Teodor Schwarz e Literatura Mondo

May 22, 2017 | Autor: Carlo Minnaja | Categoria: Esperanto Literature
Share Embed


Descrição do Produto

Teodor Schwatz e "Literatura Mondo"

Il 1922 è un anno cruciale nella letteratura e nell'editoria esperantista. Con la fine della guerra crollano imperi plurilingui e assumono autonomia e indipendenza popoli che portano ciascuno la sua lingua ad emergere in un nuovo contesto comunicativo internazionale. L'esperanto diventa quindi un mezzo per far conoscere culture e letterature che prima erano rimaste in ombra, oscurate dalle "grandi" lingue imperiali. La Francia esce vittoriosa dal primo conflitto mondiale, ma il centro di cultura esperantista, che era stato a Parigi a partire dall'inizio del secolo, si sposta a Budapest, dove il movimento esperantista ha un momento di notevole intensità. L'ungherese non era una lingua dei grandi ceppi linguistici europei, e quindi la conoscenza della cultura e della letteratura ungherese non aveva avuto modo di emergere. I nomi che compaiono come comitato di redazione della rivista Literatura Mondo sono cinque, ma due soprattutto entreranno nella storia della letteratura esperanto: Julio Baghy e Kolomano de Kalocsay. Varie cose li accomunano e varie li tengono invece fortemente distanti. Hanno imparato entrambi la lingua nel 1911, ma non hanno avuto occasione di contribuire alle riviste anteguerra, che pure esistevano ed erano fiorenti: La Revuo e Lingvo Internacia in Francia, La Ondo de Esperanto in Russia, Literaturo in Inghilterra. Kalocsay è di famiglia nobile, tanto che ha ancora il "de" nel suo cognome, che non userà più poco dopo; è un medico che ha operato al fronte, sarà docente unversitario e primario ospedaliero, conoscitore di varie lingue tra le quali l'italiano (tradurrà l'Inferno di Dante in terza rima); sarà un animatore culturale del gruppo di Budapest, che propone teatro e mette in musica poesie in esperanto. Julio Baghy sarà invece fatto prigioniero già nelle prime azioni belliche quale soldato nell'esercito austro-ungarico, catturato dall'esercito imperiale russo e inviato in campi di prigionia in Siberia. La rivoluzione sconvolge l'intero stato e questi prigionieri dovranno attendere ben sei anni prima di poter ritornare nelle loro patrie. Baghy creerà, insegnando l'esperanto ai suoi compagni di prigionia, un primo esempio di "Sprachraum" esperantista.
Al ritorno non troverà più la sua famiglia, che non lo ha aspettato, e il mondo esperantista diventerà la sua ragione di vita. Attore e regista teatrale, vive come scrittore e insegnante di esperanto. Pubblica poesie, dapprima in edizioni modeste scritte a mano, poi in libretti a stampa. Il suo avvicinamento a Kalocsay si ha proprio nell'organizzazione della rivista, che si regge per il sostegno finanziario di Teodoro Schwartz, che figura come "responda redaktoro", probabilmente l'unico del gruppo che avesse i titoli e le possibilità finanziarie per poter figurare responsabile del periodico davanti alla legge. Il numero di abbonati non arriverà mai a sostenere del tutto la rivista: un bilancio richiederebbe 600 abbonati, e se ne raccolgono poco più della metà. Ma la comunicazione tra nazioni è ripresa, la posta è ridiventata funzionante, i contributi letterari cominciano a venire da molti paesi. Baghy diventerrà poi l'autore più amato dal pubblico esperantifono, in quanto il più rappresentativo di quella umanità che è sempre stata l'elemento di maggiore attrazione per chi si avvicina all'esperanto.
Già nel primo numero di Literatura Mondo dell'ottobre 1922 compare una breve novella di Schwartz, un rifacimento e adattamento di un racconto tradizionale indiano. La firma è uno pseudonimo tuttavia facilmente decifrabile: Teo Melas (melas in greco, schwartz in tedesco significano "nero"). Quello pseudonimo contiuerà poi a comparire, sporadicamente, in brani di prosa. Una curiosità per il pubblico italiano. Già nel primo numero di Literatura Mondo compare una traduzione dall'italiano di un sonetto di Raffaello Sanzio, ad opera di Kalocsay.

Se il primo numero è quasi totalmente opera dei redattori ungheresi, già il secondo elenca dodici collaboratori e un direttore amministrativo: ci sono contributi provenienti da Russia, Spagna, Germania, Inghilterra, Belgio, Jugoslavia, Austria, Lituania, Polonia. Seguirano varie traduzioni dall'italiano ad opera di Alessandro Mazzolini un marchigiano professore di disegno, che arriva all'esperanto già in età non più verde, intorno alla sessantina e morirà nel 1934. La letteratura italiana in quel periodo e in quella rivista tra le maggiori fonti di traduzione, ad opera di Mazzolini stesso, ma anche di autori non italiani, tra i quali Kolcsay è certo il più prolifico. Schwartz rimane redattore responsabile fino a metà del 1924, e quando passa la mano la solidità finanziaria comincia a vacillare: il livello culturale è sempre molto alto, ma il mercato non lo sostiene adeguatamente. La rivista cesserà con il 1926 e riprenderà con nuovo vigore con il 1931. Schwartz resterà sempre comunque nell'ambiente letterario di Budapest

La copertina della sua opera Maskerado ĉirkaŭ la morto del 1956 porta come nome dell'autore la trascrizione fonetica in esperanto "Ŝvarc"; il nome di battesimo è sempre "Teodoro". L'opera si colloca in un periodo molto fiorente dell'editoria, ma ora Budapest è al di là della cortina di ferro e ci vorranno ancora anni perché la comunicazione tra i due accampamenti diventi normale. L'eredità di Literatura Mondo, che era diventato anche un marchio editoriale sganciato dalla rivista, è raccolta da un editore delle isole Canarie, Juan Régulo Perez, un professore universitario di letteratura spagnola fondatore nel 1952 della casa editrice "Stafeto", che esordisce con un'opere di poesie originali, Kvaropo (Quartetto) di quattro autori scozzesi. Sarà una casa editrice che pubblicherà oltre 80 volumi e conquisterà un notevole prestigio, a cui Maskerado contribuirà significativamente.


Lihat lebih banyak...

Comentários

Copyright © 2017 DADOSPDF Inc.