del tempo a osservare la natura più che a interpretarla entro le sempre più aride categorie della logica. La forza dirompente del poema giunse a travolgere gli steccati disciplinari della scolastica, toccando la sensibilità e l’immaginazione di chi da quella cultura alta e accademica veniva ancora escluso. Le vivide immagini della natura offerte da Lucrezio furono fonte di ispirazione di per pittori innovativi quali Botticelli, Leonardo, Piero di Cosimo e Giorgione. Non è dunque sorprendente che in anni recenti siano stati pubblicati numerosi studi dedicati alla ricostruzione dell’influenza di Lucrezio su artisti, filosofi, scienziati e letterati del Rinascimento2. Anche se in questi studi si è venuto via via dipanando lo straordinario impatto storico del poema lucreziano, la genealogia della prima edizione a stampa del De rerum natura (Brescia, 1472/73) è rimasta avvolta nell’oscurità. Una delle ragioni principali della scarsa attenzione ricevuta da questo libro è quasi sicuramente dovuta alla sua estrema rarità. Dell’editio princeps infatti sono conosciute solo 4 copie conservate presso la Biblioteca Laurenziana di Firenze (di cui qui si ripropone la ristampa), la Bibliothèque et Archives du Château de Chantilly, la Lobkowicz Library di Praga e la University of Manchester Library. La prima copia è stata identificata solo verso la fine del diciottesimo secolo, quando gli studi filologici sul testo lucreziano godevano già di un’illustre tradizione. Ignaro della complesse vicissitudini storiche e filologiche del De rerum natura, il collezionista Angelo Maria D’Elci, fortunato possessore dell’esemplare dell’editio princeps, ne liquidava senza mezzi termini il valore testuale. Il giudizio negativo però era in1  Stephen Greenblatt, The Swerve: How the World Became Modern (New York-London: W.W. Norton & Company, 2011), (trad. it. Il manoscritto. Come la riscoperta di un libro perduto cambiò la storia della cultura europea, Milano: Rizzoli, 2012). 2  Per i riferimenti bibliografici si veda il capitolo 2.

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Prefazione

giustificato, visto che il testo proposto dal tipografo bresciano Tommaso Ferrando era decisamente più corretto rispetto alle edizioni successive del 1486 e 1495. Che il testo pubblicato da Ferrando meritasse maggiore attenzione era sottolineato dal fatto che il manoscritto su cui si basava l’edizione è rimasto ignoto. Anche per questa ragione una ristampa del testo potrà offrire un contributo molto importante alla storia della diffusione del De rerum natura durante il Rinascimento. L’idea di una ristampa dell’editio princeps del De rerum natura è nata diversi anni fa ed è un piacere, giunti alla meta, ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato. Ringrazio Angelo Varni e la Bononia University Press per avere appoggiato con convinzione la pubblicazione dell’opera. Ringrazio Luigi Pirovano per il prezioso e meticoloso lavoro di editing. Ringrazio le direttrici della Biblioteca Laurenziana di Firenze, Vera Valitutto e Giovanna Rao, che, in fasi diverse, hanno generosamente facilitato il mio lavoro. Ringrazio inoltre Franco Bacchelli, Lorenzo Baldacchini, Ilva Beretta, David Butterfield, Francesco Citti, Pietro Corsi, Enrico Flores, Erik Petersen, Martin Ferguson Smith, Alessandro Tosi e Bonna Wescoat per i generosi suggerimenti che hanno contribuito a migliorare il risultato finale. Marco Beretta Le Ville, 27 giugno 2015

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La riscoperta del De rerum natura

1a Tavv. 1a-1b: Piatto e dorso della legatura tardo settecentesca in marocchino rosso e decorazioni in oro che fu probabilmente commissionata dal Conte d’Elci poco dopo l'acquisto dell’editio princeps del De rerum natura, Firenze, Biblioteca Laurenziana, D’Elci 335.

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La riscoperta del De rerum natura

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