Prima Serata (festival di Sanremo 2012)

August 19, 2017 | Autor: Gianni Togni | Categoria: Popular Music, Música
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CONTROCANTO Festival di Sanremo (prima serata) Il mio professore universitario di critica letteraria, che ricordo sempre con grande affetto, mi ha insegnato ad entrare nell’ambito analitico di un qualsiasi nuovo evento artistico senza avere preconcetti di sorta. Questo atteggiamento mentale si può raggiungere evitando, per quanto possibile, di ricercare anticipatamente copiose notizie attinenti l’oggetto da analizzare nel futuro prossimo. La tecnica “dell’ignoranza premeditata” permette di non elaborare particolari “attese” rispetto all’opera in questione e, di conseguenza, conservare una lucidità critica scevra da personali aspettative che non sempre possono essere esaudite. Per tenere fede a questa teoria, e anche per non rovinarmi la sorpresa, ho evitato accuratamente, fino ad oggi, di catturare informazioni sul Festival di Sanremo 2012. A parte la conduzione di Gianni Moranti, l’attesa spasmodica per la partecipazione di Adriano Celentano e la esclusione improvvisa di Tamara Ecclestone (sostituita da Rocco Papaleo?), a pochi minuti dall’inizio della trasmissione, cioè mentre sto scrivendo, non so molto di più. In compenso ho acceso con grande anticipo l’amplificatore dello stereo (le valvole hanno bisogno di tempo per scaldarsi) e, ovviamente, anche il televisore già sintonizzato su Rai uno. Mi sono anche procurato del finger food vegetariano poco impegnativo, sperando che almeno sia buono, e ho caricato al massimo l’ipad per prendere appunti. Mi sono ripromesso di astenermi dal fare considerazioni sulle canzoni, almeno per questa sera, perché un solo ascolto non può bastare a capire, ma certamente non mancheranno altri spunti interessanti da registrare. Sono passate più di cinque ore dalla fine dell’introduzione scritta precedentemente e ammetto la sconfitta: le teorie del mio professore con il Festival di Sanremo non funzionano. E’ molto meglio percorrere questa strada viaggiando informati, almeno sai a cosa si va incontro. L’inizio dei due comici dai nomi biblici, Luca e Paolo, è di una tristezza tremenda. Mi scuso con i lettori per il necessario ossimoro. Tentare di fare satira cantando dei nuovi versi (si fa per dire) sulle note di vecchi successi sanremesi, è una pratica talmente scontata da essere oramai disdegnata anche nei cabaret amatoriali di provincia. E questa geniale performance è durata più di trenta minuti! Alla faccia dei “necessari” tempi veloci televisivi. Non paghi di cotanta noia, gli autori hanno pensato bene di progettare, subito dopo, anche un balletto stralunato, è proprio il caso di dirlo, tipo sbarco su marte, comprensivo di astronauta ed acrobati. Spero che il grande Daniel Ezralov si riprenda dalla sbornia al più presto. Comunque, fino ad ora di canzoni non se ne fatta menzione. Finalmente entra Gianni Moranti e il mio interesse un po’ si riscalda. Presentata l’urlante giuria formata da ben trecento consumatori di musica, che credo siano sotto tutela del WWF come specie in via d’estinzione, inizia la gara. Colpo di scena: dopo l’esibizione dei primi due cantanti, la perfetta macchina conta voti si rompe per non riprendersi più. Grande segno del destino. Il sogno si avvera: un festival senza vincitori e vinti. Anche la bellona di turno sembra sia fuori uso, così tocca a Rocco Papaleo entrare come attaccante

aggiunto per intrattenerci (da cosa? boh!), ma almeno se la cava più che dignitosamente, tirando bene in porta diverse volte. Dopo un’altra manciata di canzoni, tra una pubblicità e l’altra, comincio a sonnecchiare. Sono quasi stremato dalla fatica. L’esplosione di bombe sul palcoscenico del Teatro Ariston mi risveglia i sensi. Tra finta confusione umana (sinceramente ridicola), fiamme e fumo, arriva Adriano. Il commento di questa ora trascorsa ad ascoltare sermoni, rock and roll di annata (la parte migliore), brani dell’ultimo disco ed invettive varie, la lascio ai giornalisti veri ed io, senza nasconderlo, mi tolgo dall’imbarazzo. Quando penso che sia giunto il sacrosanto momento di ascoltare tutte di seguito un buon numero di canzoni, visto che questo dovrebbe essere lo scopo primario dell’evento, ecco che vengo ancora smentito dalla realtà dei fatti. Entrano Belen ed Elisabetta Canalis. Chiamate d’urgenza a corte, forse per rimediare all’assenza forzata della Mazrova, gli autori, con una imprevedibile e stupefacente invenzione, le fanno…..cantare (in playback, sempre con parole appena sfornate e adattate ad un motivo conosciuto). Però, almeno, le due ragazze sono belle. Tra pubblicità varie, telegiornale flash, un’altra gag recitata di Papaleo, clip sulla città ospitante e riempimenti vari, i cantanti in gara, faticosamente, riescono a farsi ascoltare da una platea televisiva, che immagino ormai dormiente. La competizione è annullata, ma solo per questa sera. Peccato, sarebbe stata l’unica, spiazzante idea vincente del festival. Gianni Togni

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