Marco Polo (astrologia e politeismo)

May 31, 2017 | Autor: Luna Ria | Categoria: Mongolia
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La piazzetta di San Marco

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La Fortezza di Derbend

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La Jurta trasportata da un carro trainato dai buoi

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Giocolieri cinesi

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Il ritratto del Kublai Kan

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La piana di Cambaluc

L'osservatorio di Cambaluc

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Le armi degli uomini di Caragian

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Macchine belliche medioevali

La flotta del Gran Kan attraversa l'arcipelago indiano

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Arciere giapponese

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La pagoda di Tanjore

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Vista della città di Aden

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La galea di Marco Polo alla battaglia di Curzola

Parlando d'India, Marco Polo già testimoniava l'usanza del sati:

"Quando un uomo è morto e si arde il suo corpo, sua moglie si getta sul rogo e si lascia bruciare insieme col suo signore; e le donne che lo fanno sono molto lodate. E 19

vi assicuro che sono molte quelle che si uccidono così"

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Politeismo Mongolo: Marco Polo riporta che i Mongoli (Tartari) si affidavano a tre Dei: un Dio alto a cui bruciavano incenso chiedendo salute e intelletto, un Dio chiamato Natigai (anche se alcune fonti chiamano "Natigai" la Dea delle donne e protettrice del bestiame) il cui simulacro è fatto di feltro e panno, a cui associano una moglie (Dea Paredra) e alcuni figli.

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Agli Dei vengono offerti carne grossa, con cui ungono la bocca degli idoli. Il brodo veniva sparso fuori casa, in offerta degli spiriti, prima di iniziare a mangiare e bere.

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Deel, abito tradizionale mongolo

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Ci fa poi sapere che il Gran Kan si serviva di astrologi e "abili incantatori" che allontanavano dal cielo ogni nube 27

e nembo. Questi incantatori sono chiamati Tebet e Chesmur e praticano anche la necromanzia

praticando anche il cannibalismo rituale sui condannati a morte:

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I Bacsi incantatori riescono anche a sollevare da terra gli oggetti come le coppe senza che nessuno le tocchi.

I Sensin, invece, non prendono moglie, ma si isolano in 29

comuni (che Marco Polo chiama "monasteri") e adorano "idoli dai nomi femminili" e il culto del Fuoco:

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Vedi il pdf sul Tengrismo

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Astrologia Mongola:

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Parlando di Tibet, ci fa sapere che il valore della verginità è nullo:

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"Dovete sapere che un uomo del luogo non prenderebbe mai in moglie una donna vergine. Dicono che una donna che non ha avuto parecchi uomini non vale nulla e non è amata dagli Dei perché se fosse loro cara sarebbe ricercata e desiderata dagli uomini"

In effetti, la condizione delle donne tibetane era nettamente migliore che non nelle zone asiatiche dove il valore della verginità era essenziale.

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Vedi

Infine, parlando di Cina (Catai, Cina del Nord, impero dei Kin) ci descrive l'umiliante prova della verginità cui si dovevano sottoporre le fanciulle prima del matrimonio:

"Ella è condotta alle terme dove l'aspettano sua madre, la madre dello sposo, le parenti di tutte e due e alcune matrone esperte di queste cose che devono per primo provare la sua verginità con un uovo di colomba." E, se 35

non bastasse, una delle donne si fascia il dito e lo introduce nella vagina della ragazza fino a farla sanguinare.

Senza saperlo, Marco Polo descrivendo la camminata delle ragazze cinesi, "un piede non va mai più avanti di un dito davanti all'altro", sta parlando delle ragazze dai piedi mutilati: "i piedi di loto"

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perché i piedi così mutilati non permettevano di fare lunghi passi, ma piuttosto di ondeggiare con un piede vicino all'altro. Il fatto che Marco Polo colleghi quella camminata "con tanta soavità che un piede non va mai più di un dito davanti all'altro" per far sì che "la vagina si mantenga ancora più stretta"

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lascia intendere che i "piedi di loto" non erano solo un feticcio sessuale di attrazione per i maschi cinesi, ma anche un metodo per controllare che le donne "non andassero a camminare per fare sesso" Viene da pensare alle riflessioni che faceva Ayaan Hirsi Ali, sull'imene e sull'infibulazione:

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"Perfino oggi la verginità è il perno dell'educazione di una donna musulmana. Crescendo mi venne insegnato che è più importante restare vergine che restare viva: meglio morire che essere violentata. Ogni ragazza musulmana sa che il suo valore si basa quasi esclusivamente sull'imene, la parte del corpo più importante anche del cervello o degli arti. Una volta che l'imene è rotto, una ragazza è un oggetto usato, sciupato, sudicio" La stessa idea di infibulazione "suggerisce anche visivamente la strettezza"

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E nel cattolicesimo, ad essere idolatrata, non è una donna intera, ma una donna che ha conservato sempre l'imene, prima, durante e dopo il parto:

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perché la domanda realmente essenziale, da porsi su questa "donna" è "come abbia fatto a restare intatta mentre sgravava":

Anzi, l'imene di maria è "al servizio di cristo", cristocentrico:

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La cosa che non si riesce a spiegare è come mai il 99% delle donne ha orrore dei piedi di loto o dell'infibulazione

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che servivano e servono a mantenere intatto l'imene della donna fino al matrimonio e non dice niente, ma anzi, considera un bel modello di "dignità femminile e promozione della donna" l'imenelatria cattolica:

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Non hanno ancora capito che questo concetto qui è analogo ai piedi di loto cinesi e alla clitoridectomia africana, perché basato sull'idolatria di un imene, e non di una donna che vale "anche se non ce l'ha".

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