sistema linfatico e malattie autoimmuni

June 2, 2017 | Autor: F. De Silvestri /... | Categoria: Neuroscience, Multiple sclerosis, Autoimmunity, Autoimmune diseases, Neurologia, SISTEMA LINFATICO
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Scientific Paper

SISTEMA LINFATICO E MALATTIE AUTOMMUNI

Fabrizio De Silvestri, Edoardo Romani, Annalisa Grasso, and Pierluigi
Proietti

Università Popolare Homo and Natura, Terni, Italy


Correspondence to: Fabrizio De Silvestri, Università Popolare Homo &
Natura, Via del Sersimone 1M, 05100 Terni, Italy. Telephone: +39-
3476942258; E-mail: [email protected]



Abstract

Linfa e sistema linfatico: degenerazione progressiva nella sclerosi
multipla. Spiegazione della corrispondenza tra sistema linfatico,
circolazione ed errata proliferazione linfocitaria. Ipotesi sulla
degenerazione sistemica causata dal ristagno di antigeni e patogeni causato
dal blocco della circolazione linfatica e della sua funzione drenante. Casi
di studio, riscontri e ipotesi di diagnostica.




Introduzione

Poco conosciuto, ma molto importante, il sistema linfatico consente alla
linfa di fluire nei tessuti corporei, drenando ogni angolo dell'organismo
prima di riversarsi nelle vene toraciche. Parallelo al sistema
cardiocircolatorio, il sistema linfatico si oppone ad eccessivi accumuli di
fluidi nei tessuti ed è considerato il baluardo di difesa del nostro
organismo (Adamczyk et al, 2016). Lungo le vie linfatiche esistono infatti
degli organi, chiamati linfonodi, capaci di produrre i cosiddetti
linfociti, una serie speciale di globuli bianchi deputata all'eliminazione
dei microrganismi ostili. Quando l'organismo sta combattendo un'infezione i
linfonodi accelerano la sintesi e la trasformazione di questi linfociti,
aumentando così di volume e diventando apprezzabili e dolenti al tatto (da
qui l'espressione "avere i linfonodi ingrossati").

Il sistema linfatico è costituito da un articolato sistema di vasi, molto
simile a quello circolatorio venoso e arterioso. A differenza del sangue,
la linfa non viene spinta dall'attività cardiaca, ma scorre nei vasi mossa
dall'azione dei muscoli. Contraendosi e rilassandosi, questi tessuti
funzionano come una vera e propria pompa. Quando tale azione viene meno,
per esempio a causa dell'eccessiva immobilità, la linfa tende a ristagnare,
accumulandosi nei tessuti. Ecco spiegato come mai piedi e caviglie si
gonfiano quando si rimane a lungo in piedi in una posizione statica. Per lo
stesso motivo, quando la gamba è immobilizzata da una ingessatura occorre
mantenerla sollevata al di sopra del livello del cuore (proprio per fare in
modo che la forza di gravità agevoli il drenaggio linfatico).

Similmente a quelli del sistema cardiocircolatorio, i vasi linfatici più
piccoli, detti capillari, si trovano nelle regioni periferiche
dell'organismo e, riunendosi tra loro, danno origine a vasi sempre più
grandi, fino a riversarsi nel dotto toracico. A differenza di quelli
sanguigni, i capillari linfatici sono a fondo cieco e sono dotati di una
parete ancor più sottile, formata da cellule separate da ampie aperture. La
linfa trasportata dal dotto toracico, unendosi a quella presente nei vasi
provenienti dalla parte superiore del corpo, si riversa a livello della
congiunzione tra vene succlavie e vena giugulare.

In corrispondenza di alcune giunzioni tra i vari dotti linfatici, situate
in punti strategici dell'organismo, troviamo vere e proprie stazioni di
filtraggio dette, appunto, linfonodi. Lungo il sistema linfatico
incontriamo anche i cosiddetti organi linfatici, deputati alla produzione
ed alla purificazione della linfa (timo, milza e midollo osseo).

Di colore trasparente, giallo paglierino o lattescente a seconda dei casi,
la linfa contiene zuccheri, proteine, sali, lipidi, amminoacidi, ormoni,
vitamine, globuli bianchi ecc. Rispetto al sangue, la linfa è
particolarmente ricca di lipidi; nell'articolo dedicato all'assorbimento
dei grassi abbiamo infatti ricordato come, dopo l'assorbimento intestinale,
le molecole lipidiche vengano riversate nel sistema linfatico sotto forma
di particolari lipoproteine dette chilomicroni.

I vasi linfatici di maggiori dimensioni si caratterizzano per il
susseguirsi di restringimenti e dilatazioni a cui si associano vere e
proprie inserzioni valvolari che, similmente a quelle del sistema venoso,
impediscono il reflusso della linfa obbligandola a scorrere in un solo
senso; la parete di alcuni di questi vasi ha anche capacità contrattile.
Tutte queste peculiarità anatomiche sono fondamentali per consentire il
passaggio unidirezionale della linfa: dal liquido interstiziale dei tessuti
verso la circolazione sistemica, anche contro gravità.

La linfa deriva direttamente dal sangue ed ha una composizione ad esso
molto simile, nonostante sia più ricca di globuli bianchi e poverissima di
quelli rossi. Circolando negli spazi interstiziali (compresi, cioè, tra una
cellula e l'altra) ha lo scopo di riassorbire il plasma (parte liquida del
sangue) presente in queste zone. Le sottilissime pareti dei capillari
sanguigni sono infatti permeabili all'acqua e a varie sostanze; proprio
grazie a questa permeabilità, può avvenire il passaggio di ossigeno e
sostanze nutritive dal sangue ai tessuti che, dal canto loro, riversano nel
torrente ematico anidride carbonica e prodotti di rifiuto. La linfa
rappresenta un efficace sistema attraverso cui l'organismo raccoglie
liquidi e materiale di scarto dalla periferia per poi veicolarlo agli
organi di depurazione (fegato, reni, polmoni, linfonodi). Sotto questo
punto di vista, la funzione del sistema linfatico è quindi molto simile a
quella del circolo venoso.

Quando il prezioso sistema di drenaggio linfatico va in tilt si possono
accumulare notevoli quantità di liquidi negli spazi interstiziali a causa
del gradiente osmotico sfavorevole (passaggio di acqua dalla soluzione a
concentrazione minore a quella a concentrazione maggiore, cioè dal sangue
agli spazi interstiziali). Questa condizione è definita edema e, come
ricordato, è la tipica conseguenza dell'immobilizzazione prolungata. Oltre
che da un inadeguato drenaggio linfatico, l'edema può essere causato
dall'aumento della filtrazione capillare rispetto al riassorbimento; questa
condizione è tipica di alcune malattie come l'insufficienza cardiaca e la
malnutrizione calorico proteica (kwashiorkor).

Funzioni del sistema linfatico:
- riportare in circolo il liquido e le proteine filtrati dai capillari
sanguigni
- trasferire i grassi assorbiti a livello dell'intestino tenue nella
circolazione sistemica

- catturare e distruggere patogeni estranei all'organismo, producendo e
trasformando le cellule deputate alla loro neutralizzazione


Il compito dei linfonodi è quello di permettere, durante la circolazione,
l'incontro della linfa e di quanto in essa contenuto con le cellule del
sistema immunitario, ospitate nel linfonodo stesso. Queste cellule
immunitarie sono costituite per lo più da linfociti, ma anche da cellule di
diverso tipo che svolgono un ruolo di difesa altrettanto importante per
l'organismo. Alcune di queste, per esempio, sono quelle che conservano la
memoria di precedenti attivazioni dei linfociti, a contatto con agenti
patogeni presenti nell'organismo.

Le funzioni del sistema linfatico: la funzione metabolica

Accanto alla funzione di drenaggio del sistema linfatico si può annoverare
quella legata al metabolismo dei grassi, grazie alla quale la linfa
permette l'assorbimento dei trigliceridi. Questi, a differenza di altri
nutrienti, non sono direttamente assorbiti dai capillari ma si spostano
verso il fegato attraverso il sistema linfatico, dopo che questo li riversa
-sotto forma di una particolare forma di linfa detta chilo- nella vena
succlavia.
Il sistema linfatico svolge un ruolo anche nel metabolismo delle proteine,
seppure inferiore a quello svolto dalla circolazione sanguigna.

Per mantenere in salute il proprio sistema linfatico è molto importante
svolgere regolare attività fisica, in modo da favorire l'azione della
"pompa muscolare". Quando questa sana abitudine si associa ad
un'alimentazione equilibrata, le difese immunitarie massimizzano la loro
efficacia, impedendo così che il sistema linfatico vada in tilt per il
troppo lavoro. Esistono inoltre delle particolari tecniche di massaggio
(Hitscherich et al, 2016) che aiutano il sistema linfatico a drenare più
efficacemente il liquido che ristagna nelle zone periferiche
(linfodrenaggio manuale).

Le funzioni del sistema linfatico: il drenaggio
Il sistema linfatico svolge, prima di tutto, l'importante ruolo di drenare
i tessuti da liquidi e sostanze di scarto in eccesso. Queste sono spinte
fuori dalle cellule dalla pressione sanguigna arteriosa, e contengono
sostanze di rifiuto diverse a seconda del tessuto dal quale provengono. Per
esempio, il liquido interstiziale proveniente dall'apparato digestivo -in
particolare dal tratto intestinale- è particolarmente ricco di lipidi. La
funzione del sistema linfatico è di accogliere, attraverso le pareti
permeabili dei suoi vasi, questi liquidi interstiziali e le sostanze di
scarto, rimettendole in circolo dopo averle purificate. La linfa deriva
direttamente dal plasma espulso dalle arterie, il che la rende, nelle zone
periferiche del corpo, molto simile nella composizione al plasma sanguigno.
Rispetto al plasma si differenzia per la forte presenza di globuli bianchi
e per la minore concentrazione di proteine. La funzione di drenaggio dei
tessuti svolta dal sistema linfatico impedisce il pericoloso ristagno di
liquidi e può essere considerata complementare a quella svolta dalla
circolazione sanguigna.


Le funzioni del sistema linfatico: la funzione immunitaria

Durante il suo percorso all'interno dei vasi linfatici, la linfa viene
filtrata dai linfonodi, dove entra in contatto con i linfociti e gli
anticorpi lì presenti. Mentre i linfonodi svolgono una funzione
paragonabile a quella di vere e proprie stazioni di filtraggio della linfa,
bloccando il diffondersi di agenti patogeni e in molti casi di cellule
tumorali, i linfociti di cui si arricchisce la linfa si trasferiscono in
parte al sangue, per arrivare ai tessuti e rimpiazzare quelli utilizzati
per esplicare la difesa immunitaria dell'organismo.
Il sistema linfatico è il complesso di capillari, vasi linfatici e organi
che -all'interno del nostro organismo- sono predisposti a garantire la
circolazione della linfa. Questa è un fluido che riempie gli interstizi
presenti tra le cellule corporee: compito principale del sistema linfatico
è svolgere la funzione di continuo drenaggio di tale liquido da tutti i
tessuti, ad eccezione del sistema nervoso centrale, delle ossa e del
tessuto epiteliale.
Il legame tra sistema linfatico e sistema circolatorio sanguigno è molto
stretto, tanto che il sistema linfatico è spesso definito come una sezione
specializzata dell'apparato cardiovascolare. La testimonianza di questo
stretto legame è riscontrabile tanto all'inizio del sistema linfatico,
quanto al suo termine.
I vasi linfatici hanno inizio a fondo cieco nei tessuti del nostro
organismo, dove raccolgono direttamente i liquidi rilasciati dai capillari
arteriosi non assorbiti dai tessuti stessi, in quanto in eccesso. Il
rilascio da parte dei capillari di questi liquidi, e il conseguente
assorbimento da parte dei vasi linfatici, avviene in presenza di
determinati valori di pressione sanguigna e si disattiva quando questi
valori si "normalizzano". Si può dire che il sistema linfatico svolga
quindi un ruolo essenziale nel bilanciamento della pressione sanguigna
arteriosa.
Al termine del suo percorso circolatorio, inoltre, la linfa arricchita da
linfociti e purificata dagli agenti patogeni nei linfonodi viene reimmessa
nel sistema circolatorio, riversandosi direttamente nell'apparato venoso
attraverso due dotti collocati nella zona toracica.
Il "dotto toracico" e il "dotto linfatico destro" sono i vasi linfatici di
raccolta della linfa proveniente -attraverso capillari linfatici più
sottili e periferici- da tutto l'organismo. Il loro contenuto viene
riversato nelle vene succlavie sinistra e destra, portando così a termine
la circolazione della linfa con la sua immissione nel sangue.

La linfa deriva completamente dal fluido interstiziale. Durante lo
scorrimento del sangue nel capillare, una parte di plasma filtra attraverso
la parete andando nell'interstizio. Di questa quota il 90%viene riassorbito
dall'estremità venosa dei capillari sanguigni tornando in circolo. la parte
rimanente di questo liquido extravasato non viene riassorbito rapidamente
formando il fluido interstiziale. Tale fluido contiene anche alcune
proteine plasmatiche che, essendo extravasate, non riescono più a rientrare
nel flusso sanguigno a causa del gradiente di concentrazione. Questo fluido
durante il tragitto verso i capillari linfatici si arricchisce di prodotti
del catabolismo cellulare, ormoni, antigeni e varie sostanze.
Durante un'infezione o un danno tissulare il fluido può aumentare e
contenere numerose sostanze (in particolare antigeni) che possono innescare
risposte immunitarie.
I tessuti che offrono un'entrata per i microbi sono soprattutto i tegumenti
(pelle) e l'apparato gastro intestinale e sono per questo ricchi di cellule
dendritiche in grado di catturare antigeni. Questi antigeni microbici , le
cellule che li hanno inglobati e svariati mediatori chimici
dell'infiammazione vengono immessi in circolo e si dirigono ai linfonodi
dove la linfa ricircola e viene filtrata.

I macrofagi sono nel connettivo, in cui confluiscono i cataboliti prodotti
dall'aggressione di virus e batteri. Per questo motivo, se il sistema
linfatico non funziona, tutto ristagna generando infiammazione sistemica
(Sigal, 2011)

Un recente studio (Loveau at al, 2015) ha dimostrato un collegamento tra il
cervello ed il sistema immunitario. Questo lavoro dimostra l'esistenza di
una ramificata rete di sottili vasi linfatici che attraversa le meningi: la
sua esistenza smentisce l'idea, radicata da oltre un secolo, che il
cervello fosse completamente isolato dal sistema immunitario (Reynold et
al, 2015; Morris AW et al, 2016). Tale scoperta porta notevoli ricadute nel
campo delle malattie neurologiche



Questo sistema di drenaggio e di azione immunitaria, nella SM (Haghikia et
al, 2015) è compromesso con un rallentamento, più o meno marcato a seconda
della gravità, determinato da:
indurimento dei tessuti (la tonaca media del capillare linfatico è fatta di
connettivo) come esito dell'infiammazione
farmaci
sedentarietà
alimentazione
costituzione del soggetto

I blocchi delle stazioni linfatiche creano un adattamento posturale
bacino retroverso e/o in torsione se uno dei due canali linfatici inguinali
è più bloccato dell'altro
iperlordosi a livello T12_L1-L2 o ipercifosi (corrisponde alla stasi del
dotto toracico)
flessione e torsione del busto con chiusura dello stretto toracico
superiore
Quanto sopra crea un vero e proprio circolo vizioso amplificato dal non
funzionamento del sistema linfatico che non riesce ad inviare i nutrienti.

Uno stato infiammatorio e/o infettivo a questo livello si diffonde in modo
incontrollato ed invasivo su tutto il corpo poiché si riversa nel torrente
circolatorio
Si ipotizza dunque che quando una lesione del sistema nervoso centrale è
attiva, vi sia una spasticità di origine centrale, mentre, quando la
lesione del sistema nervoso centrale è soppressa, vi sia un residuo
problema connettivale/fasciale/linfatico, causato da un deficit di
drenaggio. Si può dunque affermare che il problema neurologico diventi
secondario rispetto ad un disordine immunitario e di sistema di drenaggio.
Questo in quanto è la linfa il veicolo di trasporto del sistema immunitario
e difende dall'azione di batteri e virus, che in presenza di stasi questi
ristagnano e continuano ad inviare un segnale errato al sistema nervoso
centrale. Questa spiegazione fornirebbe anche la soluzione al perchè,
nonostante non vi sia un peggioramento nelle risonanze magnetiche né vi
siano lesioni attive, tuttavia le condizione generali del malato continuino
a degenerare.

Problem and aim

I cloni e la spasticità caratteristici nella SM sono la manifestazione
degli esiti infiammatori e ristagno della linfa e del connettivo: questo
vorrebbe dire che il deficit motorio non è solo la conseguenza del danno
centrale (SNC) ma di un danno piuttosto periferico e/o di entrambi e
potrebbe essere risolto abbinando farmaci soppressori dell'infiammazione
con trattamenti atti a favorire il ripristino del sistema linfatico stesso.
Non avrebbe senso eliminare un'infiammazione lasciando che l'organismo sia
continua preda di nuove aggressioni da parte di sé stesso a causa del
ristagno delle tossine. Vorrebbe da ultimo indicare come l'uso di
immunosoppressori, lungi dal risolvere il problema, rischi solo di
amplificarlo a causa della loro capacità di rallentare la riposta
immunitaria dell'organismo e di conseguenza ne rallenti la naturale
omeostasi.

Methods

Per verificare quanto sopra esposto, a prescindere dalla concorde risposta
di 12 pazienti che hanno dato risposte entusiastiche dopo aver ricevuto un
trattamento atto al ripristino del linfatico(che si sa bene potrebbe essere
un effetto placebo), sarebbe opportuno valutare tramite un'idonea analisi
strumentale e clinica, sia le condizioni infiammatorie pre e post, sia il
rallentamento della progressione della malattia.
L'ipotesi sopra formulata è frutto di studio su dodici pazienti, trattati
con linfodrenaggio (tipo Vodder), tutti affetti da sclerosi multipla, 7
maschi e 5 femmine, tutti con gravi problemi di deambulazione come da
tabella allegata (tabella 1).


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Tabella 1
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