Marco Zanetti (March2017): \" \'Mimica architetturale cinese contemporanea\'. Il caso di Venezia\"

May 24, 2017 | Autor: P. Bernardini | Categoria: Chinese Studies, Contemporary Architecture, Chinese Cultural Studies, Venetian Studies
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA

D I P A R T I M E N T O D I DI R I T T O , E C O N O M I A E C U L T U R E C O R S O D I L A U R E A I N S C I E N Z E DE L L A M E D I AZ I O N E I N T E R L I N G U I ST I C A E I N T E R C U L T U R A L E

«MIMICA ARCHITETTURALE CINESE CONTEMPORANEA» il caso di Venezia

Tesi di Laurea di Zanetti Marco Matricola 709012

Relatore: Prof. Paolo Luca Bernardini Anno accademico 201 5/2016

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INDICE PREFAZIONE INTRODUZIONE

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1. CAPITOLO UNO – L'altra faccia della Cina 1.1 Il background della realtà cinese 1.2 Introduzione ad Hanzghou 1.3 Shock culturale 1.3.1 Opinioni generali cinesi 1.3.2 Espansione dei confini culturali 1.3.3 Nascita della curiosità verso lo straniero

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2. CAPITOLO DUE – Dati tecnici 2.1 Prefazione location 2.1.1 Orlando e Zurich Town 2.2 威尼斯水城 2.3 Struttura del complesso 2.4 Lo sviluppo iniziale 2.5 Il declino 2.5.1 杭州乐园 2.6 Il business locale 2.6.1 I residenti 2.7 Songcheng Group 2.7.1 Hangzhou Songcheng Tourism Development

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3. C A P I T O L O T R E – C O N F R O N T O S T I L I S T I C O 3.1 Piazza San Marco 3.1.1 Campanile S.Marco 3.1.2 Colonne 3.1.3 Palazzo Ducale 3.2 Ponti di Venezia 3.2.1 Ponte dei Sospiri 3.2.2 Ponte di Rialto 3.2.3 Nozioni tecniche 3.2.4 Piccole somiglianze 3.3 Canali veneziani 3.3.1 La Gondola 3.4 Fuga dagli spazi affollati 3.5 Schemi decorativi dei palazzi

4. C A P I T O L O Q U A T T R O – L A V O C E D E L P O P O L O 4.1 Sviluppo nuove tendenze 4.1.1 Moda e beni di consumo 4.2 Edilizia in evoluzione 4.2.1 La concessione francese 4.3 L'opinione della gente 4.4 Contratti a tempo determinato 4.5 Le piccole imprese

5. C A P I T O L O C I N Q U E – L E V E N E Z I E C I N E S I 5.1 Inversione dei ruoli 5.2 Suzhou 5.2.1 Centro storico e luoghi d'interesse 5.2.2 Architettura 5.2.3 Cittadine in periferia 5.2.4 Il ponte di Londra 5.3 Wuzhen 5.3.1 Est ed Ovest

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Pagina N. 4

20 20 21 22 23 24 25 26 27 27 28 28 29 29 31 31 31 31 32 32 38 39 40 40 40 41 42 42 42 43 44

6. C A P I T O L O S E I – M I M I C A A R C H I T E T T U R A L E 6.1 Venice in America 6.2 Venezia a Dalian 6.3 La città del Paradiso 6.3.1 Business poco favorevole 6.4 Mimica in continua espansione 6.5 Plagio o non plagio 6.5.1 La Sfinge di Hebei 6.5.2 L'opinione degli esperti

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CONCLUSIONE

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REPORT RISULTATI QUESTIONARIO

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BIBLIOGRAFIA

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RINGRAZIAMENTI

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PREFAZIONE “Il turismo si riduce allora alla visita di una finzione di falsi 'altri', di copie. La quarta ambivalenza del turismo, che è anche quella del nostro mondo in generale, è l'ambivalenza del reale e della sua copia nel momento in cui le copie sono sempre più realistiche e il reale sempre più penetrato dal simulacro e dalla finzione” *1 Vivo in Cina da ormai qualche anno e devo dire che le differenze culturali ed artistiche non finiranno mai di stupirmi: io credo che abbia il potenziale più grande al mondo e per alcuni aspetti può essere la nazione più stupenda positivamente, mentre per altri può stupire decisamente in modo negativo. Così come il celeberrimo Yin Yang, unico in se', pieno ed indipendente come una sfera perfetta, allo stesso tempo può essere sia negativo che positivo, dipendendo da che prospettiva lo si consideri. La mentalità dei cinesi sembra radicata in comportamenti tradizionali, cercando nel contempo di adeguarsi ai tempi moderni, creando così una sorta di “ossimoro comportamentale” (non solo nei confronti degli stranieri ovviamente). Relazionarsi con loro può essere molto difficile o allo stesso tempo molto semplice. Rivolgendosi ad una persona per strada non si sa mai che tipo di reazione potrà avere nei nostri confronti: a volte sorpresa, a volte rude, a volte oltremodo gentile. Le prime impressioni possono essere le più ingannevoli, in quanto le persone più chiuse in realtà possono rivelarsi le più amichevoli una volta che si ottiene fiducia; in generale però i cinesi sono ancora un po' freddi verso gli stranieri ed alcuni cercano di evitare contatto il più possibile. Il sistema di governo è molto differente ed a volte si rimane a bocca aperta nel vedere in che maniera opera il governo rispetto alla propria gente. La prima impressione è quella di uno Stato decisamente più “sicuro” di alcuni Stati europei e la criminalità è relativamente ridotta. Lo Stato è sovrano, con le sue leggi cerca sia di garantire la sicurezza e la tutela del proprio popolo ed allo stesso tempo però ne limita le libertà con censura, burocrazia e piccole limitazioni nella vita quotidiana. Senza dubbio alcune decisioni del governo vanno contro l'interesse di alcuni abitanti, che negli ultimi decenni stanno emigrando trasferendosi in ogni parte del mondo, motivo per il quale lo Stato sta modificando le norme sui visti e sui permessi di soggiorno, così da potersi tutelare contro eventuali “emigrazioni di massa” ed allo stesso tempo garantire più sicurezza ai cinesi contro eventuali immigranti illegali. La lingua e la diversa mentalità sono evidentemente le barriere più difficili da superare, bisogna essere preparati a qualsiasi evenienza, non ci si può trasferire aspettandosi che tutto sia facile. La Cina è senza dubbio una sfida per lo straniero. Ma è una sfida possibile ed interessante, sicuramente una bella avventura, sia in campo personale che lavorativo. Per chi ama viaggiare poi è una sorta di paradiso: la Cina è talmente vasta che vi si può trovare praticamente qualsiasi cosa, da acque cristalline a picchi innevati, da deserti a foreste inesplorate. La Cina e l'Asia in generale sono senza dubbio un mondo tutto da scoprire per noi occidentali, per chiunque fosse curioso (come lo ero io durante i primi anni); qui ogni scorcio può essere uno stimolo, camminare lungo le vie di un paesino in periferia può affascinarci tanto quanto quelle di una grande capitale europea. E' più o meno la stessa sensazione che ricordo di aver provato la prima volta che visitai Venezia, rimanere estasiati semplicemente passeggiando lungo le vie, senza dover necessariamente avere un itinerario prefissato. *1) Marc Augé, Rovine e macerie, trad. it. di Aldo Serafini, Bollati Boringhieri, Torino 2004, (ed. originale Le temps en ruines, Galilée, Paris 2003)

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Non è un posto accogliente per tutti al principio, bisogna avere buone capacità di adattamento, pazienza e non poca forza di volontà, ma col tempo ci si abitua e la Cina può rivelarsi anche confortevole. Un viaggio ed un'esperienza che raccomanderei a chiunque si sentisse pronto per abbandonare il “comfort casalingo” ed avesse bisogno di mettersi alla prova, di tuffarsi in una realtà che non è distante dalla nostra solo materialmente ma principalmente dal punto di vista culturale. Viaggiare cambia la vita, aiuta a crescere e ad aprire i propri orizzonti mentali. Ogni volta che si viaggia, si ritorna diversi, con un bagaglio culturale nuovo, leggermente “migliori”. Non sarà mai semplice vivere in un paese che non è il “tuo” paese, ma con una buona capacità adattativa ed uno spirito di iniziativa, si possono vivere esperienze che molte altre persone non avranno occasione di provare. Per i ragazzi d'oggi è più facile viaggiare rispetto ad un tempo, per questo dovrebbero interessarsi, incuriosirsi ed approfittarne e conoscere questo tipo di esperienza. Non si tratta di abbandonare l'Italia, si tratta di vivere al di fuori degli orizzonti che a volte diventano troppo “piccoli” per chi voglia conoscere il mondo al di fuori dei nostri confini. Aiuta a conoscere nuove realtà, nuove culture, a combattere i pregiudizi ed anche il razzismo. Non importa quando o dove, per quanto o con chi, viaggiare è sempre la soluzione migliore. Il futuro è in tutto il mondo: al giorno d'oggi ormai non esistono veri e propri paesi “autonomi”, ogni stato interagisce con altri, bisogna quindi sapersi mettere in gioco se si vuole vivere una vita un po' fuori dagli schemi.

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INTRODUZIONE E' opinione comune e popolare in Europa che la Cina sia la patria del “fake”, copie o riproduzioni di qualsiasi cosa prodotta all'estero, di qualità più o meno pregiata e che, a volte, risulta quasi indistinguibile dall'originale. C'è chi riterrebbe ciò solo un pregiudizio però di fatto in alcuni casi è realtà. Per quanto si possa essere orgogliosi del “made in Italy”, la Cina fornisce una vasta offerta di prodotti/riproduzioni di prodotti europei (molti dei quali italiani) sorprendente. Interi mercati e centri commerciali si dedicano al commercio di questi “falsi d'autore” e la gente di qui non si fa di certo problemi ad acquistare, chi per cercare di risparmiare mantenendo un look o uno stile di vita europeo, ma anche per chi approfitta cercando di esportare poi questi prodotti all'estero, spacciandoli per originali (perché onestamente alcuni di questi prodotti sono talmente ben fabbricati che solo l'occhio di un esperto potrebbe svelare l'inganno). Negli ultimi anni la Cina si è evoluta ed adattata ai mercati esteri, ampliando la gamma di prodotti e servizi offerti. Alcuni ritengono che i cinesi vogliano “europeizzarsi”, mentre altri pensano sia solo una questione di moda: così come alcuni cinesi prediligono la moda coreana o giapponese, altri preferiscono lo stile europeo. Secondo la mia personale opinione, i più giovani (le nuove generazioni) considerano gli occidentali molto più “cool” degli asiatici e quindi cercano di assomigliarci il più possibile, in che senso? Comprano auto europee, usano lenti a contatto...e così via, fino ad arrivare alla moda, che soprattutto in Italia rappresenta uno stile particolarmente differente da quello comune cinese. Questi sono solo alcuni degli esempi della realtà cinese, in continuo sviluppo ed evoluzione. Se tutto questo sembra singolare, credetemi per ora abbiamo solo toccato la punta dell'iceberg. La capacità di riprodurre dei cinesi va ben oltre..nei prossimi capitoli parleremo non solo di vestiti, oggetti e stili di vita ma anche di edifici, case, strade, veri e propri quartieri di città, con un occhio di riguardo alla nostra cara Venezia, che ha fatto nascere in me domande, ispirato curiosità e spirito di ricerca. Questo progetto è nato con l'idea di indagare su questo fenomeno di “ispirazione occidentale” che sta nascendo negli ultimi anni. Partendo da Venezia come simbolo artistico famoso in tutto il mondo. Convinto di poter riscontrare più interesse e poter raccogliere più informazioni dalla gente, ho considerato che parlare di una città sarebbe stato senza dubbio più ragionevole. Domandare ad una persona cosa conosce o cosa ne pensa (dal punto di vista dei gusti o del comfort) di una città, di un appartamento, di una strada, di un qualcosa prettamente materiale, è senza dubbio più ragionevole che fare domande riguardo a concetti astratti. Agli occhi di noi europei l'esito potrebbe risultare alquanto sorprendente. Copiare a scopi commerciali è comprensibile, ma che significato ha per i cinesi, cosa c'è dietro e qual è la mentalità da cui nasce tutto questo? Perché? Come viene percepito tutto questo da un cinese comune o da uno straniero che si trova in Cina? Il tema non è di facile trattazione perché vi sono migliaia di situazioni simili, decine di opinioni contrastanti ed è una di quelle questioni che potrebbero non trovar mai una risposta definitiva. Quello che cercherò di esporre non è solo una situazione puramente oggettiva, ma vorrei mantenere anche un tono soggettivo: avendo vissuto qui per anni ho conosciuto i cinesi e sto imparando ad adattarmi alla loro mentalità. E' affascinante immergersi in un'altra cultura, scoprire fino a che punto le differenze sociali siano davvero un ostacolo. La costruzione e la realizzazione di alcune delle riproduzioni è indipendente dal pubblico, è decisa ed attuata da una nicchia sociale abbiente: proprio per questo motivo è curioso 6

cercare di capire realmente quanta importanza abbia per la gente comune, cosa ne pensino e come reagiscano osservando questa “globalizzazione mentale” cinese che un tempo nessuno si sarebbe aspettato. Vi sono molti aspetti che non sono visibili agli occhi della gente comune, informazioni che sono quasi impossibili da ottenere a causa della censura o della eccessiva burocrazia, perciò ho deciso di affrontare questo progetto in maniera diretta, sia attraverso la ricerca, sia rimanendo a contatto con la gente. Al giorno d'oggi cercare di capire la vera mentalità che si cela dietro questi fenomeni di riproduzione sarebbe quasi utopia, però porre delle domande alla gente che vive in queste realtà può senza dubbio dare spunto per alcune riflessioni.

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1.

CAPITOLO UNO - L'ALTRA FACCIA DELLA CINA

1.1 - Il background della realtà cinese La Cina si è evoluta moltissimo durante gli ultimi anni..nell'opinione generale italiana, è un paese con miliardi di abitanti, povertà e millenni di storia che demarcano una società completamente diversa dalla nostra. Cultura, mentalità e comportamenti totalmente differenti da ogni canone europeo. La prima parte è vera solo parzialmente. Popolazione composta da miliardi di abitanti, millenni di storia, certo.. povertà generale, non esattamente. Dipendendo dalle zone in cui ci si trovi, la Cina può svelare scenari contrastanti. Dalle regioni periferiche, cittadine o villaggi di campagna in cui si può osservare la semplicità delle antiche tradizioni cinesi (povertà non da confondere con miseria: i cinesi, seppur con poco, vivono la loro vita in semplicità, lavorando i campi o semplicemente commerciando) arrivando fino alle zone più sviluppate, commerciali, internazionali..le immense metropoli che si vedono nei film. Queste sono zone estremamente ricche, in alcune città a livelli più alti persino di alcune capitali europee. Tra le varie grandi città (Pechino 北京, Hong Kong 香港, Guangzhou 广 州) figurano anche Shanghai 上海 ed Hangzhou 杭州, quest'ultima più in ottica turistica ma in rapido sviluppo commerciale. Mentre Pechino si trova nella parte Nord della Cina e Guangzhou ed Hong Kong nella parte Sud-occidentale, Shanghai ed Hangzhou si trovano l'una accanto all'altra nella Cina orientale. Shanghai è una metropoli con skyline impressionanti e grattacieli tra i più alti al mondo, una popolazione di 24.152.700 persone (datata al 2015) con quasi un 30% di residenti stranieri (principalmente uomini d'affari, studenti o immigrati che si trasferiscono legalmente in cerca di lavoro o per ricongiungersi alle famiglie). 1.2 - Introduzione ad Hangzhou Lasciandosi Shanghai alle spalle e dirigendosi verso sud, a 300 chilometri circa si raggiunge Hangzhou, parte di una realtà più contenuta ma in continua espansione. Capitale della provincia dello Zhejiang 浙 江 (una tra le più ricche e sviluppate della Cina), la popolazione (al 2015) contava 9.018.000 persone, circa 130.000 in più rispetto a quelle registrate nel 2014. Dal 2011 sono cambiati moltissimi aspetti, la città è in crescita continua, il governo prosegue incessantemente i lavori di costruzione, ampliando comunità di anno in anno..quella che ieri era solo periferia oggi è diventata parte integrante del cuore della città. Vi sono tre zone principali, il centro (diventato tale negli ultimi decenni, prima che Hangzhou diventasse così grande), la zona a sud del fiume (dove si concentrano la maggior parte dei nuovi uffici ed imprese commerciali che sono nati negli ultimi anni) e la zona nord-est della città (non ancora incisiva a livello economico/commerciale ma importante a livello universitario). La gente piano piano si sposta a vivere sempre più lontano dal centro: per via della sovrappopolazione non vi sono più molti spazi e i costi si sono innalzati parecchio, andando quindi ad occupare le altre due zone. Vi è infine una zona quasi completamente industriale ad ovest della città, dove si concentrano molte fabbriche delle vecchie ditte con sede in centro; anche questa parte è in continuo rinnovamento e nel giro di uno o due anni diverrà ufficialmente uno dei tanti nuovi centri residenziali. Hangzhou oltre ad essere famosa per esser stata ampiamente nominata da Marco Polo durante i suoi viaggi, è conosciuta anche per la miriade di ponti che si intrecciano intorno al Lago dell'Ovest (uno dei laghi più belli della Cina e nella top 10 mondiale, dal 2012 patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO) e per essere la culla del Gran Canale della Cina (conosciuto anche come Canale Imperiale) che è il fiume artificiale più lungo al 8

mondo, partendo da Hangzhou fino ad arrivare a Pechino, per una lunghezza totale di circa 1800 chilometri. Datato 495 a. C., con più di 2000 anni di storia, collega 58 siti storici lungo il suo percorso ed è stato perciò anch'esso proclamato “World Heritage” dall'UNESCO.

*Fig.1

1.3 - Shock culturale Riguardo agli aspetti culturali e comportamentali, la Cina rappresenta una vera e propria sorpresa per i turisti e decisamente una rivoluzione culturale per gli stranieri che ci si trasferiscono. La storia del popolo cinese, i loro studi, il loro modo di pensare è totalmente differente da quello europeo. Mentre a livello tecnologico/lavorativo i cinesi sono molto moderni (ed in continua e rapida crescita), a livello di mentalità/sociale sono spesso ancora molto tradizionalisti. Nonostante il passare degli anni, nella popolazione cinese rimangono dei tratti distintivi della loro cultura passata. Si notano soprattutto a livello interpersonale, dove determinati modi di espressione e comportamento si differenziano in base alla situazione in cui ci si trova o alla persona con cui si sta parlando. Quello che chiamano “mianzi”面子(letteralmente significa “faccia”) è una forma di comportamento atto a mostrar rispetto verso la persona a cui si sta rivolgendo, spesso accentuato nelle relazioni con la famiglia, i superiori, gli anziani o gli amici e riflette tutta una serie di gesti e azioni volte a “mostrare rispetto” o far sentire migliore/superiore la persona a cui ci si rivolge. A volte di fronte ad altre persone, considerano più importante “dar mianzi” all'interlocutore piuttosto che comportarsi in maniera spontanea. Per loro è comune, mentre per noi stranieri certi comportamenti troppo ostentati a volte possono risultare un po' ridicoli o anche fastidiosi. Questo è uno di quei casi in cui si affronta una “barriera” culturale: per quanto per noi sia incomprensibile o non la si consideri rilevante, per loro è alla base della socializzazione; bisogna quindi rispettare questo tipo di comportamenti ed “assecondarli” perché non sarebbe giusto imporre la nostra mentalità alla loro, essendo i padroni di casa sarebbe una mancanza di rispetto. Altri aspetti diversi dalla nostra ottica europea si rilevano in famiglia. *Fig.1 ) Hangzhou, capitale della provincia dello Zhejiang

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Le famiglie cinesi rimangono in contatto molto stretto e con l'avanzare degli anni, più i figli diventano indipendenti, più devono “prendersi letteralmente cura” dei genitori non solo in senso figurato. Gli appartamenti cinesi sono quasi tutti ideati con una struttura a tre stanze, una più piccola per il figlio (solitamente unico, però a volte vi sono eccezioni), una matrimoniale per i genitori ed una terza stanza per i nonni. E' tradizione che il marito si prenda cura della moglie e quindi spesso i genitori della donna seguono la famiglia e si trasferiscono con loro (a volte la situazione può cambiare e saranno i genitori di lui a trasferirsi, questo ovviamente dipende da caso a caso). Una volta che i figli ottengono un lavoro stabile e l'indipendenza, usanza vuole che “restituiscano” poco a poco soldi alla famiglia, genitori e nonni in particolare, sotto forma di regali durante le festività principali in segno di rispetto ed ammirazione per la cura ricevuta dalla famiglia durante l'infanzia. In Europa ovviamente i figli si prendono cura dei genitori in caso di bisogno, ma non sempre vivono insieme, mentre in Cina è un fenomeno molto comune. Per quanto riguarda valori diversi dai nostri, nella Cina “sviluppata” se ne possono trovare molti, tanto per cominciare il denaro diventa la cosa più importante in assoluto, avere più soldi implica più potere sociale. Gli affari e le relazioni personali sono molto influenzate dal livello di ricchezza. Un esempio simpatico sono gli annunci che alcuni uomini pubblicano in cerca di una fidanzata/moglie: subito dopo aver enunciato nome ed età, scrivono il loro reddito annuale. Questo può far intuire quanto spesso i matrimoni in Cina siano “combinati” anche a seconda di influenze economiche. Il modo stesso di consumare i pasti, non parlo solo delle posate o dei tipi di cibo, ma dell'usanza di “condividere” il cibo tra tutti i commensali, quasi a consolidare l'idea di famiglia e rendere ogni pasto un'occasione per stare tutti insieme, rendendo tutto molto più gioioso. 1.3.1 - Opinioni generali cinesi Le vecchie generazioni sono ancora un po' restie e schive verso gli stranieri, forse anche a causa della loro mentalità nazionalista, però alcuni considerano gli stranieri incapaci di intendere la società ed i costumi cinesi, “inferiori” rispetto alla popolazione..a volte si comportano in modo rude o insofferente, anche verso stranieri che in realtà vivono in Cina da molti anni, rispettano gli usi e i costumi e sanno anche parlare la loro lingua. Fortunatamente questa è solo una piccola parte della popolazione, in generale i cinesi apprezzano o addirittura ammirano gli stranieri. Per alcuni è solo curiosità nel vedere qualcosa di “nuovo” che non sono abituati a vedere (a parte nelle grandi metropoli, nelle città normali o più piccole, i cittadini non sono ancora abituati alla presenza di stranieri). Le nuove generazioni tuttavia si stanno incuriosendo rispetto al mondo “laowai” 老 外 (straniero) e a poco a poco stanno adattando la loro mentalità e stile di vita, specialmente considerando che negli ultimi anni il numero di stranieri che si sono trasferiti in Cina è cresciuto esponenzialmente: mentre prima non era necessario relazionarsi con i forestieri, ora devono essenzialmente abituarsi gradualmente a trattare con gli immigrati. 1.3.2 - Espansione dei confini culturali Questo essenzialmente cosa significa? Tanto per cominciare, rapido sviluppo della lingua inglese in Cina. Se fino a qualche anno fa ci si poteva aspettare di sopravvivere parlando inglese solamente in città come Hong Kong, Pechino o, più o meno, Shanghai, nell'ultimo decennio le scuole private e pubbliche hanno intrapreso massivi programmi di studio di lingue straniere, principalmente inglese (da cui nasce l'immensa richiesta di insegnanti madrelingua di inglese, che ogni anno porta migliaia e migliaia di anglofoni a trasferirsi

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per lavoro), ma anche altre lingue quali spagnolo, tedesco, francese e, più difficile da trovare ma tuttavia presente in alcune zone, italiano. Non solo la Cina sta cercando di ampliare i suoi orizzonti linguistici ma sta inoltre tentando di rendere più regolamentata, complicata ma allo stesso tempo più sicura, l'entrata per gli stranieri nel territorio. In parole povere se nel 2010 o 2011 era più semplice ottenere determinati tipi di visti (turistici, business, lavoro, ecc ecc), oggi non è più così scontato. Con le varie riforme introdotte principalmente nel 2015 e 2016 i controlli sono diventati molto più stretti (atti ad impedire la permanenza sul territorio di stranieri con permessi di lavoro illegali o visti fittizi). A dimostrazione della buona fede del governo cinese, nel mese di Gennaio 2016 alcune regioni della Cina, la provincia dello Jiangsu 江苏, dello Zhejiang e Shanghai, sono state rese “Visa free per transito” per 51 stati, consentendo una sosta fino a 144 ore senza dover preventivamente richiedere un visto, il tutto semplicemente presentando in aeroporto un passaporto valido ed un biglietto aereo per uno stato al di fuori dalla Cina (per dimostrare di essere solo “di passaggio” nel territorio cinese). Altre famose città quali Pechino, Guangzhou, Xiamen 厦门, Xian 西安, Chengdu 成都 ed altre 7 in diverse regioni della Cina, hanno aderito al medesimo programma “Transit free” però solo limitato a 72 ore. Per noi italiani poi vi è sempre l'opzione di Hong Kong, che non richiede visto per soste fino ad un massimo di 60 o 90 giorni. 1.3.3 - Nascita della curiosità verso lo straniero Il fenomeno più sorprendente tuttavia è rappresentato dalle influenze che la moda e lo stile straniero stanno avendo sulle ultime generazioni di cinesi. Per l'abbigliamento cercano di ispirarsi sempre di più a stili europei, coreani o addirittura giapponesi. Mentre per lo stile ed il look, cercano di “assomigliare” il più possibile agli occidentali, uno degli aspetti più comuni e bizzarri è l'uso delle lenti a contatto per cambiare colore all'iride (dato che quasi tutti i cinesi hanno occhi marrone scuro o nero, nessuno ha occhi di colore chiaro o vivido) facendo così risaltare gli occhi e farli sembrare più grandi. Si uniscono altri usi che in occidente abbiamo adottato già anni fa, mentre in Cina prima non erano molto accettati ed ora si stanno diffondendo, come tatuaggi, piercing, colorazione dei capelli, ecc ecc..C'è tuttavia da puntualizzare che a volte presentarsi a colloqui di lavoro con piercing o capelli di colore diverso dal nero, specialmente per le donne, potrebbe concludersi con un rifiuto assoluto. Alcune imprese non tollerano ancora queste situazioni, tengono troppo alla loro reputazione e “faccia” per permettere ai loro impiegati di comportarsi in maniera troppo stravagante. Altri casi di riproduzione che si stanno diffondendo negli ultimi anni sono di stile architettonico ed edilizio. Le abitazioni in Cina, specialmente nelle grandi città, sono quasi interamente costituite da complessi edilizi e grattacieli con uffici e decine o centinaia di appartamenti..trovare case vere e proprie con ampi spazi e giardini da noi in Italia è comune, mentre in Cina è raro. Solitamente sono prefabbricati o appartamenti tutti con la stessa struttura, tendenzialmente impersonali, più o meno moderni e dai costi generalmente elevati, dipendendo dall'ubicazione. Recentemente le imprese edilizie hanno intrapreso opere di rinnovamento dello stile, ispirandosi alle grandi città europee..si possono notare complessi residenziali che rispecchiano quartieri inglesi, ville dal look pseudo-francese..In una parte di Hangzhou relativamente ancora poco abitata, si trova un piccolo quartiere che è in tutto e per tutto la raffigurazione di alcune vie della nostra amata Venezia.

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2.

CAPITOLO DUE - DATI TECNICI

2.1 - Prefazione location Xiaoshan 萧山区 si trova in periferia, sull'altra sponda del fiume nella zona sud-est rispetto al centro, all'incirca a 15 chilometri di distanza dal lago. E' una delle zone ancora in via di sviluppo, vi è una stazione ferroviaria (poco frequentata, usata principalmente a scopi commerciali), l'aeroporto internazionale, alcuni parchi naturali e le nuove zone residenziali per coloro che lavorano nei sobborghi. Non è una zona prettamente lavorativa o industriale ne' universitaria, quanto più un insieme di centri commerciali e piccole o medie comunità residenziali. Questo per capire che la zona in cui è stata edificata questa Venezia non era intesa per essere una tra le più frequentate a livello di business o economico. E' stata progettata qui più con l'intenzione di farla diventare un piccolo quartiere “d'élite” con affluenza non elevata e location non troppo comode per eventuali pendolari, ma che garantisse comunque un complesso edilizio moderno, sviluppato e quanto più possibile ben fornito a livello di beni di consumo quotidiani nei dintorni (per quanto sia in periferia, Xiaoshan è comunque fornita a livello di supermercati, negozi, ospedali e tutti i servizi essenziali di cui ogni cittadino possa avere bisogno). Il quartiere denominato “威尼斯水城” (Wei Ni Si, il nome cinese di Venezia, mentre 水城 Shui Cheng letteralmente significa “città sull'acqua”, è il nome identificativo attribuito al sobborgo) si trova ad un paio di chilometri circa dal capolinea della metropolitana Xiang Hu 湘 湖 . Nei dintorni sono stati costruiti altri complessi residenziali “fancy” chiamati “Orlando Town” e “Zurich Town”, un insieme di appartamenti edificati cercando di assomigliare allo stile europeo/americano. E' curioso notare la poca importanza che viene attribuita alla coerenza dello stile generale, trovandosi l'uno accanto all'altro, sarebbe stato più sensato mantenere i quartieri basati sullo stesso stile architettonico o, per lo meno, sulla stessa zona geografica (se non Italia, quanto meno Europa), visto che l'impresa costruttrice è la stessa. In realtà probabilmente volevano solo offrire delle abitazioni in stile occidentale ma con look differenti, per andare incontro alle diverse richieste dei clienti. 2.1.1 - Orlando e Zurich Town Orlando è molto più grande di Venezia. Il complesso è stato costruito prima della Serenissima e si estende per circa il doppio della lunghezza e della larghezza, un vero e proprio villaggio. Non ho chiesto molti dettagli a riguardo per evitare di deviare il discorso dal tema principale. Ha 3 entrate, la principale è di dimensioni notevoli e si trova esattamente al lato dell’uscita della metropolitana 湘湖 mentre le altre 2 si trovano sui 2 lati che costeggiano il parco divertimenti. Zurich è probabilmente il complesso di più recente costruzione, di dimensioni persino inferiori a Venezia. Gli edifici sembrano nuovi, in condizioni migliori e relativamente meno abitati (non ho visto circolare molti veicoli o residenti). “Ad Hangzhou, il centro residenziale di Venezia ha molto più successo rispetto a Parigi. Lungo i canali si vedono persone sedute sulle panchine o chiacchierare nelle strade. Parcheggiate all'entrata BMW, Porsche, Volvo ed altre automobili di lusso. Secondo Liu Shengdi quest'area è bellissima, quasi come un dipinto ad olio. Gli esperti ritengono che questo tipo di comunità siano solo uno stadio di sviluppo urbano in Cina. Man mano che i cinesi poco a poco lasciano il paese ed iniziano a viaggiare, quest'aria di novità dell'architettura occidentale andrà pian piano svanendo” *2 *2) Frank Longfieldt, Wan XiaoXiong, articolo online tradotto dal cinese http://news.163.com/13/0922/08/99C6QB2R00014AEE.html (22-09-2013)

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*Fig.2

2.2 - 威尼斯水城 Alcuni dati riguardo 威尼斯水城 : copre all'incirca un area di 1.3-1.5 chilometri (dipende se si considerano anche i parcheggi e gli uffici amministrativi che si trovano all'esterno dell'area abitata); la sua progettazione/costruzione è iniziata a febbraio 2003 ed ultimata intorno a novembre 2005. All'esterno vi sono i parcheggi per le auto, gli uffici amministrativi, manutenzione e controllo della sicurezza. Gli uffici amministrativi della Venezia racchiudono anche le sezioni riguardanti gli altri centri residenziali circostanti (Orlando e Zurich) probabilmente per questioni di comodità, trovandosi in un edificio di maggiori dimensioni. Il quartiere è strutturato su due livelli. Il livello inferiore è stato progettato per uffici, piccole imprese, negozi e diviso in lotti più o meno grandi per ditte private ed alcune case con piccoli giardini. Al livello superiore vi sono gli appartamenti veri e propri, di dimensioni variabili. La zona degli uffici era disponibile per affitto, mentre gli appartamenti erano in vendita. La ditta costruttrice si chiama 宋 城 公 司 ed è proprietaria di tutte le strutture in questo borgo e negli altri due limitrofi. Gli appartamenti vennero messi in vendita privatamente sia attraverso molteplici agenzie che online attraverso siti web come ad esempio: http://hangzhou.fangtoo.com/es/ck 威尼斯水城/?kw=1&from=bd http://hangzhou.anjuke.com/sale/rd1/?kw= 威 尼 斯 水 城 &pi=baidu-cpc-hzshantou2-jx6&kwid=49390555397&utm_term=威尼斯水城房产

2.3 - Struttura del complesso Gli edifici totali sono 160, 91 al livello inferiore di cui 60 adibiti ad uffici e magazzini, 25 per bar/ristoranti ed i restanti 6 lotti sono case che si trovano lungo gli angoli dei canali. Al livello superiore sono presenti le stesse 91 palazzine connesse al livello sottostante, mentre altre 69 sono accessibili solo al secondo livello. Secondo stime degli uffici amministrativi, durante i primi 3 anni dalla costruzione la curiosità era notevole e molte persone si interessarono al complesso. Tra il 2006 e l'inizio del 2010, la zona business contava un impiego di circa il 70% degli spazi: al primo piano hanno uno o due piani, mentre le palazzine della zona residenziale sono divise in 5 piani abitabili divise dai 2 ai 4 appartamenti ciascuno, con un totale di circa 2200 appartamenti. *Fig.2) Uno scorcio della Venezia di Hangzhou

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La quantità/dimensione degli alloggi era soggetta a cambiamenti, dipendendo dall'andamento del mercato o dalle esigenze dei clienti e la compagnia proprietaria del complesso aveva il diritto di modificare le infrastrutture invendute. In generale, gli uffici spaziavano dai 20 ai 90 metri quadrati, mentre le abitazioni dai 40 ai 120 metri quadrati per gli alloggi più grandi. Purtroppo, mentre l'affitto della parte commerciale procedeva egregiamente, la vendita delle case private non raggiunse i livelli preventivati.

*Fig.3

2.4 - Lo sviluppo iniziale I contabili affermano che durante la costruzione della struttura,l'impresa vendeva gli spazi abitabili per cifre relativamente economiche, dagli 11.000 ai 13.000 yuan al metro quadro (dai 1600 ai 1900 euro circa, costi decisamente ridotti rispetto alla media dei prezzi delle case ad Hangzhou, anche se bisogna ammettere che la zona non era tra le più comode, per quanto fosse completamente nuova e moderna, la costruzione della metropolitana non era ancora stata ultimata), mentre a costruzione ed arredamento ultimato i prezzi chiaramente cambiavano, intorno ai 16.000 o 18.000 yuan per metro quadrato (i costi potevano essere minori se il cliente avesse deciso di arredare l'appartamento privatamente o con agenzie diverse da quella proposta dal proprietario). Inizialmente alcuni privati comprarono spazi durante la costruzione per poi speculare sulla rivendita in futuro, mentre i residenti veri e propri erano stimati intorno ai 1500 (circa 600 appartamenti abitati, mentre gli altri 1600 in attesa di essere affittati o rivenduti ad un valore più alto). I prezzi degli affitti dei locali al piano terra invece erano variabili in base alla metratura, però oscillano tuttora tra gli 8.000 ed i 15.000 yuan circa. In generale in quegli anni il quartiere vantava un'affluenza intorno a 2.000 o 2.500 persone, contando sia residenti che lavoratori. 2.5 - Il declino Con gli anni però l'interesse è inevitabilmente diminuito. Il fascino del nuovo si andava lentamente perdendo e la recente costruzione dei nuovi complessi residenziali limitrofi attirava forse di più rispetto alla vecchia Venezia. *Fig.3) Mappa della riproduzione cinese

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Secondo i custodi e gli impiegati degli uffici, tra il 2012 ed il 2015 c'è stata una grande quantità di traslochi ed abbandono dei locali, soprattutto per quanto riguarda gli uffici. Le piccole imprese che lavoravano lì hanno deciso di spostarsi in zone più centrali o in altre città, mentre alcune sono fallite ed hanno dovuto chiudere ed abbandonare il borgo. I privati che avevano comprato appartamenti nella speranza di una crescita dei prezzi, purtroppo sono stati delusi dall'andamento del mercato. La crescita edilizia di Hangzhou non si è mai fermata ed anche nelle zone centrali, che sembravano ormai sovrappopolate, è continuata l'espansione ed il rinnovo dei palazzi, impedendo così alle zone di periferia di acquistare valore.

*Fig.4

In parole povere, le abitazioni che si trovano nel centro o nelle vicinanze sono ancora le più care, mentre man mano ci si sposti verso l'esterno i prezzi scendono sempre di più: in zone così lontane quindi i prezzi non sono ancora cresciuti abbastanza per poterne approfittare. Molti di coloro che avevano comprato le case durante la costruzione, hanno infine deciso di rivenderle ai proprietari dell'impresa edilizia, oppure semplicemente hanno concesso le case in affitto a famiglie locali. Non sono totalmente sicuro dei prezzi, perché non ho avuto occasione di parlare con inquilini in affitto durante le mie ricerche, tuttavia gli impiegati del posto affermano che si parli di cifre intorno ai 3.000 fino ai 6.000 o 7.000 人 民 币(renminbi, yuan o yan per noi italiani) per appartamenti non troppo grandi però tuttavia ancora abbastanza nuovi, prezzi non troppo elevati ma neanche tra i più economici. Oggi i prezzi per la vendita al metro quadro si sono dovuti adattare al mercato e sono saliti, per questo è diventato più difficile venderli e la ripresa sembra rallentare sempre di più. 2.5.1 - 杭州乐园 C'è chi attribuisce questo “esodo” anche alla scarsità di attività nei dintorni. L'impresa costruttrice ha costruito questo complesso dopo aver completato un immenso parco divertimenti 杭州乐园 (teoricamente il più grande ad Hangzhou) e forse hanno progettato Venezia con la speranza che gli impiegati o le famiglie degli impiegati del parco potessero trasferirsi lì. *Fig.4) Prospettiva di Venezia da uno dei ponti

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In realtà il parco divertimenti (la cui costruzione è stata ultimata in un periodo anteriore a 威尼斯 e che probabilmente ha anche contribuito sostanzialmente al finanziamento della costruzione del complesso residenziale stesso) ha ancora una grande affluenza di clienti, però non è stato mai ampliato o rinnovato, gli scivoli e i giochi d'acqua rimangono pur sempre un'attrazione estiva e quindi essenzialmente funzionante solo nel periodo tra aprile e settembre, 6 mesi aperto e 6 mesi chiuso (l'inverno ad Hangzhou è piuttosto rigido, senza attrazioni al coperto il parco non avrebbe motivo di rimanere in funzione durante i restanti mesi). All'infuori di questo parco, la zona non offre molti altri servizi di prestigio, le università e le scuole più rinomate si trovano nel centro o nella parte est della città, gli ospedali migliori idem, le zone turistiche più comuni sono tutte intorno al lago. Forse i costruttori speravano in una più rapida espansione e modernizzazione della zona, come è accaduto in altre parti di Hangzhou, purtroppo ciò non è avvenuto. Il progetto forse era quindi nato con l'idea di creare una zona residenziale intorno al parco, che nei primi anni sembrava riscuotere moltissimo successo. L'impresa costruttrice quindi pensò di investire i ricavi iniziali in beni immobili (uno tra business più redditizi in Cina), avendo però diritti solo su quella parte del territorio non potevano costruire da nessun'altra parte perché non è facile ottenere una concessione territoriale edificabile dal governo cinese ed economicamente è molto gravosa, quindi svilupparono prima Venezia e poi con il passare degli anni cercavano di reclutare più clienti fino a pensare di doversi espandere costruendo anche gli altri due distretti limitrofi. In realtà non si sarebbe rivelato un grande investimento..

*Fig.5

2.6 – Il business locale Le ditte che si installarono nei primi periodi erano principalmente compagnie di decorazione, design grafico o artistico. Vi erano un paio di negozi al dettaglio, però a detta degli inservienti il business non era dei migliori e quindi fallirono rapidamente. Tuttora rimangono attivi all'incirca 15 uffici e 5 magazzini (il 30% del totale) escludendo due ditte che offrono consulenza economica, gli altri uffici sono quasi tutti di design e fotografia, data la peculiare location che offre molti scorci interessanti per shooting di moda o abbigliamento perciò vi è ancora una buona affluenza di clienti e gli affari sembrano procedere bene. *Fig.5) Venezia vista dal livello inferiore

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Vi sono anche delle imprese di decorazione, i cui uffici sembrano piuttosto nuovi, forse di recente apertura o rinnovamento che lavorano lì solo come base operativa per clienti in altre parti della città o della provincia. Al livello inferiore si possono trovare inoltre due bar (uno attivo, il secondo non si capisce se stia chiudendo i battenti o se sia solo in momentanea inattività) e due ristoranti, uno dei quali sembra ancora abbastanza frequentato dagli abitanti di questa zona.

*Fig.6

2.6.1 – I residenti Riguardo le abitazioni invece, la vendita si è ridotta ulteriormente. Ad oggi gli appartamenti di proprietà di famiglie ed individui sono 150, mentre altri 250 sono stati affittati dalle imprese che avevano comprato le case a scopro di lucro. Alcune palazzine ai margini del quartiere sono state abbandonate o lasciate in disuso, mentre quelle centrali sono state a loro volta rese disponibili per affitto (logicamente se non si riescono a vendere le case e non possono vendere l'intero villaggio, si cerca di minimizzare i costi e massimizzare le rendite) e una parte è stata lasciata in concessione ai lavoratori del posto (manutenzione, impiegati negli uffici o custodi) per far sì che il quartiere mantenesse un po' di vita e non sembrasse deserto. Alcuni impiegati vociferano che l'impresa stia considerando di ristrutturare alcune palazzine per trasformarle in ulteriori uffici o magazzini più moderni, però non sono comunicati ufficiali. Per accedere alle case vere e proprie bisogna salire al livello superiore, che non a caso è stato chiamato“Canal Grande”, affacciandosi sui due canali sottostanti. Per salire a piedi vi sono due rampe di scale connesse ai ponti ma i cancelli sono chiusi e solo custodi o residenti hanno la chiave per aprirli, mentre esternamente si può entrare con le automobili da due entrate collegate alla strada principale tramite una via secondaria. L'accesso però è riservato ai soli residenti, vi sono 3 cancelli con relativi caselli e guardie di sicurezza. Non si può entrare se non si è possessori o residenti in uno degli appartamenti o se non si è “invitati” dai padroni di casa (i custodi non consentono l'accesso a nessuno senza aver prima chiamato l'appartamento in questione ed aver chiesto conferma ai residenti). Una misura di sicurezza forse un po' esagerata considerando il tasso di criminalità bassissimo, ma che comunque non si può criticare vista la struttura del borgo per garantire anche un senso di tranquillità a chi ci vive. L'entrata di auto è limitata per questione di spazi, le vie non sono molto larghe e non ci sono molti posti per parcheggiare intorno alle case, non possono entrare trasporti di grosse *Fig.6) Alcuni esempi delle imprese che lavorano negli uffici del borgo

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dimensioni e solo furgoncini della posta o della consegna a domicilio hanno libero accesso alle strutture.

*Fig.7

Gli abitanti al giorno d'oggi sono principalmente giovani famiglie arrivate ad Hangzhou per lavoro o per ricongiungersi ad altri familiari, oppure anziani che si sono trasferiti in questi luoghi per avere un po' di pace, quiete e meno inquinamento. Gli impiegati del posto vivono lì con i loro parenti, specialmente coloro che sono originari di altre città' (un considerevole numero di impiegati che lavorano ad Hangzhou, non viene dalla città stessa, ma è originario di paesi in periferia più o meno lontani). Coloro che avevano comprato le case nei primi anni sono le famiglie delle persone più anziane; solitamente coloro che si trasferiscono solo per lavoro, tendono a spostarsi in altri luoghi dopo alcuni anni, dipendendo dalla situazione economica. 2.7 Songcheng Group L'impresa responsabile della progettazione e costruzione del complesso veneziano ad Hangzhou si chiama Songcheng 宋城. E' una grande impresa anche a livello culturale in Cina, responsabile della costruzione di molti parchi tematici e divertimento in ogni parte del territorio. In Cina fu la prima ad occuparsi pubblicamente dell'industria dell'arte e dell'intrattenimento, mentre a livello mondiale sembra essere addirittura tra le top 10. I business principali si focalizzano su performance artistiche, attrazioni turistiche, intrattenimento, hotel tematici ed agenzie immobiliari. Recentemente si sono lanciati anche in business di intrattenimento online. Ad oggi il valore della compagnia si aggira intorno ai 70 miliardi di yuan. 2.7.1 Hangzhou Songcheng Tourism Development Questa succursale dell'impresa principale è responsabile della costruzione di molti hotel, 10 resort turistici e ben 30 parchi tematici ad Hangzhou e nelle provincie limitrofe. *Fig.7) Il quartiere residenziale al secondo livello, chiamato Canal Grande

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“Songcheng Group, the great cultural carrier in China” è uno dei loro slogan. http://www.songcn.com/ http://www.songcn.com/index_en.shtml

*Fig.8

*Fig.8) Un esempio dei cartelli pubblicitari che si trovano lungo le vie del quartiere, per promuovere il progetto e la ditta costruttrice

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3.

CAPITOLO TRE – CONFRONTO STILISTICO

“Venezia è ora un luogo dell'immaginario, legata al lusso e al piacere, è diventata mito dopo essere stata, per un millennio, realtà ..Campoformio ha ucciso una repubblica e, incarnazione perfetta della Fenice, l'ha fatta rinascere come idea. E come idea può liberamente spostarsi in tutto il mondo” *3 Cerchiamo di focalizzare di più l'attenzione sugli aspetti che accomunano la nostra Venezia a questa riproduzione “in scala ridotta”. Non vi è ombra di dubbio sul fatto che gli architetti si siano ispirati alla Serenissima, ed il progetto a quanto sembra sia stato pensato con scopi ben altro che commemorativi della medesima. E' curioso però cercare con un occhio più clinico se vi siano elementi letteralmente “riprodotti” in questo esperimento orientale: ebbene sì, ce ne sono alcuni, o perlomeno si può dire ci siano stati dei tentativi. Non sono un esperto di architettura ma alcuni edifici sono stati palesemente ricalcati. 3.1 - Piazza San Marco

*Fig.9

*Fig.10

*3) Paolo Luca Bernardini, a cura di Elisa Bianco, Di qua e di là dal mare, Venezia e il mondo universo, Aras Edizioni, 2010 *Fig.9) La facciata frontale dell'entrata al borgo *Fig.10) Parte laterale dell'entrata, connessa agli uffici

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Cominciamo con l'entrata al complesso. Come già detto in precedenza, giunti a destinazione si può notare un ampio spiazzo per i posteggi dei dipendenti o dei visitatori. Ciò che spicca di più in questa piazza sono alcuni elementi tipici della Piazza San Marco (nota informativa, S. Marco è l'unica nel contro storico di Venezia ad essere degna del nome “piazza”, tutte le altre vengono chiamate “campo”). Fin da prima di raggiungere il posto, in lontananza si può notare un'alta torre di colore rossastro. Avvicinandosi, si distinguono chiaramente i tratti del Campanile di San Marco. 3.1.1 - Campanile San Marco

*Fig.11

Questo Campanile è uno dei simboli principali della nostra Venezia ed in generale conosciuto in tutta Europa, è alto più di 98 metri ed è uno dei più alti d'Italia. La versione di Hangzhou è chiaramente più ridimensionata: con un'altezza di circa 55 metri non può competere con l'originale; va però spezzata una lancia a favore dei cinesi in quanto l'aspetto è quasi identico ed i tratti in comune sono molti. Entrambi sono costruiti con una canna di mattoni scanalata (la “nostra” vanta 50 metri, quella cinese solo 30), al di sopra si trova una cella campanaria con struttura ad archi (la *Fig.11) Il campanile di S.Marco nella piazza frontale dell'entrata, con dettaglio della cuspide

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riproduzione è leggermente più bassa, ma mantiene il materiale ed il colore giusto) ed ancora più in alto vi è uno spazio in mattoni dove, nell'originale, si possono notare i simboli di Venezia, i leoni e la Giustizia, mentre nella riproduzione i cinesi non hanno voluto esagerare e si sono limitati ad inserire lo “stemma” del complesso edilizio con una scritta “Venice” circondata da un sole. Probabilmente un modesto tentativo di “personalizzare” un po' il tutto, o forse più semplicemente hanno voluto evidenziare come Venezia fosse oggetto di ispirazione e non una copia pura e semplice. Un'altra differenza consistente si può notare nella cuspide, di forma piramidale in entrambe, ma decisamente più corta nella riproduzione. Nella versione “fake” sono ovviamente assenti le campane (non essendo un vero e proprio campanile, ha solo funzione estetica) ed è proibito l'accesso. I custodi affermano che all'interno ci sia solo qualche sistema di controllo radio ed elettrico, non vi è stata attribuita alcuna prerogativa particolare. 3.1.2 - Colonne

*Fig.12

A pochi metri di distanza dalla torre campanaria, sorgono le colonne di San Marco e San Todaro, realisticamente in una posizione più o meno coerente rispetto alla disposizione della vera Piazza San Marco. L'altezza delle colonne cinesi è sempre inferiore rispetto alle originali, però in questo caso la differenza si nota di meno rispetto al campanile. I pilastri italiani vennero costruiti in marmo e granito, mentre quelli di Hangzhou sono stati più economicamente assemblati in normale pietra. Le statue sormontanti però sembrano essere quasi identiche, entrambe realizzate in bronzo, il Leone alato di San Marco e la sagoma di San Todaro affrontando il drago svettano alte nel mezzo della piazza. Sottoponendo le statue ad un'occhiata più attenta però si notano diverse imperfezioni nella realizzazione, per così dire un po' “grossolana” delle forme. La base delle colonne cinesi è di forma quadrata a gradoni, molto semplice e spartana, mentre quelle della Serenissima agli angoli presentano le diverse effigi delle Scuole di Arti e Mestieri. *Fig.12) Colonne di S.Marco e S.Todaro, situate di fronte al campanile

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3.1.3 - Palazzo Ducale

*Fig.13

Sempre rimanendo nella piazza, in secondo piano risalta un edificio di dimensioni notevoli. Osservandolo non si può far a meno di notare la somiglianza con il Palazzo Ducale. E' infatti la sua riproduzione, riadattata per ospitare gli uffici amministrativi del quartiere residenziale (sul tetto si trovano infatti i caratteri cinesi che compongo il nome del progetto legato alla realizzazione del borgo 浙江省文化创意产业实验区, Laboratorio Culturale Creativo dello Zhejiang). Lo stile dell'edificio originale si ispira all'architettura bizantina ed a quella orientale. Nonostante le proporzioni siano differenti anche in questo caso (l'altezza totale dell'edificio non è fedele all'originale, ha un piano in meno rispetto all'esempio italiano), lo stile esteriore è ben ricalcato, le colonne e le facciate rassomigliano molto al “nostro palazzo”. Per quanto riguarda la disposizione delle facciate, non sono stati molto fedeli. Mentre l'originale presenta due facciate principali di lunghezza quasi uguale e con un numero di arcate di circa 17, l'esempio cinese si estende praticamente su un'unica facciata principale (di circa 60 metri, una decina di metri in meno rispetto a quella reale) e al contrario le 2 laterali sono quasi inesistenti, di dimensioni molto ridotte. La facciata rispecchia quella veneziana, in stile gotico-veneziano, sorretta da una serie di colonne sormontate da immensi blocchi di pietra intarsiati con disegni prettamente identici (Venezia usò marmi, Hangzhou materiali più semplici) e presentando finestre di forma ogivale. Le finestre nell'originale sono 7 per ogni facciata, mentre la copia cinese ne conta 9. Vi sono inoltre dei balconi situati in posizione centrale: uno per ogni facciata nel palazzo veneziano, addirittura 3, uno al centro e due ai lati; in quello cinese che però stona per un dettaglio, mancando della base che si estende oltre la finestra, perde così la funzione di balcone, diventando in pratica solo una finestra decorata (questa è in realtà la funzione che volevano attribuirgli gli asiatici, non necessitando di spazio “esterno” volevano solo che assomigliasse al modello iniziale). Riguardo alle decorazioni dei balconi, entrambi gli edifici mostrano piccole cuspidi ed edicolette angolari; logicamente la struttura italiana vanta un lavoro più elaborato, minuzioso e nel complesso maestoso, mentre il palazzo cinese vuole solo dare un'idea dell'aspetto di questo edificio. *Fig.13) Palazzo Ducale, scorcio dell'angolo occidentale

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Sul balcone centrale di Venezia inoltre spicca il Leone di San Marco, affiancato da due nicchie con statue di Marte e Nettuno; anche in questo caso alcuni elementi sono stati estromessi e le decorazioni cinesi sono molto più semplificate e non abbondano nei dettagli. La differenza più grande è la mancanza del piano intermedio, il cosiddetto loggiato, che nell'originale veneziano presenta un colonnato con archi traforati con quadrilobi. Nella riproduzione cinese questo livello viene completamente estromesso, passando direttamente dalle arcate del pian terreno al piano sopraelevato con le finestre e le facciate decorate. La facciata veneziana verso il molo presenta notevoli differenze rispetto a quella verso la piazza, mentre nel palazzo “fake” non ci sono cambi di stile, dato che come accennato precedentemente, le facciate laterali non sono di grande rilevanza e sono di dimensioni molto ridotte. I capitelli delle colonne originali sono stati scolpiti con rilievi e decorazioni di diverse epoche, con disegni ed elementi molto complicati che rappresentano storie e significati differenti. I pilastri del “gemello” asiatico invece sono bucolici e di minor elevamento artistico (forse secondo gli architetti non avrebbe avuto molto senso esagerare nei particolari per una struttura che aveva solo funzione amministrativa). Gli interni purtroppo non sono minimamente paragonabili. Quelli di Hangzhou presentano normali arredamenti da ufficio moderni, non hanno nessuna funzione turistica e normalmente non è concesso l'accesso a chiunque visiti la zona. 3.2 - Ponti di Venezia

*Fig.14

*Fig.14) Alcuni esempi dei ponti e delle passerelle del borgo, vagamente rassomiglianti agli originali italiani

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3.2.1 - Ponte dei Sospiri

*Fig.15

La facciata destra invece si connette all'entrata vera e propria del quartiere. Curiosamente, come nell'originale, su questo lato dell'edificio è stato costruito un ponte che collega due edifici scavalcando il rio, una sorta di imitazione mal riuscita del Ponte dei Sospiri. Il principio è lo stesso, un ponte in pietra sospeso che collega due pareti; l'aspetto però è differente: il ponte veneziano fu costruito in stile barocco, con lo stemma del doge e fini decorazioni in pietra d'Istria, con l'arcata ben lavorata e due piccole finestre quadrate. Il facsimile cinese è solo un ponte la cui forma ricalca un po' quella originale, ma i materiali sono diversi: il design presenta 2 diverse colorazioni e la facciata ha 6 finestre in più rispetto alle due canoniche, inoltre non vi sono fronzoli o decorazioni particolari, né stemmi di alcun genere. La parte superiore non rassomiglia per niente: mentre nell'originale vi sono decorazioni e la forma è ad arco, nella versione di Hangzhou vi è un taglio orizzontale netto, coperto da un normale tetto con tegole. La colorazione è contrastante, ad Hangzhou si sono usati colori tendenti al giallo o marrone, mentre l'originale è grigio, o bianco scuro (forse per rispettare i temi decorativi delle case circostanti). Si pensa che riprodurre nel dettaglio la struttura del vero ponte sarebbe stato complicato e non avrebbe apportato molti benefici all'estetica del luogo (in quanto quella *Fig.15) Sezione frontale del ponte, a dimensione completa e con zoom

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sarebbe già stata in una parte leggermente più interna del complesso e meno visibile). Forse ispirato alla leggenda per cui i prigionieri, passando attraverso il ponte diretti verso i locali delle Prigioni Nuove, sospirassero al vedere per un'ultima volta il mondo esterno (da cui il nome “dei Sospiri”; in realtà però pare sia solo una leggenda visto che dall'interno del ponte non è quasi possibile vedere ciò che si trova al di fuori). 3.2.2 - Ponte di Rialto

*Fig.16

Continuando a seguire il tema dei ponti, in una posizione piuttosto insolita rispetto alla configurazione dell'entrata, nell'estremo angolo a sinistra della zona di ingresso del quartiere, si può notare la copia del Ponte di Rialto. La location in questo caso è completamente sbagliata, perché se l'entrata vuole rappresentare Piazza San Marco, il Ponte di Rialto non è situato nella giusta prospettiva. Più realisticamente si tratta solo di una scelta forzata a causa degli spazi, in quanto anche gli impiegati affermano che quell'angolo era forse l'unico luogo ad essere sufficientemente ampio per poter costruire questo ponte e cercare di fornire un altro degli scorci più importanti della città d'arte. Il ponte originale, innegabile simbolo di Venezia, fu costruito a causa del crescente traffico nella zona del mercato di Rialto (da qui il nome). Dopo alcuni crolli inaspettati, venne ricostruito rispettando la struttura del ponte originale: due rampe inclinate che salgono fino a raggiungere una sezione centrale, con arcate lungo i lati ed un porticato a coprire il tutto. Mentre l'originale presenta 5 archi per ogni lato, la copia ne ha solo 4. Le dimensioni non sono state rispettate (presumibilmente sempre per motivi di spazio), altezza e lunghezza sono differenti. In quanto ai materiali, la pietra usata per la costruzione del modello cinese è stata tinteggiata di un giallo/marrone chiaro, con un tetto rosso acceso, mentre nell'originale veneziano i colori sono bianco e grigio chiaro. *Fig.16) Facciata posteriore del ponte, in contrasto con la piazza di S. Marco sullo sfondo. Zoom con dettagli sull'arcata e la struttura

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3.2.3 - Nozioni tecniche I ponti e le passerelle sono uno degli aspetti più affascinanti di Venezia. Il centro storico della città sorge infatti in mezzo alla laguna e conta circa centodiciotto isole, la necessità di queste strutture è quindi evidente per poter rendere accessibili le varie zone della città. In totale si annoverano 435 ponti, 72 sono privati (collegano case o corti, non sono propriamente turistici), 318 furono costruiti in pietra, 60 in ferro e 57 in legno. Il duplicato cinese non aspira di certo a tali cifre, quantificando le sue strutture ad un totale di 68, di cui 30 private (alcune non accessibili in quanto l'ingresso è all'interno di edifici), 41 realizzate in pietra, 12 in legno e 15 in metallo. Gli impiegati nell'ufficio per la manutenzione affermano che i piani originali prevedevano 75 ponti in totale, tutti realizzati in pietra o legno. Sfortunatamente la mancanza di tempo ed i tagli negli investimenti portarono i costruttori a finire il progetto di fretta, lasciando incompleti molti ponti che furono poi completati in metallo per risparmiare denaro e consentirne l'uso (alcuni accessi sarebbero stati bloccati altrimenti).

*Fig.17

3.2.4 - Piccole somiglianze La struttura e la forma dei ponti minori è molto simile agli esempi veneziani; osservando attentamente si possono notare molte somiglianze: forse gli architetti intendevano davvero ispirarsi anche ai ponti meno famosi, oppure la progettazione è stata ideata solo seguendo la forma e la direzione dei canali e delle strade del quartiere. Si possono notare ponti rassomiglianti ad alcuni ponti minori di Venezia, come il Ponte del Diavolo (sul Rio di San Provolo), Ponte Chiodo (sul Rio San Felice) e forse persino il Ponte dei Tre Archi sul canale Cannaregio (in riferimento alle fig. 14 e 17). Realisticamente parlando, è difficile capire se siano copie o abbiano solo una forma rassomigliante. Nel caso del Ponte dei Tre Archi ad esempio, la struttura degli archi sembra essere la stessa, ma la parte superiore è spianata (viene usata come vialetto per l'accesso dei veicoli ai cortili dei piani superiori) e nella parte inferiore è stato letteralmente incastrato un altro ponte di dimensioni più ridotte, a scopo pedonale. *Fig.17) Altri esempi di ponti, molti assomigliano vagamente ad alcuni modelli veneziani

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Data l'apparente uguaglianza delle forme e dei materiali, certamente guardando i ponti minori ad uno ad uno si potrebbe discutere su quale assomigli di più o di meno a quelli italiani, tuttavia non esistono dati precisi o informazioni e quindi si potrebbero solo trarre conclusioni soggettive. 3.3 - Canali veneziani

*Fig.18

La nostra Venezia è divisa principalmente da due canali, il Canal Grande (con una sorta di forma ad S) ed il Canale della Giudecca. L'utilità che ebbero questi canali per la Serenissima è inestimabile, usati come principale via di trasporto e fonte di ispirazione per artisti ed architetti. La Venice di Hangzhou è anch'essa attraversata da due “canali” principali (per inciso, non sono dei veri e propri canali in quanto sono artificiali e nascono da un laghetto scavato attorno al complesso residenziale): uno di dimensioni maggiori intorno agli edifici occupati ed uno di dimensioni leggermente inferiori nella parte posteriore e più “riservata” del borgo (adibito principalmente per uffici o magazzini). 3.3.1 - La Gondola

*Fig.19

*Fig.18) Sguardi sui 3 canali da diversi punti di vista, al piano inferiore e da quello superiore *Fig.19) Gondole ormeggiate sotto ad uno dei ponti nel canale principale

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L'uso di imbarcazioni era una caratteristica fondamentale nella città italiana. La gondola soprattutto, fino alla nascita degli scafi motorizzati, era la più comune ed adatta per il trasposto delle persone. Costruita in legno e dalla tipica forma asimmetrica, con delicate rifiniture ed il tipico pettine in metallo a proteggere la prua. Anche ad Hangzhou vi sono alcune barche a motore ormeggiate sotto ai ponti o legate lungo le vie; l'addetto alla sicurezza afferma che ormai ad oggi non si usano quasi più (hanno infatti un aspetto un po' abbandonato) mentre nei primi anni si usavano per trasportare merci e per scopo decorativo o scenografico. Non potevano mancare, logicamente, alcune riproduzioni delle nostre gondole, in principio usate a scopo turistico mentre ora cadute in disuso. La forma ricorda vagamente l'originale, le proporzioni dei lati non sono state rispettate (le gondole italiane presentano un lato più largo dell'altro), i materiali consistono in legno con degli inserti in metallo ed il pettine frontale ha 6 denti come quelli autentici, ma leggermente più largo ed allungato. Non vi sono decorazioni particolari o sedute comode per i passeggeri, tanto meno si vedono remi o gondolieri nei dintorni. 3.4 - Fuga dagli spazi affollati La nascita di Venezia e la costruzione dei palazzi originali fu condizionata soprattutto dalla mancanza di spazio in cui edificare (logicamente dovendosi adattare alle isolette, gli spazi erano pochi e gli architetti dovettero adeguarsi a progettare le strutture secondo i lotti disponibili); per quanto si stia parlando di tutt'altra epoca e situazione storica, è sorprendente rilevare che anche in Cina i centri residenziali vengano ideati secondo questo principio. La Serenissima fu progettata in questo modo per adattarsi ai pochi spazi disponibili; in Cina la situazione poco a poco sta diventando simile: come già accennato nel capitolo precedente, in centro gli spazi edificabili sono ormai esigui e ci si sta lentamente spostando verso la periferia, che però ora è anch'essa affollata. Ovviamente questa è solo una mia personale considerazione, tuttavia la riproduzione asiatica non si è posta tutti questi problemi in fatto di spazio, si è limitata a cercare di rimanere il più fedele possibile agli schermi originali, ovviamente riadattati alla cultura ed alle necessità moderne. 3.5 - Schemi decorativi dei palazzi A causa degli spazi ridotti, i palazzi di Venezia formano blocchi unici, privi di un cortile centrale. Questo aspetto è identico nella cultura cinese, qui l'idea di un cortile è praticamente inesistente in qualsiasi parte della città, salvo forse alcune ville sfarzose in periferia (e per periferia si intende circa 30 chilometri di distanza dal centro). I palazzi veneziani presentano quasi tutti eleganti facciate traforate, secondo il modello tardo-gotico del Palazzo Ducale. Lo schema decorativo è tripartito e i locali interni si estendono intorno ad un salone da ricevimento centrale (detto portego). Questo aspetto è stato riprodotto solo in piccola parte, per necessità di stile di vita, gli interni sono moderni, appartamenti normali senza ingressi sfarzosi o saloni imponenti (nelle abitazioni comuni in Cina, il salone non è una stanza fondamentale, viene solo realizzato quando gli spazi o i costi lo permettono), le decorazioni delle facciate cercano di ispirarsi al modello veneziano, con finestre ad arcata, colonne, piccoli balconi e rifiniture in pietra bianca. Anche qui la scelta fondamentale è stata la praticità e quindi danno solo un'idea degli originali italiani. Considerando che il cittadino medio cinese non si intende di architettura (tanto meno di architettura occidentale) giustamente i progettisti sapevano che non sarebbe stato necessario esagerare nei dettagli: i clienti non avrebbero notato certe

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differenze. A riprova di ciò ho posto alcune domande agli impiegati circa le incoerenze e le contraddizioni del luogo ed ho rilevato risposte vaghe e perplessità. A causa degli spazi ridotti, a Venezia è rara la presenza di giardini attorno ai palazzi (tuttavia ve ne sono alcuni di aspetto affascinante). Ad Hangzhou solitamente i centri residenziali con molti appartamenti non prevedono vasti giardini o parchi, solo piccoli giardini intorno all'ingresso degli edifici, anche in questo caso il canone è stato rispettato. Si intravedono dei piccoli spazi verdi alle entrate dei vialetti dei palazzi, ma solo in alcuni, non in tutti. Gli appartamenti che si affacciano sulla parte “interna” del complesso (verso il canale o affacciati alle viette) non hanno questo lusso; solo alcune palazzine al secondo piano risultano avere abbastanza spazio per questo “optional” (anche in questo caso, nei centri residenziali di fascia media o comunque non di lusso, i cinesi prediligono la funzionalità e l'ottimizzazione degli spazi, piuttosto che l'aspetto estetico).

*Fig.20

*Fig.20) Parte orientale dell'entrata al quartiere, si può notare il laghetto da cui nascono i canali che circondano gli edifici

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4.

CAPITOLO QUATTRO – LA VOCE DEL POPOLO

“Gli esperti hanno specificato che la nascita di queste riproduzioni architettoniche riflette la presente mancanza di fiducia culturale e di identità sociale psicologica. Dal punto di vista storico e di politiche culturali, anche se non costituisce una vera e propria infrazione dei diritti di proprietà intellettuale, non è comunque un comportamento appropriato”*4 La questione più interessante di questo fenomeno di “riproduzione” degli schemi occidentali è sicuramente chiedersi il perché di questa tendenza. Per farsi un'idea più chiara il sistema più semplice è andare direttamente alla fonte, la gente. Domandare direttamente ai protagonisti di questa situazione può aiutare a fare un po' più di luce su questo aspetto della loro cultura. 4.1 - Sviluppo nuove tendenze Come precisato nella prefazione, questo metodo si è andato sviluppando tendenzialmente nell'ultimo decennio, con la crescita delle nuove mode. Mentre anni fa in Europa si credeva che la globalizzazione fosse controllata dalle infinite industrie cinesi produttrici di gran parte dei beni commerciali esportabili nel mondo, oggi questo fenomeno di “espansione” della Cina sembra essersi stabilizzato e lo Stato sta aprendo gli occhi sul mondo, interessandosi e prendendo spunto da altri paesi ed altre culture. Se prima ciò si rivelava a scopo commerciale o di lucro, adesso le nuove generazioni si interessano anche ad altri campi, quali la musica, l'arte e soprattutto la moda e lo stile occidentale (ci sono anche cinesi che impazziscono letteralmente per stili coreani o giapponesi, però in generale la maggioranza tende a guardare verso l'Europa o l'America). Tatuaggi, piercing, il modo di vestire più casual o, al contrario, elegante e formale stanno entrando nella routine quotidiana di molti cinesi. Mentre le vecchie generazioni sono ancora restie verso questo tipo di comportamento e tendono a rispettare vecchie tradizioni, usi e costumi, una parte dei giovani non è più inibita come un tempo: incuriositi da questi nuovi aspetti, provano a vedere come ci si trova nei panni di uno straniero. 4.1.1 - Moda e beni di consumo Sebbene la moda, la musica ed in alcuni casi anche la gastronomia stiano riscuotendo un grande successo tra i cinesi, c'è ancora chi lo considera un boom commerciale, una pura questione di import/export, lucro e marketing. E' innegabile che i prodotti cinesi all'estero sono considerati economici, mentre i prodotti europei o americani importati in Cina costano di più che negli stessi paesi di produzione (non parliamo solo delle grandi marche, ma anche di quelle di fascia medio/bassa, più a buon mercato per intenderci) e qui non sembrano affatto economici comparati con i paesi di origine. Capire perché in Cina si riproducano molti grande firme di moda non è un gran mistero e chiedere alla gente perché vestano quelle marche non è certo d'aiuto. La moda europea è famosa in tutto il mondo ed economicamente parlando è molto conveniente trattare certi articoli. 4.2 - Edilizia in evoluzione Un aspetto che però è decisamente meno “globale” e meno “alla portata di tutti” è quello edilizio. E' difficile trovare in Italia la riproduzione di una abitazione cinese, mentre in *4) Articolo online del “Beijing Youth Daily”, tradotto dal cinese

http://news.xinhuanet.com/mil/2014-05/26/c_126545529.htm (26-05-2014) 31

Cina molte città progettano interi quartieri o “villaggi” (come li chiamano loro) ispirandosi, a volte letteralmente riproducendo, scorci delle nostre capitali europee. Parlando di stile architettonico non ci sono molti paragoni, il protagonista è decisamente quello europeo. In alcune città si possono trovare complessi edilizi rassomiglianti a piccole vie britanniche, con case costruite in stile Vittoriano, in mattone, con tetto spiovente e decorazioni molto semplici. Il 15 Maggio 2014, durante il secondo Convegno Nazionale e Conferenza sull'Innovazione del Management del Design Industriale, il Ministro dello sviluppo urbano ed edilizio Wang Ning 王宁 critica questo problema dei centri residenziali. “Alcune delle imprese di design dovrebbero prendersi la responsabilità di perseguire l'innovazione, non solamente copiare disegni edilizi per seguire ciecamente le richieste di mercato. Questi meri tentativi di riproduzione denotano una mancanza di caratteristiche geografiche e culturali che poi sfociano nella creazione ed abbandono di migliaia di edifici nelle periferie” *5 4.2.1 - La concessione francese Un altro chiaro esempio è la concessione francese a Shanghai (上海法租界), un quartiere in cui le palazzine originarie furono costruite in puro stile europeo ma ancora tutt'oggi, sebbene siano passati circa 70 anni dalla fine della concessione, le imprese edilizie continua a seguire edificando secondo gli stessi canoni. Offre agli abitanti della città e a molti turisti un'immagine dello stile del tempo, con viali alberati, vie pedonali che si aggirano tra le case ed i piccoli parchi. Sono frequenti ristoranti europei e nei dintorni si possono inoltre trovare cattedrali in stile semi-gotico. Guide locali cinesi offrono anche “Gangster tour” della zona ispirandosi ai malviventi del tempo ed esaltandone le gesta. Famosa per essere una “perla” nel cuore di Shanghai, molti turisti la visitano per passare un pomeriggio di relax passeggiando tra le vie eleganti di questi quartieri ed ammirando alcuni storici edifici (principalmente residenze di antichi politici o persone famose). 4.3 – L'opinione della gente Avendo questa “Venezia residenziale” così vicino, la curiosità mi ha portato ad elaborare un questionario da presentare alla gente del luogo. Ho strutturato le domande in due tipi di documenti: il primo è una semplice lista di domande basate su Venezia che io personalmente sono andato a fare agli abitanti del luogo, mentre il secondo è un questionario a tema più ampio che ho distribuito online (attraverso social network cinesi) per vedere che tipo di risposte avrei ottenuto dalla gente comune riguardo Venezia o gli stereotipi occidentali. Per questioni di semplicità della struttura dell'elaborato, ho poi raggruppato le domande e le risposte traducendole in unico documento, più facile da consultare e per riportare i dati. In loco sono riuscito ad intervistare 15 persone, mentre dal questionario online ho ricavato risposte da circa altre 40 persone (in realtà molte più persone hanno provato a rispondere al questionario, ma la pigrizia o il poco tempo non hanno permesso loro di portarlo a termine, lasciando domande senza risposta o rispondendo in maniera affrettata e non esaustiva) Partendo dalle domande più comuni per rompere il ghiaccio, come ad esempio “cosa ne pensi dell'Europa o degli usi e costumi occidentali” oppure “qual è la tua nazione europea preferita” il 99% ha risposto che l'Europa è molto interessante e le nazioni che riscuotono più successo sono Italia (cibo e cultura), Francia (moda e romanticismo), Germania *5) Articolo online del “Beijing Youth Daily”, tradotto dal cinese

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(precisione e professionalità) e Spagna (musica e divertimento). In generale quello che attira di più dell'Europa risultano essere la cultura, l'arte ed il cibo, mentre l'ambiente, l'architettura e la musica sembrano aspetti più secondari. Alla domanda “sei a conoscenza del fatto che alcuni monumenti/stili architettonici occidentali siano stati riprodotti e costruiti in Cina?” la risposta è stata sì, ma sorprendentemente alla richiesta “cosa ne pensi? Ti piacciono?” l'opinione è discordante. C'è chi disprezza queste copie sostenendo che sono di cattivo gusto e non rispecchiano la cultura asiatica, la Cina dovrebbe avvalorare di più le proprie tradizioni. “ 不,感觉与周围环境,人文气息不适应 No, it doesn't fit with the surrounding environment, the culture or the atmosphere No, non si adatta ne' all'ambiente circostante, ne' alla cultura o all'atmosfera 不,因为不自然太假,中国要有自己的传统 No, because it is not natural, too fake, China should have its own tradition No, perché non è naturale, troppo falso, La Cina dovrebbe rispettare la propria tradizione 由于文化背景的不同,因此其实模范并不是一个正确的方式,中国应该结合自己的 文化传 统来建造自己特色的建筑。建筑与文化是不能分开的,创新也并不是模仿 Construction can not be separated from culture. The cultural background is different, so imitation is not the right way, China should combine their own cultural construction with their own culture in line with the building, innovation is not always imitate Costruzioni non possono essere differenti dalla cultura. La base culturale è troppo diversa, copiare non è giusto, la Cina dovrebbe combinare la propria cultura con un suo proprio stile architettonico, innovazione non deve solo significare imitazione 欧洲建筑是欧洲精神文化的体现,每个国家都有自己的艺术文化遗产,中国也应该发 展自己的特点和传统,不要复制别人的 European architecture is the embodiment of the spirit culture in Europe, and every country has its own cultural heritage, China should develop its own characteristics and tradition, not other's L'architettura europea è la rappresentazione dello spirito della cultura in Europa, ogni stato ha la sua propria eredità culturale, la Cina dovrebbe sviluppare le proprie caratteristiche e tradizioni, non quelle altrui ” C'è anche chi sostiene il contrario, senza dare troppo peso a livello etico, considerando questi progetti esteticamente gradevoli, senza preoccuparsi troppo degli aspetti culturali. Solo una sorta di decorazione, senza nessun altro secondo fine. “ 喜欢那样的建筑,建设在中国也可以让我们感受欧洲风格吧 I like the architecture, some buildings in China can make us feel the European style Mi piace lo stile architettonico, alcuni di questi edici possono farci ammirare lo stile europeo ” 不同风格的建筑可以使中国变得更美 Different styles can make China more beautiful Stili differenti possono far apparire una Cina più bella ” Questo suggerisce che i cinesi stiano cominciando a sviluppare le loro proprie idee anche rispetto alle altre culture internazionali. Mentre fino a qualche anno fa l'occidente e l'America erano dei veri e propri sogni per molte persone, oggi i cinesi si rendono conto 33

che anche se così fosse, ciò non deve influenzare direttamente gli usi e i costumi cinesi, perché sono due culture troppo diverse sotto molti punti di vista. Il forte spirito nazionalista li porta ad essere molto orgogliosi delle proprie origini e sentendosi “minacciati” da altre culture che a poco a poco si stanno immettendo nella vita quotidiana, preferiscono rimanere fedeli alle proprie radici. Cercando di approfondire un po' l'argomento però non si riescono a recuperare molti dati; chiedendo informazioni riguardo questa recente tendenza nell'imitare stili occidentali, la gente si trova spiazzata e non sa indicare un periodo preciso in cui ci sia stato questo boom interculturale, non hanno idee al riguardo e non sanno come rispondere. Si dimostrano poco informati anche riguardo alla cultura europea, alla domanda “cosa conosci della cultura europea e quali sono i tuoi aspetti preferiti?” la maggior parte degli intervistati risponde “mi piace, ma non so molto” oppure “conoscenze basiche, ottenute da libri o dai film”; alcuni ritengono che la musica e la pittura siano aspetti fondamentali della cultura europea. “ 喜欢总体氛围,但没有特别喜欢的国家,主要是觉得环境,福利,教育理念都不 错, 人文底蕴深 I like the general atmosphere, but don’t have a favorite country, mainly I think environment is good, welfare and education philosophy are also good and have a deep cultural heritage In generale mi piace l'atmosfera, non ho uno stato preferito ma principalmente ritengo che l'ambiente sia buono, il benessere e la filosofia educativa siano ottimi e vi sia una profonda eredità culturale ” Sostanzialmente, sostengono che sono attratti dalla cultura europea, ma non sanno esattamente a cosa si riferiscono, eccetto cibo, musica ed arte, non conoscono molto altro rispetto a storia o usi e costumi. Molti affermano che andrebbero volentieri a vivere in Europa, principalmente perché l'ambiente è più salutare e pulito rispetto alla Cina in generale. Solo pochi si azzardano ad ammettere che apprezzano la gastronomia europea, cibo e vini sono molto diversi dalla cultura cinese comune, non tutti i cinesi sanno apprezzarli. Non sono certo da biasimare, per noi europei è lo stesso con i cibi asiatici, siamo abituati a quei “finti” ristoranti che troviamo vicino a casa nostra, ma i veri cibi asiatici sono spesso molto differenti da come li immaginiamo e molti non sono decisamente adatti al palato di tutti. Ognuno ha i propri gusti. “ 我喜欢民主,平等的法律体系和理念。生活水平也比中国高 I like the democracy, the law system and the idea of equality. The standard of living is also higher than in China Mi piace la democrazia, il sistema legislativo e l'idea di uguaglianza. La qualità della vita è inoltre più elevata che in Cina ” Restringendo il campo di ricerca e focalizzando maggiormente le domande sull'Italia, svelano conoscenze stereotipate, convenzionali e anche abbastanza divertenti. Domandando “Cosa conosci dell'Italia, storia usi o costumi, cosa pensi rilevante” ottengo risposte di questo tipo: “ 物价高租房子好贵意面是不是有个西红柿的节日? The prices are high, rent house is expensive, pasta, and there is a Tomato Festival?

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I prezzi sono alti, gli affitti sono cari, pasta e c'è un Festival del Pomodoro? (onestamente non so chi fosse più confuso a riguardo, se lui o io, non ho idea di cosa intendesse) 披萨罗马黑手党家教白兰里包恩 Pizza, Roma, Mafia, il mio tutore mi ha parlato di Hester Prynne (non capisco la connessione con l'Italia, ma faccio finta di niente e procedo nell'intervista) 喜欢国际米兰,通过《罗马假日》了解罗马名胜古迹 I like international Milan (Inter), through “the Roman holiday" I understood a bit more about Rome monuments Mi piace l'Inter, guardando “Vacanze Romane” ho capito un po' di più riguardo ai monumenti romani 知道意大利,有名的足球,意大利著名的红酒,意大利的奢侈品牌,还有许多年轻英俊 男士,和很多著名的歌剧艺术,但是意大利的失业率很高 About Italy I just know football, famous red wine, luxury brands, have many handsome men, high unemployment and have a lot of famous art Dell'Italia conosco solo il calcio, qualche famoso vino rosso, le marche di lusso, so che ci sono molti uomini affascinanti, il tasso di disoccupazione è molto alto e ci sono molte famose opere d'arte ” Andando ancora di più nello specifico, nel mio questionario online figurano anche alcune domande riguardo a Venezia. Partendo dalla classica “Conosci Venezia” tutti rispondono di sì, o ne hanno almeno sentito parlare. Approfondendo la questione, ancora una volta si rivela la poca cultura riguardo al mondo europeo. Quasi tutti gli intervistati rispondono alla domanda “Cosa sai a proposito di Venezia o della sua storia con un perentorio “Niente” oppure “Ne ho solo sentito parlare”, mentre qualcuno risponde ancora in maniera piuttosto vaga “ 水上城市咯,有个 triangle 是不是啊,不清楚 Water City, there is a triangle? I’m not sure La città sull'acqua, c'è un triangolo? Non sono sicuro (non ho idea se si riferisse alle Bermuda o qualche altro collegamento mentale che non riconosco) 知道,水城,很多的文学影视作品都有描写 I know it, Watertown, many literary works and movies describe it La conosco, la città acquatica, molti film e libri ne parlano ” Durante le mie esplorazioni della Venezia di Hangzhou ho avuto modo di incontrare alcuni impiegati ed alcuni degli abitanti del luogo, ho pensato fosse quindi più opportuno chiedere a loro qualcosa riguardo alla città italiana, per farmi un'idea del perché vivessero lì. Ho cominciato ovviamente chiedendo informazioni riguardo alle statistiche presentate nel secondo capitolo; alcuni contabili ed impiegate degli uffici sono stati molto gentili, mentre alcune informazioni si sono rivelate pressoché impossibili da reperire (gli impiegati negli uffici mi hanno detto che alcune informazioni erano private e non potevano essere rivelate, oppure alcuni dati erano talmente vecchi che erano andati persi). Gli addetti alle pulizie che si trovavano lungo le vie del borgo (principalmente le cosiddette “ 阿姨 ayi”, donne anziane che in Cina sono solite svolgere queste mansioni), mi hanno chiarito un po' le idee su come fosse la situazione nei primi anni e di come cambiò tutto poco a poco.

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Gli addetti alla sicurezza mi hanno aiutato a capire come fosse strutturato il quartiere e, nonostante in alcune zone non potessero permettermi di entrare, sono riuscito comunque a scovare dei residenti del luogo e porre anche a loro qualche domanda. Tralasciando i dati, che ho già esposto precedentemente, ho chiesto ai lavoratori ed ai residenti se conoscessero la vera Venezia e tutti, puntualmente, hanno risposto di si. Alla domanda “perché credi che questo quartiere sia stato costruito rassomigliando a Venezia” rispondono dicendo che secondo loro è stato ideato solo per un fattore estetico. “ 这个地方是在城市外围,环境更清洁和更自然。建筑从表面上看起来更很平静,安 宁 This place is outside of the city, more clean and with more nature. They built it to look more peacefull and calm Questo posto si trova al di fuori della città, è più pulito e con più natura. E' stato costruito per essere più tranquillo e pacifico ” Chiedo inoltre se vi siano anche turisti di passaggio e mi rispondono di si, non come una vera e propria località turistica, però alcuni sono incuriositi dal luogo mentre altri sono di passaggio solo per motivi di lavoro (come accennato prima, molte persone usano questa location per scattare fotografie pubblicitarie o veri e propri book fotografici). Riguardo alla storia di Venezia, non conoscono niente. In Cina lo studio della storia occidentale non è molto approfondito (come del resto lo è da noi quello della storia cinese, salvo corsi specifici), la gente quindi deve informarsi di sua spontanea volontà e se non c'è un motivo lavorativo o una particolare curiosità artistica, di solito non approfondiscono la conoscenza delle città famose occidentali. Quando chiedo perché sono andati a vivere/lavorare in questo borgo, mi rispondono solo che per questioni lavorative/economiche questa zona era la più adatta alle loro necessità. A loro piace il look del quartiere ma non lo considerano uno degli aspetti fondamentali nella scelta. “ 我们搬到这里,是因为这个区域还在开发当中,我的家人也住在附近,对我来说上班 也更近。这个地方看起来不错,而且更重要的是公寓本身是新的,周围环境也很漂 亮,但这个并不影响我们的生活 We moved because this zone was still new and being developed at the time, my family lives around here too, and for me is more near my office. The place looks good, but what is more important is the apartment itself is new, whats outside just make our neighborood more beautiful, but doesnt affect much our lives Ci siamo trasferiti qui perché la zona era di recente costruzione e si stava ancora sviluppando, anche la mia famiglia vive nelle vicinanze e per me risulta più vicino al mio ufficio. Il posto è bello e, cosa più importante, l'appartamento è nuovo, ciò che hanno costruito all'esterno rende più bello il nostro vicinato, ma non è di grande rilevanza per la nostra vita in se' ” Gli impiegati e gli addetti ai lavori sono contenti delle loro condizioni. Si sono potuti trasferire con le loro famiglie in appartamenti relativamente nuovi, in ottime condizioni, in una location meno inquinata e più tranquilla, lontano dal caos della città. Il Sig. Li 李 ha comprato un appartamento al primo piano per sua madre. Lo incontro in un angolo di prato vicino alla sua palazzina, mi avvicino e gli faccio qualche domanda per capire le sue opinioni. 36

Sembra un bel quadretto familiare, con tutta la famiglia riunita sotto ad un gazebo piazzato nel mezzo di questo piccolo prato che si trova al lato del palazzo. Stanno giocando e chiacchierando tutti insieme, approfittando della giornata soleggiata. Gli chiedo qualche informazione generale e lui mi risponde che ha comprato questa casa per far sì che sua madre potesse trasferirsi e lasciare la casa vecchia che aveva prima, piccola ed ormai in rovina. Lui non vive lì ma ogni tanto porta sua moglie e la sua bambina a visitare la nonna, che vive nell'appartamento con la sorella di Li e la sua famiglia. Ha comprato la casa durante gli anni della costruzione, quando i prezzi erano molto più bassi ed afferma: “ 幸运的是我做了正确的决定,现在价格每年都在上升。我知道每年的价格会涨,所 以我几年前决定买了这里的房子。这个公寓空了大约 3 年多,同时我们也在慢慢完 成装修,一点点从老房子搬出来。 现在一切都很好,我的家人喜欢在这里,我妈妈也很享受这里的宁静 Luckily I made the right decision, now the prices are going up and up every year, I knew every year the prices would go up, so I decided to buy it years ago. I left the apartment empty for about 3 years, while we finished decorating it and we prepared to move from our old house. Now everything is fine, my family likes it here and my mom can enjoy the peace Fortunatamente ho preso la decisione giusta, i prezzi al giorno d'oggi continuano a salire di anno in anno. Lo avevo immaginato, quindi ho scelto di comprarlo qualche anno fa. Ho dovuto lasciare l'appartamento vuoto per circa 3 anni, mentre finivamo di arredarlo e ci preparavamo al trasloco. Adesso tutto sembra andar bene, piace alla mia famiglia e mia madre può rilassarsi ” La tranquillità ed il clima meno inquinato sembrano essere fattori essenziali nella scelta di questi appartamenti, non conoscono Venezia ne' sanno cosa rappresenti questo stile, però per loro ciò che conta non è solo l'aspetto esteriore. “E' importante per una persona anziana trovare un posto dove potersi riposare e fare una passeggiata ogni tanto, senza doversi preoccupare troppo dello smog o del traffico” afferma Li. Gli chiedo se secondo lui i cinesi in generale ritengono normale o addirittura aspirano a vivere in questi appartamenti “fancy” oppure se non danno molto peso all'estetica. Mi risponde che secondo lui l'aspetto più importante è l'ubicazione della casa. In una città grande è importante minimizzare gli spostamenti casa-lavoro (visto che il traffico di Hangzhou negli orari di punta può essere un grosso problema). Hanno una certa rilevanza anche le condizioni dell'appartamento e del vicinato, un'abitazione nuova ed in una posizione tranquilla o ben servita, è sempre più ricercata. Afferma inoltre che non tutti i cinesi ritengono importante vivere in lussuosi o stilisticamente particolari centri residenziali, dice che secondo lui solo le persone più ricche ritengono importante l'aspetto estetico (avendo soldi in eccesso, a loro non importa pagare di più per avere in cambio qualcosa di particolare), mentre la gente comune cerca solo il compromesso migliore in base alle proprie esigenze. La sua unica preoccupazione sembra essere il futuro, “questo quartiere sta poco a poco andando in declino, sempre meno gente compra case o si trasferisce a vivere, se in futuro dovessimo decidere di cambiare casa, vendere questo appartamento potrebbe essere piuttosto difficile”. Ringrazio il Sig. Li e continuo la mia ricerca. L'ingresso al piano rialzato in alcuni punti è chiuso da un cancello con combinazione elettronica, mentre alle entrate dei veicoli vi è una guardiola con dei custodi che non mi consentono di accedere alla zona privata delle case sui piani rialzati.

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Intravedo una signora con alcune borse al ritorno dalla spesa, mi avvicino e le chiedo se vive lì, annuisce, le domando se posso farle alcune domande e lei acconsente. Le chiedo le stesse domande che ho fatto precedentemente al Sig. Li ed ottengo risposte più o meno simili. La Sig.a Zhou 周 si è trasferita nel 2012 con suo marito, al tempo era disoccupata ma il suo sposo lavorava (e lavora tuttora) in una ditta import/export non lontano da lì. Hanno avuto una bambina subito dopo il trasloco ed afferma di essere pienamente soddisfatta della loro scelta. Vivono in un appartamento di 80 metri quadri con una piccola terrazza che si affaccia su uno dei canali. “Il quartiere non è sovraffollato, la manutenzione è rapida ed efficace e la casa ci è stata data in concessione per 60 anni, considerando il prezzo che l'abbiamo pagata siamo molto felici. La zona è tranquilla e e ben servita a livello di mezzi pubblici, mio marito di solito va al lavoro in auto mentre io mi sposto con gli autobus o la metropolitana”. Riguardo all'estetica afferma che stilisticamente è molto affascinante, ma ciò che si trova tra le mura è più importante di quello che si vede all'esterno. “ 我们生活在这里,邻居不是很多,所以我们不经常看到其他家庭。是的,我们喜欢 在河边散步,但我们希望能做好维护和保持的工作,因为这些水,如果他们不照顾 好,这个地方很容易杂乱 We live our own life here, the neighborhood is not so big so we don't often see the other families. Yes we like to walk around the canals sometimes, but we hope the maintenance keep up the good job, with all these water around this place could get dirty and messy very fast if they don't take care of it Qui viviamo per conto nostro, i vicini non sono numerosi quindi non vediamo spesso altre famiglie. Ci piace passeggiare intono ai canali ogni tanto, ma speriamo che la manutenzione continui a lavorare bene, perché con tutta quest'acqua nei dintorni, la zona potrebbe diventare sporca ed umida rapidamente senza le cure adeguate ” 4.4 - Contratti a tempo determinato Per capire ciò che intende la Sig.a Zhou va aperta una piccola parentesi sul sistema residenziale cinese. Le case appartengono al governo, tutte, indipendentemente da chi le costruisca, compri o venda. Vista la sovrappopolazione, il governo concede le case in vendita agli occupanti per un periodo che va dai 40 ai 60 anni, dopodiché esaurito questo termine, se le case sono ancora in buone condizioni e i proprietari vogliono continuare a vivere lì, devono pagare delle tasse extra. L'ammontare viene calcolato in base al valore della casa, al valore della zone dove sono costruite ed ad altri fattori, ma in generale i prezzi non sono troppo elevati. Viceversa se il governo decide che quelle palazzine sono troppo vecchie e devono essere demolite e ricostruite, o se ha altri piani in mente per quella zona e gli edifici devono essere rimossi, offre un buon risarcimento. Di solito i padroni di casa ricevono un altro appartamento dalle dimensioni variabili (in base a quante persone vivevano nella casa prima e a quanti figli abbia la famiglia) ed inoltre un cospicuo compenso in denaro, superiore al valore iniziale della casa stessa (in poche parole, i proprietari ci guadagnano). Questo è un esempio sia della forza che il governo cinese esercita sulla popolazione, sia della sua ricchezza e generosità: per quanto a volte sembri ingiusto “sfrattare” la gente dalle loro case, il governo non lascia i malcapitati a mani vuote. Secondo una questione etica questo sistema non è propriamente corretto, però in Cina spesso il denaro è il motore della società e quindi molte persone non si lamentano di questi contratti. Al contrario, c'è chi usa questi termini proprio per speculare sul mercato edilizio. Alcune imprese comprano case ancora in costruzione per rivenderle a distanza di anni a prezzi 38

maggiorati, mentre altre comprano le vecchie case dai privati, aspettando che il governo se ne riappropri, così da recuperare il denaro investito e guadagnarci un ulteriore appartamento da poter affittare o rimettere in vendita. Da un lato questo sistema può sembrare inefficace al fine di contenere il sovraffollamento, perché in pratica elimina una casa lasciandone 2 ai proprietari, incentivando quindi l'espansione. Dall'altro lato però garantisce anche un continuo rinnovamento delle strutture. Gli edifici obsoleti vengono demoliti e ricostruiti nuovi, moderni ed ampliati. E' difficile in una città cinese trovare edifici abbandonati o in rovina. Purtroppo in Europa la situazione a volte è l'esatto contrario. 4.5 - Le piccole imprese Vagando per i canali vedo ancora diverse ditte aperte, all'interno degli uffici ci sono degli impiegati indaffarati o al telefono. Alcuni designer sono impegnati a trattare con dei clienti. Alcune stanze sono state abbandonate e svuotate, lasciando insegne che con il tempo scoloriscono sempre di più. Passo accanto ad un'agenzia che sembra essere abbastanza nuova, forse aperta di recente. Non vedo nessuno dentro, ma la porta è aperta. Busso ed entro. Trovo un impiegato, che in seguito scoprirò essere il gestore, Dong Fang 东 方 che mi guarda un po' perplesso chiedendosi cosa faccia lì. Gli spiego che sto effettuando delle ricerche sul luogo e gli chiedo se ha 2 minuti da concedermi. Comincio chiedendo informazioni sulla sua attività: mi informa che la sua è una ditta di trasporti e che questa è una filiale aperta di recente, un'altra sede si trova in centro. Il locale è ben arredato e si affaccia sul canale, con il sole che batte direttamente sull'entrata. Gli chiedo come vadano gli affari e come si trovi in questa zona, mi risponde che gli affari vanno un po' a rilento ma procedono. Il quartiere veneziano gli piace esteticamente, anche se ammette di essersi trasferito lì per comodità e vicinanza con l'aeroporto. Si lamenta un po' dell'umidità dovuta a tutta quell'acqua circostante e dice che in estate i moscerini e le zanzare diventano abbastanza noiosi. Afferma che gli altri business del borgo non sembrano funzionare molto bene, non vede molta gente nei dintorni e tanti uffici rimangono chiusi per la maggior parte della giornata. Secondo lui la zona non è adatta ad ogni tipo di commercio o di negozio, per questa ragione alcune imprese han dovuto chiudere battenti. Nonostante lavori qui, non risiede negli appartamenti al piano superiore, li considera troppo cari per i suoi standard ed inoltre deve anche curare l'altro ufficio in centro. Vive quindi nella zona centrale della città con la sua famiglia e non viene spesso in questa zona della città se non per motivi di lavoro. Per curiosità gli chiedo inoltre se sa qualcosa della cultura italiana o di Venezia: mi risponde che non se ne intende molto e che ha sentito solo parlare del carnevale veneziano e ritiene che l'originale italiano debba essere molto più impressionante rispetto alla riproduzione di Hangzhou.

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5.

CAPITOLO CINQUE - LE VENEZIE CINESI

5.1 - Inversione dei ruoli Sto vivendo in Cina da qualche anno ormai e recentemente ho sentito molto parlare di questa cosiddetta “Venezia cinese”. Ho notato questo termine anche in alcune riviste e siti web. Principalmente si parla della città di Suzhou 苏州, ma negli ultimi anni anche la città di Wuzhen 乌镇 è diventata piuttosto popolare tra i turisti e viene definita come “La città sull’acqua” oppure “La Venezia dell’Est”. La questione mi ha incuriosito ed ho pensato di informarmi di più, visitando anche queste altre città per capire se le voci riguardo la somiglianza fossero vere. Dopo aver parlato ampiamente della “riproduzione” di Venezia, ho ritenuto potesse essere interessante dedicare un capitolo a qualcosa che è nato così lontano dall’Italia, ma sembra avere dei tratti in comune. Può essere una sorta di confronto tra mentalità ai lati opposti di una bilancia. Da una parte ci siamo noi italiani con Venezia ed ho cercato di capire cosa ne pensino i cinesi della NOSTRA città..dall’altra ci sono i cinesi con la LORO “Venezia”, di cui noi italiani non sappiano quasi nulla (è sensato ritenere che la conoscenza della nostra Venezia dai parte dei cinesi è equiparabile alla nostra conoscenza rispetto alle loro Suzhou / Wuzhen). Parlare un po’ di queste due città cambiando il punto di vista potrebbe indurre ad una sorta di “inversione di ruoli”. In parole povere finora ho cercato di sondare opinioni e conoscenze della popolazione locale rispetto ad un “X” europeo (ove X rappresenta la città sull’acqua, per noi Venezia); cosa succederebbe ora se trattassimo lo stesso elemento “X” nato ed esistente all’interno della cultura/mentalità cinese? Avendone avuto il tempo, sarebbe stato interessante fare un sondaggio tra gli italiani per vedere quanto ne sappiano in tema. 5.2 - Suzhou

*Fig.21

Suzhou 苏州 è la più famosa in termini storici e culturali, una prefettura situata nella parte sud-orientale della provincia dello Jiangsu 江苏, nella Cina dell’Est, a circa 100 chilometri *Fig.21) Il canale che attraversa Suzhou

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da Shanghai. E’ una delle città più importanti a livello di scambi commerciali ed uno dei maggiori centri economici della zona. Situata lungo le rive del Lago Taihu 太湖 e nella zona del delta del fiume Yangtze 扬子湖, tra il 2000 ed il 2014 la popolazione è cresciuta ad un tasso del 6.5% (il più alto tasso di crescita tra le maggiori città della Cina) fino ad arrivare all’incirca a 6 milioni residenti nella sola città, più altri 5 nella periferia. Con i suoi 2500 anni di storia (è stata infatti fondata nel 514 A.C.) si potrebbe quasi aprire una nuova discussione su quale “Venezia” sia l’originale e quale la copia. Il nome definitivo Suzhou venne assegnato nel 589 e dopo il completamento della costruzione del Gran Canale nel VI secolo (lo stesso di cui si è parlato nel primo capitolo) la città si trovò in una posizione strategica. Forse proprio per questo motivo fu terreno di molte guerre ed invasioni, che causarono diverse modifiche all'aspetto della città' che possiamo vedere oggi. Solo negli anni 50 finalmente la città conobbe la pace e vennero restaurate le mura ed i giardini che la rendono una tra le più belle della Cina orientale. Nel 1980 vi fu un gemellaggio proprio con la Venezia italiana, mentre nel 1997 fu dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. 5.2.1 – Centro storico e luoghi d'interesse

*Fig.22

Catalogata nel 2016 come 18esima meta più popolare tra le località turistiche cinesi, ad un primo impatto potrebbe non sembrare una città tanto antica. Di fatto però, con 6 milioni di abitanti, è una piccola metropoli, moderna e tecnologicamente sviluppata. E' il centro storico della città ciò che attira la maggior parte dei turisti, rimasto quasi intatto dopo le ristrutturazioni post-invasione giapponese dei primi del 1900. I canali ed i giardini in stile classico sono ciò che rende Suzhou una vera e propria perla. Oggi conta circa 60 giardini, 9 dei quali dichiarati Patrimonio dell'umanità, costruiti tra il 1500 ed il 1900 ad ornamento dei palazzi dei sovrani e dei templi. La città è pulita rispetto ad altre località turistiche cinesi, l'inquinamento è ridotto e girando per i canali si possono ammirare edifici antichi e gustare piatti tradizionali. La città è circondata da un unico grande canale rettangolare, conosciuto come fiume Weichang 围场河 che avvolge il centro storico in una rete formata da 9 canali da est ad ovest e da 12 da nord a sud. Molte persone e residenti del luogo si spostano in piccole barche attraverso i canali, è un comune mezzo di trasporto in questa zona. *Fig.22) Il centro storico di Suzhou

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Pingjiang Street 平 江 路 è la via più famosa per ammirare barche navigare attraverso i canali ed i tipici edifici costruiti a ridosso del fiume, con i suoi 800 anni di storia è nella lista delle “Strade storiche e culturali cinesi”. Shantang Street 山塘街 è la strada principale, conosciuta anche come “miniatura dell'antica Suzhou”, vantando 1100 anni di storia, corre parallela lungo il fiume, incorniciata da ponti e costruzioni antiche conservate ancora quasi in perfetto stato. 5.2.2 - Architettura Riguardo all'architettura, gli edifici sono attribuiti ai periodi delle dinastie “Ming” 明 e “Qing”秦. Le mura sono rivestite di bianco con delle piastrelle nere. Le strade sono piccole e proporzionate, con molti cortili che si trovano sia lungo il fiume che a cornice degli appartamenti nelle vie più interne. Queste corti rivelano due tipi di design distinti, influenzati dalla cultura “Wu” 吴 oppure da quella “Yue” 越 che presentano differenti decorazioni intagliate. 5.2.3 - Cittadine in periferia Un altro esempio di città acquatiche in questa zona è dato dal borgo di Tongli 同里, situato nel Distretto Wujiang 吴 江区 di Suzhou. Collegata al Lago Taihu ed al Gran Canale, è circondata da ben 5 laghi connessi da un intricata rete di fiumi e torrenti. Lo stile architettonico è uguale a Suzhou, questo villaggio però conta la bellezza di 47 ponti e 15 passerelle. E' credenza popolare cinese che porti fortuna, pace e prosperità camminare lungo questi ponti con il proprio consorte subito dopo il matrimonio. 5.2.4 - Il Ponte di Londra

*Fig.23

Come se il fascino e la storia di Suzhou non bastassero, i cinesi vi hanno inoltre costruito una fedele riproduzione del London Bridge. Sebbene il ponte non abbia meccanismi che gli permettano di alzarsi e consentire il passaggio delle navi, per non sentirsi tuttavia troppo colpevoli di plagio, questa volta i cinesi hanno costruito due torri in più rispetto all'originale. La forma e l'aspetto di ogni torre ricalcano quelle londinesi, ogni torre è alta circa 40 metri e divisa in 3 parti orizzontali, con una larghezza totale di 46 metri. Le torri vengono divise in totale in cinque parti e sono fornite di scale ed un ascensore, per consentirne la visita da parte del pubblico. Come se non bastasse, nella parte più alta delle torri è stato aperto un bar chiamato “The *Fig.23) Il Ponte di Londra a Suzhou

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British Coffee Cafe” per rendere ancora più evidente il concetto. 5.3 - Wuzhen

*Fig.24

Wuzhen è una cittadina dalle dimensioni ridotte, con una popolazione totale di circa 60.000 abitanti, di cui però solo 12.000 residenti permanenti. La cittadina conta un totale di 13 comunità residenziali e 18 villaggi. Situata a circa 17 chilometri a nord di Tongxiang 桐 乡, nella stessa zona circondata da Hangzhou, Suzhou e Shanghai, sempre nella provincia dello Zhejiang. Dista circa 45 minuti in autobus da Hangzhou. E' stata nominata una delle “10 città più incantevoli della Cina”. Le prime conoscenze storiche sulla città datano intorno al 1300, ma si ritiene che la costruzione fosse già iniziata qualche secolo prima. Con all'incirca un millennio di storia alle spalle, è relativamente più “giovane” rispetto a Suzhou, ma è comunque considerata un vero e proprio museo vivente sulla storia delle antiche civiltà e tradizioni della Cina del passato. I cinesi la considerano una tra le loro più importanti reliquie culturali. Edificata lungo la parte meridionale del fiume Yangtze, i villaggi si estendono tra antichi ponti, ristoranti ed abitazioni costruite secondo i vecchi canoni architettonici. I canali che si snodano lungo la cittadina sono alimentati dallo stesso Gran Canale che ha reso famosa Suzhou ed Hangzhou. Tutti gli edifici vantano un secolo o più di vita, realizzati in legno e pietra, con tetti piastrellati, come da tradizione. In tipico stile architettonico di epoca Qing, riflettono lo stile di vita dei locali. Lungo i canali, ponti ad arco e passerelle in pietra collegano i villaggi ai centri residenziali. Ad ogni angolo si possono ammirare i vecchi cortili, ancora in ottime condizioni e *Fig.24) Barche lungo i canali di Wuzhen

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dall'aspetto affascinante. 5.3.1 - Est ed Ovest Principalmente la città si divide in un due parti, orientale (Dong Zha 东栅) ed occidentale (Xi Zha 西栅). La zona orientale è ideale per rilassarsi e farsi trasportare lungo il canale centrale da una delle molteplici imbarcazioni mono-remo, oppure dedicarsi alla visita di alcuni musei e mostre riguardo allo stile di vita tradizionale. Le attuazioni popolari sono l'attrazione principale di questa zona, con esibizioni di arti marziali, scalata al palo di bambù, teatri d'ombra ed altri, seguendo una pianificazione oraria che copre più o meno tutta la giornata. La zona occidentale è simile a quella orientale ma per gli stranieri potrebbe risultare più incantevole in quanto, oltre al canale circondato da strade ed edifici lungo entrambi i lati, presenta complessi architettonici in stile originale. E' interessante osservare i vari ponti, balconi, colonnati e la contrapposizione di edifici che esibiscono porte e finestre in legno in contrasto con le pareti ed i pavimenti in pietra grigia. Vi sono bar e karaoke per mantenere più “viva” questa parte della cittadina. Xi Zha è diventata principalmente una zona turistica, con meno residenti cinesi rispetto a Dong Zha, però in forza del maggiore afflusso di visitatori viene mantenuta in condizioni impeccabili, strade ed edifici puliti ed ordinati, nel tentativo di ispirare i turisti facendo un salto nel passato. La calma e la quiete regnano sovrani in queste zone ed è comune usare piccole barche o zattere in legno per spostarsi più facilmente tra le varie località. Considerata un perfetto connubio tra antico e moderno, il 19 Novembre 2014 anche Wuzhen è stata candidata a Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.

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6.

CAPITOLO SEI – MIMICA ARCHITETTURALE

“Tanto Venezia, ed il suo mito, sono presenti nel mondo, quanto il mondo, e perfino i suoi mirabilia, sono presenti a Venezia” *6 Allarghiamo un po' di più il campo visivo sulla situazione, cercando di spingere lo sguardo anche al di fuori di Hangzhou. Venezia è considerata una città unica al mondo, la cui cultura è tra le più antiche d'Europa ed è sopravvissuta a molte battaglie e conflitti. Tralasciando l'aspetto storico, argomento troppo vasto per poter essere esposto in un solo trattato, in ambito letterario/artistico Venezia non ha solo impressionato l'oriente, ma letteralmente tutto il mondo. Ho intenzionalmente tralasciato la trattazione di questi due aspetti perché confrontarli con quelli di altre culture o civiltà sarebbe diventata materialmente un'impresa titanica, di cui già molti storici si stanno occupando da anni. 6.1 - Venice in America Apro una piccola parentesi perché durante la ricerca ho notato che i “fans” veneziani non sembrano essersi sbizzarriti solo in Asia ma anche in altre parti del globo. In America ad esempio si possono trovare molte città omonime ad alcune del Veneto. Venezia in particolare, vantando ben 10 “Venezie” sparse nel continente. Partendo dalla più famosa Venice in California fino ad arrivare in Louisiana, ne troviamo una nella contea di Madison in Illinois, Missouri, una anche a New York nella contea di Cayuga, addirittura due città in Ohio ed una nella contea di Sarasota in Florida. 6.2 Venezia a Dalian “Il 17 Ottobre 2015 China News Network ha riportato l'apertura ufficiale della Venezia di Dalian. Coprendo un'area di circa 40 chilometri quadrati, affermano che la riproduzione sia in scala 1/10. L'impresa costruttrice Dalian HaiChang 大 连 海 昌 cominciò la costruzione del progetto “Città Acquatica Orientale” (Venezia d'Oriente) nel 2011 con un investimento di 5 miliardi di yuan. L'impresa francese A.R.C di architettura ha progettato un canale lungo 4 chilometri, con una larghezza media di 15 metri, profondità di circa 1.2 metri ed una circolazione d'acqua pari a circa 100.000 metri cubi ogni 15 giorni. I francesi hanno inoltre disegnato più di 200 costruzioni in stile europeo posizionate lungo ambo i lati del canale, che sono state completate ed inaugurate in Maggio 2016. Già dall'inaugurazione di Ottobre sono stati resi disponibili dei trasporti acquatici per turisti, per ora sono state usate solo le “Gondole”, riproduzioni di colore nero delle originali. In futuro i responsabili affermano che saranno abilitate anche altre imbarcazioni, come il Vaporetto ad uso di “bus acquatico” ed inoltre sarà possibile affittare piccole barche.” *7 Questa Venezia sta lentamente diventando famosa tra la popolazione cinese. Trovandosi non lontano da Pechino, vi è una grande affluenza di turisti nella zona e quindi molti visitatori decidono di visitare la città per farsi un giro in barca lungo i canali.

*6) Paolo Luca Bernardini, a cura di Elisa Bianco, Di qua e di là dal mare, Venezia e il mondo universo, Aras Edizioni, 2010 *7) Articolo online tradotto dal cinese. http://news.sohu.com/20151021/n423737011.shtml (21-10-2015)

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*Fig.25

6.3 - La città del paradiso Riguardo alla riproduzione di monumenti artistici, Hangzhou non è nuova a questo tipo di esperimento. Oltre ai borghi che si trovano intorno a Venezia, in un’altra zona di periferia si trova una miniatura di Parigi. All’interno del complesso si trovano gli edifici ormai lasciati quasi in disuso, abitati solo dai custodi e dai lavoratori del posto. Dopo aver percorso una via centrale che prosegue dritta in mezzo al complesso, si raggiunge la zona centrale del parco, ove all’interno di un vasto prato si trova la riproduzione della Torre Eiffel. In un rapporto 1:3 con l'originale, la copia è alta circa 108 metri ed è in continua evoluzione. “Con la Città del Paradiso 天都城 Hangzhou cerca di imitare il panorama di Parigi, con le tradizionali architetture, includendo la Torre Eiffel, gli Champs Elysées, il Palazzo di Versailles ed altre aree. La costruzione del complesso cominciò nel 2007, l'impresa costruttrice Zhejiang Guangsha 浙江广厦 riporta che la città potesse accomodare fino a 100,000 abitanti, ma ad oggi non ne conta più di 2000.” *8 Assomiglia molto alla Parigi originale, edifici con doppio tetto, balconate e camini stretti. Non vi sono molte persone e la ragione principale probabilmente è la location, a circa 40 minuti dal centro. *Fig.25) Scatti della Venezia a Dalian *8) Articolo online tradotto dal cinese. http://news.xinhuanet.com/mil/2014-05/26/c_126545529_3.htm (26-05-2014)

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A circa 7 anni dall'apertura, molte delle stanze al primo livello del complesso edilizio sono ancora libere. Un agente edilizio del luogo sostiene che la città non è esattamente “fantasma”, tuttavia c'è ancora molto da lavorarci e sperano che la futura costruzione della metropolitana nei dintorni, aiuti lo sviluppo e porti più persone a voler vivere in questa zona.

*Fig.26

6.3.1 Business poco favorevole “Esperti dicono che il boom edilizio si è spostato dalle città e le compagnie edilizie non conoscono le nuove necessità dei consumatori, ritengono che la riproduzione dei paesaggi famosi ed interi quartieri urbani possa attirare possibili compratori. Ovviamente, le imprese non tengono in considerazione il fatto che il problema delle imitazioni “made in China” è che non introducono alcuna innovazione, nel lungo periodo stancano” *9 Nel 2013 sono ricominciati i restauri ed il rinnovo del complesso. I costruttori pensavano di ampliare gli spazi, passando da 80 palazzine a 139, con l'aggiunta di 12 case indipendenti, praticamente aumentando la scelta in fatto di abitazioni. Dal 2013 si è sempre puntato sull'evoluzione ed il miglioramento in vista del completamento della metropolitana e prospettando una maggiore affluenza di clienti potenziali. Ad oggi però la costruzione della metropolitana procede ancora a rilento ed i risultati non sono quelli sperati. Verso la fine del 2016 sono stati progettati lavori di restauro riguardante l'intero parco, con il rinnovo delle maggiori attrazioni ed un abbellimento generale della Torre Eiffel, con l'aggiunta di luci, fontane ed altri spettacoli serali.

*Fig.26) Scatti della Parigi di Hangzhou, con particolari della Torre Eiffel *9) Articolo online tradotto dal cinese. http://news.163.com/13/0922/08/99C6QB2R00014AEE.html (22-092013)

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“Questa Parigi rimane concettualmente una “città satellite” ma il suo ruolo è quello di creare un nuovo tenore di vita in multipli formati, per questo vorremmo continuare ad apportare miglioramenti. La Cina si sta gradualmente stancando sempre di più di tutte queste riproduzioni edilizie in tema europeo, quindi si sta cercando di costruire interi complessi, ma sembra che la città ora stia perdendo persino il suo fascino turistico, visto che negli ultimi anni questo tipo di progetti pseudo-europei stanno nascendo ovunque in Cina. Il gruppo GuangSha afferma che il valore reale risiede nella crescita del GDP preventivato dal governo locale, però la situazione non rispecchia la realtà ed a causa dei prezzi troppo cari non vi sono compratori” *10 (una media del valore degli affitti è stata calcolata a circa 10.000 yuan, un prezzo decisamente troppo alto per abitazioni così lontane dal centro) 6.4 – Mimica in continua espansione Ampliando un po’ il discorso, in Cina le copie di monumenti ed edifici famosi sono moltissime e se ne possono trovare quasi in ogni parte della nazione. Nella provincia dello Jiangsu 江苏 lungo il lago Haian 海安 si può trovare un'imitazione dell'Opera Australiana di Sidney, che per l'occasione è stata convertita in una gigantesca serra da circa 120 metri quadrati. Nel Dicembre 2013 la città di Rizhao 日照市 nella provincia dello Shangdong 山东省, ha costruito un Arco di Trionfo rappresentante il simbolo francese. Dal 2014 il Parco Shapingba nella città di Chongqing 重 庆 沙 坪 公 园 esibisce in scala ridotta uno scorcio del Monte Rushmore americano. Logicamente non mancano nemmeno le copie dei loro stessi monumenti (riproduzioni in scala del Tempo del Paradiso o della Città Proibita di Pechino si trovano in alcune città meno famose). Nel Villaggio Huaxi 华西村 della città Jiangyin 江阴市 si può trovare una riproduzione della Casa Bianca. Curiosamente anche a Taizhou 台 州 市 (non molto lontano da Hangzhou, un'ora o poco più) si trova un'altra copia della medesima. “Secondo recenti reportage dei media, molte altre città e province riportano edifici simili a modelli famosi occidentali. Anhui, Fuyang, la contea di Yuhuan nel distretto di Wenling Yingquan, Jiangxi e Jiujiang, in Hunan e nel governo municipale di Loudi, a Nanjing nel distretto di Yuhua, a Xiamen nel distretto di Tongan e nella contea di Lianshui. Le statistiche sono ancora incomplete, ma ad ora si contano almeno 11 esempi della Casa Bianca degli Stati Uniti” *11 6.5 - Plagio o non plagio 6.5.1 - La Sfinge di Hebei Apro una breve parentesi che mi sembra interessante per vedere un esempio della reazione delle autorità quando realizzano che alcuni monumenti sono stati riprodotti. Nell'Agosto 2015, il governo egiziano ha inoltrato una protesta ufficiale all'UNESCO, affermando che il governo cinese avesse copiato uno dei loro simboli culturali e chiedendo quindi che quest'ultimo fosse demolito immediatamente. *10) Articolo online tradotto dal cinese. http://www.cphoto.net/article-143523-1.html (17-10-2014) *11) Articolo online del “Beijing Youth Daily”, tradotto dal cinese http://house.ifeng.com/detail/2014_05_26/46504262_2.shtml (26-05-2014)

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Questa imitazione della Sfinge si trova nei sobborghi occidentali di un villaggio della città di ShiJiaZhuang 石家庄 , lunga circa 80 metri ed alta 30. La statua è stata costruita con una struttura saldata in acciaio sulla quale è stato poi colato il cemento ed infine pitturata. Secondo un impiegato dell'impresa edilizia “la statua della Sfinge è solo temporanea, deve essere usata solo una volta per delle scene in un film in prossima uscita, una volta finito sarà rimossa” continua nella spiegazione “la costruzione della statua non voleva essere un affronto alle famose costruzioni egiziane, ci sarebbe solo servita per questa scena cinematografica, non vi erano secondi fini, non abbiamo ricevuto un centesimo dai tour turistici che la gente effettuava, abbiamo un profondo rispetto per l'eredità culturale mondiale e ci scusiamo per il malinteso”. “Secondo l'esperto di antichità egiziane Abdel - Rahim Rehan, questa copia della Sfinge agisce in violazione dell'atto n.39 in protezione dell'eredità culturale d'Egitto. Il ministro delle antichità egiziane ha affermato che secondo gli accordi dell'UNESCO risalenti al 1972 riguardo ai trattati sulla protezione delle eredità culturali e naturali del mondo, sia intenzionalmente che non intenzionalmente, questi accordi vanno rispettati e non deve esserci danno a nessuno dei monumenti interessati e quindi lo stato d'Egitto ha chiesto formalmente alla Cina di rispettare questa convenzione. Allo stesso tempo, il direttore dell'ufficio stampa dell'ambasciata cinese Zong Yu 宗 瑜 afferma di non aver ancora ricevuto una notifica ufficiale da parte dell'ambasciata egiziana e quindi si sta ancora aspettando per decidere come procedere.” *12

*Fig.27

6.5.2 - L'opinione degli esperti Per quanto riguarda questa complicata questione di "plagio", esistono molte e contrastanti opinioni. Sia in Cina che all'estero, molti esperti hanno considerato questi casi e non sanno dare una risposta definitiva. Gli esempi sono molti e le situazioni differenti l'una dall'altra, alcuni sono veramente stati progettati solo a scopo ricreativo oppure estetico, mentre altre sono senza dubbio state costruite con un puro scopo turistico o commerciale. E' un problema difficile da affrontare, vanno considerati molti dettagli sia dal punto di vista *12) Articolo online del “Beijing Youth Daily”, tradotto dal cinese http://epaper.ynet.com/html/2014-05/26/content_60917.htm?div=-1 (26-05-2014) *Fig.27) la Sfinge di Hebei

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tecnico che etico, non tutte la persone la pensano allo stesso modo. La professoressa YuYang Tang 汤 羽 扬 dell'Università di Architettura di Pechino e direttore della Società Architetturale Cinese, considera la questione quasi ridicola. "Questi casi appartengono solamente ad una "nicchia" ed i veri architetti non si degnano neanche di considerare questi design poco originali. Anche se non vi sono le basi per una vera e propria accusa di plagio o regolamenti su restrizioni a riguardo, almeno da un punto di vista di etica professionale i responsabili dovrebbe astenersi da questo tipo di progetti, per evitare problemi inutili" *13 Sempre nello stesso articolo, vengono riportate le opinioni di altri due esperti in materia. Li Shunde 李顺德 Direttore dell'Accademia delle Scienze dell'Università di Legge Cinese e del Dipartimento di Proprietà Intellettuale, afferma che: "Le condizioni e le caratteristiche della costruzione dovrebbero essere protette da copyright, almeno per determinati periodi di tempo, nei limiti di 50 anni dalla morte dell'autore. Per determinare se ci sia ua vera e propria infrazione, comunque, bisogna effettuare profonde ed accurate analisi delle strutture. Afferma infine che ogni monumento ha il suo proprio significato e l'imitazione potrebbe generare risultati differenti, non è possibile considerare ogni copia un'infrazione dei diritti di copyright" *14 Al contrario, il designer responsabile del Jingtang World Expo a Shanghai sostiene che: "Negli anni recenti vi sono stati casi molto frequenti di riproduzione. La riproduzione va considerata plagio ed è un segnale di pericolo nell'industria edilizia. Possiamo ispirarci a nuove idee ed apprendere nuove vie per pensare al di fuori degli schemi, ma non possiamo semplicemente riprodurre i loro specifici simboli e forme." *15 Resta quindi una questione in sospeso per ora. Anche se finora ci sono state molte segnalazioni e perfino alcune lamentele pubbliche, non vi sono ancora stati provvedimenti ufficiali da parte di nessuna delle ambasciate coinvolte. Il Professore di Pianificazione Urbana Sig.Ming pensa che la mimica architetturale sia solo una fase, un sottoprodotto della crescita urbana cinese. "..i cinesi cominciano a viaggiare all'estero sempre di più, poco a poco l'impressione di novità data dall'architettura straniera sta svanendo e si spera che in futuro i disegnatori si inventeranno qualcosa di più originale.." *16

*13) Articolo online del “Beijing Youth Daily”, tradotto dal cinese http://house.ifeng.com/detail/2014_05_26/46504262_2.shtml (26-05-2014) *14) Articolo online del “Beijing Youth Daily”, tradotto dal cinese http://house.ifeng.com/detail/2014_05_26/46504262_2.shtml (26-05-2014) *15) Articolo online del “Beijing Youth Daily”, tradotto dal cinese http://house.ifeng.com/detail/2014_05_26/46504262_2.shtml (26-05-2014) *16) Articolo online tradotto dal cinese. http://www.360doc.com/content/14/0615/13/5502730_386774181.shtml (15-06-2014)

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CONCLUSIONE Lo stile veneziano è apprezzato a livello mondiale, non solo in Asia. La sua storia sembra aver affascinato intere generazioni e gli storici proseguono da secoli nella ricerca e l'esaltazione della bellezza di questa capitale dell'arte. Nonostante vi sia stata la volontà di copiare e riprodurre (in certi aspetti anche nel dettaglio) il look della Serenissima, dalle ricerche purtroppo è emersa solo una conoscenza superficiale dell'argomento. Le informazioni e la cultura generale che ha la popolazione riguardo a Venezia sono esigue, non solo riguardo alla città ma spesso e volentieri riguardo all'intera Italia. Bisogna però considerare che non si è parlato molto delle capitali o degli “stereotipi”, le mie ricerche erano più focalizzate su Venezia e sul suo aspetto estetico. La popolazione cinese, già di per se' di mentalità relativamente chiusa, incontra molte barriere ideologiche e comportamentali nel relazionarsi con una cultura straniera. Bisogna tenere conto che 10.000 chilometri non separano due stati solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente. Stiamo parlando della cultura europea che spostandosi verso est, cambia radicalmente, trasformandosi prima in cultura medio-orientale (secondo me il secondo modello culturale più distante dal nostro, dopo quello asiatico logicamente) e successivamente si rivoluziona nuovamente creando una nuova distinta cultura, non è quindi ragionevole aspettarsi molte similitudini. Ciò che mi ha sinceramente lasciato un po' perplesso è il livello di “disinteresse” riguardo allo studio di queste culture. Salvo gli storici o gli studenti che seguono studi appositamente orientati alle società straniere, a livello di linguistica, arte o di materie umanistiche, la conoscenza generale è scarsa. Chiedendo alle persone il perché di questo fenomeno, infatti, tutti rispondono che non hanno studiato niente a riguardo, oppure ricordano poche informazioni datate alle scuole primarie e non studi approfonditi. Ribadisco ancora una volta che le mie ricerche sono rivolte a gente comune, alla popolazione della città od agli impiegati del luogo, non di certo a dottori o professori universitari. La scarsa conoscenza è senza dubbio attribuibile a due fattori, uno scarso interesse ed una mancanza a livello scolastico. Sebbene durante i miei primi anni in Asia questa considerazione mi lasciava un po' senza parole, con gli anni ho imparato a conoscere un po' di più la loro cultura e capire il loro punto di vista. Non si può condannarli per “non studiare la cultura europea” (o non studiarla abbastanza) perché parlando con loro e riflettendoci un attimo, la risposta più immediata e sincera che nasce spontaneamente è “c'è già abbastanza da studiare riguardo alla LORO propria cultura”. Egoisticamente parlando ritengo la storia italiana una tra le più affascinanti al mondo però basta fermarsi a riflettere per cercare di capire il loro punto di vista. I millenni di storia e le dimensioni del territorio di sicuro non sono secondi a nessun altro paese, tutt'altro. Basti pensare alla lingua, mentre il latino è stata la radice che ha fondato decine di lingue in tutto il mondo, l'Asia ha preso una strada completamente diversa, non solo la sua propria lingua ma addirittura la sua propria dialettica, rinunciando ad un alfabeto e rivoluzionando il tutto con dei caratteri grafici non abbinati a suoni generali, ma ciascuno ad un suono o significato specifico. La Cina è cresciuta in maniera differente, si è evoluta secondo le sue proprie leggi e la sua propria civiltà, indipendentemente da ciò che succedeva “intorno”. La storia dei cinesi, la loro politica, la loro evoluzione ed il loro peculiare sistema di comunicazione (che senza dubbio ha influenzato anche altre culture nel territorio asiatico, come la Corea ad esempio) hanno contribuito a formare questo senso di orgoglio cinese. Se per strada ci si ferma a chiedere ai passanti se sono orgogliosi di essere cinesi, 99 su 100 rispondono di sì,

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nonostante la sovrappopolazione, la situazione economica difficile in alcune zone o le problematiche relative al governo e l'inquinamento. La gente comune o coloro che non seguono una carriera mirata ad intraprendere rapporti con territori al di fuori della Cina, ricevono solo un'istruzione di base circa gli aspetti più importanti delle culture straniere (bisogna considerare che, appunto, l'Europa non è nelle vicinanze del territorio cinese, quindi è sensato che preferiscano occuparsi di altre civiltà limitrofe) e molto spesso non cercano di approfondire informazioni che ritengono poco utili per loro vita quotidiana. Fino a qualche anno fa “non vi era bisogno” nemmeno di saper parlare altre lingue. Il cinese è la lingua più parlata al mondo, da generazioni i cinesi stanno emigrando ovunque. Alcuni di loro non sanno altre lingue ma potrebbero sopravvivere quasi ovunque. In un mondo di pura utopia, se non fosse stato per motivi politici o commerciali, la Cina probabilmente non avrebbe avuto nemmeno bisogno di relazionarsi con l'occidente. Adesso ovviamente si sono dovuti adattare allo studio delle lingue per poter commerciare/trattare al di fuori dei propri confini, esattamente così come una gran parte degli studiosi di lingue negli ultimi decenni si stanno dedicando allo studio del cinese. Territorialmente, geograficamente, demograficamente ed economicamente, la Cina è una super potenza. La gente comune vive in questa “bolla di sapone” sapendo di trovarsi in una nazione tra le più potenti al mondo, ignorando poi tutti i piccoli o grandi problemi interni. Se un cinese non decide che il suo futuro è viaggiare o lavorare all'estero (o in collaborazione/contatto con stati esteri), è molto probabile che non voglia approfondire la conoscenza di altre culture. Non bisogna giudicare la cultura cinese per le differenze rispetto alla nostra, perché spesso non si hanno le conoscenze necessarie per poter effettuare critiche. Ad un primo sguardo la Cina potrebbe sembrare una nazione chiusa e puramente capitalista. Vivendo la sua realtà quotidiana si possono capire meglio alcuni aspetti che vanno vissuti soggettivamente per poter formare un'opinione coerente, così da poter cambiare idea rispetto ad alcuni pregiudizi. Durante gli ultimi decenni l'avvento della globalizzazione, le multinazionali, il commercio basato sempre di più su importazione ed esportazione, hanno aiutato a livellare un po' alcune differenze ed è per questo che la gente sta cominciando ad “aprire gli occhi” e a guardarsi intorno. Oggigiorno sappiamo che molti prodotti vengono esportati o importati dall'estero, conosciamo la provenienza di ciò che compriamo e ci adattiamo agli andamenti del mercato. In sostanza, prestiamo involontariamente più attenzione a culture territorialmente lontane dalla nostra. Sul perché a volte si possono notare questi fenomeni di imitazione non vi è esattamente una risposta precisa, dai risultati che ho raccolto con la mia ricerca, i questionari e le mie esperienze personali in questi ultimi anni, credo di aver individuato alcuni elementi principali. 

Evoluzione del tempo, modernizzazione e globalizzazione

Come già accennato prima, nonostante la cultura cinese sia antica e molte persone abbiano ancora una mentalità tradizionale, è inevitabile che le nuove generazioni vengano influenzate dai tempi moderni. Se una volta i prodotti che circolavano in Cina erano quasi tutti di sola produzione cinese, oggi a causa della globalizzazione, arrivano in Asia beni di qualsiasi genere, alimentare, vestiario, materiali, importati dall'Occidente o dall'America, che normalmente non si troverebbero sul mercato. Questo non può far altro che “invogliare” la gente a provare cose nuove. Non tutti sono incuriositi ovviamente, le vecchie generazioni sono tra le più diffidenti, soprattutto in fatto 52

di cibi. I giovani e le nuove generazioni sono quelli più interessati a queste novità e, poco a poco, se trovano qualcosa che piace loro si adeguano e cominciano ad usarlo quotidianamente, facendola diventare un'abitudine e gradualmente parte della loro realtà quotidiana. 

Aumento dell'immigrazione ed aumento dei modelli stranieri

Con l'aumento di import/export, evoluzione dei mercati, di domanda ed offerta, era inevitabile prima o poi che le aziende dovessero rinnovare la propria struttura. Negli ultimi anni la richiesta di impiegati stranieri in Cina è cresciuta molto, se fino a qualche anno fa per uno straniero era facile trovare lavoro in molti settori, ultimamente ci si sta focalizzando di più su tecnici specializzati per industrie specifiche. E' impressionante pensare che alcune città cinesi arrivano ad avere fino ad un 30% di residenti stranieri (includendo anche gli studenti internazionali attratti da alcune prestigiose facoltà universitarie asiatiche). E' uno dei motivi che porta i cinesi a relazionarsi con stranieri e quindi, più o meno direttamente, a rivolgere uno sguardo verso altre culture. Più stranieri girano per le strade cinesi, più i cinesi li noteranno e cominceranno a farsi delle domande. Recentemente sta anche crescendo l'impiego di artisti, musicisti, ballerini o attori/modelli stranieri. Forse per l'aspetto ed il modo di fare “diverso” dalla norma, alcuni locali o imprese ritengono “alla moda” mostrare in primo piano un volto straniero. Sono convinti che invogli il cliente a “provare” il prodotto (nel caso del commercio, mentre nel caso dell'industria dell'intrattenimento si spera che attragga il cliente a visitare il locale o l'evento in questione) perché appunto sembra che gli stranieri possano dare più credibilità ad un prodotto facendo leva sulla mentalità cinese, una sorta di “se lo usano loro, lo puoi usare anche tu”. Sembra strano però vi posso assicurare che spesso funziona: ad oggi visitando siti di shopping online, quasi il 50% delle inserzioni presenta modelli o immagini di stranieri, vengono assunte comparse straniere per spot pubblicitari di prodotti cinesi e gli eventi/locali più “in” non sono considerati tali senza musicisti, dj o ballerini stranieri. Ultimo ma non meno importante, il cinema ed i mass media in generale. Per anni la censura del governo cinese ha bloccato l'accesso a centinaia di pellicole cinematografiche straniere ritenute “non adatte” al pubblico asiatico e molti siti web o social media. Ultimamente il governo sta rivalutando i criteri di esposizione e potrebbe addirittura modificare il famigerato “Great Firewall” (il “muro” cibernetico che censura e blocca molti siti e provider stranieri, tra i quali i più famosi sono Google, Facebook, Instagram, Twitter, Youtube ed altri..) secondo le dichiarazioni di alcuni tecnici, seppur mantenendo un livello di controllo elevato, per consentire ai cinesi di navigare più liberamente. Inoltre nei cinema moderni cinesi è possibile vedere molti film di recente uscita sui mercati internazionali. Allo stesso modo si stanno coinvolgendo di più nella produzione di film cinesi con la partecipazione e collaborazione con attori/produttori/registi stranieri (negli ultimi 2 anni, molti sono i film “da Oscar” ambientati in Cina da case cinematografiche straniere o viceversa realizzati dai cinesi con la cooperazione di importanti compagnie, principalmente americane). Ancora una volta, più stranieri si vedono sul grande schermo o mediante l'uso dei media, più i giovani appassionati di cinema, serie televisive o navigazione online apriranno le loro menti ad altre realtà internazionali. 

Cambio di stile

Va precisato che quando uso la parola “straniero” non intendo solo ed esclusivamente “europeo”, ma qualsiasi territorio esterno alla Cina. In fatto di stile e di moda, ad esempio, molti cinesi si sono innamorati della qualità dei grandi brand europei (chic e sfarzo stanno diventando sempre più importanti nelle classi 53

abbienti cinesi, cosa richiama di più l'attenzione se non abiti/macchine di lusso importati dall'estero) ma alcuni recentemente ritengono interessanti anche gli stili giapponesi o coreani, considerati forse più stravaganti ed appariscenti. La moda senza dubbio porta i clienti più ricchi ad essere attirati dai paesi di produzione dei beni di consumo ed avendo i mezzi (tempo e denaro) potrebbero visitarli per scoprire di più o in alcuni casi perfino per instaurare rapporti commerciali o cominciare business di import/export (non sono pochi i cinesi che visitano l'Europa senza aver grandi conoscenze della cultura, ma interessati ad eventuali collaborazioni commerciali). In fatto di stile poi vanno anche notate tutte quelle mode “giovanili” come piercing, tatuaggi, colorazione dei capelli. Seguendo i modelli di attori, sportivi o artisti, le ultime generazioni si sono incuriosite ed hanno cominciato a praticare assiduamente, iniziando per divertimento e finendo per abituarsi a queste pratiche. Mode che anni fa erano sconsigliate o addirittura proibite ad alcuni cinesi, ancora oggi è considerato poco decoroso presentarsi al lavoro con capelli di colori strani o con un look non adeguato. Alcune ditte rifiutano persino di assumere impiegati in base al colore dei capelli o all'aspetto esteriore. Come spiegato all'inizio del trattato, la “faccia” per i cinesi è fondamentale, alcuni datori di lavoro non vogliono rischiare di sembrare ridicoli o poco professionali agli occhi dei clienti per colpa dei loro impiegati. 

Crescente emigrazione ed opportunità lavorative all'estero

Sebbene la maggior parte dei cinesi sia orgogliosa della propria nazionalità ed adori vivere in Cina, gli ultimi decenni hanno visto crescere anche il tasso di emigrazione. I motivi principali sono due, lavoro e ricongiungimento familiare. Ebbene sì, nonostante l'industria e l'economia cinese siano in crescita, in alcune località di dimensioni più ridotte il lavoro non abbonda e nelle grandi metropoli ci son fin troppi lavoratori e quindi il salario offerto diminuisce. Alcuni impiegati, tramite imprese cinesi private che lavorano in collaborazione con l'estero, cercano lavoro all'estero per periodi più o meno lunghi, in modo da guadagnare più soldi ed ottenere una maggiore esperienza lavorativa per migliorare il curriculum. Alcune famiglie, solitamente quelle più benestanti, decidono di trasferirsi all'estero per investire i loro risparmi e sperare in un futuro più prospero per le generazioni future o addirittura per migliorare le condizioni di vita in un ambiente più salutare (se per quanto riguarda il cibo le opinioni sono contrastanti, riguardo all'inquinamento i cinesi sono ben consapevoli della pessima situazione e non ne sono entusiasti). Così facendo le nuove generazioni nascono in un paese straniero e vengono influenzate, più o meno direttamente, dalla cultura del paese in cui si trovano. Alcuni preservando una mentalità più cinese che straniera, mentre altri totalmente l'opposto. Le persone di origine asiatica nate in stati stranieri sono moltissime in tutto il mondo ed in Cina ho notato che soprattutto i giovani, prima o poi durante la loro vita sono curiosi e cercano di “riconnettersi” con le loro origini, sia per ricongiungersi con altri parenti nel paese di origine, oppure solo per vedere da dove venissero i genitori ma in buona parte anche per affari (alcune famiglie pur trasferendosi mantengono imprese e ditte operanti sul territorio cinese); così facendo entrano quindi in contatto e si relazionano con la popolazione cinese (dipendendo dal tipo di educazione che il giovane abbia ottenuto all'estero, alcune famiglie cercano di mantenere gli usi ed i costumi anche al di fuori della patria). In questo modo a volte “importano” in Cina degli usi e costumi che non sono comuni per i cinesi nativi, e relazionandosi con questi cinesi “misti” (li riconoscono dai tratti somatici o dalla pronuncia diversa dalla loro) apprendono indirettamente comportamenti di cui prima non erano a conoscenza.

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Inconsapevolezza ed “adeguamento alle masse”

Quest'altro è un esempio più semplice e curioso: alcuni giovani vedono film stranieri, tv, internet, star, artisti, attori e si interessano a cosa c'è al di fuori della Cina. Altri, secondo le risposte che ho ottenuto ad alcune domande ed in base alla mia esperienza vivendo in Cina, seguono semplicemente le mode senza porsi troppe domande. Si ispirano ad altri cinesi che a loro volta si sono ispirati a stranieri, a volte senza nemmeno saperlo. Vedono star cinesi o semplicemente loro coetanei comportarsi o vestirsi in una certa maniera e si adeguano, considerando che ciò sia normale e non volendosi sentire “esclusi”. Non so sinceramente in che percentuale poter identificare questa categoria, però senza dubbio è presente. Basti pensare che anche in Italia a volte nascono queste mode che vengono seguite anche da chi non ne conosce le origini o il significato. Credo che l'opinione generale della gente rispetto a Venezia sia un mix di questi fenomeni. Il 90% delle persone ha già sentito il nome “Venezia” ma la maggior parte di loro non saprebbe collocarlo in un contesto specifico. Praticamente tutti sanno in che stato si trova, ma molti non sanno ne' in che parte ne' possono fornire un'opinione soggettiva riguardo alla città. L'impresa costruttrice (basandoci sui punti 1 e 3 che ho spiegato precedentemente) ha cercato di costruire qualcosa che fosse più moderno, adatto agli stili “occidentalizzanti” che stanno crescendo in Cina, senza però dare un vero senso di realtà al tutto. I dettagli non sono stati copiati al 100%, c'è sempre qualche piccola differenza che loro possono definire come “originale”. La funzione residenziale sicuramente è ben riuscita e la gente sembra tutto sommato essere soddisfatta, però non vi sono motivi secondari o una vera e propria “ispirazione”. Per quanto riguarda l'aspetto più generale riguardo la vita quotidiana, il vestiario o gli stili di vita differenti, io personalmente credo che i cinesi si stiano semplicemente adattando gradualmente. Se fino a qualche decennio fa cercavano di vivere “isolati” dal resto del mondo, adesso i più giovani non possono fare a meno di iniziare a relazionarsi con il mondo circostante. E' impossibile non notare come i rapporti internazionali oggi siano sempre più intricati ed importanti, sia a livello economico che politico. Anche i cinesi sanno che ormai hanno bisogno di cooperare con altri stati se vogliono rimanere al passo con i tempi e quindi inevitabilmente cominciano ad apprezzare alcuni aspetti quotidiani che per noi sono normali. Ribaltando il punto di vista, accade esattamente lo stesso ad occidentali che si trasferiscono a vivere in Cina. I cinesi mantengono la loro forte identità culturale, alcuni aspetti comportamentali e mentali, ma ad oggi non hanno più “paura di trasgredire” un po' o di superare i loro confini. Dopo aver parlato con molte persone ed aver letto diverse opinioni, non credo abbiano un vero e proprio senso di ammirazione generale o una sorta di “aspirazione” all'occidente, la loro identità culturale rimane ben definita e solida (basti pensare ad alcune persone più anziane che ancora “diffidano” dei modelli stranieri e non li considerano benvenuti), però forse vogliono sentirsi un po' più internazionali ed evadere un po' dai monotoni canoni cinesi in cui hanno vissuto finora. In definitiva, gli stranieri e l'occidente non sono dei “modelli” di vita per la maggior parte dei cinesi, ma presentano tutta una serie di domande e curiosità che la gente non si era mai posta prima. Il “provare qualcosa di nuovo” (anche solo a livello di moda o di alimentazione, non necessariamente si deve arrivare all'emigrazione) fa loro onore; considerando la struttura molto severa della loro società ed una cultura estremamente chiusa, questa graduale apertura mentale è da rispettare.

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In fondo dobbiamo sempre considerare che noi al posto loro staremmo ancora cercando di fare lo stesso. Due civiltà talmente distanti sia fisicamente che filosoficamente non possono giungere a compromessi culturali in maniera semplice o rapida. C'è ancora tanta strada da fare ovviamente, ma personalmente apprezzo questo sforzo. E' anche nel loro interesse, certamente, però ciò non toglie che per noi stranieri vivendo in Cina, trovarsi in una società che giorno dopo giorno cerca di interessarsi sempre un po' di più all'occidente, indirettamente rende anche la NOSTRA vita qui più facile e confortevole. Come afferma Bianca Bosker, autrice del libro “Imitazione architetturale cinese contemporanea”, dopo aver visitato molte di queste imitazioni: “Non vogliono vendere solo centri residenziali con appartamenti occidentali, ma anche il sogno di una vita migliore..” *17 Jack Carlson afferma che "..appropriandosi del potere dei monumenti provenienti da paesi lontani, i cinesi non solo vogliono paragonare il loro stato a quello di storiche superpotenze occidentali, ma suggerirebbe anche una superiorità in termini di conquiste culturali da parte della Cina" ..e continua "..i cinesi comuni aspirano ancora allo stile di vita europeo o degli Stati Uniti. La vista di quegli stili di giardini, vie, case ed aria pulita è ciò chi i cinesi di classe popolare hanno desiderato a lungo ed è uno dei principali motivi per cui molti di loro cercano ancora di trasferirsi all'estero con la propria famiglia. Questi sobborghi pseudo-americani a Pechino o le imitazioni di abitazioni britanniche a Shanghai gli offrono l'occasione di realizzare tutti questi sogni senza l'inconveniente di visti o spese superflue.." *18

*17) Articolo online tradotto dal cinese. Fonte: Ningbo Network http://news.163.com/13/0922/08/99C6QB2R00014AEE.html (22-09-2013) *18) Tradotto dal cinese, estratto dall'articolo online http://www.qeto.com/article_142111

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REPORT RISULTATI QUESTIONARIO Riporto i questionari e le domande fatte agli impiegati ed alle persone incontrate nel quartiere durante le mie visite. Non vi è una registrazione video o audio perché i soggetti non hanno acconsentito all'uso di informazioni strettamente personali o alla divulgazione di fotografie. Ho usato due tipi di questionari, uno presentato agli impiegati che mi hanno risposto con i dati presentati principalmente nel capitolo 2, il secondo è quello che ho rivolto direttamente ai cinesi in loco e presentato anche online tramite l'uso di social media cinesi all'incirca alla fine del 2015. Ho contato un numero di intervistati che si aggira intorno ai 70, probabilmente di più se contassi tutte le risposte dei questionari online che mi sono arrivate, molte delle quali però erano inutilizzabili a causa della carenza di informazioni o risposte troppo generali, ho preferito non riportarle e considerare solo le informazioni utili. Le domande sono state tradotte in italiano per semplificare l'esposizione. Riporterò le risposte più significative ottenute, poiché in alcuni casi gli intervistati non sapevano cosa rispondere o ripetevano gli stessi concetti. Questionario rivolto agli impiegati del centro residenziale:             

Qual è all'incirca il prezzo delle abitazioni? (passato/presente) Quante persone hanno vissuto/lavorato qui? Quante ora? Quando iniziarono/terminarono i lavori di costruzione? Come sono gli appartamenti? Vecchi o moderni? Come procedono gli affari? Com'è cambiata la situazione nel corso degli anni? Qual è l'impresa costruttrice? Sai se in Cina vi sono altri complessi come questo? Altre riproduzioni? Vi è un'affluenza turistica o solo i residenti frequentano il centro residenziale? Qual è la tua impressione riguardo all'estetica? Per i cinesi è considerato comune vivere in questo tipo di centro residenziale? Oppure solo poche persone possono permetterselo? Perché Venezia? Cosa conosci della Venezia originale? Cosa ne pensi degli stranieri e del mondo occidentale?

Questionario generale rivolto a residenti e cittadini di Hangzhou in generale: 1) 2) 3) 4) 5)

Ti piace il mondo occidentale? Se sì, qual è l'aspetto più interessante secondo te Molti monumenti occidentali sono stati riprodotti in Cina, cosa ne pensi? Ti piace? Ti ricordi all'incirca quando è iniziato questo fenomeno di mimica? Esistono costruzioni di questo tipo nella tua città? Se si, quali? Quante informazioni hai riguardo alla cultura europea? Come ne sei venuto a conoscenza? 6) Qual è il tuo stato occidentale preferito? 7) Se potessi vivere in Europa, ti trasferiresti? Se si, dove? 8) Cosa conosci dell'Italia? 9) Cosa sai riguardo Venezia? 10) Credi che l'Europa possa piacere anche alle vecchie generazioni? O è un fenomeno sviluppatosi principalmente tra i giovani? 57

11) Qual è il tuo monumento preferito in Europa o nel mondo occidentale? 12) Vedi alcuna nazione occidentale come una possibile aspirazione per il futuro? O non hai mai avuto questo tipo di pensiero? Non mi è stato possibile porre domande più specifiche perché il livello di conoscenza generale è più basso di quello che mi sarei aspettato. Ecco i risultati ottenuti, escludendo ripetizioni o risposte incomplete. 1) Il 90% ha risposto di sì, circa il 10% non lo so. L'arte sembra essere l'aspetto europeo più ammirato, seguito da cibo, qualità di vita, clima migliore ed infine musica. 2) I risultati sono divisi all'incirca al 60% tra un “no, non mi piace”, un 20% che afferma “non molto, è senza senso copiare monumenti altrui” ed un 20% circa che afferma di non saperne niente o non dargli molta importanza. 3) Il 90% ha risposto di non avere idea, alcuni hanno azzardato l'ipotesi che potesse essersi sviluppato negli ultimi decenni. 4) (va effettuata una piccola nota in questa risposta, come già riportato in un altro capitolo, i cinesi residenti ad Hangzhou spesso provengono da altre città periferiche nella provincia). I cittadini di Hangzhou affermano che conoscono la finta Parigi, alcuni Venezia. Qualcuno afferma che a Jilin esista una riproduzione della Cattedrale di NotreDame, mentre il restante 70% dice di non averne mai viste nei loro villaggi di provenienza, oppure solo alcune chiese che sembrano imitare le nostre cattedrali. 5) L'80% degli intervistati afferma di non conoscere molto della cultura europea, solo informazioni generali recepite principalmente attraverso la visione di film stranieri (o ambientati in paesi stranieri), libri, qualcuno dice di aver studiato qualcosa durante gli anni di scuola superiore e solo una piccola parte (i più benestanti economicamente probabilmente, circa un 10%) può vantare una conoscenza un po' più approfondita grazie alle visite a paesi europei. 6) Vengono nominati quasi tutti gli stati europei, ma la maggior parte delle preferenze vanno a Italia, Germania e Francia. 7) Ripetono gli stessi stati della domanda precedente, nominando alcune capitali europee. 8) A questa domanda rispondono con mille stereotipi differenti, partendo dal cibo, pasta, pizza ovviamente, vino, fino ad arrivare a mafia, calcio, le grandi marche e qualcuno addirittura parla di alto tasso di disoccupazione ed inflazione dei prezzi. 9) Non hanno conoscenze particolari. Rispondono che conoscono il nome e che è una “città acquatica”, per il resto non sanno nient'altro. 10) Un 70% degli intervistati sostiene che probabilmente sono le generazioni più recenti a sentire questo cambio di mentalità, le vecchie generazioni sono ancora un po' restie a guardare al futuro. Il restante 30% è indeciso, alcuni affermano che secondo loro anche alcuni anziani potrebbero sentirsi affascinati dall'Europa, mentre altri sostengono di non avere idee a riguardo. 11) Rispondono con monumenti di ogni tipo e provenienza. Principalmente nominano la Torre Eiffel, poi la Torre di Pisa, le cattedrali europee, la Torre di Londra, solo pochi di loro parlano del Colosseo e nessuno cita monumenti spagnoli, tedeschi o dell'Europa dell'Est. 12) Molti non sono interessati a trasferirsi all'estero. Gli studenti o i giovani sì, e per un buon 70% affermano di sentirsi ispirati dalla Germania, dalla sua efficienza e professionalità da una sensazione di stabilità maggiore rispetto ad altre nazioni europee. 58

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http://www.he.xinhuanet.com/news/2015-06/12/c_1115595304.htm http://english.suzhou.gov.cn/ http://whc.unesco.org/en/list/813 http://www.wuzhen.com.cn/english/ https://venicewiki.org/ https://en.wikivoyage.org/wiki/Shanghai/French_Concession http://sh-immigration.gov.cn/listPageEn.aspx?lx=40&id=4414 http://www.nationalgeographic.it/dal-giornale/2013/05/20/foto/il_canaledegli_imperatori1653099/1/?refresh_ce http://www.ycmhz.com.cn/jiahe/1383562.shtml http://baike.baidu.com/link? url=gFwiG_xAWkzCFKRaga7SFOiLMz3iGzgmQ_KxOW6VkZOKeq1kLVuWYQ5R5g TqsWY0dOs7Dok_QcMndb6Ru298xxApW7x8GaAu3bxiPqYg2Or1Ta25gaAVH0i6Kkxy wLGriISNdOSd1dLcNJhm7bZvca http://www.zhishi365.com/zhishi/201406/shanzhaichengshi.html? WebShieldDRSessionVerify=dE0YWGA4au5h7ywEFujl http://www.cphoto.net/article-143523-1.html http://news.ifeng.com/a/20160621/49206646_0.shtml

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RINGRAZIAMENTI Innanzitutto vorrei ringraziare il prof. Paolo Luca Bernardini per il supporto che mi ha offerto con la sua competende e la continua assistenza, pur trovandoci in due continenti diversi, mi ha sempre risposto in maniera positiva, dandomi consigli e spronandomi a continuare nella ricerca. Ringrazio anche la prof. Bianco che è stata d'aiuto sia a me che al prof. Bernardini per la consultazione del progetto. Alla base di tutto questo progetto devo decisamente ringraziare anche il prof. Cologna per avermi trasmesso la passione per la Cina ed avermi letteralmente portato a conoscere questo nuovo mondo di cui mi sono poi innamorato. Ovviamente il ringraziamento più grande va alla mia famiglia, nonostante il cammino si facesse più difficile col passare degli anni e vivendo dall'altro lato del mondo, mi ha sempre spinto a continuare i miei studi anche se durante gli ultimi anni non avendo potuto frequentare le lezioni, ho dovuto essenzialmente prepararmi agli esami in maniera autonoma. Grazie anche alla mia fidanzata Ellen (Zhou Liang 周 靓) per avermi accompagnato nei viaggi di ricerca, avermi aiutato nelle seguenti fasi di elaborazione di testo e per il supporto tecnico nella parte di edizione fotografica. Ringrazio indirettamente anche tutti gli amici, i colleghi, amici di amici e tutti gli “sconosciuti” che hanno avuto la pazienza di dedicarmi 10 minuti del loro tempo per rispondere al mio questionario ed aiutarmi a raccogliere quello che forse è l'elemento fondamentale senza il quale questo elaborato non avrebbe avuto lo stesso senso. Ringrazio anche gli impiegati dei centri residenziali che ho visitato, tutti molto cortesi e gentili, nonostante non potessero rivelare molte informazioni confidenziali, hanno cercato di aiutarmi quanto più possibile a raccogliere materiale ed informazioni essenziali. Un ultimo grazie lo rivolgo ai miei colleghi di lavoro, passati e presenti, che mi hanno concesso lo spazio ed il tempo necessario per elaborare questo progetto.

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