QUADERNI 27/2016 - NOTIZIARIO Villagrande Strisaili. Intervento di consolidamento e restauro presso il sito di S’Arcu ‘e is forros. Campagna 2016. Il villaggio di S’Arcu ‘e is forros, in territorio di Villagrande, noto in letteratura per il fondamentale contributo dato alla conoscenza delle strutture templari, in particolare della tipologia cosiddetta a megaron, e delle attività metallurgiche dell’età del Bronzo e del Ferro, è stato oggetto nel 2016 di un intervento di scavo e consolidamento finanziato con fondi della programmazione triennale della Soprintendenza Archeologica. Le attività si sono concentrate soprattutto su un gruppo di capanne disposte intorno a un cortile centrale (insula 2), che nelle precedenti campagne di scavo avevano restituito una anfora con spalla carenata di tipo cananeo con iscrizione datata tra il IX-VIII, e 3 ripostigli di materiale frammentario in bronzo, ferro e piombo (FADDA 2013, pp. 197-234). I lavori, ancora in corso, hanno consentito di acquisire alcuni interessanti dati ricavati dalla sovrapposizione delle unità stratigrafiche murarie, che confermano la lunga frequentazione dell’area suggerita dall’ampio arco cronologico di pertinenza dei materiali recuperati negli scavi (FADDA 2014, pp. 198-223). In particolare, si notano rifacimenti murari che si impostano su strutture preesistenti, riutilizzi di blocchi o materiali che per forma e materiale dovevano avere delle collocazioni particolari, aggiunte murarie finalizzate, già durante le fasi di frequentazione, a tamponare fenomeni di crollo o degrado. All’interno del cortile dell’ insula è stata individuata e messa in luce anche una scala che doveva condurre a piani superiori o, eventualmente, essere funzionale alla manutenzione delle coperture, che trova confronti in analoghe soluzioni architettoniche note per esempio nell’ insula principale di Sa Sedda ‘e sos Carros a Oliena. Nel corso dell’intervento è stato completato lo scavo del ripostiglio 2, con il recupero delle ultime porzioni del grande dolio incassato in una depressione naturale sotto il piano pavimentale della capanna 2, che conteneva circa 400 Kg di materiali metallici. Il vaso è munito 569
di 4 anse contrapposte, ed è attualmente in attesa di restauro e di essere sottoposto ad ulteriori analisi, mirate principalmente ad individuare le caratteristiche tecnologiche delle superfici e la natura del deposito (presumibilmente di natura metallica) che si è individuato negli spazi compresi tra il contenitore e la roccia in cui è posizionato il vaso. Contestualmente agli interventi di consolidamento murario è stata avviata un’indagine di scavo che ha interessato l’esterno dell’ insula scavata. Il saggio ha messo in luce lacerti murari appoggiati ai paramenti esterni delle capanne dell’insula, nicchie di diverse dimensioni, piani pavimentali lastricati disposti a diverse quote che si adattano all’originaria morfologia del pendio. L’esplorazione di questa porzione dell’insediamento, per quanto ristretta nell’estensione, è finalizzata ad approfondire le relazioni spaziali, cronologiche e funzionali tra gli agglomerati di capanne disposti intorno a una corte interna e le capanne contigue, relazioni fondamentali nella disamina delle problematiche di organizzazione “urbanistica” degli abitati nuragici e post-nuragici e degli aspetti dell'organizzazione sociale ad esse collegate. Gianfranca Salis
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Bibliografia FADDA 2013: M. A. Fadda,
S’Arcu e is Forros (Villa grande Strisaili). Il più importante centro metallurgico della Sardegna antica, in Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Rendiconti, Serie IX, vol. XXIII, Anno CDIX-
2013, Roma 2013, 197-234. FADDA 2014: M. A. Fadda,
Villagrande Strisaili. Il villaggio nuragico di S’Arcu e is Forros, in M. E. Minoja, G. Salis, L. Usai (a cura di), L’isola delle torri. Gio vanni Lilliu e la Sardegna nuragica. Catalogo della mostra, Sassari 2014, 198-223.
