Piano strategico Tuner, TENs Urban Nodes across European Regions

May 28, 2017 | Autor: Franco Sarbia | Categoria: Sustainable Transport Development, Sustainable City, Trans-European Transport Networks
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TENs Urban Nodes across European Regions Piano strategico di riabilitazione del territorio metropolitano dedicato all’integrazione dei nodi delle reti transeuropee di trasporti energia e telecomunicazioni Documento d’inquadramento metodologico Milano, 2 luglio 2003

Franco Sarbia

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Documento d’inquadramento metodologico

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Documento d’inquadramento metodologico

SOMMARIO

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PREMESSA

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PRESUPPOSTI CONCETTUALI DI TUNER

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2.1

Ruolo strategico dei nodi delle reti transeuropee per il funzionamento del sistema metropolitano policentrico.

7

2.2

Principali criticità a cui il piano si propone di rispondere: perdita di competitività delle aree metropolitane e conseguenti processi di delocalizzazione interessanti gli ambiti locali dei nodi. 7

2.3

Schema d’integrazione dei nodi delle reti transeuropee nel sistema policentrico metropolitano

10

2.4

Quadro di riferimento

10

3

OBIETTIVI STRATEGICI DEL PIANO

12

3.1

Piano di riqualificazione ed integrazione competitiva dei nodi e di regolazione delle relazioni tra reti transeuropee e qualità urbana

12

3.2

Piano di riabilitazione ecologica del territorio

13

3.3

Piano di diversificazione del mix dei servizi per la riabilitazione multifunzionale degli ambiti locali dei nodi e l’integrazione logistico – produttiva tra la città ed il sistema policentrico dei distretti di PMI 13

3.4

Piano di sviluppo partecipato degli strumenti della governance

4

IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI AMBITI URBANI DEI NODI 14

4.1

Definizione dei contesti urbani dei nodi di trasporti, energia e telecomunicazioni e valutazione delle loro caratteristiche distintive.

13

14

4.2

Valutazione dinamica delle criticità strutturali, organizzative e funzionali dei contesti urbani dei nodi che compromettono la qualità e la competitività del sistema urbano. 14

4.3

Valutazione comparata del quadro di riferimento programmatorio.

14

4.4

Valutazione dei processi di trasformazione territoriale orientati al mercato.

15

4.5

Sviluppo di progetti pilota

15

5

INQUADRAMENTO METODOLOGICO

16

5.1

Programma di definizione del piano strategico

16

5.2

Coinvolgimento degli attori chiave della Governance

17

5.3

Inquadramento del piano di lavoro

17

5.4

Articolazione del piano di lavoro in Work Packages (WP): Servizi esterni

19

5.5

Attività preparatorie svolte

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5.6

Il sistema di valutazione

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T TU UN NE ER R PIANO STRATEGICO DI RIABILITAZIONE DEL TERRITORIO TERRITORIO METROPOLITANO METROPOLITANO DEDICATO ALL’INTEGRAZIONE ALL’INTEGRAZIONE DEI NODI DELLE DELLE RETI TRANSEUROPEE, TRANSEUROPEE, DI TRASPORTI, ENERGIA E TELECOMUNICAZIONI. 1

Premessa

La presente proposta è finalizzata al miglioramento durevole della qualità urbana delle parti di territorio metropolitano su cui impattano i nodi delle reti transeuropee di trasporto, energia, telecomunicazioni. Essa si propone di predisporre gli ambiti locali d’impatto dei nodi a sostenere le nuove potenzialità di sviluppo delle reti transeuropee, armonizzandole con la riabilitazione delle aree urbane in crisi, in sinergia con il processo di coesione che dello sforzo finanziario compiuto dall’Unione Europea in questo campo costituisce l’obiettivo focale. A tal fine il Comune di Milano intende partecipare alla rete Urbact collocando la propria proposta sui contesti urbani dei nodi in uno specifico sottotema nell'ambito della rete tematica coordinata da Lione, finalizzata a promuovere la cooperazione tra le città europee sul tema "Approccio integrato" alla trasformazione del territorio. La manifestazione d’interesse sarà sottoposta al segretariato Urbact entro il 31 Luglio, la proposta finale sarà inviata entro il 26 settembre affinché possa essere approvata al Comitato di Sorveglianza Urbact del 5 Novembre. Il programma della rete, promosso dal Comune di Milano, ha già ottenuto una prima adesione di massima da 8 città Urban città italiane ed europee localizzate lungo il corridoio 5 o ad esso collegate attraverso i corridoi transcontinentali adriatico e tirrenico d’accesso alla piattaforma europea: •

Barakaldo



San Sebastián



Lyon



Cinisello Balsamo



Pescara



Bari



Graz



Wien

Le città coinvolte intendono cooperare a fornire risposte risolutive innovative ai malfunzionamenti ed alle criticità che compromettono la qualità urbana dei contesti locali dei nodi. La perdita di competitività, l’insicurezza, la scarsa accessibilità, il congestionamento, il degrado dell’ambito urbano su cui impatta il sistema infrastrutturale dei nodi, dipendenti da processi originati a livello delle reti globali, soverchiano e mettono in crisi le capacità di autoregolazione degli ecosistemi, della società e dell’economia urbani. Sono queste le principali ragioni che motivano il supporto sussidiario del governo nazionale e dell’Unione europea competenti per le politiche di sviluppo dei sistemi infrastrutturali delle reti transeuropee in un quadro di sviluppo sostenibile del territorio. La rete è finalizzata a sviluppare il processo di coesione tra le conurbazioni periferiche di grandi, piccoli e medi comuni, colpite da processi di delocalizzazione produttiva e quelle dei sistemi metropolitani policentrici in ritardo di sviluppo, interconnesse attraverso i nodi dei corridoi 5, Tirrenico, Adriatico e 8. Il programma si propone di massimizzare i vantaggi derivanti dallo sviluppo sostenibile della “catena del valore” dei TENs per l’accesso al lavoro, alle informazioni, all’energia, e ai materiali, promuovendo lo scambio di buone pratiche su: 02/07/2003

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Riqualificazione ed integrazione competitiva dei nodi e di regolazione delle relazioni tra reti transeuropee e qualità urbana;



Riequilibrio degli investimenti destinati allo sviluppo infrastrutturale e la riabilitazione ecologica del territorio;



Diversificazione del mix dei servizi per l’integrazione logistico – produttiva tra la città ed il sistema policentrico dei distretti di PMI;



Definizione del piano strategico di disseminazione dei risultati di Urban per la riabilitazione multifunzionale degli ambiti locali dei nodi;



Piano di sviluppo partecipato degli strumenti della governance;



Promozione di progetti pilota in un quadro integrato di pianificazione.

In coerenza con il processo di coesione il piano prevede la cooperazione tra i Comuni metropolitani ed i Comuni di cintura delle aree metropolitane congestionate e colpite da fenomeni di delocalizzazione industriale e i sistemi metropolitani policentrici in ritardo di sviluppo, collegati attraverso i nodi delle Reti Transeuropee oggetto dei programmi di sviluppo infrastrutturale dell’Unione. Il piano si propone come iniziativa chiave nell’ambito della strategia politica annuale per il 2003, presentata al Parlamento Europeo a Bruxelles il 27/02/02, ed è coerente con i suggerimenti della Commissione Europea di elaborare programmi pluriennali basati sull’intermodalismo e sullo sviluppo di nuovi servizi integrati piuttosto che su nuove infrastrutture. I temi proposti riflettono, coerentemente, le priorità strategiche dell’aiuto comunitario nel settore delle Reti Trans-Europee (Regolamento 2236/95) e del suo aggiornamento, adottato dal Consiglio dei Ministri e dal Parlamento Europei nel giugno 1999 per il periodo 2000-2006. In particolare la proposta è in armonia con gli indirizzi che la Presidenza italiana dell’Unione europea governo italiano intende rappresentare nel 3° rapporto sulle politiche di coesione nel seguente modo: “Un punto nevralgico per il trasporto è rappresentato dalle aree urbane e metropolitane dove, a causa della concentrazione di attività residenziali e produttive, vi è un’elevata densità di mobilità. Il Governo intende integrare le politiche territoriali già avviate tramite la promozione di iniziative innovative finalizzate alla riqualificazione ed al rinnovamento dei sistemi urbani e metropolitani. A tale scopo il Governo intende operare secondo quattro assi rispondenti ciascuno ad altrettanti obiettivi di riqualificazione e rinnovamento dei sistemi urbani e metropolitani. Tali assi in particolare riguardano: I) la riqualificazione delle periferie, II) la riqualificazione di ambiti urbani in declino, III) la riqualificazione e ammodernamento delle reti infrastrutturali in funzione dello sviluppo sostenibile, IV) le Società di trasformazione urbana”. Il piano sarà, conseguentemente, candidato come priorità strategica della presidenza italiana dell’Unione Europea, appena iniziata, sia attraverso la partecipazione alla rete Urbact sia attraverso la sua presentazione in una conferenza internazionale da tenersi in Milano entro Novembre. La data del 24/25 settembre inizialmente concordata con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non ha potuto essere confermata per l’indisponibilità del Commissario Barnier, impegnato in altri appuntamenti internazionali. Il Comune di Milano sta concordando con il Ministero la possibilità di ospitare in una data successiva una riunione dei Ministri dei 15 paesi membri per le politiche urbane che avrà luogo presso il Palazzo Mezzanotte nella storica sala “delle Grida” della Borsa. Qui la riunione dei Ministri dovrebbe essere preceduta dalla Conferenza internazionale sulle politiche urbane dell'Unione europea, promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei 02/07/2003

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Trasporti in collaborazione con la Direzione Generale Regio della Commissione delle Comunità europee, con la partecipazione dei 200 Sindaci delle città protagoniste dei programmi d’Iniziativa Comunitaria Urban e dei Progetti Pilota Urbani. La Conferenza è finalizzata alla discussione di una “Carta delle politiche urbane dell’Unione europea”, attraverso la quale i Sindaci concorreranno alla definizione degli indirizzi delle politiche urbane per la città sostenibile come priorità del prossimo ciclo di programmazione dei fondi strutturali. Al termine della Conferenza il Ministro Italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti raccoglierà i risultati dei lavori della conferenza espressi nella carta e li sottoporrà alla riunione dei Ministri quale contributo all’elaborazione del 3° Rapporto sulle Politiche di Coesione.

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Presupposti concettuali di Tuner

2.1 Ruolo strategico dei nodi delle reti transeuropee per il funzionamento del sistema metropolitano policentrico. I nodi delle reti transeuropee assunti a riferimento del piano strategico sono costituiti dalle infrastrutture d’interconnessione che convertono le diverse modalità di trasferimento e trasporto a grande scala nelle funzioni logistico distributive metropolitane, di scambio delle risorse ambientali, sociali ed economiche del metabolismo urbano. In città metropolitane come quella milanese le infrastrutture d’interscambio, trasformazione e distribuzione caratteristiche dei nodi sono, generalmente, dislocate entro il margine territoriale periferico che separa lo sviluppo ottocentesco del nucleo centrale della città dal sistema policentrico di cintura, e pervadono l’incontro tra l’ambiente urbano delle moderne periferie residenziali “postindustriali” e l’ambiente naturale della cintura verde. Qui i nodi delle reti transeuropee si inseriscono in un sistema infrastrutturale anulare (vedi carta) che “porta intorno” (periférei), al margine del territorio amministrato dal Comune di Milano, le informazioni, l’energia, le persone e i materiali della catena del valore su cui è basato il funzionamento dell’organismo metropolitano. Per il buon funzionamento della città la periferia assume quindi il ruolo chiave di struttura che collega: di collettore tra le funzioni di governo del centro e il sistema policentrico esterno della metropoli. Tra l’anello delle fibre ottiche, quello dei 23.000 Volts, la rete gas di media pressione, la ferrovia e le tangenziali, sui nodi locali di questi collettori - in prossimità dei servizi d’eccellenza metropolitana che costellano la fascia periferica - localizzati al margine del divenire della città, tra la cintura verde, le aree industriali dismesse ed i quartieri residenziali interclusi dove abita il futuro1- s’innestano i collegamenti radiali con il nucleo centrale di governo amministrativo finanziario della città compatta da un lato, e con la rete degli insediamenti policentrici esterni dall’altro, con il loro tessuto produttivo diffuso, primario e secondario, organizzato in distretti e meta distretti di Piccole e Medie Imprese, operanti su mercati fortemente internazionalizzati. 2.2 Principali criticità a cui il piano si propone di rispondere: perdita di competitività delle aree metropolitane e conseguenti processi di delocalizzazione interessanti gli ambiti locali dei nodi. A rigor di logica ci si aspetterebbe che la prossimità dei nodi d’accesso alle risorse, fluenti da e per i mercati globali costituisse un vantaggio nella valorizzazione del territorio su cui sono localizzati. La diretta intrusione delle reti transeuropee nelle periferie residenziali corrisponde, invece, ai più elevati livelli di criticità, per la ricorrenza di gravi disfunzioni, riguardanti: congestionamento, inquinamento atmosferico, elettromagnetico, acustico, visuale, squilibrio idrogeologico, qualità e regimazione delle acque superficiali, inquinamento e regolazione delle falde, contaminazione dei suoli, interclusione, limitata accessibilità dei servizi, insicurezza, esclusione sociale, disoccupazione, scarsa attività economica, cattiva integrazione tra le funzioni urbane. Il congestionamento, il degrado, l’insicurezza poiché sono generati da processi a livello delle reti globali e poiché costituiscono l’impatto indesiderato dell’inefficiente soddisfacimento di bisogni strategici dell’intera città, soverchiano e mettono in crisi le capacità di 1

La percentuale di giovani che, sospinti dagli alti valori immobiliari del centro, vanno ad abitare le periferie è superiore alla media cittadina.

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autoregolazione degli ambiti locali decentrati nei quali si manifestano. In ragione di questa interdipendenza tra globale e locale, la partecipazione della Commissione Europea, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dei comuni metropolitani associati, dei privati e degli organismi rappresentativi dei residenti all’attuazione condivisa degli obiettivi del piano strategico si fonda, a pieno titolo, sul principio di sussidiarietà. Le criticità ambientali, sociali ed economiche concentrate sul territorio su cui impatta il sistema infrastrutturale dei nodi, siano o no ad esso direttamente attribuibili, ne rappresentano il malfunzionamento. La conseguente perdita di competitività - da cui muovono i processi di delocalizzazione e d’impoverimento delle periferie urbane - è espressione lampante della sproporzione tra i volumi complessivi d’investimenti in grandi opere infrastrutturali e quelli finalizzati ad assicurarne la sostenibilità, attraverso l’integrazione armonica delle reti con l’ambiente, la società e l’economia della città, soprattutto in corrispondenza dei loro nodi metropolitani. Il concorso delle reti di trasporto transeuropee nei processi di degrado locali è in relazione immediata con l’irrazionale congestionamento dei nodi di accesso. Il contributo delle reti energetiche all’inquinamento ed al global warming è facilmente riferibile alle modalità di approvvigionamento, produzione, distribuzione ed utilizzo di energia. Le reti di telecomunicazioni sono invece più indirettamente coinvolte nel degrado, attraverso la generazione di processi di globalizzazione che, evocati massivamente dallo sviluppo della società dell’informazione nelle aree metropolitane, riversano caoticamente sulle stesse i loro effetti indesiderati. Per le reti di comunicazione è altresì diretto ed insostituibile il ruolo positivo di rilevazione e regolazione a livello locale e globale dei processi, nonché nell’organizzazione dell’intelligenza distribuita necessaria per adeguare la capacità di risposta dinamica della città. La regolazione combinata dell’accesso alle informazioni, al lavoro, all’energia, alle risorse ambientali, alle merci è precisamente la funzione primaria, accordatrice, dei nodi delle reti transeuropee, attraverso la quale ripristinare le capacità fondamentali di autoregolazione dei processi di sviluppo del territorio.

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Schema d’integrazione dei nodi delle reti trans europee nel sistema policentrico metropolitano

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2.3 Schema d’integrazione dei nodi delle reti transeuropee nel sistema policentrico metropolitano Lo schema esemplifica il ruolo dei nodi delle reti come “nuovi centri” d’interscambio a scala metropolitana e d’integrazione con la trama del tessuto urbano tra le reti ed il mix di funzioni innovative delle tre principali componenti organiche del sistema policentrico metropolitano milanese: Il centro, la periferia del corpo centrale ed i comuni metropolitani di cintura. Le funzioni residenziali, commerciali e di servizi sono distribuite fra le tre principali componenti, con diversi gradi di qualità, compattezza e complessità. Il loro mix multifunzionale presenta però elementi caratteristici di discontinuità connotati dalla prossimità con le loro funzioni distintive d’eccellenza: • •



il centro della città compatta, multifunzionale, si distingue per la prossimità esclusiva delle funzioni combinate di governo centrale politico, amministrativo, giudiziario, sindacale, finanziario, economico e ambientale della regione metropolitana; la periferia del corpo centrale è caratterizzata dalla prossimità ai nodi delle reti transeuropee dei servizi d’eccellenza con bacino d’utenza metropolitano, quali parchi e spazi verdi, discariche, depuratori, piattaforme logistiche, mercati all’ingrosso, ipermercati, trade centers, poli fieristici poli sportivi, cimiteri, ospedali, poli universitari, ecc; il sistema policentrico della cintura metropolitana è qualificato dalla prossimità delle attività specialistiche multifunzionali primarie, secondarie e di terziario avanzato di piccole e medie imprese associate in distretti e gravitanti sugli insediamenti addensati lungo i corridors, d’avvicinamento ai mercati, delle reti transeuropee.

Il piano strategico intende inserire i nodi nelle dinamiche decisionali degli attori locali, politici, economici e della partecipazione offrendo, come valore aggiunto della governance, la visione ecosistemica degli obiettivi di reindirizzo della “struttura che collega”, dell’organizzazione e del funzionamento delle principali componenti del sistema metropolitano verso il miglioramento durevole della qualità urbana. 2.4 Quadro di riferimento Il conflitto tra il sistema infrastrutturale e le funzioni metropolitane che i nodi dovrebbero servire compromette il loro stesso funzionamento competitivo. Il piano deve quindi farsi carico della soluzione delle criticità per lo sviluppo del territorio attuali e di quelle derivanti da un potenziamento dell’offerta infrastrutturale, al fine di non vanificare o ritardare il ritorno degli investimenti. Le previsioni del piano per il sistema dell`intermodalità e della logistica, delle telecomunicazioni in Lombardia delineano uno scenario suscettibile di esercitare una pressione formidabile sul territorio d’accesso al sistema metropolitano. Il volume d’investimenti destinati ad imporre l’adeguamento dei nodi delle reti transeuropee dei trasporti è imponente e comprende i seguenti principali Progetti: •

Linee ferroviarie ad alta capacità con il sistema integrato est-ovest e nuovo traforo del Fréjus, la transpadana Torino-Trieste, la Genova-Milano e terza galleria di valico, la Milano-Svizzera (direttrici Sempione e Gottardo), il Quadruplicamento Milano-Treviglio,

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il completamento del passante Est, del passante Ovest, la stazione passante ad alta capacità, il Centro Intermodale di Segrate. Sviluppo del sistema autostradale, comprendente le tangenziali, i collegamenti con Malpensa, la Genova-Milano, la Milano-Brescia, gli accessi al nuovo polo fieristico; Completamento della rete delle fibre ottiche su tutto il territorio del Comune di Milano;

Più critiche appaiono, nell’area milanese, le prospettive di riqualificazione delle reti energetiche. Pur disponendo di un approvvigionamento alimentato per il 60% con energie rinnovabili sono sostanzialmente esauriti i margini di sviluppo di fonti idroelettriche e vanno ricercate soluzioni a breve di sviluppo di sistemi ecologici diffusi di produzione combinata di energia e termoregolazione degli edifici.

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Obiettivi strategici del piano

Nel quadro così delineato non si tratta, evidentemente, solo di riprogettare gli investimenti infrastrutturali in modo da minimizzarne la pressione sul territorio, quanto piuttosto di ripensare la capacità del territorio di assimilare e valorizzare i flussi di risorse che i nodi d’accesso alla città vi riversano, attraverso lo sviluppo spaziale delle sue funzioni strategiche, il mix funzionale e l’integrazione dei suoi servizi, massimizzando sia l’efficienza della spesa, sia i vantaggi per il superamento e la prevenzione delle disfunzioni del sistema urbano. Una risposta regressiva, pseudoecologista, alle esigenze di decongestionamento delle infrastrutture sollecita ad allontanarne dalle aree urbanizzate gli interventi di adeguamento ed induce, paradossalmente, l’uso estensivo di spazi incontaminati, abbandonando al degrado il territorio dei nodi infrastrutturali obsoleti. Al fine della stessa efficacia degli investimenti occorre, invece, cogliere l’opportunità offerta dalle ingenti risorse finanziarie mobilitate per massimizzare i benefici diretti ed indiretti di sistema per i contesti urbanizzati degradati, orientandoli a finalità di miglioramento della qualità urbana condivise da tutti gli attori-chiave della governance, e verificarne, mediante strumenti di partecipazione, l’efficacia a livello locale. L’intervento sull’organizzazione del territorio e sul suo sviluppo spaziale, in prossimità dei nodi, si propone di attivare un circolo virtuoso di valorizzazione delle risorse ambientali, sociali ed economiche che faccia leva sulla localizzazione strategica degli ambiti locali coinvolti. Il piano è principalmente focalizzato sullo sviluppo sostenibile del territorio su cui impattano i nodi della rete transeuropea dei trasporti ma si propone di valutare ed identificare le opportunità sistemiche di riqualificazione funzionale integrata dei nodi d’interconnessione tra distribuzione di Informazioni, Energia, Materiali e Persone che s’intrecciano nelle periferie metropolitane. Il piano strategico si propone di definire i programmi attuativi, gli strumenti organizzativi e di finanziamento e comprenderà: 3.1 Piano di riqualificazione ed integrazione competitiva dei nodi e di regolazione delle relazioni tra reti transeuropee e qualità urbana •

Riqualificazione ed integrazione dei nodi d’accesso delle reti, delle stazioni e dei parchi ferroviari, in sintonia con l'obiettivo di potenziamento delle reti transeuropee dei trasporti e dell'energia;



Sviluppo dell’intermodalismo basato sulla complementarietà e sull’interconnessione tra i diversi modi privilegiando e potenziando le modalità ambientalmente sane, ferroviarie e della navigabilità;



Utilizzo sistematico di tecnologie informatiche e di telecomunicazione per supportare la riorganizzazione competitiva degli accessi e la minimizzazione dei fabbisogni di mobilità;



Localizzazione di servizi tesi a razionalizzare il sistema degli accessi, a promuovere sistemi di trasporto sostenibili, alla riorganizzazione sistemica dei collettori distributivi di collegamento con le reti transeuropee.

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3.2 Piano di riabilitazione ecologica del territorio •

Riabilitazione degli ambiti locali d’integrazione e di rispetto dei nodi, per massimizzare l’efficacia degli investimenti, il risparmio di risorse territoriali, i benefici diretti ed indiretti per la convivialità con l’ambiente, con il tessuto residenziale e con l’economia locale;



Realizzazione di greenways di estensione, integrazione e riqualificazione del verde di cintura lungo le aree di rispetto dei bacini e le vie d’acqua intorno alle reti, armonizzazione con il paesaggio attraverso landmarks che qualifichino le nuove porte della città;



Implementazione dei sistemi di rilevamento delle informazioni critiche per la gestione delle relazioni tra ambiente urbano ed ecosistema, per la riduzione delle emissioni e per la protezione civile;

3.3 Piano di diversificazione del mix dei servizi per la riabilitazione multifunzionale degli ambiti locali dei nodi e l’integrazione logistico – produttiva tra la città ed il sistema policentrico dei distretti di PMI •

Promozione di un sistema di servizi centralizzati in rete nei settori dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni per orientare i processi di localizzazione e d’intensificazione del tessuto insediativo della città compatta in prossimità dei nodi, offrendo un vantaggio competitivo ai processi d’integrazione logistico-produttiva attraverso lo sviluppo di strumenti di gestione: delle attività di distri-park distribuito dei distretti industriali;



Promozione della società dell'informazione accessibile a tutti e valorizzazione delle basi di conoscenza della città sistema offerte dai poli universitari periferici al sistema policentrico dei distretti attraverso i servizi avanzati di parco tecnologico condivisi in rete.

3.4 Piano di sviluppo partecipato degli strumenti della governance •

Disegno organico di valorizzazione delle risorse ambientali, sociali ed economiche del sistema policentrico attraverso il potenziamento della capacità progettuale e realizzativa decentrate ed attraverso il coordinamento e la finalizzazione delle competenze che concorrono al conseguimento corresponsabile degli obiettivi delineati dal piano;



Promozione dei servizi e degli strumenti di trasformazione del territorio condivisi in rete da Regioni, Province, Comuni, enti di gestione delle reti e promozione della partecipazione locale.

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Identificazione e valutazione degli ambiti urbani dei nodi

L’analisi e la valutazione dei suoi risultati saranno focalizzare su un’area comprendente: •

territorio del Comune di Milano e l’agglomerazione urbana dei 31 Comuni della cintura metropolitana per quanto attiene al contesto territoriale dei nodi;



il sistema d’integrazione con le reti infratrutturali di trasporti comprendenti gli Hubs (Malpensa) gli interporti e le principali piattaforme multimodali.

La valutazione preliminare comprenderà i seguenti passi. 4.1 Definizione dei contesti urbani dei nodi di trasporti, energia e telecomunicazioni e valutazione delle loro caratteristiche distintive. (a) Identificazione delle aree urbane oggetto del piano strategico e valutazione delle caratteristiche distintive di struttura, organizzazione e (mal)funzionamento dei nodi; (b) Analisi swot (Strengths and Weaknesses, Opportunities and Threats) delle aree bersaglio identificate; (c) Valutazione delle compatibilità funzionali dei nodi con il contesto urbano e loro integrazione con il sistema d’accesso delle reti transeuropee alla piattaforma continentale (Hubs, interporti, piattaforme multimodali ecc.) 4.2 Valutazione dinamica delle criticità strutturali, organizzative e funzionali dei contesti urbani dei nodi che compromettono la qualità e la competitività del sistema urbano. (a) Flussi di merci e di persone, la rappresentazione delle principali criticità, di degrado ambientale, d’interclusione e dei malfunzionamenti del sistema di accesso in città delle reti ferroviaria ed autostradale; (b) Flussi di energia, rappresentazione delle principali criticità e delle necessità di sviluppo per la produzione e la distribuzione di energia elettrica e gas, con particolare riferimento alla localizzazione di sistemi distribuiti di climatizzazione e generazione di energia elettrica con tecnologie ambientalmente sane; (c) Flussi informativi, sviluppo della rete a fibre ottiche e dei sistemi telematici per il governo del traffico, della tariffazione integrata, servizi informativi alla mobilità, sviluppo delle utenze internet di remote working, ecc. 4.3 Valutazione comparata del quadro di riferimento programmatorio. (a) Programma di sviluppo della rete ferroviaria per l’alta capacità e di riqualificazione delle tratte urbane della rete esistente, delle stazioni e dei parchi merci; (b) Programma di sviluppo delle tangenziali e della rete autostradale, adeguamento del sistema degli accessi autostradali, sviluppo dei parcheggi di cintura; (c) Programma di riqualificazione del verde lungo le fasce di rispetto, realizzazione di parchi e interventi di valorizzazione ecologica del territorio nel contesto urbano dei nodi delle reti;

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(d) Programma di realizzazione di sistemi d’interscambio modale, di piattaforme logistiche e logistico produttive, riqualificazione e sviluppo di mercati agroalimentari, poli fieristici ecc; (e) Programmi e progetti di riqualificazione urbana con particolare riguardo a quelli relativi ai nodi obsoleti, quali gli scali ferroviari dismessi ed a quelli realizzati attraverso società di trasformazione urbana in partenariato con altre amministrazioni; (f) Programma di sviluppo dei servizi d’eccellenza metropolitana nel contesto territoriale dei nodi con particolare riferimento ai servizi per la razionalizzazione della mobilità e del trasporto merci, alla localizzazione di poli universitari e di attività basate sulla conoscenza rivolte al sistema policentrico dei distretti; (g) Programma di sviluppo delle politiche della casa volte a ridurre la domanda di mobilità casa lavoro sia in centro città sia nella cintura, soluzioni innovative, anche nell’ambito dei contratti di quartiere, per gli alloggi di studenti, pendolari e immigrati e per la diversificazione funzionale dei quartieri residenziali. 4.4 Valutazione dei processi di trasformazione territoriale orientati al mercato. (a) Distribuzione spaziale delle attività primarie e secondarie di distretti e metadistretti di Piccole e Medie Imprese della periferia urbana e della fascia policentrica dei 31 comuni, operando una distinzione tra centri direzionali, commerciali ed attività produttive vere e proprie. (b) Tendenze in atto nei processi di localizzazione o delocalizzazione di attività produttive, commerciali, di servizi nei contesti urbani dei nodi; 4.5 Sviluppo di progetti pilota Il piano valuterà la fattibilità di “progetti pilota” integrati, coerenti con le priorità strategiche ed esemplificativi dell’attuazione delle principali tipologie d’azione dei piani d’intervento indicati al punto 7. I progetti pilota saranno, conseguentemente integrati nell’ambito di programmi complessi focalizzati sulla qualità urbana dei contesti di ciascuno dei principali nodi TENs. I programmi saranno sviluppati a partire dalla definizione di un quadro di coerenze della progettualità dei principali attori chiave, pubblici e privati, delle trasformazioni urbane con le finalità di Tuner. Per ciascuno dei progetti pilota il piano identificherà le possibilità di acquisizione di fonti di finanziamento Europee, nazionali, regionali, pubbliche locali e private, nonché le possibilità di accesso ai fondi per le reti transeuropee dell’energia, dell’ambiente, della società dell’informazione (e-europe), ai fondi nazionali di sostegno allo sviluppo dell’occupazione (la macchina ecologica), ai fondi della Banca Europea degli Investimenti. L’identificazione dei progetti sarà coordinata con il gruppo di lavoro del Politecnico diretto dalla Prof. Giovanna Fossa che ne curerà, in particolare, la definizione.

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Inquadramento metodologico

5.1 Programma di definizione del piano strategico la definizione degli indirizzi e delle priorità strategiche del piano e comprende le seguenti fasi di attività riferite a ciascuno dei programmi integrati focalizzati sui contesti urbani dei nodi: a) analisi dello scenario, interventi infrastrutturali previsti e loro impatto sulle reti e sul territorio; verifica delle necessità di riqualificazione delle aree su cui impattano i nodi e dei fabbisogni localizzativi che da questi derivano, identificazione delle criticità attuali e conseguenti all’attuazione degli investimenti in assenza del piano; b) analisi dei bisogni di riqualificazione delle funzionalità delle reti a livello locale indotti dagli investimenti, analisi delle opportunità di uso metropolitano della ferrovia per il trasporto delle merci e per servire i centri d’eccellenza che attualmente gravano sulla viabilità locale, quali università, ospedali, impianti sportivi, poli fieristici; supportare la localizzazione di servizi basati sulla conoscenza, interconnessi in rete con i poli universitari, per il sistema policentrico dei distretti di Piccole e Medie Imprese; c) analisi del fabbisogno d’integrazione multimodale per il trasporto combinato, del fabbisogno di sviluppo di sistemi informativi alle merci ed al governo delle flotte in città, del fabbisogno d’integrazione logistico produttiva per favorire processi localizzativi sinergici con la collocazione strategica dei nodi di servizio alle merci e agli approvvigionamenti secondo logiche just in time, nonché per promuovere la realizzazione di piattaforme logistiche e di attività di trade sinergiche con la realizzazione della fiera; d) analisi dell’organizzazione, della struttura e del funzionamento dello sviluppo spaziale del territorio dedicato all’integrazione dei nodi d’accesso delle reti transeuropee nel sistema metropolitano, comprendente le criticità relative all’accessibilità dei servizi, delle residenze e del lavoro; analisi del mix funzionale dei processi localizzativi, con particolare attenzione alle funzioni che sollecitano la riqualificazione dei nodi stessi a livello metropolitano; valutazione dei servizi per promuovere la diversificazione funzionale delle periferie, per minimizzare i fabbisogni di territorio e per favorire processi d’integrazione del sistema dei distretti con le basi di conoscenza della città e) valutazione dei bisogni di riabilitazione del territorio locale d’integrazione e di rispetto dei nodi, per massimizzare l’efficacia degli investimenti, il risparmio di risorse territoriali, i vantaggi competitivi del suo sviluppo, i benefici diretti ed indiretti per l’ambiente, per il tessuto sociale e per l’economia locale; identificazione delle possibilità di completamento del verde di cintura con greenways, lungo le via d’acqua e lungo le aree di rispetto delle reti; f) identificazione dell’integrazione multifunzionale e delle sinergie attivabili per promuovere la convivialità con le residenze, la diversificazione funzionale di servizi avanzati per i distretti produttivi e la valorizzazione in rete dei centri d’eccellenza metropolitana dislocati ai margini del territorio comunale, identificazione delle opportunità d’integrazione logistico produttiva e di gestione in rete dei processi localizzativi nei distretti; g) definizione dei criteri localizzativi e d’intensificazione degli insediamenti desiderabili, utilizzo del sottosuolo in prossimità dei nodi per prevenire il rapido annullamento dei margini vitali di riorganizzazione del territorio d’interesse strategico per il funzionamento e la regolazione dei nodi con l’insediamento di attività congestionanti, inquinanti, degradanti e land consuming; definizione di strategie di marketing territoriale per orientare i processi localizzativi.

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5.2 Coinvolgimento degli attori chiave della Governance Il programma di definizione e promozione del piano prevede il coinvolgimento, fin dalla fase di analisi, degli attori chiave della governance a livello metropolitano. Saranno intervistati, in particolare, i responsabili tecnici di: settori comunali interessati, Agenzia per la mobilità e l’ambiente, AEM (Elettricità, Gas e Fastweb), ATM, MM, FS, FNM. Il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti è stato reso partecipe dell’iniziativa: ha offerto la disponibilità ad identificare le modalità di armonizzazione ed inserimento dei risultati del piano nella programmazione nazionale ed europea, in materia di TENs e di sviluppo di programmi complessi di trasformazione urbana. Gli indirizzi del piano saranno presentati agli amministratori dei comuni della cintura metropolitana, direttamente confinanti con le aree bersaglio dei progetti pilota identificati. La definizione del quadro della progettualità coinvolgerà sia la Camera di Commercio di Milano, sia le organizzazioni rappresentative degli operatori della logistica ed i privati, attuatori dei grandi programmi di trasformazione urbana in atto o progettati, con lo scopo di: •

Innestare nel quadro coerente del piano gli interessi degli attori chiave della trasformazione;



Verificare le condizioni per l’attivazione di interventi di project financing, capaci di conferire un effetto moltiplicatore ai programmi d’investimento pubblici acquisiti attraverso il Piano.

La combinazione di un quadro coerente d’indirizzi e l’attivazione di finanziamenti pubblici, articolati per progetti pilota d’interesse strategico, consentiranno all’Amministrazione mantenere salda la direzione dei processi di trasformazione, promossi dal piano, a cui aggregare le capacità progettuali e d’investimento dei privati. In tale quadro, l’uso selettivo degli strumenti di finanziamento della Banca Europea degli Investimenti potrebbe costituire un forte elemento di supporto alla gestione condivisa degli obiettivi di tutti gli attori pubblici e privati, in un’ottica di governance partecipata e per la realizzazione di strumenti di organizzazione del partenariato appropriati alla valorizzazione del margine d’integrazione urbana dei nodi delle reti, quali le società di trasformazione urbana. 5.3 Inquadramento del piano di lavoro Tuner s’inquadra nella seguente prima ipotesi piano di lavoro definita in previsione dell’organizzazione della Conferenza per il 25-26 settembre. I tempi d’attuazione del piano di lavoro saranno ridefiniti non appena sarà concordata la nuova data con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche sulla base della successiva articolazione in Work Packages, riferiti a specifiche diverse competenze e responsabilità. Prima ipotesi di piano di lavoro

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Responsabile operativo

Attività

Operazione

Referenti

Dead line

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1 Organizzazione Conferenza 1.01 1.02 1.03 1.04 1.05 1.06 1.07 1.08 1.09 1.10 1.11 1.12 1.13 1.14 1.13

Affidamento incarico Professional Congress Organisation Preparazione Invito del Sindaco e Draft Invio Scheda di partecipazione e Draft Definizione programma dei lavori e programma sociale Definizione Carta delle Politiche Urbane ed integrazione nel 3° Rapporto sulla Coesione della Presidenza italiana Organizzazione partecipazione Ministri Stati Membri Organizzazione adesione e interventi delle Città Metropolitane Invio programma definitivo e Carta delle Politiche Urbane Conferenza stampa di presentazione dei temi della conferenza Organizzazione ospitalità e viaggi Allestimento Sale, Preparazione materiali e organizzazione accoglienza Organizzazione interpretariato Gestione Conferenza Gestione Consiglio Informale dei Ministri Gestione Programma sociale

Comune Comune Comune Minit

Minit, Ue Minit, Ue Minit, Ue Comune, Ue

Minit

Minae, Comune, Ue

30-giu-03

Minae

Minit, Ue

30-giu-03

Comune Minit, Ue, Cinisello

30-giu-03

Comune Minit, Ue Minae, Comune, Ue, Minit Pco Comune Minit, Ue

15-lug-03

Comune Minae, Minit, Ue

24-set-03

Ue Comune Minae Comune

24-set-03 25-set-03 26-set-03 26-set-03

Comune, Scic Minae, Minit, Ue Comune, Minit, Ue Minae, Minit, Ue

2 2.01 2.02 2.03

Definizione della proposta di Milano sui nodi delle reti transeuropee Identificazione delle città della rete tematica Comune Polimi, Minit Analisi dello scenario e dei bisogni di riqualificazione Comune Polimi Definizione degli indirizzi e dei progetti pilota Comune Polimi, Minit Armonizzazione con le priorità delle politiche urbane 2.04 Comune Polimi, Minit, Ue dell'unione del semestre italiano 2.05 Presentazione Comune Polimi Mostra sulle politiche urbane delle città europee 4 Pannelli tematici dei servizi, diversificazione funzionale, 3.02 progetti per il territorio milanese 3.03 4 Pannelli su Tuner ed i nodi del Corridor 5 3.04 8 Pannelli sui programmi complessi 3.05 8 Pannelli sulle Politiche Urbane dell'Unione

10-apr-03 15-apr-03 30-mag-03 30-mag-03

15-lug-03 15-set-03

30-apr-03 31-mag-03 30-giu-03 15-lug-03 25-set-03

3

3.06 8 Pannelli sulle ”buone pratiche Europee”

Comune Sit, Polimi

10-set-03

Comune Minit, Polimi Minit Comune, Polimi Ue Comune, Minit, Polimi Ue, Comuni europei, Comune Minit, Polimi

10-set-03 15-set-03 15-set-03

8 Pannelli delle aziende milanesi sulle tecnologie per la città Comune Sponsors, Polimi sostenibile 3.08 Stampa e Allestimento Comune Polimi 3.07

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15-set-03 15-set-03 20-set-03

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5.4 Articolazione del piano di lavoro in Work Packages (WP): Servizi esterni WP1: Attività di assistenza tecnica e definizione del piano strategico TENs Urban Nodes across European Regions (Tuner)2 (c) Coordinamento tecnico del gruppo di lavoro, delle relazioni con i gruppi di ricerca e dei responsabili dei servizi per l’organizzazione della conferenza e della mostra (fasi 1 e 3 del piano di lavoro); (d) Direzione del programma di definizione della proposta di Milano sui nodi delle reti transeuropee (fase 2 del piano di lavoro); (e) Identificazione delle città della rete tematica e manifestazione d’interesse; (f) Analisi dello scenario e dei bisogni di riqualificazione; (g) Definizione degli indirizzi del piano e dei progetti pilota; (h) Predisposizione bando di partecipazione alla rete tematica Urbact (i) Armonizzazione con le priorità delle politiche urbane dell'unione del semestre italiano; (j) Rapporto finale: Piano strategico TENs Urban Nodes across European Regions (Tuner) (k) Presentazione multimediale WP2: Elaborazione progetti pilota3 (a) Acquisizione dello stato dell’arte sui progetti pilota del Piano Tuner, Analisi documentazione; (b) Definizione contenuti tecnici e finanziari di massima dei progetti Pilota (c) Sviluppo elaborati di progetto secondo i requisiti del Programma Ten (d) Presentazione multimediale dei progetti pilota (e) Elaborazione grafica contenuti della mostra sullo sviluppo del territorio metropolitano milanese e sui progetti pilota WP3: Progettazione grafica, progettazione e sviluppo della Mostra (a) Progettazione integrata e sviluppo della grafica dei materiali di conferenza e mostra (b) Coordinamento elaborazione grafica e assistenza tecnica all’elaborazione dei contenuti della mostra per le città partecipanti, il Ministero, l’Unione Europea e gli sponsors; (c) Progettazione pubblicazione sulle politiche Urbane dell’Unione. WP4 Attività di Professional Congress Organisation, relazioni con la stampa, produzione materiali conferenza e mostra4 (a) (b) (c) (d)

Stampa e invio scheda di partecipazione e Draft Definizione programma dei lavori e programma sociale Stampa e invio Carta delle Politiche Urbane Segreteria internazionale organizzazione dell’adesione e degli interventi alla Conferenza e alla Mostra (e) Supporto logistico alla partecipazione dei Ministri Stati Membri (f) Organizzazione workshops preparatori a Milano presso Urban center, a Roma e Bruxelles 2 3 4

Euros, responsabile Franco Sarbia Politecnico, responsabile Giovanna Fossa SEC

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(g) Ufficio stampa e organizzazione conferenza stampa di presentazione dei temi della conferenza (h) Stampa e invio programma dei lavori e programma sociale definitivi e Carta delle Politiche Urbane (i) Stampa e diffusione locandine, striscioni, totem; (j) Organizzazione ospitalità e viaggi (k) Stampa proceedings, documentazione e materiali per i partecipanti (badges, carpette, gadgets, ecc.) (l) Stampa cartellonistica per la conferenza, produzione e stampa materiali della mostra (m) Gestione Programma sociale. WP5: Gestione della conferenza, dei servizi tecnici, catering e programma sociale5 (a) Allestimento sale e impianti tecnici di supporto alla conferenza, al Consiglio dei Ministri e alla mostra (b) Allestimento spazi espositivi e mostra presso la sede della conferenza (c) Predisposizione cabine interpretariato secondo gli standards della Commissione europea (SCIC) (d) Assistenza tecnica ai servizi d’interpretariato, attrezzature multimediali e registrazioni (e) Gestione conferenza: accoglienza, iscrizioni, distribuzione materiali, assistenza ai partecipanti, agli oratori e alle attività convegnistiche collaterali; (f) Supporto logistico e di sicurezza, distribuzione materiali, assistenza all’organizzazione del Consiglio Informale dei Ministri (g) Servizi di Catering: buffet durante la conferenza, cena di gala per i partecipanti, cena per i Ministri; 5.5 Attività preparatorie svolte La definizione del presente documento d’indirizzo e d’inquadramento metodologico è stata precedurta dalle seguenti attività preparatorie: (a) 3 incontri d’impostazione del programma di lavoro della conferenza tenutisi in Roma con tecnici del il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti; (b) elaborazione di una prima proposta di promozione della rete tematica Urbact ed identificazione dei partners citati in premessa; (c) 1 incontro a Lyon con il segretariato della rete Urbact ed i rappresentanti di Grand Lyon; (d) riunioni d’impostazione del programma di lavoro con La Prof.ssa Giovanna Fossa, responsabile del “pacchetto di lavoro 2, L’Arch. Anna Giorni responsabile scientifico di Urban Center, dirigenti del Comune di Milano, Rappresentanti del Politecnico di Milano, Rappresentanti della Camera di Commercio e di operatori economici. 5.6 Il sistema di valutazione A livello metaprogettuale la valutazione dello stato ex ante sarà effettuata con particolare attenzione alla identificazione di un sistema di indicatori a basso costo, capaci di rilevare l’andamento dei processi di trasformazione urbana con frequenza adeguata al loro governo. 5

Promos

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I sistemi d’indicatori attualmente utilizzati si fondano frequentemente su dati atomici consolidati resi disponibili dopo un periodo da 5 a 15 anni successivo alla loro acquisizione: è questo il caso dei dati censuari. Questi rappresentano l’utilizzo d’informazioni riferibili alle risultanze fossili di processi ormai estinti. Alla complessità, alla lentezza ed alla ridondanza delle tecniche di valutazione delle politiche e dei programmi complessi, fa riscontro la marcata settorialità ambientale degli strumenti di qualificazione di tecnologie di Piano (VAS), Progetto (VIA), Processo (EMAS) e Prodotto (ECOLABEL). La diffusione di tali procedure ha lo straordinario merito di aver proposto criteri quantitativi di valutazione comparata della sostenibilità di programmi, progetti, processi e prodotti. L’applicazione di tali procedure non è tuttavia sufficiente ad assicurare la sistematicità e l’organicità dei programmi d’intervento sulle cause strutturali della crisi delle grandi aree metropolitane, in un quadro d’indirizzi per altri versi ancora non consolidato delle politiche urbane dell’Unione europea sui temi chiave della città sostenibile: •

Le politiche della casa e le tecnologie urbane ambientalmente sane;



La riconversione delle tecnologie energetiche;



Le tecnologie di trasporto.

Gli indicatori, e massimamente quelli ambientali, ci forniscono in prevalenza informazioni sulle manifestazioni di criticità ed eccellenza dell’ambiente urbano non sui loro fattori causali. La loro gestione è affidata ai settori ambiente delle Amministrazioni ed alle Autorità Ambientali istituzionalmente dotati di scarse risorse finanziarie e di un forte potere d’interdizione: possono decidere che cosa non si deve fare, ma non possono contribuire con risorse e responsabilità proprie alla identificazione di valide alternative progettuali. In tali condizioni l’approccio integrato necessario al governo delle relazioni tra l’organismo territoriale ed il suo ecosistema lascia il posto alla riproposizione, in forme nuove alla logica vincolistica caratteristica di modalità di pianificazione superate ed inefficaci. L’efficacia del processo di pianificazione delle trasformazioni urbane deve infatti fondarsi sulla rilevazione e restituzione delle informazioni relative ai processi attuali ed alla tempestività delle misure attuative. Affinché queste informazioni consentano di comprendere la struttura, l’organizzazione ed il funzionamento della città, devono riferirsi agli spazi ed ai tempi della risposta anziché alle risultanze fossili di processi remoti in spazi indifferenziati. Efficienza ed efficacia del processo di pianificazione e attuazione risultano, in questo quadro, coessenziali La città, come tutti i sistemi dissipativi, emette “gratuitamente” un grande volume d’informazioni georeferenziate sul suo stato e sulla sua evoluzione, come sottoprodotto del suo stesso funzionamento, rilevabili in tempo reale con sistemi di telericonoscimento o di telerilevamento, su: •

Variazioni della morfologia e dell’uso del territorio



Albedo



Processi di autoregolazione termoigrometrica



Inquinamento atmosferico e capacità di autodepurazione



Dissipazione di energia termica (isola di calore o rilevazione fine sulle fonti)



Flussi idrici, (precipitazioni, acque superficiali e di falda, utilizzo, inquinamento, autodepurazione, autoregolazione idraulica)



Flussi di energia (produzione, utilizzo)

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Flussi di materiali e rifiuti



Flussi di persone (mobilità)



Flussi d’informazioni

A queste si aggiungono le informazioni di proprietà pubblica aggiornabili con cadenza almeno annuale •

Anagrafe delle persone (flussi migratori, composizione ecc.)



Anagrafe delle imprese (distribuite attività primarie, secondarie e terziarie per “specie di attività”)



Delocalizzazioni, pressione insediativa in essere e tendenziale (in fase autorizzativa)



Flussi finanziari (import – export, redditi, investimenti)

Pur non rientrando negli scopi di Tuner la complessiva soluzione delle criticità relative ai modelli di gestione dei sistemi informativi della pianificazione, i criteri di valutazione della realizzazione, dei risultati e dell’impatto del piano e dei progetti pilota implementeranno, nei limiti delle finalità del presente studio, l’approccio sopradescritto: Tali criteri potranno costituire uno specifico output di Tuner da collocare nell’ambito degli strumenti di finanziamento dei programmi di e-Government.

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